UniCredit S.p.A.
Sede Sociale: Via Alessandro Specchi 16 - 00186 Roma
Codice Fiscale e P. IVA n° 00348170101
UniCredit
UniCredit è una delle maggiori istituzioni finanziarie in Europa, con un network internazionale distribuito in 50 Paesi, 17 dei quali con una banca commerciale radicata sul territorio. Il Gruppo opera attraverso oltre 8.600 sportelli e circa 149.000 dipendenti, servendo oltre 40 milioni di clienti, con attivi per oltre 850 miliardi di Euro; è una delle banche più solide d’Europa, con un CETier1 di 10,4% (Fully loaded secondo Basilea 3).
Nell’Europa Centro Orientale, UniCredit è l’indiscusso leader di mercato, con quasi 3.500 filiali e attivi pari a circa 146 miliardi di Euro.
UniCredit è attivo nei seguenti Paesi: Austria, Azerbaijan, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Italia, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Ucraina e Ungheria.
Per maggiori informazioni www.unicreditgroup.eu/it - 30 settembre 2014
Oggi nell'ambito del Vinitaly, UniCredit ha organizzato un workshop per presentare agli operatori del settore l'Industry Book 2018, lo studio che UniCredit conduce annualmente sulle tendenze, le dinamiche competitive e le prospettive di sviluppo e crescita del settore.
Buoni i risultati registrati dall'Emilia Romagna che, emerge dal report, con oltre 5milioni e 600mila ettolitri, corrispondenti al 12,4% del totale nazionale, nel 2017 si piazza in terza posizione tra le regioni italiane per produzione vinicola.
L'Emilia Romagna si distingue poi non solo per i volumi ma anche sul fronte della qualità: il 67% della produzione regionale (oltre 3milioni e 700mila ettolitri) è costituita infatti da vini DOP o IGP (dato produzione di vini certificati 2015-2017).
La ricerca ha quindi evidenziato come, in linea con la crescente domanda di vini biologici, anche in Emilia Romagna sia proseguita l'espansione della coltivazione biologica della vite. In regione, infatti, la superficie di vigne a coltivazione biologica si attesta intorno ai 3mila ettari, con una crescita del 20,4% tra 2015 e 2016.
Più in generale, l'Industry Book 2018, partendo da dati "macro" su fenomeni inerenti i consumi e la produzione di vino su scala mondiale, individua numerose tendenze ed evidenze a livello nazionale e regionale e traccia un quadro prospettico su dinamiche cruciali come l'andamento dei flussi di export.
Volumi di produzione: l'OIV (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) stima nel 2017 una produzione mondiale pari a 247 milioni di ettolitri (-8% a/a). In questo quadro l'Italia ha chiuso il 2017 con una produzione di circa 46 milioni di hl.
Consumi
Nell'arco degli ultimi 15 anni i consumi globali di vino sono aumentati da 228 a 242 mln di hl. In particolare nel 2016 si registra una crescita del +6,1% rispetto al 2015, ciò anche grazie al contributo delle economie emergenti sudamericane e asiatiche. La Cina ha più che raddoppiato i suoi consumi, mentre gli Stati Uniti risultano oggi il primo mercato mondiale, con oltre 30 milioni di hl che pesano il 24% sui consumi totali. L'Italia è in terza posizione per consumi, con oltre 21 milioni di hl. Ad oggi, per la domanda mondiale, non sono ancora disponibili i dati definitivi per il 2017, ma l'OIV stima una forchetta compresa tra 240,5 e 245,8 mln di hl.
Scambi internazionali
Nell'ultimo quinquennio gli scambi internazionali in volume si sono saldamente attestati sopra i 100 mln di hl (67 mln di hl nel 2001). Le importazioni hanno raggiunto i 102 mln di hl nel 2017 (+4,8% rispetto al 2016). La crescita in valore è ancora più evidente: le esportazioni sono più che raddoppiate passando dai 15 miliardi di euro nei primi anni duemila ai 31 mld di euro nel 2017 (+6,6% rispetto al 2016). In questo quadro l'Italia detiene una quota del 20% del totale export in valore, con 21 mln di hl venduti (+3,7% a/a) corrispondenti a quasi 6 mld di euro in valore (+6,4% a/a). Dall'analisi emerge come qualità e prezzi giochino un ruolo strategico nella concorrenza globale. Nel confronto tra i prezzi medi degli ultimi due quinquenni, l'Italia si colloca in posizione intermedia (2,6 euro/l) tra il premium francese (5,7 euro/l) e il low price spagnolo (1,1 euro/l) e questo le ha consentito maggiori margini di crescita.
