Eccezionale intervento eseguito dall'equipe diretta dal dottor Mauro Manno. La paziente, una ottantenne della provincia di Modena, è in buone condizioni ed è già stata dimessa. L'intervento è stato realizzato, per la prima volta in Europa, con un'innovativa attrezzatura recentemente donata al Ramazzini. La Direzione dell'Azienda USL ringrazia il donatore che vuole restare anonimo. -
Modena, 28 luglio 2015 -
Un eccezionale intervento è stato eseguito nei giorni scorsi dall'equipe dell'Unità Operativa di Endoscopia Digestiva dell'Ospedale di Carpi, diretta dal dottor Mauro Manno. E' stato asportato per via endoscopica, quindi senza incisioni chirurgiche, un tumore dello stomaco di dieci centimetri di diametro. L'intervento è stato effettuato, per la prima volta in Europa, utilizzando un'innovativa apparecchiatura recentemente donata al Ramazzini. L'intervento, durato circa quattro ore, si è svolto senza complicanze e il tumore è stato asportato completamente. La paziente, una donna di 80 anni residente in provincia di Modena, è in buone condizioni ed è stata dimessa.
"L'intervento è stato effettuato utilizzando l'idrodissettore, una speciale macchina che permette di intervenire sulla mucosa e asportare i tumori con maggiore facilità, evitando al paziente un'operazione chirurgica tradizionale e quindi tutte le possibili complicanze – spiega il dottor Manno. In questo caso l'eccezionalità dell'intervento è dovuta alle dimensioni e alla localizzazione della massa tumorale, ma già da molti anni gli interventi mininvasivi vengono effettuati per tumori allo stadio precoce e polipi. La speciale macchina utilizzata, unica in provincia di Modena, migliora notevolmente gli aspetti della sicurezza e riduce la durata dell'intervento."
La Direzione dell'Azienda USL ringrazia il benefattore, che vuole restare anonimo, per la donazione dell'attrezzatura del valore di 50mila euro.
Unità Operativa di Endoscopia Digestiva Area Nord
I servizi di endoscopia digestiva degli Ospedali di Carpi e Mirandola sono stati unificati nella nuova Unità Operativa di Endoscopia Digestiva di Area Nord diretta da Mauro Manno, gastroenterologo ed endoscopista proveniente dall'Ospedale a Baggiovara. Per garantire alla popolazione dell'Area Nord una risposta completa alle problematiche gastroenterologiche, presso l'ospedale di Mirandola vengono effettuate prestazioni endoscopiche di primo livello (gastroscopia e colonscopia) mentre gli altri interventi afferiscono al servizio di Carpi ove si eseguono tutte le prestazioni endoscopiche diagnostiche ed interventistiche. Da dicembre 2014, l'Endoscopia Digestiva a Carpi ha subito un importante ammodernamento strutturale e organizzativo: il reparto ora è collocato all'interno del Ramazzini, al primo piano, nel blocco operatorio ristrutturato dopo il terremoto. L'Unità operativa ha notevolmente incrementato il numero di esami ed interventi eseguiti: da 4.500 nel 2013 agli attuali 8.000.
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)
Grazie all sinergia tra territorio e ospedale: l'Associazione Nocino d'Oro (Medolla) ha donato l'ecografo, il Rotary Club di Vignola-Castelfranco-Bazzano. Un nuovo ecografo per l'urgenza pediatrica. Donato alla Struttura Complessa di Pediatria del Policlinico. -
Modena, 8 luglio 2015
Una nuova risorsa per i bambini assistiti dalla Pediatria del Policlinico di Modena. Si tratta di un ecografo portatile in grado di esaminare tutti gli organi del bambino: polmoni, cuore, addome, cervello. Lo strumento è frutto di una proficua sinergia tra territorio e ospedale: l'Associazione Nocino d'Oro (Medolla) ha donato l'ecografo, il Rotary Club di Vignola-Castelfranco-Bazzano una sonda ed un software per renderlo adatto ad uso cardiologico e vascolare e il Policlinico ha acquistato con propri fondi altre sonde che hanno completato l'apparecchio.
