Dalle ore 8.00 di domani, mercoledì 12 marzo entra in funzione la struttura di emergenza-urgenza completamente rinnovata. L'accesso pedonale si sposta da via Fogazzaro in via Smerieri -
Mirandola, 11 marzo 2014 -
A distanza di appena due giorni dalla sua presentazione ufficiale alla cittadinanza, diventa operativo il nuovo Pronto Soccorso dell'Ospedale 'Santa Maria Bianca'. La nuova area di emergenza-urgenza dell'Ospedale di Mirandola apre ufficialmente le porte ai pazienti domani mercoledì 12 marzo: a partire dalle 8.00 sarà attivo il nuovo accesso in via Smerieri (non più quello da via Fogazzaro in uso negli ultimi mesi).
Dopo un importante intervento di ripristino e miglioramento, il Pronto Soccorso dell'Ospedale 'Santa Maria Bianca' torna dunque nella sede che lo accoglieva prima del terremoto. Una tappa importante nel percorso di ricostruzione dei servizi dell'area Nord che restituisce al territorio una struttura più moderna, efficiente e qualificata.
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)
All'inaugurazione di ieri pomeriggio erano presenti anche l'assessore regionale Carlo Lusenti e il sindaco Maino Benatti. Il reparto torna nella sua sede originale. Per l'intervento sono stati investiti 958mila euro e sono serviti 135 giorni di lavoro -
Mirandola, 11 marzo 2014 -
Dopo un importante intervento di ripristino e miglioramento il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Mirandola torna nella propria sede originaria. È questa la tappa più recente di un percorso avviato da mesi, grazie al quale il "Santa Maria Bianca" si sta progressivamente lasciando alla spalle le ferite del sisma, restituendo alla comunità una struttura che non solo sta "ritornando come prima", ma che vede ulteriormente qualificato il proprio ruolo nell'area nord e, più in generale, nell'ambito della rete provinciale.
Per sottolineare questo significativo momento, ieri pomeriggio, 10 marzo, si è tenuta la cerimonia d'inaugurazione alla quale, tra gli altri erano presenti l'Assessore regionale alle Politiche per la Salute Regione Carlo Lusenti, il Presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, il Sindaco di Mirandola Maino Benatti, il Direttore Generale dell'Azienda Usl di Modena Mariella Martini, il Direttore dell'Ospedale di Mirandola Teresa Pesi.
Complessivamente, per la ristrutturazione del Pronto Soccorso, sono stati investiti poco meno di 958mila euro, 787mila dei quali per la struttura e 170mila per la dotazione tecnologica. Il progetto ha previsto una riorganizzazione degli spazi e dei percorsi per i pazienti secondo il modello dell'intensità di cura: sono infatti stati creati due accessi separati per i codici rossi e per i casi meno gravi (codici verdi e bianchi). Fulcro della nuova organizzazione è l'area del triage, vera e propria cabina di regia che indirizza i pazienti in arrivo verso l'area più appropriata alle loro esigenze.
All'esterno, per l'accesso di auto-mediche e ambulanze, è stato predisposto un ampio spazio (la cosiddetta 'camera calda') in parte chiuso e climatizzato in grado di ospitare due veicoli contemporaneamente e in ogni condizione climatica. All'interno del reparto, tra le novità più significative, va ricordata la presenza di un'area per l'Osservazione Breve e Intensiva (OBI) dei pazienti e un locale POCT – Point of Care Testing – che consente analisi ematiche "salva-vita".
Nella scelta dei materiali si è ricorsi a tecnologie costruttive "a secco" di tipo industriale per rispondere alla duplice esigenza di sicurezza e durabilità. Oltre ai lavori di ristrutturazione propriamente edilizia sono stati rinnovati tutti i sistemi impiantistici, come quello della distribuzione dei gas medicali, realizzato considerando le ultime normative in materia e disponibile direttamente al letto del paziente.
Tutti gli ambulatori per i codici verdi e bianchi sono dotati di lampade scialitiche di ultima generazione. Di configurazione tecnologica ancora superiore è la dotazione strumentale degli ambulatori per i codici rossi, nei quali è stato installato a soffitto un pensile a braccio singolo con colonna per sistemi infusionali. I locali sono tutti allestiti per consentire l'utilizzo in loco della tecnologia radiologica.
DICHIARAZIONI
"Desidero prima di tutto ringraziare coloro che hanno lavorato per il raggiungimento di questo risultato: i tecnici, il personale amministrativo, gli esperti di ingegneria clinica e naturalmente il personale sanitario, così come la Regione, la Provincia e il comune di Mirandola. Anche in questo caso il risultato è il frutto di un lavoro di squadra, sicuramente complesso, ma indispensabile per centrare gli obiettivi che ci siamo dati. Un grazie anche alla comunità mirandolese che ha colto il senso del nostro impegno spronandoci a fare bene e il più in fretta possibile, accettando gli inevitabili disagi che la presenza dei cantieri determina. Concludo evidenziando con soddisfazione che il Santa Maria Bianca è ormai tornato a gestire volumi di lavoro assimilabili a quelli precedenti il terremoto del 2012 a conferma che davvero la fase più difficile è alle nostre spalle".
