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Mercoledì, 30 Ottobre 2013 17:10

Ecografo donato alla Medicina di Fiorenzuola

Piacenza, 30 ottobre 2013
 
Dieci aziende raccolgono i fondi necessari all'acquisto dello strumento -
Cordata di solidarietà a favore dell'ospedale della Val d'Arda. Dieci aziende del territorio hanno donato un ecografo portatile per il reparto di Medicina e lungodegenza. Tecnicamente avanzato e molto compatto, lo strumento permette di effettuare importanti indagini diagnostiche al letto del paziente, fornendo ai medici elementi di valutazione essenziali soprattutto in situazioni clinicamente complesse o critiche.
"Per il nostro lavoro quotidiano – sottolinea Giuseppe Civardi, direttore del reparto – questo ecografo è prezioso e funzionale e subito è stato utilizzato a pieno regime dai colleghi". "Quando abbiamo malati anziani o particolarmente fragili, anche i trasporti per indagini diagnostiche creano disagio. Poter effettuare gli esami direttamente in stanza è più semplice e confortevole per i pazienti stessi. Inoltre, soprattutto in ambito cardiologico, vascolare e addominale, una valutazione veloce e non invasiva com'è quella dell'ecografo permette di assumere decisioni in tempi brevi e ottimizzare le terapie".
Lo strumento, che ha un valore di circa 50mila euro, è stato acquistato dall'associazione Fiorenzuola oltre i confini, che si è assunta il compito di raccogliere le donazioni effettuate dalle aziende Alberti e Santi s.r.l., Biffi spa, Comeri srl, Gozzi Marco & C. snc, ICOP Oleodinamica, Rota Guido srl, Siderpighi spa, System Car srl, TECO srl e Well Equipment International srl. Alla raccolta fondi hanno partecipato anche i dipendenti della Biffi, che hanno organizzato iniziative interne per contribuire.
"Con questo gesto – ha detto Luigi Peveri a nome degli imprenditori che hanno donato l'ecografo – vogliamo dire che Fiorenzuola è vicina all'ospedale".
"Siamo molto grati alle aziende – aggiunge il direttore generale Ausl Andrea Bianchi – che hanno donato questo ecografo. Gli imprenditori e i dipendenti che hanno partecipato a questa raccolta fondi si sono dimostrati sensibili alle esigenze dei pazienti". "È per noi motivo di soddisfazione constatare che la comunità ha a cuore il proprio ospedale e partecipa in prima persona a migliorare il comfort, venendo incontro a quelle piccole esigenze degli operatori che possono contribuire a qualificare ulteriormente l'assistenza ai malati". "Questa esperienza dimostra come dallo sforzo di tante aziende, socialmente responsabili e che hanno a cuore il loro ospedale, si può arrivare a concretizzare un progetto importante, anche dal punto di vista economico".
"Oggi un ecografo è per un'internista – ha aggiunto Fabio Fornari, direttore del dipartimento di Medicina generale dell'Ausl di Piacenza – lo strumento principe, come una volta ero lo stetoscopio. Attraverso questo apparecchio abbiamo a disposizione una mano, un occhio, un orecchio in più. Poterlo avere al letto del paziente è determinante. In questo settore i professionisti di Fiorenzuola, il dottor Civardi in testa, sono stati tra i primi a distinguersi in ambito nazionale e tutta l'equipe sta crescendo molto. In più questa Medicina è veramente il reparto più bello di tutta la provincia: su questo bisogna investire per il futuro. Non solo sui muri, ma anche e soprattutto sulle professionalità e sulle tecnologie".
"Dobbiamo ricordarci – ha aggiunto Sandro Loschi, presidente onorario di Fiorenzuola Oltre i confini – che solidarietà vuol dire fare azioni concrete per risolvere i problemi. Anche in questo caso il nostro contributo come volontari è andato in questa direzione: abbiamo svolto, com'è nelle nostre competenze, le pratiche amministrative, raccogliendo i fondi donati dalle aziende e acquistando lo strumento".
Il reparto di Medicina e Lungodegenza di Fiorenzuola è organizzato secondo un modello assistenziale per intensità di cura. L'equipe segue il paziente per tutto il decorso della malattia, dalla fase critica (con letti monitorati) a quella acuta, per arrivare poi alla stabilizzazione delle sue condizioni e alla riabilitazione.
Nel reparto operano nove medici diretti dal dottor Civardi e due team assistenziali coordinati da Vittoriella Cabrini e Natalia Catalini. I posti letto sono 40 (8 di area critica e 32 di degenza ordinaria) e 16 di lungodegenza. Nelle otto postazioni per acuti vengono gestiti anche pazienti cardiologici acuti.
Complessivamente, i malati che sono ricoverati in un anno sono circa 2mila. Il reparto effettua poi anche prestazioni specialistiche (circa 1500) con ambulatori dedicati alle malattie respiratorie, al diabete, alla prevenzione cardiovascolare, alla medicina interna e all'ecografia internistica.
 