L'ecografo è stato consegnato idealmente nei giorni scorsi dai rappresentanti del Rotary, accolti da Lorenzo Iughetti, responsabile della Degenza breve e Day Hospital pediatrico, da Francesca Torcasio, medico della Direzione sanitaria referente per il Dipartimento materno infantile, da Azzurra Guerra, responsabile della Degenza pediatrica e Annarita Di Biase, pediatra del Policlinico. Il Rotary era rappresentato da Maria Grazia Palmieri, Presidente nel biennio 2013-2014 e da Carlo Garoia, attuale Presidente, assieme a Carlotta Giovetti e Carlo Garoia. Un grazie va al Nocino d'Oro ed in particolare al presidente Felice Oddolini che ha perseguito con tanta tenacia questo obiettivo.
L'apparecchiatura di ultima generazione si presenta con una dimensione contenuta e facilmente trasportabile all'interno del reparto, ma garantisce un ottimo livello di performance. Al momento è dotato di sonde adatte a studi addominali, vascolari e di piccole parti, oltre che per studi cardiologici. In grado di essere connesso alla rete aziendale permette di stampare in loco le immagini di interesse o di condividerle per poter beneficiare del parere di terzi o, ancora, di memorizzare le immagini stesse sul PACS. In Pediatria l'ecografo può essere utilmente impiegato in caso di urgenza, per un primo orientamento diagnostico ancor prima di attivare l'intervento del radiologo sia in pazienti critici sia in bambini che presentino quadri clinici dubbi, non infrequenti tra i 20.000 che accedono ogni anno all'Accettazione pediatrica. Si tratta, insomma, di una possibilità diagnostica tempestiva per il Percorso dell'urgenza Pediatrica. Il nuovo strumento permette di valutare in particolare gli apparati cardiovascolare, respiratorio e gastroenterico. Può risultare inoltre particolarmente utile nel lattante dal momento che l'ecografia cerebrale transfontanellare permette di valutare la presenza di emorragie e lesioni parenchimali.
(Fonte: ufficio stampa USL MO)
Presentato un innovativo progetto dedicato ai pazienti 'fragili' per il quale ha donato 10mila euro anche il Rotary Club. L'obiettivo è sperimentare l'applicazione della telemedicina per eseguire direttamente da casa o dallo studio del medico, con l'ausilio di un infermiere, il tracciato elettrocardiografico. -
Modena, 7 luglio 2015 -
L'obiettivo è semplice: permettere al paziente anziano, affetto da patologie croniche o alle persone non autosufficienti, di non doversi spostare per eseguire i controlli cardiaci ai quali, spesso, devono sottoporsi con una certa regolarità. Da questa esigenza è nata l'idea di utilizzare la 'telemedicina' che permette il controllo 'remoto' dei parametri vitali di un paziente portando direttamente a casa sua, nella struttura residenziale dove è ospitato o nello studio del proprio medico, gli strumenti per effettuare un determinato esame.
A sperimentare l'innovativa pratica, nei prossimi due anni, sarà il Distretto di Sassuolo. È stato presentato oggi, infatti, un progetto di 'telecardiologia' per la gestione di un campione di pazienti 'fragili' residenti negli 8 Comuni del Distretto (all'interno di 2 case di residenza per anziani, in 2 ambulatori di medicina di gruppo e per coloro che sono seguiti dall'assistenza infermieristica domiciliare) attraverso il nuovo modello assistenziale, al quale ha contribuito con una donazione di 10 mila euro anche il Rotary Club di Sassuolo, già da tempo impegnato a sostenere progetti per la salute dei cittadini come i progetti di diffusione sul territorio dei defibrillatori.
Grazie all'acquisizione di nuovi elettrocardiografi (di cui uno portatile) messi a disposizione di medici di famiglia e infermieri, il paziente diabetico, ad esempio, o chi soffre di disturbi cognitivi, potrà evitare di doversi recare in Ospedale o presso Poliambulatori per effettuare un elettrocardiogramma. Utilizzando la strumentazione direttamente in struttura o presso l'abitazione del paziente, medici di base e infermieri saranno in grado di inviare in tempo reale alla centrale di raccolta dati presente presso l'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di Sassuolo, tutti i parametri cardiologici dei propri assistiti. Questo grazie alla rete di telemedicina già funzionante in provincia, ad esempio, per la lettura dell'elettrocardiogramma in emergenza-urgenza.
"Ringraziamo il Rotary Club di Sassuolo per questa importante donazione che consente di avviare un progetto con contenuti decisamente innovativi - spiega il Direttore del Distretto Maria Pia Biondi. Con questa sperimentazione potrà migliorare il monitoraggio costante delle persone con problemi di cronicità e sarà possibile prevenire complicazioni o eventi avversi per la salute dei pazienti. Se molte prestazioni sanitarie, fino ad oggi, hanno reso necessaria la presenza di uno specialista sul posto, in questo progetto le competenze del medico specialista saranno utilizzate in modalità remota, consentendo la gestitone del paziente da parte di altri operatori sanitari. L'auspicio è che questo strumento consenta di migliorare la presa in carico globale della persona, riducendo i disagi legati a spostamenti frequenti e renda più agevole il lavoro ai professionisti delle cure primarie nell'ambito dei diversi setting assistenziali territoriali."