Mariella Martini, direttore generale Azienda Usl di Modena
"Un nuovo importante tassello nella ricostruzione e riqualificazione dell'Ospedale di Mirandola che conferma gli impegni presi, prima con il Piano Attuativo Locale (Pal) e poi con il Piano di riattivazione dell'ospedale di Mirandola a seguito del terremoto. Come avevo ricordato in occasione delle notizie positive sul reparto di Maternità, l'Amministrazione comunale sta lavorando per consolidare e aumentare la presenza dei nostri servizi (con l'integrazione con l'ospedale di Carpi). I prossimi impegni saranno per la Casa della Salute, Hospice e Lungodegenza / Lungoassistenza per completare le indicazioni di programmazione sanitaria inserite nel Pal". Maino Benatti, Sindaco di Mirandola
(Fonte: ufficio stampa Ausl Mo)
Una nuova centralina informatica per la Stroke Unit consente di controllare, ventiquattro ore al giorno, i parametri vitali nei pazienti colpiti da ictus. Alla Medicina Riabilitativa donati cinque lettini elettrici e diversi deambulatori -
Carpi, 8 marzo 2014 -
Una nuova centralina informatica che permette di visualizzare sullo schermo del computer i parametri vitali dei pazienti colpiti da ictus ricoverati nella Stroke Unit di Neurologia, oltre a cinque lettini elettrici regolabili e diversi deambulatori per la Medicina Riabilitativa. La nuova strumentazione è stata donata giovedì 6 marzo 2014, dall'associazione ALICe Carpi Onlus all'Ospedale 'Ramazzini'. Un contributo del valore complessivo di 17 mila euro che implementa e migliora la dotazione tecnologica delle due Unità Operative.
"Traendo linfa vitale dalla grande generosità dei cittadini carpigiani, dalle imprese e dalle associazioni che operano sul territorio – sottolinea Maurizio Calestrini, Presidente di ALICe Carpi – siamo riusciti a dare il nostro contributo all'acquisto di apparecchiature e servizi per sostenere e migliorare la qualità dell'offerta dei servizi ospedalieri della città. Un impegno portato avanti con un pizzico di orgoglio e soprattutto con tanta convinzione da tutti i volontari dell'associazione".
La nuova centralina informatica, già in uso da alcuni mesi all'interno della Neurologia, ha un valore di 8 mila euro e consente di visualizzare i parametri vitali del paziente in tempo reale e di controllare, in modalità remota, le condizioni di tutti i ricoverati. Un aiuto concreto per l'organizzazione del lavoro all'interno della Stroke Unit che, attualmente, gestisce 6 posti letto e 300 ricoveri l'anno (arrivano a 20 mila le prestazioni ambulatoriali).
"Uno dei punti vincenti dell'organizzazione carpigiana della Stroke Unit – spiega Teresa Pesi, Direttore dell'Ospedale 'Ramazzini' – è la stretta collaborazione tra neurologi, fisiatri e fisioterapisti che permette una presa in carico veramente condivisa dei pazienti, molto spesso determinante per una prognosi positiva della malattia". È proprio da questa consapevolezza che sono partiti i volontari di ALICe quando hanno scelto di donare alla Medicina Riabilitativa dell'ospedale diverse strumentazioni tecnologiche, per un valore di circa 9 mila euro, tra le quali 5 lettini elettrici regolabili e vari deambulatori. Un gesto di solidarietà che mette in luce, ancora una volta, l'importanza di un attento percorso di riabilitazione rivolto a tutti i pazienti colpiti da ictus.
A.L.I.Ce.
L'Associazione Lotta all'Ictus Celebrale (A.L.I.Ce.) è una Onlus impegnata a livello nazionale, formata da pazienti, familiari e operatori sanitari (infermieri, fisioterapisti e medici) che vogliono alleviare le conseguenze della malattia e contribuire a prevenirla. La sezione di Carpi si è costituita ufficialmente nel 2009. Attualmente ALICe opera sul territorio delle Terre d'Argine (Carpi, Campogalliano, Soliera, Novi di Modena e Mirandola) e può contare sul sostegno di oltre 200 soci e 40 volontari attivi che partecipano e promuovono le sue attività. Ha sede in via Peruzzi 22 presso la Casa del Volontariato di Carpi (aperta lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00). L'associazione si occupa in modo particolare di promuovere iniziative legate alla prevenzione dell'ictus e fornisce aiuto diretto agli ammalati sia nella fase acuta della malattia che durante la riabilitazione fisica del paziente. A.L.I.Ce. pone al centro della propria iniziativa la sollecitazione e la sorveglianza affinché siano realizzate "le cure più appropriate dell'ictus cerebrale" come indicato nello Statuto Nazionale di ALICe Italia, che affida la realizzazione alle singole Associazioni Locali. ALICe Carpi collabora da alcuni anni con l'Unità Operativa di Neurologia e con la Stroke Unit dell'ospedale "Ramazzini". Insieme alle associazioni Anziani in rete, Il Ponte, L'Ancora e Il Faro assicura trasporti gratuiti agli ammalati e ai familiari per raggiungere gli ambulatori specialistici e le sedi riabilitative presenti sul territorio dell'area Nord. Organizza inoltre, presso palestre e circoli locali, attività motorie di gruppo (con fisioterapisti), musicoterapia, biodanza e Tai Chi. Sostiene finanziariamente l'intervento gratuito di uno psicologo o del logopedista per aiutare i pazienti in difficoltà.