Outlook
Il fatturato del settore nel 2017 è stimato intorno a 11,3 miliardi di euro, in aumento del 2,7% nonostante il calo dei volumi, grazie al rialzo dei prezzi registratosi tra agosto e dicembre (+21% a/a in media). Anche per il 2018 si stima una crescita del settore, in termini di valori della produzione, dell'1,8%.
L'export del vino italiano dovrebbe chiudere il 2018 con un'ulteriore crescita del 3,4%. Gli spumanti sono il segmento trainante, grazie soprattutto alle buone performance del Prosecco. Il segmento mostra una crescita a due cifre nelle esportazioni 2017 (+11,6%), tendenza che dovrebbe confermarsi anche nel 2018 con +10%
L'intero settore ha un elevato potenziale di export da valorizzare. Nel 2016, Sace stimava che il settore del vino avrebbe potuto aumentare le proprie esportazioni di quasi il 30% in un triennio, reindirizzando le proprie vendite sui mercati esteri a maggior potenziale di crescita della domanda. A fine 2017, il target proposto da Sace rimane comunque più elevato di quasi il 20% sui livelli attuali di export.
Secondo un'elaborazione UniCredit su dati NOMISMA WINE MONITOR i Paesi più interessanti per l'export di vino italiano nel 2020 saranno:
- per i vini fermi: la Cina, dove sono previste vendite in aumento del 25,5%, il Canada (+12,5%) e gli USA (+9,1%)
- per gli spumanti: la Svizzera, che dovrebbe registrare un +33,9%, il Regno Unito (+31,8%) e il Canada (+31,1%)
- Vini DOP e IGP: Con 543 prodotti certificati, l'Italia detiene il primato in Europa su un totale di 1.586 vini certificati, seguita da Francia (435), Grecia (147), Spagna (131), Portogallo (40). Nel 2017 i vini DOP e IGP hanno rappresentato i due terzi della produzione totale, generando un valore alla produzione di 6,8 miliardi di euro.
Performance economico-finanziaria
L'analisi UniCredit su un campione di 689 imprese produttrici di vino che hanno depositato il bilancio negli ultimi 5 anni conferma la buona performance del settore nel periodo 2012-2016, con una crescita del fatturato ad un tasso medio annuo del 3,9%. Guardando alle imprese per fasce di fatturato, si rileva un andamento migliore delle imprese medio-grandi rispetto alla media settoriale, confermando che in questo settore la dimensione aiuta a posizionarsi meglio sul mercato, soprattutto con riferimento alla rete di vendita.
I margini del settore nell'ultimo quinquennio sono aumentati ad un tasso medio annuo del 6,2% riflettendo il progressivo posizionamento delle imprese su una tipologia qualitativa migliore.
Oltre 5.000 visitatori per l'opera site specific di Luca Pozzi a Palazzo Magnani. Fino a venerdì 30 marzo, incontri ravvicinati con gli affreschi dei Carracci per un viaggio emozionale sospeso tra il tempo e lo spazio
Il progetto, a cura di Maura Pozzati, costituisce una nuova importante tappa nell'ambito della collaborazione intrapresa da UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna volta a promuovere il patrimonio artistico dello storico edificio bolognese.
Sono oltre 5.000 i visitatori di The Grandfather Platform, opera site specific pensata dall'artista milanese Luca Pozzi per Palazzo Magnani, che permette di vivere un viaggio nel tempo e nello spazio, dentro e attraverso superfici, storia e futuro. Un'esperienza per i sensi e per l'anima in una originale mostra d'arte che, grazie ad una monumentale piattaforma interattiva, consente incontri ravvicinati con gli affreschi realizzati da Ludovico, Agostino e Annibale Carracci nel tardo Cinquecento, tra vibrazioni dallo spazio, buchi neri e realtà aumentata.
Inaugurata lo scorso 2 febbraio all'interno del percorso espositivo di Arte Fiera - Art City, The Grandfather Platform è una mostra unica per elaborazione creativa e realizzazione.