Il progetto di telemedicina a supporto delle cure primarie, è stato presentato ufficialmente oggi, martedì 7 luglio, nell'Ospedale di Sassuolo dal Past-president del Rotary Club di Sassuolo Corrado Lavini e, per l'Azienda USL di Modena, dal direttore del Distretto sanitario Maria Pia Biondi; dal direttore del Servizio Ingegneria Clinica Massimo Garagnani, dalla direttrice del Dipartimento di Cure Primarie Maria Luisa De Luca e da Enrico Panini, direttore dell'Unità Operative di Cure Primaria del Distretto e Francesco Melandri cardiologo dell'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di Sassuolo.
(Fonte: ufficio stampa Usl MO)
Pagamento ticket sanitario in banca: dal 1 luglio ci si dovrà rivolgere esclusivamente agli sportelli Carisbo -
Modena, 30 giugno 2015 -
Importante novità dal 1° luglio per chi sceglie di pagare il ticket sanitario in banca: in seguito a una gara regionale è stato individuato il nuovo tesoriere dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena ed è quindi cambiato l'istituto bancario di riferimento per i pagamenti. Fino al 30 giugno si potrà pagare il ticket nelle filiali dell'Unicredit mentre, dal 1 luglio, per i pagamenti in banca ci si dovrà rivolgere esclusivamente agli sportelli CARISBO www.carisbo.it.
Per pagare i ticket è possibile inoltre utilizzare gli sportelli cassa e le casse automatiche (riscuotitrici) all'interno delle strutture sanitarie che consentono il pagamento in contanti, con bancomat e in alcuni casi con carta di credito. Chi invece preferisce pagare on-line può collegarsi al sito www.pagonlinesanita.it.
Per chi ha già prenotato una visita o un esame specialistico è comunque importante verificare le modalità per il pagamento in banca poiché i moduli potrebbero riportare ancora le precedenti indicazioni. Va inoltre segnalato che fino al 2 luglio potranno verificarsi interruzioni nelle funzionalità delle riscuotitrici automatiche.
La direzione dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena si scusa per i possibili disagi e ricorda che per dubbi e chiarimenti è possibile contattare l'Ufficio relazioni col pubblico al numero 059.422.2333 e consultare il sito internet www.policlinico.mo.it.
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)
Livio Presutti e Daniele Marchioni autori del primo volume dedicato alla formazione dei chirurghi in questa difficile tecnica mininvasiva. -
Modena, 23 giugno 2015 -
La chirurgia endoscopica dell'orecchio è la disciplina che si pone l'obiettivo di operare attraverso il condotto uditivo esterno, senza incisione retro auricolare, come avviene abitualmente. Si tratta di una tecnica davvero mini invasiva, con degenza più breve e rapido recupero delle funzionalità. Nel 2005, il Policlinico di Modena è stato il primo ospedale italiano a dedicarsi a questa tecnica grazie all'impegno del prof. Livio Presutti, Direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria ed al prof. Daniele Marchioni, otorinolaringoiatra formatosi nel nostro Ateneo e, dal 2014, Direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università di Verona.
Non stupisce quindi che proprio Livio Presutti e Daniele Marchioni siano gli autori del volume Endoscopic Ear Surgery (Thieme Medical Publishers), presentato ieri al Policlinico di Modena. Il testo, primo al mondo nel settore, nasce con la finalità di formare i futuri chirurghi di questa metodica difficile e mininvasiva. Un manuale, frutto di diversi anni di impegno e ricerca, che parte proprio dalla grande esperienza dei due autori, veri leader a livello internazionale in questa tecnica, con una casistica che, dal 2008 al 2015, supera i 1.100 interventi complessivi. Tra questi, spicca il primo intervento al mondo di asportazione di un neurinoma del nervo acustico per via esclusivamente endoscopica, eseguito nel 2012 al Policlinico di Modena.