Maurizio Calestrini è stato eletto Presidente dell'Associazione Lotta all'Ictus Celebrale (ALICe) di Carpi a inizio 2013, dopo essere stato consigliere dell'associazione per due anni. Nato ad Asmara in Eritrea nel 1940, Calestrini è padre di due figli ed è impegnato nel volontariato sociale da diversi anni. È membro del Lions Club International da quarant'anni.
(Fonte: ufficio stampa Azienda Usl Modena)
In provincia di Modena le persone affette dalle due patologie sono circa 35mila. È soprattutto alla cura di questo gruppo di pazienti, che si rivolge il V meeting internazionale sull'asma, la BPCO" organizzato a Modena dal 6 al 8 marzo -
Modena, 5 marzo 2014 -
L'asma è una malattia che colpisce circa 300 milioni di persone al mondo, oltre 5milioni gli italiani affetti da questa patologia cronica e 24 milioni quelle colpite da Broncopatia Cronico Ostruttiva (BPCO). Si tratta di numeri importanti per due patologie legate dalla caratteristica di cronicità e dal fatto che esiste una fascia importante di pazienti (il 30%) che è affetta da entrambe le malattie. È soprattutto alla cura di questo gruppo di pazienti, che si rivolge il V meeting internazionale sull'asma, la BPCO" organizzato a Modena dal 6 al 8 marzo presso l'Hotel Fini (via Emilia Est) dalla Struttura Complessa di Malattie dell'Apparato Respiratorio del Policlinico, diretta dal prof. Leonardo Fabbri, da GOLD (Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease) e da GINA (Global Initiative iN Asthma). L'incontro sarà l'occasione per fare il punto, con esperti italiani e stranieri, sulle cure e la diagnosi delle malattie respiratorie croniche.
Il prof. Leonardo Fabbri è coautore delle nuove linee guida che verranno presentato al Convegno, anche nella versione italiana, sulla Diagnosi, il Trattamento e la Prevenzione della BPCO e dell'asma. Esse introducono un approccio più individualizzato per i pazienti che presentano contemporaneamente sintomi e segni sia di asma che di BPCO (Asthma and COPD Overlap Syndrome, ACOS). Il meeting vede la partecipazione di esperti a italiani e stranieri che si occuperanno degli aspetti clinici e farmacologici delle malattie polmonari oltre che le terapie basate su cellule staminali, con l'intervento del prof. Michele De Luca, responsabile del Centro di Medicina Rigenerative dell'Ateneo modenese - reggiano.
La BPCO è una patologia polmonare progressiva e costituisce la terza causa di morte al mondo, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. I suoi sintomi comprendono tosse cronica, espettorazione progressiva e soprattutto dispnea (cioè mancanza di respiro) prima da sforzo e poi progressivamente anche a riposo. "In presenza di tosse, catarro, affanno dopo uno sforzo fisico – consiglia il prof. Leonardo Fabbri – soprattutto se si fuma o si è fumato molto è opportuno parlarne al medico e sottoporsi ai test. Purtroppo la consapevolezza in materia di BPCO è assai scarsa: se venisse fatta a tutti una spirometria, troveremmo un buon 10-20 per cento di malati che non sospettano affatto di esserlo". Si stima che nella provincia di Modena siano colpiti da asma e da BPCO 35.000 soggetti. Secondo queste stime vi sarebbero quindi circa 10.000 pazienti con sovrapposte asma e BPCO. Nelle forme miste di BPCO ed asma, a questi sintomi cronici si sovrappongono crisi ricorrenti di dispnea respiro sibilante tipici dell'asma.
Per BPCO ed asma sono disponibili trattamenti che alleviano i sintomi come la dispnea e riducono gravità e frequenza delle riacutizzazioni in modo che i pazienti possano partecipare più pienamente alla vita quotidiana. Presso la Struttura Complessa di Malattie dell'Apparato Respiratorio del Policlinico, vi è una equipe multidisciplinare dedicata sia a pazienti asmatici che a BPCO, ivi compresi quelli con comorbidità cardiovascolari, grazie and ampi e, produttivi rapporti di collaborazione fra pneumologi e cardiologi.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)
L'accesso pedonale, completamente rinnovato e reso più agevole, resta in via Falloppia. L'apertura costituisce la prima e più impegnativa fase del progetto che prevede la completa ristrutturazione della struttura. Investiti 1.380.000 euro, 900.000 dei quali arrivano dalla Fondazione CR Carpi -
Modena, 3 marzo 2014 -
Esaurita nei tempi previsti l'ultima fase del trasloco e attivati tutti i necessari collegamenti, apriranno domani, 4 marzo, la nuova area accoglienza e il triage del Pronto soccorso dell'Ospedale di Carpi. A partire dalle ore 9.00 sarà possibile utilizzare l'accesso pedonale alla struttura in via Falloppia, anche questo completamente rinnovato e reso più agevole.
Le nuove aree del pronto soccorso, insieme alle nuove degenze di Nefrologia, Medicina d'Urgenza e Osservazione Breve e Intensiva, presentate lo scorso 21 febbraio, rappresentano due importanti traguardi raggiunti grazie a un lavoro corale svolto da tecnici e sanitari e che, ancora una volta, ha visto in prima linea tra i generosi sostenitori la Fondazione CR Carpi. Prosegue così l'impegnativo percorso avviato dopo il sisma del 2012 che punta non soltanto al completo ripristino della struttura danneggiata ma anche al miglioramento complessivo dell'offerta del 'Ramazzini'.