Il progetto, a cura di Maura Pozzati, costituisce una nuova importante tappa nell'ambito della collaborazione intrapresa da UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna al fine di promuovere Palazzo Magnani come rinnovato luogo di cultura, capace di accogliere nuove forme di espressione artistica sempre più vicine alla contemporaneità. Grazie a The Grandfather Platform, infatti, lo storico edificio è aperto alla città affinché questa possa immergersi in un'esperienza d'arte composita e innovativa, unica nel suo genere.
Centro nevralgico della mostra è la Sala dei Carracci interamente occupata da un'installazione ambientale che permette ai visitatori di salire a oltre 4 metri di altezza per trovarsi vis-à-vis, per la prima volta nella storia di Palazzo Magnani, a una distanza così ravvicinata con i magnifici affreschi carracceschi che ornano le pareti dell'intero salone.
Il potenziamento della fruizione dell'affresco non è tuttavia l'unico effetto che l'opera di Pozzi produce. L'artista offre suggestioni derivanti dalla traduzione visiva di alcune moderne teorie della fisica, giungendo ad immaginare l'invisibile. The Grandfather Platform, nel mutare la prospettiva sul fregio dal livello terra del salone al livello sopraelevato della piattaforma, evoca l'imprescindibilità del punto di vista, principio caro alla meccanica quantistica. Ma Pozzi si spinge anche oltre, creando una sorta di cunicolo spaziotemporale all'interno del quale il visitatore può metaforicamente viaggiare nel tempo, dal presente all'origine della fondazione di Roma.
L'installazione permette tra l'altro di sperimentare gli effetti emozionali della realtà aumentata scaricando l'app ideata da Pozzi e predisposta da Bepart, partner tecnico del progetto. La mostra continua nelle sale adiacenti dove è visibile la serie di sculture in bronzo lucidato a specchio "Dragon's Eggs" - risultato di una collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) che le ha equipaggiate di veri scintillatori muonici in grado di percepire il passaggio di particelle subatomiche altrimenti invisibili, segnalandone la presenza attraverso un impulso luminoso. Il progetto si chiude con la presentazione degli scatti fotografici "Wilson Tour" realizzati documentando il lancio di una pallina da tennis il 19 novembre 2017 dalle 11.00 alle 17.45 di fronte alle scene delle "Storie dei primi fondatori Romolo e Remo" dipinte da Ludovico, Agostino e Annibale Carracci.
Nella Quadreria, inoltre, sono esposte due sculture realizzate dall'artista, già presenti nella Collezione d'Arte UniCredit. Queste opere mettono in luce un uso originale della forza di gravità, connesso a temi artistici e religiosi della realtà bolognese.
La mostra è visitabile fino a venerdì 30 marzo nelle giornate di mercoledì (dalle 10 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 20) e di giovedì e venerdì (dalle 14,30 alle 18).
Domani, sabato 24 marzo, dalle 20.30 UniCredit spegnerà per un'ora le luci di 77 edifici in 13 Paesi: Austria, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia e Ungheria.
In Emilia Romagna saranno interessate le sedi UniCredit in via del Lavoro a Bologna e in via Rivoluzione d'Ottobre a Reggio Emilia.
Il Gruppo parteciperà all'iniziativa internazionale Earth Hour, aderendo per l'undicesimo anno consecutivo al grande evento globale WWF che mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sui cambiamenti climatici che minacciano il Pianeta.
Il sostegno di UniCredit alla campagna evidenzia gli sforzi messi in atto dal Gruppo nel corso degli anni in tema di conservazione dell'ambiente e di sviluppo sostenibile. In particolare, la strategia climatica attuata dalla Banca mira a una consistente riduzione delle emissioni di gas serra legate alla sua operatività. L'obiettivo a medio termine è di ridurre le emissioni del 60% entro il 2020 e quello a lungo termine è una riduzione dell'80% entro il 2030.
Nel 2017, UniCredit ha ottenuto una riduzione complessiva del 41% rispetto alle emissioni del 2008 grazie a una maggiore efficienza energetica, all'utilizzo degli ambienti di lavoro in modo più razionale e aumentando la digitalizzazione delle operazioni bancarie.