«L'appuntamento di oggi è la sintesi perfetta di quanto si propone di raggiungere un ospedale di insegnamento come il nostro – sintetizza il Direttore Generale Ivan Trenti in apertura – sottolineo cinque aspetti per cui sono orgoglioso di presentare questo volume:
Testimonia l'innovazione delle metodiche chirurgiche utilizzate, riflesso dell'alta professionalità dell'equipe;
Traghetta nuove esperienze consolidate e scientificamente validate;
Esperienze messe a frutto e trasmesse tramite la didattica, di cui il prof. Marchioni stesso è esempio lampante;
L'attività chirurgica del prof. Presutti è una vera e propria scuola ed il Policlinico farà di tutto per creare le condizioni favorevoli ad assecondarla;
Il nostro impegno è quello di richiedere formalmente alla Regione il riconoscimento del ruolo di Hub al nostro centro.
Questo volume certifica un ruolo di primo piano del nostro ospedale e del nostro Ateneo in una disciplina di altissima specializzazione. La nostra è un'Azienda che ha tanti professionisti di primo piano in diverse specialità. Questi successi devono essere da un lato motivo di soddisfazione per tutti e dall'altro un incentivo per tutta l'Azienda a migliorarsi ancora, al fine di fornire ai nostri utenti il miglior servizio possibile".
«Siamo partiti da una semplice domanda – racconta il prof. Livio Presutti – Come mai in ambito di ginocchio, laringe o naso esiste la chirurgia mini invasiva e per quel che riguarda l'orecchio invece no? Abbiamo dato una risposta a questa domanda, colmando un vuoto che non aveva motivo di esistere. La nostra è una chirurgia funzionale, che preserva le funzionalità. La chirurgia endoscopica dell'orecchio opera attraverso il condotto uditivo esterno, senza incisione retro auricolare. Questo evita incisioni cutanee e ampie demolizioni ossee tipiche della tecnica tradizionale. Tutto questo si traduce in un minore stress chirurgico per il paziente e quindi in periodo di degenza più breve e in un recupero più rapido dall'intervento. L'esperienza maturata negli anni sta dimostrando come l'approccio otoendoscopico fornisca importati risultati sia dal punto di vista della radicalità d'exeresi dalle patologia sia del punto di vista della conservazione della delicata funzionalità sensoriale dell'orecchio.
Siamo leader mondiali nel campo, con 5 congressi internazionali già organizzati, l'ultimo dei quali a Modena l'anno scorso, con medici provenienti da 18 paesi del mondo».
Di esperienza, in effetti, al Policlinico ne hanno molta. La Scuola modenese, infatti, è stata la prima in Italia ad eseguire interventi di chirurgia endoscopica otologica. Era il 2005 e si cercò di rispondere all'esigenza di esplorare dei recessi della cassa timpanica nascosti alla più classica visione microscopica.
«Da allora, grazie anche allo sviluppo delle tecnologie endoscopiche e all'avvento dell'alta definizione, abbiamo cominciato ad eseguire un numero sempre maggiore di interventi ad esclusivo approccio endoscopico - ha aggiunto il prof. Daniele Marchioni – E' il rapporto professionale che sta alla base di questi lavori ad essere fondamentale. Tre delle più prestigiose università statunitensi, Harvard, Vanderbilt e American Academy, oltre all'Università di Toronto, ci hanno chiesto di fare teaching presso le loro strutture. La prossima settimana siamo stati invitati in Giappone per tre incontri sul tema a Niigata, Yamagata e Tokyo. E' motivo di grande soddisfazione».
La scuola modenese si è impegnata a sviluppare questa tecnica in collaborazione con i migliori centri internazionali come dimostrano i numerosi lavori scientifici pubblicati sulle più autorevoli riviste specialistiche del settore. Il prof. Presutti e il prof. Marchioni sono membri fondatori dell'International Working Group on Endoscopic Ear Surgery (IWGEES), un organismo formato da molti dei più importanti chirurghi otologi di tutto il mondo, tra i cui fondatori figurano i più grandi esperti del settore tra cui il Dott. J.F. Nogueira (Direttore del Sinus & Otologic Center, Fortaleza Brasile) e Il Dott. M. Tarabichi (Direttore ENT Division American Hospital Dubai).
«I ragazzi seguono le eccellenze – testimonia la dr.ssa Anna Iannone, delegata alla didattica dalla Presidenza di Facoltà – E questa è un chiaro caso di eccellenza, di cui andare fieri».