L'apertura dell'area di accoglienza e del triage costituisce la prima e più impegnativa fase del progetto che prevede la completa ristrutturazione del Pronto Soccorso la cui conclusione è prevista per ottobre, con la risistemazione di tutti gli ambulatori presenti. L'intero intervento richiede un investimento di 1.380.000 euro, 900.000 dei quali arrivano da una donazione della Fondazione CR Carpi mentre i restanti 480.000 euro da una quota parte dei risarcimenti assicurativi ottenuti dall'Azienda Usl a seguito del sisma.
L'intervento consente, da subito, di mettere a disposizione dei pazienti e dei medici, spazi decisamente più moderni e confortevoli e attrezzature rinnovate. Rispetto alla situazione esistente prima del sisma, attraverso il recupero di alcuni spazi, si è ottenuto un ampliamento di oltre il 20% della superficie utilizzabile. Un passo importante per il ritorno alla normalità di un reparto che nella rete dell'emergenza-urgenza provinciale rappresenta un punto di riferimento e, per numero di accessi, si colloca al terzo posto dopo Policlinico e Nuovo S. Agostino-Estense (nel 2013 il Pronto Soccorso del Ramazzini ha gestito più di 45mila casi). Il Triage e l'Area accoglienza del Pronto Soccorso si sviluppano su una superficie di oltre 260 metri quadrati: 86 sono destinati all'attesa e accoglienza degli utenti, 65 agli spazi di triage. La nuova logistica consente anche di migliorare la qualità organizzativa. In particolare, il nuovo assetto funzionale del Pronto Soccorso si articola in aree organizzate per percorsi assistenziali specifici a seconda delle condizioni cliniche dei pazienti. È stato predisposto un ingresso ad hoc per i codici rossi che arrivano in reparto con l'ambulanza e accedono direttamente alla 'camera calda'. Un miglioramento significativo è stato ottenuto anche per i pazienti che si recano autonomamente al Pronto Soccorso: per loro è stato creato un accesso pedonale particolarmente agevole.
(Fonte: Ufficio Stampa, Rapporti con i Media e Relazioni Esterne Azienda USL di Modena)
Premiate dall'AISF la professoressa Erica Villa e l'equipe della Gastroenterologia per il migliore articolo del 2012 redatto da autori italiani. L'Associazione ha anche conferito l'ambito riconoscimento di Epatologo onorario dei trapianti a Erica Villa e a Rosa Maria Iemmolo, entrambe della Gastroenterologia del Policlinico -
Modena, 26 febbraio 2014 -
Arrivano due importanti riconoscimenti per la Gastroenterologia del Policlinico di Modena. La scorsa settimana, a Roma, presso l'Università la Sapienza, l'Associazione Italiana Studio Fegato (AISF), ha infatti premiato la professoressa Erica Villa e la sua equipe per il miglior articolo scientifico scritto da autori italiani. Il premio 2012 è stato attribuito ad un pezzo dal titolo "Enoxaparin prevents portal vein thrombosis and liver decompensation in patients with advanced cirrhosis" (L'enoxaparin previene la trombosi della vena porta e lo scompenso del fegato in pazienti con cirrosi avanzata) pubblicato su Gastroenterology (la prima rivista mondiale del settore epatologico) redatto dai gastroenterologi del Policlinico.
"Lo studio – spiega la professoressa Erica Villa, Direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia - ha dimostrato come l'anticoagulazione non solo previene lo sviluppo di trombosi della vena porta ma allo stesso tempo diminuisce in modo significativo la comparsa di scompenso epatico, per un verosimile meccanismo di miglioramento della microcircolazione a livello intestinale che impedisce il passaggio di batteri nella circolazione generale con conseguente minore incidenza di infezioni batteriche generalizzate".
La ricerca ha interessato 78 pazienti con un'età media di 56 anni, 51 maschi, 19 femmine trattati per 12 mesi, con Enoxaparina, che è un farmaco anticoagulante utilizzato per la prevenzione delle trombosi venose profonde.
Questo premio arriva praticamente a un mese da un altro importante riconoscimento per la Gastroenterologia del Policlinico. Esattamente il 31 gennaio scorso, infatti, sia la professoressa Erica Villa che la dottoressa Rosa Maria Iemmolo, avevano ricevuto da parte dell'AISF il Diploma Onorario di Epatologo dei Trapianti. Il Diploma, particolarmente ambito, viene assegnato ad epatologi che abbiano dimostrato qualità di eccellenza professionale nell'ambito dell'epatologia dei trapianti, riconosciuta dalla comunità medico-scientifica ed internazionale. Da sottolineare che l'equipe multidisciplinare del Centro Trapianti di Modena è l'unica in Italia che può vantare due Epatologi dei Trapianti certificati.