(Fonte: Comunicazione Ausl Piacenza)
Mercoledì, 30 Ottobre 2013 16:34

Borgonovo si mobilita per la ricerca contro il cancro

Piacenza, 30 ottobre 2013
 
Cinquemila euro per la ricerca sui tumori a Piacenza. L'altro giorno sono stati consegnati ad Amop, nelle mani di Luigi Cavanna, direttore del dipartimento di Oncoematologia dell'Ausl di Piacenza, i fondi raccolti grazie a un'iniziativa svoltasi a Borgonovo. La Pro Loco, grazie alla fattiva collaborazione della compagnia teatrale I Viaggiattori, ha portato in scena il musical Hairspray. La serata ha permesso di raccogliere fondi e far conoscere ai circa 400 spettatori presenti l'attività dell'Associazione malato oncologico piacentino.
"Siamo molto orgogliosi – spiega il presidente della Pro Loco di Borgonovo Carlo Cavallari – di aver raggiunto questo traguardo di solidarietà grazie al contributo di tante persone diverse". Oltre agli ingressi al musical, si sono aggiunti anche fondi donati dalla famiglia Garbi e contributi della stessa compagnia de I Viaggiattori. Il gruppo, costituito da una cinquantina di appassionati di canto, ballo e recitazione, annovera interpreti di una fascia d'età variegata, dai 16 anni in su. Anche i protagonisti del musical hanno voluto partecipare attivamente alla cordata per l'Amop, non solo portando in scena il loro spettacolo ma anche raccogliendo fondi tra gli attori e familiari. "Una sera, per caso mentre guardavo la tv – è il racconto di Angelo Garbi – ho pensato che era importante fare qualcosa per i malati di tumore del nostro territorio. La Pro Loco di Borgonovo, sempre sensibile ai temi sociali, ha organizzato lo spettacolo e direi che l'esito è positivo". "C'è stato un bel gioco di squadra – conclude il presidente Cavallari – che ci ha permesso, grazie al contributo anche piccolo di tante persone, di arrivare a raccogliere 5mila euro".
"È molto importante – è il commento del dottor Cavanna – non solo raccogliere fondi, che per noi sono sempre molto preziosi, ma anche far conoscere alla popolazione l'attività di Amop". Attraverso queste iniziative, aggiunge il primario, si può sensibilizzare la gente sul tumore, una parola che ancora oggi fa paura: "Più riusciamo a fare ricerca, più opportunità diamo ai malati di vivere più a lungo e meglio".
 