La Chirurgia Endoscopica dell'Orecchio è divenuta standard, ormai, al Policlinico. Dei 300 interventi che annualmente la Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Modena esegue sull'orecchio medio, l'80% è svolto con una tecnica esclusivamente endoscopica. Il restante 20% presenta un approccio endoscopico-microscopico, effettuato cioè abbinando la tecnica tradizionale alla più moderna tecnica endoscopica, sempre nell'ottica di una minore invasività. A Modena, con questa tecnica, sono stati eseguiti diverse centinaia di interventi per plastica della membrana timpanica, otosclerosi, colesteatoma ed anche per malattie della base cranica. A Verona, il prof. Marchioni ha portato il suo background e ora all'Azienda Ospedaliero – Universitaria scaligera si effettuano 100 interventi di chirurgia endoscopica dell'orecchio.
Da questa ormai decennale esperienza è nata l'idea di Presutti e Marchioni di pubblicare Endoscopic Ear Surgery - Principles, Indications, and Techniques (Thieme Edizione) il primo volume dedicato ai chirurghi che vogliono imparare questa metodica, destinato a diventare il punto di riferimento per centinaia di professionisti. Il volume è corredato da immagini endoscopiche intraoperatorie girata con telecamere ad alta definizione, oltre a disegni realizzati dallo stesso Marchioni. Tra gli argomenti del volume spiccano l'endoscopica, la gestione endoscopica microscopico combinata di interventi come il colesteatoma (una malattia infiammatoria cronica molto aggressiva che colpisce adulti e bambini e che può portare a complicanze molto gravi), il restauro chirurgico della ventilazione dell'orecchio medio, la timpanoplastica e chirurgia della staffa. Importanti i capitoli relativi all'anatomia e la fisiopatologia dell'orecchio medio attraverso la diagnosi, indicazioni chirurgiche, procedure e strumentazione.
«La migliore didattica nasce dalla migliore ricerca, oggi ne abbiamo ulteriore riprova – sottolinea il prof. Angelo O. Andrisano, Magnifico Rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia - Questo libro è indispensabile per tutti gli otorinolaringoiatri perché offre un quadro completo delle attuali conoscenze ed esplora le possibilità future di questa metodica. Siamo quindi orgogliosi che un docente del nostro Ateneo e un docente formatosi a Modena siano autori di questo volume e siano tra i punti di riferimento a livello internazionale di questa metodica a dimostrazione dell'ottimo lavoro svolto dal nostro Ateneo. Siamo inoltre estremamente felici di apprendere che l'Azienda Ospedaliera intenda richiedere la costituzione di Hub per il nostro centro».
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)
Daniele Santi, Laura Ricetti, Giulia Brigante e Livio Casarini sono stati premiati per i loro studi condotti presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e nel Laboratorio Unimore di Baggiovara e sono tra i migliori giovani endocrinologi d'Europa. -
Modena, 9 giugno 2015 -
Quattro giovani ricercatori modenesi, grazie ai loro studi condotti presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e nel Laboratorio Unimore di Baggiovara, hanno conquistato gli 'award' internazionali di Endocrinologia. Daniele Santi, classe 1983, giovane endocrinologo modenese e dottorando presso la scuola internazionale Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE si è aggiudicato, alcuni giorni fa, il prestigioso premio internazionale ESE Young Investigator Award, consegnato durante l'annuale congresso della Società Europea di Endocrinologia tenutosi, quest'anno, a Dublino.
Daniele, che lavora all'interno dell'Endocrinologia del Nuovo Ospedale Civile S.Agostino-Estense a Baggiovara diretta dalla professoressa Manuela Simoni, ha presentato uno studio clinico che riguarda pazienti diabetici e che è stato scelto dalla commissione scientifica tra più di 1.700 ricerche originali provenienti da tutto il mondo. Un risultato eccezionale e, ancor prima, un lavoro straordinario giustamente premiato con una targa commemorativa e un assegno di 1.500 euro.
Nel corso dello stesso congresso, il valore della ricerca modenese è stato ulteriormente apprezzato con tre "travel grants" del valore di 500 euro, assegnati a due dottorande della scuola internazionale Clinical and Experimental Medicine, Laura Riccetti e Giulia Brigante, e all'assegnista di ricerca Livio Casarini.
La ricerca scientifica di Daniele Santi, inoltre, è stata selezionata e premiata – pochi giorni dopo – anche durante il trentottesimo Congresso della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), tenutosi a Taormina a fine maggio. Per l'occasione, è stato consegnato al ricercatore modenese il premio "SIE Under 32" del valore di 2.000 euro, assegnato ogni due anni al più promettente giovane endocrinologo italiano. Sempre la Società Italiana di Endocrinologia ha deciso di premiare, con altri 400 euro, anche Giulia Brigante per i risultati del suo lavoro condotto durante l'esperienza presso l'Erasmus Medical Center di Rotterdam.