Da aggiungere in conclusione che il riconoscimento è assegnato a seguito di una certificazione rigorosa dei titoli e delle esperienze maturate nel corso degli anni: una sorta di bollino di qualità che garantisce l'ottima preparazione della figura professionale di Epatologo dei trapianti, cioè di quella figura professionale che si prende carico della gestione globale dei pazienti con malattia epatica avanzata nella fase pre-trapianto e delle problematiche a breve e lungo termine dei pazienti sottoposti a trapianto di fegato.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)
Sarà installato il nuovo sistema di gestione del Cup provinciale. Fermi Call center "Tel&prenota" e di tutti i punti di prenotazione: sportelli Cup e Centri di prenotazione interni degli ospedali, farmacie, postazioni "Video&prenota" e negli ipermercati, consultori, segreterie delle radiologie -
Modena, 25 febbraio 2014 -
Sospensione delle prenotazioni di visite ed esami in tutta la provincia di Modena. Lo stop, dalle ore 13.00 di giovedì 27 febbraio fino a domenica 2 marzo, è necessario per consentire l'installazione del nuovo sistema di gestione del Cup provinciale e riguarderà tutti i tipi di prestazioni, sia quelle erogate dal Servizio sanitario nazionale, sia quelle in libera professione. Sarà sospesa l'attività del Call center "Tel&prenota" e di tutti i punti di prenotazione: sportelli Cup e Centri di prenotazione interni degli ospedali, farmacie, postazioni "Video&prenota" e negli ipermercati, consultori, segreterie delle radiologie.
Sabato 1 marzo, a Modena, resteranno chiusi anche i centri prelievo ad accesso diretto "La Rotonda" e quello dell'Ospedale a Baggiovara. Tutti gli altri centri prelievo della provincia saranno in funzione per l'attività programmata, sarà sospeso soltanto il ritiro dei campioni biologici.
L'attività di prenotazione e dei centri prelievi riprenderà lunedì 3 marzo. L'installazione del nuovo sistema di gestione delle prenotazioni è particolarmente complessa, potranno quindi verificarsi difficoltà agli sportelli e presso gli ambulatori specialistici. La direzione dell'Azienda USL garantisce il massimo impegno per limitare i disagi e a questo fine è stato costituito un gruppo di lavoro per far fronte alle eventuali criticità che dovessero verificarsi durante e dopo l'installazione del nuovo sistema.
Per informazioni riguardo le chiusure delle attività collegate all'avvio del nuovo sistema di prenotazione è possibile chiamare il numero 059 438 045 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00, dal lunedì al giovedì anche dalle 15.00 alle 17.30, sabato dalle 8.30 alle 12.00.
Ogni anno due milioni e trecentomila visite ed esami prenotati
Oltre 2 milioni e trecento mila visite ed esami prenotati ogni anno, trentacinque sportelli Cup aperti al pubblico, un call center telefonico e 153 farmacie private e comunali collegate al sistema informatico. Sono alcuni numeri che descrivono i volumi del Cup provinciale, un sistema complesso per la gestione delle prestazioni ambulatoriali che il prossimo fine settimana sarà completamente rinnovato.
Grazie al sistema di gestione informatizzata delle prenotazioni dell'Azienda USL di Modena, è possibile accedere, da un qualunque punto di prenotazione e con identica modalità, alle prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate dalle strutture che operano sul territorio provinciale, compresa l'Azienda Ospedaliero-Universitaria e le strutture private accreditate titolari di accordi di fornitura.
(Fonte: Ufficio Stampa, Rapporti con i Media e Relazioni Esterne Azienda USL di Modena)
Usl e Policlinico: un team vincente con il progetto "Trapianto... e adesso sport". Mauro Righini, modenese con alle spalle un trapianto di fegato da qualche settimana ha al collo una medaglia d'oro conquistata nello slalom parallelo di sci durante i Campionati Mondiali dei Trapiantati -
Modena, 24 febbraio 2014 -
Dal 2010, sono già 30 i pazienti che hanno seguito il percorso ottenendo un significativo miglioramento della qualità della vita. I dati confermano che l'attività fisica fornisce un importante aiuto alla cura e più in generale al recupero.
Mauro Righini, modenese, classe 1964, alle spalle un trapianto di fegato e, da qualche settimana, al collo una medaglia d'oro conquistata nello slalom parallelo di sci durante i Campionati Mondiali dei Trapiantati che si sono svolti a La Chapelle-d'Abondance nell'Alta Savoia francese. Una bella storia di vita, ancor prima che di sport, che rappresenta la punta di un iceberg sotto il quale è possibile trovare gli incoraggianti risultati raggiunti attraverso il progetto sperimentale "Trapianto... e adesso sport" che ha come obiettivo primario quello di aiutare chi ha dovuto sostenere un trapianto a tornare il più possibile a una vita "normale" sfruttando anche i benefici che possono derivare dall'attività fisica.
"Il risultato sportivo è importante perché da' valore e sintetizza in modo esemplare i frutti di un percorso pianificato che coinvolge una pluralità di professionisti che uniscono le loro competenze con un unico obiettivo: migliorare la qualità della vita dei pazienti. Ancora più importante, però, è il messaggio positivo che attraverso la medaglia vinta da Mauro Righini riusciamo a dare a tutti quei pazienti che, con comprensibile apprensione, affrontano il trapianto di un organo." commenta Mariella Martini, Direttore Generale dell'AUSL di Modena.
Il progetto "Trapianto... e adesso sport" costituisce un percorso sperimentale rivolto alle persone sottoposte a trapianto di fegato, cuore e rene; finanziato dal Centro Nazionale Trapianti in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, il Centro Studi Isokinetic, l'Università di Bologna e la Fondazione per l'incremento dei trapianti d'organo e tessuti (FITOT), a Modena è attivo dal 2010 grazie alla sinergia tra il Centro Trapianti dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e la Medicina dello Sport dell'Azienda Usl.