(Fonte:ufficio Comunicazione Azienda Usl di Piacenza)
Piacenza, 18 ottobre 2013
 
Domenica 19 ottobre va in scena la prima edizione della marcia podistica non competitiva "Ospedale in marcia". La manifestazione propone tre itinerari da 6, 12 e 18 chilometri, con partenza da parcheggio del presidio della Valtidone, a partire dalle ore 7.30.
La marcia è organizzata dal reparto e, in particolare, dal gruppo di marciatori Radiologia affiliato a Piacenza Marce.
"Oltre agli impegni professionali in Azienda - spiega Paola Scagnelli, direttore del reparto - il nostro team si adopera anche per la realizzazione di iniziative non strettamente inerenti l'attività lavorativa ma che esaltano la capacità di mettere in campo sinergie fra reparto, ospedale, Azienda sanitaria e territorio". "L'organizzazione di questa marcia podistica non competitiva - aggiunge il primario - rientra fra le iniziative che stiamo mettendo in atto per integrarci con il territorio, uno dei punti cardine del nostro lavoro". Tra i progetti già avviati c'è l'attivazione di numero verde gestito dai radiologi a disposizione di utenti e medici di famiglia dal lunedì al venerdì per domande e chiarimenti relativi agli esami eseguiti in reparto.
La Radiologia di Castelsangiovanni conta su cinque dirigenti medici, 9 tecnici di Radiologia medica, 3 infermiere professionali e 3 operatrici sanitarie.
La dotazione tecnologica del reparto, già costituita da due sale diagnostiche radiologiche e una Tac (tomografo assiale computerizzato), è stata recentemente potenziata con l'installazione di una risonanza magnetica di ultima generazione.
La macchina, che utilizza un alto campo magnetico, permette di esaminare qualsiasi distretto corporeo senza utilizzare radiazioni ionizzanti. La qualità delle immagini permette di formulare diagnosi molto precise in campo neurologico, angiografico, addominale, ortopedico e cardiaco. Ogni esame nel "tunnel", grazie alla velocità di esecuzione della nuova tecnologia, dura al massimo 30 minuti, garantendo il massimo comfort al paziente.
Complessivamente, ogni anno l'equipe diretta dalla dottoressa Scagnelli esegue 40mila esami diagnostici.
La Radiologia di Castelsangiovanni collabora attivamente con le scuole di Specialità delle Università di Parma e Pavia: "Grazie a queste collaborazioni abbiamo specializzandi che frequentano il nostro reparto".
La stessa dottoressa Scagnelli è docente presso la scuola di specialità di Radiologia dell'ateneo pavese.
 
(Fonte: ufficio Comunicazione Azienda Usl di Piacenza)
Piacenza, 7 ottobre 2013
 
Codice di comportamento dipendenti pubblici e incompatibilità per incarichi e consulenze: domani e mercoledì seminari con partecipanti da tutta la regione -
I nuovi codici di comportamento dei dipendenti pubblici e le incompatibilità tra rapporto di lavoro pubblico e incarichi o consulenze dopo la legge anticorruzione. A questi temi è dedicato un seminario in calendario domani (8 ottobre) e mercoledì 9 ottobre a Piacenza. L'appuntamento formativo è rivolto ai direttori del personale, ai responsabili trasparenza e anticorruzione e ai referenti dell'ufficio per i procedimenti disciplinari delle sette tra Aziende sanitarie e ospedaliere che compongono l'Area Vasta Emilia Nord (Aven). L'Ausl di Piacenza, che ospita i lavori nell'auditorium della propria sede di via Anguissola, accoglierà quindi circa 40 partecipanti in arrivo da Parma, Reggio Emilia e Modena. Saranno presenti anche funzionari della regione Emilia-Romagna e di altre aziende sanitarie emiliano-romagnole e lombarde oltre a rappresentanti della sede provinciale INPS di Piacenza e di amministrazioni pubbliche piacentine. Le ragioni che hanno spinto l'Azienda Usl di Piacenza a organizzare il convegno nascono dalle recente emanazione dei codici di comportamento, da cui derivano le nuove regole di condotta alle quali si devono attenere i dipendenti pubblici con ovvie ricadute in materia gestionale e disciplinare. Altro obiettivo della formazione è quello di fare chiarezza sulla tematica delle attività lavorative saltuarie e occasionali consentite per i dipendenti pubblici e individuare, viceversa, quelle ritenute incompatibili.
Il seminario sarà aperto dal direttore operativo Aven Giuseppe Grandi e dal direttore amministrativo dell'Ausl piacentina Giuseppe Arcari.
La docenza del convegno è particolarmente qualificata. Al tavolo dei relatori si alterneranno il professor Vito Tenore, magistrato e docente della Scuola superiore della Pubblica amministrazione, tra i maggiori esperti italiani in materia di procedimento disciplinare dei dipendenti pubblici, e l'avvocato Marco Rossi (Dipartimento Funzione Pubblica), esperto sul regime delle incompatibilità e autore di studi sul tema.
L'attualità della tematica affrontata e la riconosciuta competenza dei relatori hanno determinato un notevole interesse intorno all'iniziativa dell'Azienda sanitaria piacentina, che aspira a essere un punto di riferimento anche in materia amministrativa e di gestione del personale.
La formazione si apre alle ore 9 per proseguire, in entrambe le giornate, fino alle 16.30.
 