"La funzione della ricerca all'interno del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense ha un significato strategico" dichiara Massimo Annicchiarico, Direttore Generale dell'Azienda USL di Modena. "La coabitazione all'interno di un'unica struttura di ricerca e assistenza favorisce gli scambi di conoscenze , aumentando di conseguenza in modo rilevante le opportunità di utilizzo degli esiti dell'attività di ricerca e l'individuazione di soluzioni innovative. I riconoscimenti ottenuti dai giovani ricercatori testimoniano che la collaborazione tra ateneo e azienda territoriale sta generando un valore crescente e consentirà di raggiungere importanti risultati per la salute della comunità."
"Sono orgogliosa dei nostri giovani talenti che con dedizione e passione portano avanti le loro ricerche costruendo con pazienza, onestà e fiducia il proprio futuro" spiega Manuela Simoni, direttrice dell'Unità operativa di Endocrinologia dell'Ospedale S. Agostino-Estense a Baggiovara e vicedirettore del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di UNIMORE. "Questi riconoscimenti sono una conferma importante dell'alta qualità della scuola endocrinologica modenese che da sempre si sforza di coniugare ricerca, didattica e attività clinica. Sono grata a tutto lo staff e alla direzione dell'Azienda USL di Modena che ci sostengono e accompagnano nel nostro lavoro."
"I dottorandi premiati sono tra i più brillanti ricercatori impegnati nel percorso formativo della nostra scuola – sono le parole di Giuseppe Biagini, direttore della scuola di dottorato Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE. Apportano un contributo essenziale all'ampliamento delle conoscenze nell'ambito della ricerca traslazionale, ossia dell'attività scientifica che si occupa dell'applicazione agli assistiti dei risultati ottenuti in laboratorio. Desidero ringraziare questi giovani per la loro intelligente applicazione su temi di ricerca medica, riuscendo a ottenere risultati davvero straordinari."
CHI SONO I PREMIATI
Daniele Santi, nato nel 1983 a Vignola, si è laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel 2008. Nel 2014 si è specializzato in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo. Da gennaio dell'anno scorso ha intrapreso l'attività presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine. Svolge la propria attività clinica e di ricerca presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo del Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense a Baggiovara. Fa parte della Commissione Scientifica della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità ed è l'organizzatore locale del 3° Incontro Europeo dei Giovani Endocrinologi (EYES) che si svolgerà a Modena nel prossimo settembre. Ha già ricevuto diversi riconoscimenti ed è co-autore di 11 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali. Il focus delle sue ricerche è su endocrinologia della riproduzione e andrologia.
Giulia Brigante, nata nel 1984 a Scandiano di Reggio Emilia, si è laureata con 110 e lode in Medicina e Chirurgia nel 2008. Nel 2014 si è specializzata in Endocrinologia presso la Scuola di Specializzazione di UNIMORE. Da gennaio 2014 ha intrapreso l'attività di ricerca presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine e ha trascorso buona parte del 2014 presso l'Erasmus Medical Center di Rotterdam. Svolge la propria attività clinica e di ricerca presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo del Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense a Baggiovara, dove si occupa in particolare di progetti di ricerca sulle malattie della tiroide. È co-autrice di 10 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali.