Ogni paziente è seguito tre volte alla settimana (con sedute di un'ora) da operatori laureati in Scienze Motorie appositamente formati che individuano un protocollo di esercizi fisici personalizzati. Prima di essere inseriti nel programma, un'equipe multidisciplinare che vede la stretta collaborazione tra la Medicina dello Sport e il Centro Trapianti di riferimento, valuta accuratamente le condizioni cliniche e psicologiche del paziente. In particolare, per esser inclusi nell'innovativo percorso terapeutico, si deve avere un'età compresa tra i 18 e i 60 anni e non dovrebbero essere passati meno di 6 mesi o più di 5 anni dal trapianto.
Nella nostra provincia il progetto, che ha la propria base operativa presso la palestra privata "La Fenice" in via Canaletto Sud ed è coordinato dal Direttore della Medicina dello Sport Ferdinando Tripi, ha coinvolto finora 30 persone (un terzo di quelle 'reclutate' a livello regionale nelle province di Parma, Ravenna e Bologna). Tra questi, 14 sono i pazienti che hanno dovuto sostenere un trapianto di fegato e 16 di rene.
Secondo i primi risultati raccolti, a 12 mesi dall'inizio dell'attività fisica assistita in palestra è emerso che per i trapiantati praticare uno sport rappresenta un aiuto concreto per prevenire disfunzioni metaboliche come il diabete o l'arteriosclerosi che spesso possono insorgere a seguito dell'assunzione dei farmaci immuno-soppressori utilizzati per evitare il rigetto del nuovo organo.
Si tratta di dati decisamente incoraggianti che sono stati conseguiti grazie al lavoro di squadra che le due Aziende sanitarie modenesi hanno messo in campo. Ausl e Policlinico, anche in quest'ambito, offrono un esempio concreto di cosa significhi prendere in carico un paziente, in altre parole seguirlo in tutte le fasi della malattia, dalla fase acuta, sino alla riabilitazione e al recupero. Mauro Righini, infatti, è stato operato nel 2010 presso il Centro Trapianti del Policlinico, uno dei centri regionali autorizzati a svolgere trapianti di fegato e rene, che sin dall'inizio ha attivamente collaborato al progetto "Trapianto... e adesso sport", tanto che il maggior numero dei pazienti modenesi inseriti nel percorso sono stati operati in via del Pozzo.
"La bella storia di Mauro Righini permette, meglio di mille discorsi, di dare un senso compiuto alla progettualità che sta dietro all'iniziativa <<Trapianto... e adesso sport>>; i fatti fanno emergere che proprio questa progettualità consente di utilizzare in modo sinergico e virtuoso le eccellenze delle due aziende sanitarie modenesi, prima nel campo dei trapianti e, successivamente, nell'ambito della medicina sportiva. La qualità della risposta, e questo è un segnale molto importante per la comunità modenese, è il frutto di un sistema, di una squadra affiatata" ha aggiunto il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera, Licia Petropulacos, affiancata per l'occasione dal professor Fabrizio Di Benedetto che dall'agosto del 2013 guida la Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia Oncologica Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di Fegato.
Il Centro Trapianti del Policlinico
L'attività di trapianto del fegato è svolta, al Policlinico, da un'equipe composta da gastroenterologi, chirurghi e anestesisti. Dall'apertura del nuovo centro, nell'agosto 2013, i trapianti di fegato sono stati 22 (14 maschi e 8 femmine), di cui 2 combinati fegato e rene, uno dei quali era positivo al virus HIV. A Modena, tra i trapianti di fegato, l'età media del ricevente è di 55 anni. La sopravvivenza a un anno è pari all'82% del totale delle operazioni. Nell'ultimo quadriennio sono stati effettuati 117 trapianti di fegato (81 maschi e 36 femmine), di cui 13 su pazienti HIV positivi. I trapianti di rene, invece, sono eseguiti da un'equipe di nefrologi, urologi, chirurghi vascolari e anestesisti. Nel 2013 sono stati eseguiti 27 trapianti di rene. Di questi 2 erano sieropositivi all'HIV. Due di questi pazienti hanno subito il trapianto di entrambi i reni. L'età media del ricevente è di 55 anni, quella dei donatori, esclusi i viventi, di 60 anni. Dei 27 trapianti, 13 sono stati effettuati su pazienti residenti in Regione, di cui 11 residenti in provincia.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)
Prosegue il percorso di ripristino completo e miglioramento ulteriore della qualità dell'offerta. Per realizzare i due interventi, investiti complessivamente 2.800.000 euro -
Modena, 22 febbraio 2014 -
Un reparto completamente rinnovato che ospita sedici letti destinati alla Nefrologia, Medicina d'Urgenza e Osservazione Breve e Intensiva (OBI) e un'area del Pronto Soccorso, quella dedicata all'accoglienza e al triage, ampliata e resa più accogliente ed efficiente. Sono gli ultimi due importanti traguardi raggiunti grazie a un lavoro corale svolto da tecnici e sanitari e che, ancora una volta, ha visto in prima linea tra i generosi sostenitori la Fondazione CR Carpi. Prosegue così l'impegnativo percorso avviato dopo il sisma del 2012 che punta non soltanto al completo ripristino della struttura danneggiata ma anche al miglioramento complessivo dell'offerta del 'Ramazzini' di Carpi, qualificandone ulteriormente la qualità e rafforzandone il ruolo di ospedale di riferimento dell'area Nord della provincia.