(Fonte: Comunicazione Azienda Usl di Piacenza)
Venerdì, 04 Ottobre 2013 12:13

Salmonellosi: numerosi casi a Piacenza

Piacenza, 4 ottobre 2013
 
 
In riferimento all' aumento dei casi umani comunicato nei giorni scorsi, il dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl di Piacenza informa che, nel 2013, si sono registrate finora a Piacenza 154 infezioni di salmonellosi. Mediamente, nel 2011 e 2012, i casi sono stati un centinaio, mentre nel 2010 sono stati 144. In 61 casi umani del 2013 è stato possibile evidenziare che la salmonella isolata dalle feci ha lo stesso profilo genetico della salmonella isolata durante i controlli.
Si ricorda che la salmonellosi è una malattia diffusa, con evoluzione clinica benigna nella maggior parte dei casi.
Le salmonelle più comuni, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni possono verificarsi nell'uomo e negli animali domestici e da cortile e selvatici, compresi i rettili domestici. I principali serbatoi dell'infezione sono rappresentati dagli animali e dai loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e l'ambiente (acque non potabili).
La gravità dei sintomi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie o infezioni focali a carico per esempio di ossa e meningi) che si verificano soprattutto in soggetti fragili (anziani, bambini e soggetti con deficit a carico del sistema immunitario). I sintomi della malattia possono comparire tra le 6 e le 72 ore dall'ingestione di alimenti contaminati (ma più comunemente si manifestano dopo 12-36 ore) e si protraggono per 4-7 giorni. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso benigno e non richiede l'ospedalizzazione, ma talvolta l'infezione può aggravarsi al punto tale da rendere necessario il ricovero. Le salmonellosi nell'uomo possono anche causare lo stato di portatore asintomatico.
L'infezione si trasmette per via oro-fecale, attraverso l'ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto interumano o attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle.
Solitamente all'apparenza il cibo contaminato non presenta alcuna alterazione di colore, odore, sapore, consistenza. La contaminazione degli alimenti può avvenire al momento della loro produzione, durante la preparazione, oppure dopo la cottura a causa di una manipolazione non corretta degli alimenti. Oltre alle uova crude, sono da considerarsi alimenti a rischio latte crudo, carne e derivati (specialmente se poco cotti), salse e condimenti per insalate, preparati per dolci, gelato, frutta e verdura.
Nella maggior parte dei casi, l'infezione da salmonella si presenta in forma lieve e si risolve da sola nel giro di pochi giorni. In questi casi il consiglio è di non contrastare il fenomeno diarroico, poiché è il naturale meccanismo di difesa usato dall'organismo per espellere i germi. Di norma per la salmonella è sufficiente adottare una terapia di supporto: somministrazione di soluzioni orali reidratanti (che servono per compensare l'acqua e i sali persi con il vomito e la diarrea), fermenti lattici e probiotici.
Nonostante la salmonella sia un'infezione batterica il ricorso agli antibiotici viene sconsigliato, poiché potrebbe allungare i tempi di persistenza delle salmonelle nelle feci o indurre resistenza.
 
I consigli dell' Ausl di Piacenza
lavare frutta e verdura prima della manipolazione e del consumo
sanificare tutti gli utensili e i macchinari usati per la produzione di alimenti
lavare le mani prima, durante e dopo la preparazione degli alimenti
refrigerare gli alimenti preparati in piccoli contenitori, per garantire un rapido abbattimento della temperatura
cuocere tutti gli alimenti derivati da animali, soprattutto pollame, maiale e uova
proteggere i cibi preparati dalla contaminazione di insetti e roditori
evitare (o perlomeno ridurre) il consumo di uova crude o poco cotte (per esempio, all'occhio di bue), di gelati e zabaioni fatti in casa, o altri alimenti preparati con uova sporche o rotte
consumare solo latte pastorizzato
evitare le contaminazioni tra cibi, avendo cura di tenere separati i prodotti crudi da quelli cotti
evitare che persone con diarrea preparino alimenti destinati alla ristorazione collettiva e assistano soggetti a rischio (bambini, anziani, ammalati).
 
