UniCredit S.p.A.
Sede Sociale: Via Alessandro Specchi 16 - 00186 Roma
Codice Fiscale e P. IVA n° 00348170101
UniCredit
UniCredit è una delle maggiori istituzioni finanziarie in Europa, con un network internazionale distribuito in 50 Paesi, 17 dei quali con una banca commerciale radicata sul territorio. Il Gruppo opera attraverso oltre 8.600 sportelli e circa 149.000 dipendenti, servendo oltre 40 milioni di clienti, con attivi per oltre 850 miliardi di Euro; è una delle banche più solide d’Europa, con un CETier1 di 10,4% (Fully loaded secondo Basilea 3).
Nell’Europa Centro Orientale, UniCredit è l’indiscusso leader di mercato, con quasi 3.500 filiali e attivi pari a circa 146 miliardi di Euro.
UniCredit è attivo nei seguenti Paesi: Austria, Azerbaijan, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Italia, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Ucraina e Ungheria.
Per maggiori informazioni www.unicreditgroup.eu/it - 30 settembre 2014
Ai Road Show di Budapest e Bucarest un'ottantina di operatori. Piraccini: "E' la conferma della valenza internazionale di Macfrut" -
Parma, 30 marzo 2015 –
L'internazionalizzazione di Macfrut nell'Est Europa è sempre più una realtà. Ottimi risultati sono arrivati anche dai recenti road show di Budapest e Bucarest, che fanno seguito a quelli di Sofia e Varsavia. Entrambi gli incontri si sono svolti nei Business Center di UniCredit, partner strategico dell'iniziativa, e hanno visto la partecipazione di una cinquantina di operatori nella capitale ungherese e di una trentina in quella rumena.
Decisamente soddisfatto del percorso il presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini: "L'interesse è stato massiccio a riprova della valenza internazionale di Macfrut e dell'indiscussa leadership in Centro ed Est Europa di UniCredit. I road show hanno consentito alle aziende italiane di incontrare importanti operatori del settore selezionati dalla banca tra la propria clientela. In questi meeting, i partecipanti hanno avuto l'opportunità di conoscersi e presentare i propri prodotti o i propri progetti, dandosi poi appuntamento in fiera a Rimini".
"UniCredit ha voluto dare un supporto concreto ai road show di Macfrut nell'Europa orientale, svolgendo un ruolo non di semplice sponsor, ma di partner strategico capace di contribuire all'internazionalizzazione delle imprese italiane, attraverso una serie di prodotti e servizi bancari dedicati - ha dichiarato Carlo Marini, Responsabile Internazionalizzazione per il Gruppo UniCredit - Anche per il settore agroalimentare la valorizzazione all'estero del Made in Italy costituisce un elemento fondamentale di sviluppo. UniCredit - che è il primo Gruppo bancario italiano per rilevanza della propria rete internazionale e opera in circa 50 mercati tramite 8.600 sportelli e oltre 145.000 dipendenti - pone la crescita anche internazionale della clientela tra le priorità della propria missione. In tale contesto l'iniziativa di UniCredit e Macfrut, ha tutte le caratteristiche per offrire alla clientela di Cesena Fiera un percorso concreto di sviluppo ed espansione anche all'estero."
(Fonte: Ufficio Stampa UniCredit)
Per UniCredit le nuove tipologie contrattuali di lavoro sono al pari del tempo indeterminato: i nuovi assunti, superato il periodo di prova, potranno accedere a mutui e prestiti secondo i criteri normalmente in uso -
Parma, 27 marzo 215 -
UniCredit ha deciso di applicare, per la concessione di prestiti e mutui a clienti privati, gli stessi criteri di valutazione finora adottati per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato anche ai lavoratori che godranno del nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, recentemente introdotto dalla riforma del lavoro.
Per la banca, infatti, la nuova forma contrattuale prevista dal decreto legislativo 4 marzo 2013 n°23 (meglio conosciuto come "JOBS Act") è del tutto equiparata a quella fin qui prevalente, sia dal punto di vista della valutazione creditizia che dell'offerta commerciale.
"Ciò significa – ha sottolineato Gabriele Piccini Country Chairman Italy - che i nuovi assunti, superato il periodo di prova, potranno accedere a mutui e prestiti secondo i criteri normalmente in uso, che in linea con le evoluzioni del mondo del lavoro valorizzano la continuità lavorativa indipendentemente dalla tipologia di contratto e dalla dimensione aziendale. La decisione conferma l'impegno di UniCredit a supporto delle necessità finanziarie dei privati e delle famiglie, testimoniato anche dalla crescita (+111%) dell'erogazione di mutui residenziali nel corso del 2014".
(Fonte: ufficio stampa UniCredit)
Presentati presso la sede centrale di Barilla a Parma i risultati della sesta rilevazione annuale dell'Osservatorio AUB (Aidaf, UniCredit, e Bocconi) -
Parma, 26 marzo 2015 -
•Con un fatturato di 133 miliardi di euro e 1,3 milioni di occupati, il comparto alimentare consolida il suo ruolo di seconda industria manifatturiera in Italia dopo quella metalmeccanica
•Il 67,7% delle aziende agro-alimentari (270) di medie e grandi dimensioni è caratterizzato da una proprietà a controllo familiare, un'incidenza superiore a quella del complesso di imprese familiari rilevato (58%)
•Emilia Romagna leader: 42 dei 234 gruppi di aziende familiari alimentari di medie e grandi dimensioni (pari al 17,9%) analizzati dall'Osservatorio AUB risiedono nella regione e realizzano oltre 10,4 miliardi di fatturato.