Laura Riccetti, nata a Pavullo nel 1989, laurea magistrale in Scienze Biologiche a pieni voti nel 2012, è ora allieva presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE. Svolge la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Universitario di Baggiovara, con studi sperimentali sul controllo endocrino della funzione riproduttiva. Vincitrice di una borsa di studio Erasmus plus sta ora svolgendo un'esperienza di ricerca presso il laboratorio dell'Unità di Fisiologia della Riproduzione e del Comportamento dell'Istituto IRNA di Nouzilly, Francia
Livio Casarini, nato a Carpi nel 1979, ha ottenuto la laurea magistrale in Scienze Biologiche nel 2004 e il titolo di Dottore di Ricerca in Biologia Evoluzionistica e Ambientale nel 2009. Da allora è attivo come assegnista di ricerca presso il laboratorio universitario di Endocrinologia dove conduce studi di farmacogenetica molecolare volti a chiarire il meccanismo d'azione degli ormoni che controllano la funzione ovarica e testicolare. È coautore di 21 pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali e diversi capitoli di libri. I risultati delle sue ricerche sono stati più volti selezionati e presentati in congressi scientifici nazionali e internazionali.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Mo)
Un progetto di ricerca davvero unico selezionato tra 70 proposte provenienti da tutto il mondo. Il Servizio di Ingegneria Clinica dell'azienda sanitaria studierà il funzionamento di particolari algoritmi in grado di incrociare ed elaborare migliaia di dati clinici, analoghi a quelli registrati da un astronauta durante il suo viaggio fuori dall'orbita terrestre per mettere a punto un sistema di analisi in grado di prevedere complicazioni per la salute fisica o psichica dei cosmonauti. -
Modena, 5 maggio 2015 -
Chi non conosce la celebre frase della missione Apollo 13: "Houston, abbiamo un problema"? Da oggi, grazie a milioni di dati biomedici raccolti a Modena, gli astronauti avranno una soluzione in più. Saranno infatti le analisi dei modenesi, elaborate dall'Azienda Usl, a essere utilizzate dall'European Space Agency (ESA) per controllare la salute degli astronauti impegnati nello spazio.
L'ESA sta cercando di sviluppare nuovi metodi per garantire l'autosufficienza clinica all'interno di un'astronave, requisito fondamentale per realizzare missioni spaziali sempre più lunghe.
Un progetto di ricerca davvero unico, questo, interamente finanziato (150mila euro) dall'Agenzia Spaziale Europea e selezionato tra 70 proposte provenienti da tutto il mondo, che impegnerà nei prossimi dieci mesi il Servizio di Ingegneria Clinica dell'Ausl di Modena, diretto da Massimo Garagnani, e l'azienda veneziana SATE, leader nazionale nel settore della simulazione, della modellistica e dell'ingegneria di sistemi.
Il progetto muoverà i primi passi proprio in questi giorni con uno studio sul funzionamento di particolari algoritmi in grado di incrociare ed elaborare migliaia di dati clinici, analoghi a quelli registrati da un astronauta durante il suo viaggio fuori dall'orbita terrestre. Obiettivo della 'missione' è mettere a punto un sistema di analisi in grado di prevedere complicazioni per la salute fisica o psichica dei cosmonauti.
Il progetto nel dettaglio
AO8112: è questa la sigla con la quale l'ESA ha chiamato la 'missione' Autonomous Medical Monitoring System and Diagnosis che ha lo scopo di individuare possibili correlazioni, ancora sconosciute, tra l'insorgere di una malattia e l'esposizione a particolari fattori ambientali. La ricerca sperimentale tenterà anche di valutare il rischio che determinati esami clinici considerati 'nella norma' possano evolvere in modo negativo e cercherà di capire in che modo più parametri biomedici interagiscano tra loro, dando la possibilità di 'prevedere' emergenze non ancora avvenute o patologie ancora non sviluppate.
Il progetto sarà realizzato a Modena poiché l'Azienda USL dispone di un'enorme quantità di dati clinici – oltre 18 milioni di test di laboratorio (come le analisi del sangue) e 60 mila tracciati elettrocardiografici (ECG) – che, messi a confronto in modo anonimo e nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, potrebbero far scoprire collegamenti sconosciuti tra diversi parametri medici.
Non tutti sanno che...
Anche all'interno di una stazione spaziale o di uno shuttle i componenti dell'equipaggio umano devono sottoporsi con regolarità a severi controlli di tipo sanitario, come le analisi del sangue o l'elettrocardiogramma. Non solo per raccogliere dati su come l'uomo reagisce a un soggiorno più o meno prolungato nello spazio, ma anche per controllare lo stato di benessere del singolo e, dove possibile, intervenire in anticipo su eventuali rischi per la sua salute.
Il Policlinico è il primo ospedale della Regione a dotarsi di questa attrezzatura. La sonda molecolare rintraccia le metastasi nel linfonodo sentinella permettendo di decidere la terapia già durante l'intervento. -
Modena, 14 aprile 2015 -
Una nuova arma nella lotta al tumore al seno acquisita in questi giorni dal Policlinico di Modena. Si tratta della sonda molecolare (OSNA) che permette di analizzare il linfonodo sentinella in 30 minuti, contro gli attuali 7-10 giorni; questo consente di avere l'esito durante l'intervento di asportazione del tumore, con la possibilità di decidere subito il tipo di trattamento chirurgico. Il Policlinico è il primo ospedale della Regione a dotarsi di questa attrezzatura.