(Fonte: ufficio stampa Ausl PC)
Piacenza, 3 ottobre 2013
 
Il 5 ottobre in tutta l'Emilia Romagna e anche a Piacenza in piazzetta San Francesco Flash mob per sostenere l'allattamento al seno per promuovere una pratica importante per la salute di mamme e bimbi -
Mamme chiamate a raccolta per testimoniare l'importanza dell'allattamento al seno. Sabato 5 ottobre in tante piazze dell'Emilia Romagna andrà in scena un inedito flash mob dedicato alla salute di donne e bambini. L'invito, per le mamme, è quello di indossare una maglietta bianca e presentarsi prima dello scoccare delle ore 17 in piazzetta San Francesco per allattare poi tutte insieme i neonati.
L'iniziativa è promossa dall'Assessorato politiche per la salute e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con le Aziende sanitarie del territorio e s'inserisce nell'ambito delle manifestazioni legate alla Settimana mondiale dell'allattamento materno, in programma dall'1 al 7 ottobre.
In particolare, quest'anno l'evento di sensibilizzazione punta sull'importanza del sostegno fra pari e all'interno della comunità, da parte della famiglia, mariti, compagni, amiche che sono a loro volta madri, operatori sanitari qualificati e consulenti professionali. In sostanza, una rete per aiutare le mamme ad avviare e continuare l'allattamento al seno.
In piazza, insieme alle donne e ai bambini, scenderanno anche le ostetriche dei Consultori familiari e dei punti nascita, i referenti del Centro per le Famiglie del Comune di Piacenza e i volontari di tre associazioni di sostegno: Nuova Vita Piacenza, Camminiamo insieme e La Cicogna, L'Ape e il Cavolo.
L'iniziativa è realizzata dall'Azienda Usl di Piacenza e dal Comune di Piacenza, con il patrocinio del Collegio Ostetriche di Parma e Piacenza.
La necessità di porre l'accento sul tema è confermata dai numeri. Secondo l'ultima indagine svolta nella nostra regione, l'allattamento al seno completo in Emilia-Romagna viene praticato dal 55% delle donne a tre mesi e dal 37% a cinque mesi. Il sostegno che la mamma può trovare nella comunità diventa di fondamentale importanza; un'iniziativa come questa potrà quindi favorire lo sviluppo di una rete territoriale, a partire dall'informazione, per arrivare alla formazione delle persone che possono svolgere un ruolo di supporto alle mamme.

A Piacenza la promozione dell'allattamento al seno già oggi poggia su una consolidata rete di sinergie. Nei corsi di accompagnamento alla nascita, ostetriche e pediatri forniscono alle future mamme le informazioni necessarie per arrivare al parto consapevoli del valore incomparabile del latte materno.

"Allattare al seno – ricorda Giacomo Biasucci, direttore del dipartimento materno infantile dell'Ausl di Piacenza – fa bene ed è naturale. Ha un valore incomparabile per la salute delle mamme e dei bambini, offre il cibo migliore e la protezioni naturale di cui hanno bisogno e favorisce il contatto madre-neonato".