La tradizione è il piatto forte. L'innovazione, l'internazionalizzazione e l'evoluzione verso modelli di leadership più strutturati sono gli ingredienti fondamentali per una ricetta di successo. E il business di qualità è servito grazie alle aziende familiari del comparto alimentare, sulle quali si è concentrato l'Osservatorio AUB promosso da AIdAF (Associazione Italiana Aziende Familiari), dal gruppo UniCredit, dalla Cattedra AIdAF - EY di Strategia delle aziende familiari dell'Università Bocconi e dalla Camera di Commercio di Milano, giunto alla sesta rilevazione annuale. Prosegue così il monitoraggio delle strutture, delle dinamiche e delle performance di tutte le aziende familiari italiane con ricavi superiori a 50 milioni di euro.
Con un fatturato di 133 miliardi di euro e 1,3 milioni di occupati, il comparto alimentare consolida il suo ruolo di seconda industria manifatturiera in Italia dopo quella metalmeccanica. Il 67,7% delle aziende agro-alimentari di medie e grandi dimensioni (270) è caratterizzato da una proprietà a controllo familiare, un'incidenza superiore a quella del complesso di imprese familiari rilevato dall'Osservatorio AUB (58%).
Nel corso dell'incontro, organizzato presso la sede della Barilla a Parma, il professor Guido Corbetta, cattedra AIdAF-EY-Università Bocconi, ha illustrato i risultati della ricerca. Subito dopo Paolo Morosetti (SDA Bocconi) ha moderato la tavola rotonda, cui hanno preso parte: Paolo Barilla, Vice Presidente Barilla e Barilla Center for Food and Nutrition Foundation; Marco Lavazza, Vice Presidente Lavazza; Giuseppina Sassi, Export Manager Sassi; Paolo Coppini, Export Manager Americo Coppini; Gabriele Piccini, Country Chairman Italy UniCredit; Elena Zambon, Presidente AIdAF; Marco Grazioli, Presidente The European House Ambrosetti e Dario Prunotto – Responsabile Private Banking Italy Network UniCredit.
L'identikit delle imprese familiari dell'agroalimentare tracciato dall'Osservatorio AUB è quello di aziende longeve, il cui controllo è tenuto ben saldo dai membri della famiglia, che sono soliti "tramandare la ricetta" di padre in figlio e che presidiano i ruoli di vertice in azienda. Dall'analisi emergono anche alcune possibili indicazioni per proseguire sulla strada del successo: evoluzione della leadership, innovazione ed export in primo piano.
Il Comparto alimentare – uno sguardo di insieme
In termini di valore aggiunto, il peso del comparto agro-alimentare è pari al 4% del Pil (2,1% dell'agricoltura e 1,9% dell'industria alimentare). Concentrando l'attenzione sulle aziende di medie e grandi dimensioni, sono state identificate 399 aziende alimentari con un fatturato superiore a 50 milioni di euro nel 2012, che costituiscono un campione abbastanza rappresentativo del comparto alimentare (generano circa il 60% del fatturato dell'intero comparto).
L'Emilia Romagna si conferma una regione in cui il comparto alimentare è molto importante: 42 dei 234 gruppi di aziende familiari alimentari di medie e grandi dimensioni analizzate dall'Osservatorio (il 17,9%) risiedono sul territorio e realizzano oltre 10,4 miliardi di fatturato. Il fatturato medio di tali aziende è di 248 milioni di euro ed è superiore alla media nazionale delle altre aziende familiari attive nell'alimentare (205 milioni).
Le aziende familiari del settore alimentare
Tornando allo scenario nazionale, le aziende alimentari sono state suddivise in cinque settori: bevande, caseario, dolciario, conserviero, alimentari diverse (es. lavorazione e conservazione di carni). Dall'indagine si registra una presenza dominante (68,8%) di aziende familiari con oltre 25 anni di età. Il capitale di tre aziende su quattro (78,9%) è ancora nelle mani della famiglia proprietaria. Nell'industria alimentare si riscontra la tendenza a tramandare la "ricetta" di padre in figlio: circa il 30% delle aziende è di prima generazione e il 6,8% ha superato la terza generazione. Il 76,8% delle aziende ha un leader familiare al comando.
La tendenza a salvaguardare il rispetto dei valori legati alla storia e alla tradizione si riflette anche nella composizione del Consiglio di Amministrazione, in larga misura presidiato da membri appartenenti alla famiglia. Ulteriori analisi mostrano, però, come siano proprio le aziende caratterizzate da una maggiore apertura verso l'esterno ad avere performance superiori. La stretta relazione tra famiglia e impresa non ha impedito un'evoluzione della governance, tanto che le aziende dell'alimentare si sono orientate negli ultimi anni verso modelli di vertice più complessi: il 46,9% delle aziende risulta guidato nell'ultimo anno da un team di Amministratori Delegati (vs. il 33,7% di 10 anni prima) e l'11,4% da un Amministratore Unico (vs. il 20,4% di 10 anni prima).
