Di redazione 10 dicembre 2021 - Per il mese della cultura albanese 2021, l'associazione Scanderbeg in collaborazione con il comune di Parma, nell'ambito del progetto "Natale 2021. Ritrovarsi e sentirsi comunità", presenta il concerto lirico "Sinfonia di Natale", organizzato e previsto per il giorno 12 dicembre alle ore 20 presso "Parma Lirica" in via Gorizia numero 2 a Parma.
Nella mattina di oggi, la Polizia di Stato di Parma, al termine di una rapida attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma (PM dott. A. Bianchi), ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, SINANAJ Rigers classe ’94 e GRECA Aziz classe ’95, entrambi indagati in concorso nel reato di tentato omicidio pluriaggravato in danno di un giovane coinquilino della fidanzata del SINANAJ.
Parma 18 aprile 2020 - Erano circa le 20:00 del 13/03/2020, quando in sala operativa è arrivata una chiamata da parte del 118, nella quale veniva segnalato un intervento presso un’abitazione in via Trento per un giovane con evidenti ferite da arma da taglio al torace e sulle braccia, oltre a varie tumefazioni su tutto il tronco. Le condizioni del giovane - di origini siciliane e qui a Parma per lavoro – sono subito apparse estremamente critiche, tanto che il predetto veniva trasportato in codice rosso presso il Maggiore.
Gli agenti della Squadra Mobile e dell’UPGeSP giunti sul posto, attraverso le parole del fratello della vittima presente all’aggressione, hanno ricostruito dettagliatamente l’evolversi dei fatti, fino al drammatico epilogo: poche ore prima, la vittima, insieme al fratello, erano stati invitati da una giovane originaria di Napoli e che occupava una stanza nello stesso palazzo, a consumare una pizza preparata da lei all’interno della cucina comune. Dopo circa mezzora si presentava un ragazzo sconosciuto ai due fratelli, poi identificato nell’indagato SINANAJ Rigers.
Dopo le presentazioni, i tre iniziano a chiacchierare su argomenti futili, ma ben presto nasce una evidente tensione tra la vittima ed il SINANAJ.
La situazione precipita nel momento in cui, il SINANAJ (che poi si scoprirà essere il fidanzato della giovane ragazza di origini napoletane) ha la sensazione che la vittima stia guardando la propria ragazza in maniera troppo insistente. Ne nasce un alterco che viene presto sedato dall’intervento del fratello della vittima ed il SINANAJ, dopo aver preso per un braccio la ragazza, si allontana repentinamente dall’abitazione. Dopo circa un quarto d’ora, però, i due fratelli sentono dei forti rumori lungo le scale del palazzo e, in pochi secondi, vedono giungere all’interno della cucina, il SINANAJ armato di un coltello a serramanico accompagnato da un secondo giovane sconosciuto (poi identificato nel secondo indagato, GRECA Aziz).
I due, individuata la vittima, si avventano con rabbia su di lui, colpendolo con ripetute coltellate che lo raggiungono al torace ed al braccio e, una volta buttato a terra, continuano a colpirlo con ripetuti calci su tutto il tronco. Anche in questo caso, è provvidenziale l’intervento del fratello che, dopo alcuni secondi di sorpresa e timore, riesce ad intervenire e ad allontanare i due.
I due aggressori, a questo punto, provano a colpire anche lui, ma questi riesce a trovare rifugio in una stanza attigua, sottraendosi alla loro violenza.
I due, dunque, si danno a precipitosa fuga, facendo perdere le loro tracce.
La vittima, condotta in pronto soccorso in codice rosso, veniva sottoposto ad intervento chirurgico in urgenza e, sciolta la prognosi, veniva dimesso dopo 10 gg con diagnosi di “politrauma da arma bianca con perforazione gastrica e pneumotorace sinistro e versamento pleurico sinistro”.
L’unica traccia utile per risalire all’identità degli aggressori era la giovane ragazza napoletana che però non risultava rintracciabile e con il telefono spento.
I primi accertamenti condotti dagli investigatori della Squadra Mobile hanno, tuttavia, consentito di ricostruire la rete di contatti della giovane ed il suo luogo di lavoro e, già nel corso della notte, si arrivava ad individuare il suo attuale fidanzato in SINANAJ Rigers.
Il SINANAJ, in sede di individuazione fotografica, veniva riconosciuto con certezza dal fratello come lo sconosciuto che era stato condotto all’interno del palazzo dalla giovane coinquilina e come colui che era rientrato armato di coltello ed aveva aggredito e colpito il fratello.
L’uomo era irreperibile e restava ancora da identificare il secondo aggressore. Nel corso dell’attività investigativa successiva, condotta anche con intercettazione telefonica delle utenze in uso al SINANAJ Rigers, venivano raccolte, attraverso le stesse parole dell’indagato e della sua fidanzata, indizi univoci e concordanti in ordine alla sua partecipazione alla violenta aggressione perpetrata in via Trento: la ragazza, al telefono con un’amica, terrorizzata, racconta che, dopo il primo screzio con la vittima, SINANAJ l’ha portata via e l’ha chiusa dentro la macchina (“mi ha portata in macchina ed è salito su”), per poi tornare su e chiudere i conti con quell’uomo responsabile “forse” di averla guardata un attimo di più (“dopo dieci minuti è ritornato correndo con un amico con l’affanno con un coltello in mano”.
Gli accertamenti condotti sul SINANAJ hanno, poi, consentito di ricostruire le sue relazioni e le sue frequentazioni e, tra queste, è emerso il nome di un suo connazionale residente poco lontano dal luogo dell’aggressione, peraltro gravato da numerosi precedenti di Polizia: GRECA Aziz.
Anche in questo caso l’individuazione fotografica fatta dal fratello è stata determinante; il giovane, infatti, nella foto del GRECA ha riconosciuto con certezza lo sconosciuto che, insieme, al SINANAJ aveva aggredito il fratello bloccandolo mentre il SINANAJ lo pugnalava e che, successivamente, lo aveva colpito con violenti calci quando era a terra agonizzante.
Il decisivo ed ultimo riscontro è arrivato dalla testimonianza della stessa vittima che, una volta dimesso dall’ospedale, ancora in convalescenza, sentito dagli investigatori della Squadra Mobile, ha ricostruito i drammatici momenti della sua aggressione ed ha riconosciuto con certezza i suoi aggressori.
I due, nella mattinata di oggi sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni e, dopo la redazione degli atti di rito, sono stati associati presso la locale sa Circondariale, in attesa di essere interrogati dal G.I.P. per esporre gli elementi in loro difesa.
Il coltello usato non è stato ritrovato in quanto, come riferito dalla stessa fidanzata del SINANAJ nella conversazione telefonica con l’amica, subito dopo l’aggressione, i due se ne sono liberati gettandolo nel torrente Parma (“appena è entrato in macchina l’ha messo nel giubbino e poi dopo siamo arrivati sul onte e l’ha buttato”).