Immediatamente dopo la nascita, se le condizioni della madre e del neonato lo consentono, vengono favoriti già in sala parto i presupposti per un precoce attaccamento al seno del piccolo. "In questo senso – sottolinea Cristiana Pavesi, responsabile assistenziale del dipartimento materno infantile – il ruolo dell'ostetrica è pregnante. Ogni giorno ci impegniamo per la protezione, la promozione e la tutela dell'allattamento al seno. Non è solo una competenza professionale ma un imperativo etico del nostro codice deontologico".
Per espressa volontà del personale medico e infermieristico di Pediatria e neonatologia, supportata dalla disponibilità di medici e ostetriche di Ostetricia e ginecologia, nel punto nascita di Piacenza da anni è stata introdotta e potenziata la pratica del rooming in, che consente alle mamme di tenere sempre con sé in camera i propri bambini con la sola eccezione del tempo necessario per le procedure assistenziali.
Dopo la dimissione, le ostetriche rimangono accanto alle donne grazie a una linea telefonica dedicata: le neo mamme possono trovare, 24 ore su 24, una professionista sanitaria pronta a rispondere ai loro dubbi e fornire consigli. Questa preziosa consulenza, molto apprezzato dalle utenti, rappresenta per molte un elemento di continuità con le attività svolte poi dai consultori. Fino ai tre mesi di vita del neonato, infatti, le mamme possono accedere all'ambulatorio del puerperio, gestito dalle ostetriche, che valutano progressivamente lo stato di salute della mamma, l'approccio all'allattamento, la frequenza delle poppate e il benessere del neonato.

"Il servizio ha il compito – spiega Maria Cristina Molinaroli, direttore dell'unità operativa Consultori familiare dell'Ausl di Piacenza - di supportare le mamme in un momento delicato, aiutandole a superare le difficoltà legate all'inizio del percorso insieme al proprio bambino.
L'allattamento al seno non produce infatti solo benefici legati all'aspetto nutrizionale, ma favorisce la relazione, facilita i processi di attaccamento e risponde ai bisogni di salute di entrambi".
La rete consultoriale, grazie alla presenza delle ostetriche, rimane anche successivamente un punto di riferimento importante per le mamme che continuano ad allattare.
Ai percorsi Ausl si affiancano e intrecciano quelli del Comune di Piacenza. Il Centro per le famiglie assicura incontri per i genitori con la presenza di diverse figure professionali: educatori, ostetriche, pediatri, dietisti e psicologi.
A questa consolidata rete di servizi si aggiunge poi l'opera del volontariato: a Piacenza sono stati attivati gruppi di mutuo aiuto tra mamme, grazie al supporto delle associazioni attive nel settore.

(Fonte: ufficio Comunicazione Azienda Usl di Piacenza)
Piacenza, 2 ottobre 2013
 
A seguito di segnalazione di aumento di casi umani di salmonellosi nella Provincia, il Servizio veterinario dell'Azienda Usl ha effettuato nelle scorse settimane alcuni controlli specifici per determinare la causa dell'infezione.
Gli accertamenti hanno permesso di identificare con certezza nel salame del Salumificio Val d' Ongina di Monticelli la causa di alcune infezioni umane grazie alla determinazione genetica effettuata dall'Istituto zoo profilattico sperimentale di Parma.
Il salame contaminato era già stato commercializzato sulla grande distribuzione attraverso una rete di supermercati di grande e media dimensione.
Il Servizio veterinario Ausl ha quindi effettuato il sequestro dei prodotti contaminati e ha chiesto allo stesso salumificio il ritiro dal mercato di tutto il prodotto commercializzato come previsto dalla normativa europea.
Poiché una parte del salame è chiaramente già stata acquistata dal consumatore finale, si invitano i cittadini che detengono salami a marchio Val d' Ongina a non consumare il prodotto per precauzione e di restituirlo alla rete di vendita presso il quale è stato acquistato.
Saranno poi i supermercati a rendere il salame al produttore per le successive indagini del Servizio veterinario.
 