Performance economico-finanziarie sostenute dall'export
La crisi economica sta ponendo a dura prova l'intero sistema manifatturiero nazionale. In questo scenario, l'industria alimentare ha mostrato dinamiche premianti rispetto all'economia del Paese. Ciò nonostante a partire dal 2010 i consumi alimentari hanno cominciato a mostrare una notevole elasticità al reddito dei consumatori e si è assistito a un cambiamento più profondo degli stili di consumo, sempre più orientati verso una spesa low cost. In questo contesto, un importante effetto di traino lo ha avuto l'export (+4,7% nel 2013), che è riuscito a bilanciare il calo dei consumi nazionali.
I dati dell'Osservatorio AUB sulle aziende familiari italiane e su quelle del comparto alimentare attive in Italia e Emilia Romagna
QUOTES
PAOLO BARILLA, Vice Presidente Barilla e Barilla Center for Food and Nutrition Foundation
"Le aziende di famiglia consentono di ragionare su orizzonti di lungo periodo, senza doversi preoccupare sempre e soltanto di realizzare un profitto nel breve termine. Guardando al lungo termine, anche nei momenti di difficoltà della congiuntura, consentono di non dover compromettere mai sugli elementi di successo di un'impresa: la qualità dei prodotti, l'etica e la condivisione con la comunità".
GUIDO CORBETTA, Cattedra AldAF-EY, Università Bocconi
"Dai risultati del focus dell'Osservatorio AUB – ha commentato Guido Corbetta, titolare della cattedra AIdAF-EY di Strategia delle Aziende Familiari dell'università Bocconi - emerge come la crisi della domanda interna imponga un cambiamento delle scelte strategiche anche nell'industria alimentare. Diventerà sempre più vitale per le aziende familiari dotarsi delle competenze manageriali e delle risorse finanziarie di lungo termine per accelerare i processi di acquisizione e di internazionalizzazione. La capacità di cogliere con tempestività le opportunità di crescita di un mercato sempre più globale e di realizzare progetti strategici di sviluppo all'estero rappresentano sempre più un vantaggio competitivo, in particolare per le aziende di questo comparto".
MARCO LAVAZZA, Vice Presidente Lavazza
"La ricetta vincente da tramandare da una generazione all'altra, in un'azienda familiare, è quella di diventare i massimi conoscitori di una materia e continuare sempre a studiarla, secondo un buon mix di tradizione e innovazione. Alla difesa del patrimonio, dei valori familiari e dell'equilibrio economico della propria impresa si aggiunge però il dovere di guardare avanti, di scommettere sul futuro aprendosi agli stimoli esterni provenienti dal mercato, dai consumatori e dal contesto economico globale"
GABRIELE PICCINI, Country Chairman Italy UniCredit
"Il settore alimentare– ha sottolineato Gabriele Piccini, Country Chairman Italy di UniCredit –rappresenta sicuramente uno dei fiori all'occhiello del nostro Made in Italy. Un settore che pesa, per valore aggiunto, il 4% del PIL. Come emerso dal focus AUB, il 69% delle aziende del settore è caratterizzato da una proprietà familiare ed emerge il forte rapporto tra la famiglia stessa, la propria azienda ed il territorio di riferimento. Ora è importante che le aziende di questo comparto sappiano cogliere le sfide che le attendono.
Internazionalizzazione e crescita per linee esterne sono due strategie chiave per il loro sviluppo. Due momenti di svolta e importanti nella vita d'impresa nei quali UniCredit vuole esserci come partner competente e di fiducia.
Siamo vicini alle nostre imprese, non solo attraverso la concessione del credito, ma anche con servizi a valore aggiunto di advisory per operazioni di M&A, di supporto nell'identificazione dei paesi nei quali esportare e nella ricerca di controparti con cui realizzare nuovi affari. Ci siamo anche nel momento di discontinuità più importante, il passaggio generazionale, con un supporto professionale di prim'ordine".
ELENA ZAMBON, Presidente AIdAF
"Nell'anno dell'Expo dedicato all'alimentazione – ha commentato Elena Zambon, Presidente AIdAF - un'analisi delle aziende familiari italiane che operano nel comparto alimentare è decisamente una base forte su cui costruire riflessioni per il futuro del nostro Paese. Se da un lato questo settore si conferma al secondo posto in Italia per fatturato e con una presenza molto rilevante in Emilia Romagna, dall'altro necessita di una forte accelerazione verso i mercati internazionali, per affermare una qualità italiana che si caratterizza soprattutto nell'alimentazione sana. Solo così è possibile favorire la crescita dimensionale delle nostre aziende che, grazie a manager validi, professionalmente molto preparati e dotati di visione internazionale, valorizzino il modello e lo stile delle imprese familiari italiane anche fuori dai nostri confini".
(Fonte: ufficio stampa UniCredit)