I due spazi sono stati ufficialmente inaugurati nel pomeriggio di ieri, venerdì 21 febbraio, al termine di una breve cerimonia alla quale, tra gli altri, hanno partecipato l'assessore regionale alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti, il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, il sindaco di Carpi Enrico Campedelli, i consiglieri Tonino Zanoli ed Elia Taraborrelli della Commissione Salute e Ricerca Scientifica della Fondazione CR Carpi, il direttore generale dell'Azienda Usl di Modena Mariella Martini e Teresa Pesi, direttore dell'ospedale 'Ramazzini'.
Nuove degenze di Nefrologia, Medicina d'Urgenza e OBI
Il nuovo reparto che ospita 16 posti letto - 6 dedicati alla Nefrologia e 10 a Medicina d'Urgenza e Osservazione Breve e Intensiva – si sviluppa su uno spazio di circa 820 metri quadrati. Nucleo centrale dell'intervento sono le dieci camere destinate alle degenze che sono tutte dotate degli strumenti necessari per connettersi ai sistemi di laboratorio e radiologia; quattro delle stanze ospitano un solo letto, mentre le rimanenti sei dispongono di due letti.
Gli spazi, totalmente ristrutturati, si caratterizzano oltre che per l'elevata qualità dei materiali impiegati, anche per la tecnologia utilizzata a partire dai letti a sezioni comandate elettricamente, elevabili in altezza in modo da garantire maggior comfort ai pazienti e facilitare gli interventi di sollevamento e movimentazione del paziente da parte del personale sanitario. Tra le peculiarità, da segnalare l'utilizzo di piastrelle ecologiche che rendono particolarmente agevole e sicura la pulizia e contribuiscono alla riduzione dell'anidride carbonica nell'aria, essendo in grado di decomporre ed eliminare al 100% diversi ceppi batterici.
L'area, inoltre, è attrezzata con quattro monitor per controllare 24 ore al giorno, i parametri fisiologici del paziente direttamente al suo posto letto. In reparto sono presenti anche un elettrocardiografo e, a breve, sarà disponibile un ecografo portatile per la gestione delle emergenze. È previsto infine un carrello con defibrillatore semi-automatico.
Triage e Area accoglienza del Pronto Soccorso
Altrettanto rilevante l'inaugurazione che ha interessato l'area del Pronto Soccorso destinata all'accoglienza e al triage. Si tratta di un intervento durato circa sette mesi che consente di esaurire la prima e più impegnativa fase del progetto che prevede la completa ristrutturazione del Pronto Soccorso la cui conclusione è prevista per ottobre, con la risistemazione di tutti gli ambulatori presenti.
L'intervento consente, da subito, di mettere a disposizione dei pazienti e dei medici, spazi decisamente più moderni e confortevoli e attrezzature rinnovate. Rispetto alla situazione esistente prima del sisma, attraverso il recupero di alcuni spazi, si è ottenuto un ampliamento di oltre il 20% della superficie utilizzabile.
Un passo importante per il ritorno alla normalità di un reparto che nella rete dell'emergenza-urgenza provinciale rappresenta un punto di riferimento e, per numero di accessi, si colloca al terzo posto dopo Policlinico e Nuovo S. Agostino-Estense (nel 2013 il Pronto Soccorso del Ramazzini ha gestito più di 45 mila casi).
Il Triage e l'Area accoglienza del Pronto Soccorso si sviluppano su una superficie di oltre 260 metri quadrati: 86 sono destinati all'attesa e accoglienza degli utenti, 65 agli spazi di triage. La nuova logistica consente anche di migliorare la qualità organizzativa. In particolare, il nuovo assetto funzionale del Pronto Soccorso si articola in aree organizzate per percorsi assistenziali specifici a seconda delle condizioni cliniche dei pazienti. È stato predisposto un ingresso ad hoc per i codici rossi che arrivano in reparto con l'ambulanza e accedono direttamente alla 'camera calda'. Un miglioramento significativo è stato ottenuto anche per i pazienti che si recano autonomamente al Pronto Soccorso: per loro è stato creato un accesso pedonale particolarmente agevole.
Determinante, per la realizzazione dei lavori, è stato il contributo della Fondazione CR Carpi che ha donato la somma di 900mila euro.
Gli investimenti
Complessivamente gli investimenti per la realizzazione delle nuove degenze e per la completa ristrutturazione del Pronto Soccorso ammontano a 2.800.000 euro.
In particolare per il nuovo reparto, che è stato ristrutturato attingendo a contributi non derivanti da provvedimenti conseguenti al terremoto, la cifra è pari a 1.420.000 euro. In questo caso il finanziamento è avvenuto attingendo a risorse per investimenti messe a disposizione dallo Stato, per un valore di 427.500 euro, e dalla Regione Emilia-Romagna per un valore di 22.500 euro, integrate da risorse dell'Azienda USL di Modena per un valore di 970mila euro.
Per il Pronto Soccorso, invece, l'intero intervento richiede una somma di 1.380.000 euro, 900.000 dei quali arrivano da una donazione della Fondazione CR Carpi mentre i restanti 480.000 euro da una quota parte dei risarcimenti assicurativi ottenuti dall'Azienda Usl a seguito del sisma.