(Fonte: ufficio Comunicazione Azienda Usl di Piacenza)
Piacenza, 2 ottobre 2013
 
Torino ha ospitato nei giorni scorsi il congresso dell'Associazione internazionale di logopedia e foniatria (Ialp), nel quale si sono incontrati gli specialisti di tutto il mondo che si occupano della cura, riabilitazione e prevenzione delle patologie della voce, del linguaggio scritto e orale e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica -
Tra i mille esperti dell'evento (che è triennale e che per la seconda volta approda in Italia, a Torino, città all'avanguardia con le Molinette centro di riferimento nazionale) c'erano anche alcuni piacentini.
Roberto Antenucci e le logopediste Cecilia Cardinali (Medicina riabilitativa intensiva di Villanova), Michela Benvenuti e Letizia Guerzoni (Otorinolaringoiatria Piacenza) hanno presentato tre interventi specifici relativi a disfagia, sordità infantile e gestione del paziente tracheostomizzato.
Per quanto riguarda il primo, responsabile della Medicina riabilitativa intensiva di Borgonovo, ha illustrato l'esperienza della costituzione, oltre un anno fa, di un gruppo Disfagia, che ha avviato in Azienda una serie di corsi di formazione per operatori che hanno già coinvolto circa 300 operatori. L'obiettivo dell'equipe multidisciplinare – che comprende logopedisti, medici, infermieri e fisioterapisti – è quello di far si che si arrivi il prima possibile a delineare un percorso diagnostico-terapeutico personalizzato ed efficace, per prevenire le gravi complicanze cui il paziente disfagico può andare incontro se non adeguatamente trattato. L'impegno comune dei professionisti – è stato spiegato a Torino – è quello di migliorare le potenzialità del recupero della funzione deglutitoria residua con successivo impiego delle modalità di nutrizione più sicure e funzionali per il paziente e i caregivers, attraverso tecniche rieducative specifiche, posture compensatorie ed eventuale modifica di consistenza degli alimenti.
La logopedista Michela Benvenuti, in forze al reparto di Otorinolaringoiatria di Piacenza, ha portato una relazione sulle tracheotomie, interventi in notevole aumento, che necessitano di conoscenze e capacità specifiche per essere gestite a casa o in ospedale. La professionista piacentina ha mostrato dati che confermano la necessità di una continua formazione sul tema per migliorare non solo la prognosi del paziente ma anche per prevenire complicanze polmonari gravi e ridurre l'impatto emotivo e lo stress degli operatori che si prendono in carico questi malati.
Infine, la logopedista Letizia Guerzoni, insieme a una collega di Roma, ha presentato uno nuovo strumento riabilitativo rivolto a bambini con perdita uditiva di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni basato sulla musica e sulle routine quotidiane. Il progetto s'inquadra nell'ambito dell'attività di un gruppo di lavoro internazionale che si occupa dell'implementazione di strumenti riabilitativi per bambini sordi con protesi acustiche e impianto cocleare basati sulla musica.
 
(Fonte: ufficio Comunicazione Azienda Usl di Piacenza)
Piacenza 26 settembre 2013
 
Ogni giorno spedite al day hospital cittadino e agli ospedali periferici fino a 120 preparazioni: più sicurezza per malati e operatori e meno sprechi di prodotto -
Farmaci per i pazienti oncologici: da circa 2 anni l'Ausl di Piacenza ha centralizzato la preparazione dei cosiddetti antiblastici in un unico polo, creando un sistema sempre più sicuro per operatori e malati. Ogni giorno fino a 120 schemi terapeutici sono inviati dall'ospedale cittadino nei day hospital del capoluogo e in quelli periferici di Fiorenzuola e Castelsangiovanni ed, entro la fine dell'anno, anche a Bobbio. L'organizzazione (che comprende tutta la rete degli ospedali provinciali) è unica in tutta l'Emilia Romagna e garantisce congruità e corretta della prescrizione grazie a uno strettissimo e continuo confronto tra medici e farmacista: per questo l'esperienza piacentina sta facendo scuola in Lombardia, Piemonte, Liguria e Toscana, dove altre aziende sono interessate a esportarne il modello. È quanto emerso l'altro giorno in Sala colonne, durante un incontro di formazione e aggiornamento dedicato al personale sanitario, con la presenza di rappresentanti dell'Area Vasta Emilia Nord (Aven) e della Regione Emilia Romagna.
Il percorso per arrivare a questo importante traguardo è iniziato circa 2 anni fa, quando l'Ausl ha attivato l'Ufa (acronimo di Unità farmaci antiblastici) razionalizzando e centralizzando un'attività di preparazione dei chemioterapici che si svolgeva prima in 12 punti, tra Piacenza e provincia. Il polo, collocato in locali attigui alla degenza di Oncologia, è stato realizzato secondo le più recenti normative. Continui controlli periodici (anche ogni tre mesi) certificano la sterilità.
In particolare, come ha ricordato la responsabile Ufa Alessandra Riva, l'Ufa è dotata di una zona protetta, con sistema di filtrazione dell'aria, che garantisce condizioni asettiche controllate, la sterilità dei farmaci durante la preparazione e la sicurezza degli operatori (nella cappa ne sono presenti sempre almeno due) che manipolano i preparati.
"La terapia antiblastica viene prescritta in ospedale, dal medico. Il farmacista, che quindi in questo contesto sta diventando sempre più esperto nella gestione dei farmaci oncologici ed ematologici, garantisce che i trattamenti preparati siano sicuri, stabili e inseriti in corrette sequenze di somministrazione, per prevenirne la tossicità. Nell'intero ciclo di gestione, infatti, una qualsiasi imprecisione può provocare un danno al paziente o, nel migliore dei casi, una diminuzione dell'efficacia terapeutica".
Ai risultati positivi in termini di sicurezza si sommano anche quelli di minor spreco della materia prima per la preparazione dei farmaci, utilizzando in modo completo i flaconi delle medicine.
Nel convegno sono state poi ricordate anche le logiche dell'organizzazione delle reti oncologica ed ematologica provinciale, ideata circa un decennio fa dal direttore del dipartimento Luigi Cavanna. Visite, trattamenti chemioterapici e terapie di supporto, esami di diagnostica strumentale e cure palliative non si realizzano solo nel day hospital di Piacenza ma anche a Bobbio, Castelsangiovanni e Fiorenzuola. Sono i medici oncologi ed ematologi a spostarsi in periferia, per consentire ai pazienti di essere curati il più vicino possibile a casa. Una volta effettuata la diagnosi, le terapie sono impostate dallo specialista insieme ai medici e agli infermieri del luogo: questo ha consentito di lavorare sempre più in squadra, secondo protocolli condivisi e omogenei, nella logica di migliorare la qualità di vita del malato.
Con gentile preghiera di diffusione.

(fonte: ufficio stampa Azienda Usl di Piacenza)

Piacenza, 12 settembre 2013 -

La Cardiologia dell'ospedale di Piacenza in cattedra al congresso europeo. Ad Amsterdam, dove si sono riuniti nei giorni scorsi delegati da tutto il mondo, il nostro reparto cittadino era in prima linea sul tema dell'insufficienza cardiaca. 
Come sempre avviene in questi appuntamenti, gli specialisti hanno potuto ascoltare gli aggiornamenti sulle ricerche scientifiche e condividere le ultime indicazioni diagnostiche e terapeutiche.
Nel congresso europeo sono state presentate le nuove linee guida sul trattamento della malattia ischemica, della ipertensione arteriosa e del diabete. Sono stati discussi i dati sull'impiego di nuovi farmaci anticoagulanti orali nel trattamento delle flebiti e delle procedure interventistiche (angioplastica coronarica) nella cura dell'infarto miocardico acuto. Si è parlato anche dell'impiego dei pace-maker defibrillatori impiantabili nei pazienti con insufficienza cardiaca e delle possibilità diagnostiche della risonanza magnetica cardiaca nel migliorare l'efficacia nel trattamento invasivo ablativo della fibrillazione atriale.
Sono stati portati dati che confermano che una prevenzione efficace basata su sane abitudini di vita, controllo del peso e attività fisica anche intensa, possano non solo prolungare la vita ma migliorarne la qualità.
La Cardiologia piacentina, con il dottor Massimo Piepoli, ha preso parte attivamente alla preparazione del programma scientifico del congresso promuovendo una tavola rotonda (focus session) in cui sono stati discussi il trattamento e il follow-up di casi clinici complessi di insufficienza cardiaca. Sono stati quindi esaminati pazienti acuti instabili, portatori di assistenza ventricolare e anziani con molteplici patologie concomitanti. Hanno preso parte alla discussione dei casi specialisti provenienti dal Belgio, Grecia, Polonia, Svezia, Svizzera.

(Fonte: ufficio stampa Usl PC)

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