A conclusione della fase di ristrutturazione del triage e dell'area accoglienza sono già stati utilizzati circa 800.000 euro.
DICHIARAZIONI
Mariella Martini, Direttore Generale dell'Azienda Usl di Modena
"Gli spazi che inauguriamo oggi e che già da lunedì prossimo saranno fruibili da parte dei pazienti sono il frutto di un lavoro davvero molto accurato e di una rivisitazione della struttura che permette di migliorare in modo significativo la capacità di risposta dell'Ospedale di Carpi. Il Ramazzini attraverso questi ulteriori due interventi consolida ulteriormente il proprio ruolo di struttura di riferimento per l'area Nord. Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente la Fondazione per il determinante sostegno ricevuto per la ristrutturazione del Pronto Soccorso. Allo stesso modo, un plauso va ai medici, agli infermieri ed a tutti gli operatori che, pur in condizioni non ottimali, hanno convissuto con i cantieri senza mai far mancare l'assistenza e ai tecnici che tra non poche difficoltà hanno reso possibile un intervento di elevata qualità."
Gian Fedele Ferrari, Presidente della Fondazione CR Carpi
"Da tempo la Fondazione CR Carpi si è assunta l'impegno di sostenere la qualificazione dell'ospedale 'Ramazzini'. Una promessa che sta portando avanti con stanziamenti ingenti, 2 milioni e 200 mila euro solo negli ultimi tre anni per il Pronto Soccorso, l'equipaggiamento delle nuove sale operatorie e dotazioni di ultima generazioni a 14 reparti ospedalieri. Il diritto alla salute, e pertanto garantire le migliori attrezzature e strutture efficienti, sul territorio, è una priorità che abbiamo qualificato come imprescindibile. Da quando si è manifestata la problematica del Pronto Soccorso, abbiamo dato subito la nostra disponibilità a sostenerne l'adeguamento e fortemente voluto questo intervento. Si è conclusa la prima fase di un cantiere complesso con ottimi risultati. Ringrazio tutti coloro, dalla direzione alle maestranze, che si sono adoperati per questo esito. Non è immaginabile pensare alla cura della salute dei cittadini del territorio senza un Pronto Soccorso efficiente".
Enrico Campedelli, Sindaco di Carpi
"L'inaugurazione di un nuovo reparto e il rinnovo di alcuni spazi del Pronto Soccorso dell'ospedale Ramazzini è un ulteriore importante tassello nell'opera di rinascita post-sisma del nostro nosocomio cittadino. Un intervento atteso, reso possibile ancora una volta dall'apporto fondamentale della Fondazione CR Carpi e che darà risposte sempre più qualificate alla comunità, non solo carpigiana, ma di tutta l'area Nord della provincia, a dimostrazione che il Ramazzini è ormai diventato un vero e proprio ospedale d'area".
(Fonte: ufficio stampa Ausl di Modena)
Operativo il provvedimento della Regione Emilia Romagna a beneficio dei territori colpiti dall'esondazione del fiume Secchia. Ai residenti nei comuni di Bastiglia e Bomporto basta presentare la carta di identità al momento di usufruire della prestazione o di acquistare il farmaco -
Modena, 13 febbraio 2014 -
Sono operative le misure urgenti straordinarie di carattere sanitario adottate dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna a favore delle popolazioni colpite dall'alluvione nella Bassa modenese. Il provvedimento, in vigore dal 10 febbraio fino al 30 luglio 2014, dispone l'esenzione dal pagamento del ticket per visite, esami specialistici e farmaci per i residenti nei territori comunali colpiti dall'esondazione del fiume Secchia.
Le esenzioni riguardano le prestazioni sanitarie (visite ed esami) nelle strutture pubbliche e private convenzionate di tutta l'Emilia-Romagna e l'assistenza farmaceutica, sia per quanto riguarda i farmaci di fascia A, sia i farmaci di fascia C in distribuzione diretta da parte delle Aziende Usl.
Per ottenere l'esenzione dal ticket, le persone residenti nei comuni di Bastiglia e Bomporto, particolarmente colpite dall'alluvione, devono presentare la carta di identità al momento di usufruire della prestazione o di acquistare il farmaco. Per quanto riguarda invece i comuni di Camposanto, Finale Emilia, Medolla, Modena (frazioni di Albareto, La Rocca, Navicello, San Matteo), San Felice sul Panaro e San Prospero, i cittadini colpiti dall'alluvione riceveranno dall'Azienda USL una specifica comunicazione con la quale è riconosciuto il diritto all'esenzione e che dovrà essere presentata agli sportelli di prenotazione o in fase di erogazione delle prestazioni. Chi non ha ancora ricevuto la comunicazione dell'Azienda USL, potrà dichiarare di essere stato danneggiato dall'alluvione e richiedere l'esenzione con un'autocertificazione.
I lavoratori residenti anche in altri comuni che svolgono attività professionali nelle zone colpite dall'alluvione potranno avvalersi delle misure già previste per coloro che sono colpiti dalla crisi (cassa integrati, lavoratori in mobilità, contratti di solidarietà).
Sul sito internet dell'Azienda USL di Modena www.ausl.mo.it/esenzionealluvione sono disponibili i moduli per l'autocertificazione, gli elenchi completi delle frazioni e degli indirizzi delle località interessate e altre informazioni utili.
Per informazioni è anche possibile chiamare il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 attivo nei giorni feriali dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)