"La biopsia del linfonodo sentinella – spiega il prof. Giovanni Tazzioli, responsabile della Struttura di Chirurgia Oncologica e Senologica e del Punto Amico – Percorso Senologico presso l'Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico di Modena – serve a valutare la diffusione a livello di sistema linfatico della neoplasia mammaria nel cavo ascellare. Essa, quindi, è fondamentale per decidere l'estensione dell'asportazione del tumore e il piano terapeutico. Con la metodica tradizionale, però, l'esame impone tempi di risposta di 7-10 giorni, perché lo studio del campione si basa sull'indagine di molteplici sezioni del frammento prelevato e indagini approfondite per la ricerca delle micrometastasi. Questo ritardo obbliga a una scelta: eseguire la biopsia prima dell'intervento, in modo da avere i risultati al momento opportuno o farla durante l'intervento col rischio, in caso di esito, positivo di dover sottoporre la paziente a un secondo intervento per la dissezione del cavo ascellare."
Il test OSNA, invece, consente di avere una diagnosi durante l'intervento e quindi è possibile prendere in tempo reale la decisione clinica sull'ulteriore svolgimento dell'intervento chirurgico. L'apparecchiatura è stata fornita in prova per 3 mesi dalla ditta Sysmex Life Science, per uno studio su un gruppo di 80 pazienti operate presso la Struttura Semplice di Chirurgia Oncologica Senologica, e viene utilizzata dagli esperti dell'Anatomia Patologica, diretta dal prof. Antonino Maiorana. Una volta completata la sperimentazione, OSNA diventerà lo standard per il Policlinico nell'analisi del linfonodo sentinella.
"Questo test – spiega il dottor Guido Ficarra, anatomopatologo responsabile della Struttura Semplice di Patologia Mammaria, – si basa sulla ricerca di citocheratine nelle cellule epiteliali eventualmente presenti nel linfonodo asportato in sala operatoria. Queste sostanze sono costituenti di tutte le cellule epiteliali ghiandolari dell'organismo, comprese le cellule tumorali del cancro della mammella e non si ritrovano nei linfonodi normali. Per questo motivo, la presenza di cellule epiteliali nel linfonodo è un criterio oggettivo di presenza di metastasi. La sonda evidenzia queste molecole ed è in grado di fare una valutazione quantitativa determinando anche la dimensione della metastasi. Si tratta di un criterio veloce e oggettivo che tra l'altro è decisamente più efficace della metodica tradizionale per quanto riguarda la ricerca delle micrometastasi."
Il Policlinico e la lotta al tumore mammario
Il Policlinico di Modena, con la Struttura Semplice Interdipartimentale di Chirurgia Senologica, il Percorso Senologico e l'attività laboratoristica della Struttura Complessa di Anatomia Patologica, è la struttura di riferimento a livello provinciale per la cura del carcinoma mammario. Il primo livello del percorso è lo Screening mammografico; in caso di positività al test le pazienti vengono inserite nel percorso e inviate al PUNTO Amico Senologico, dove un team multidisciplinare - chirurghi senologi, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti, anatomopatologi, fisiatri, psicologi, in stretto legame con i radiologi senologi – prendono in carico la paziente in ogni aspetto del percorso terapeutico. Ogni anno sono circa 500 le donne che si rivolgono al PUNTO per una patologia neoplastica al seno. Gli interventi chirurgici sono circa 600 annui, e sono almeno 450 i linfonodi sentinella valutati annualmente.
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)
La posizione della direzione dell'Ospedale di Sassuolo rispetto alle critiche avanzate da alcune sigle sindacali in riferimento alle recenti elezioni delle RSU, Rappresentanze Sindacali Unitarie. -
Modena, 7 aprile 2015 -
"Abbiamo agito in modo corretto e trasparente, sia nell'applicazione delle procedure, sia con riferimento al rispetto della volontà dei lavoratori che, per noi, rappresentano il valore più importante. Respingiamo quindi qualsiasi addebito di comportamento antisindacale." È ferma la presa di posizione della direzione dell'Ospedale di Sassuolo e non lascia spazio alle interpretazioni rispetto alle critiche avanzate da alcune sigle sindacali in riferimento alle recenti elezioni delle RSU, Rappresentanze Sindacali Unitarie.
A dimostrarlo, in modo oggettivo, c'è lo svolgimento del percorso di avvicinamento alle elezioni delle RSU – iter indispensabile per fissare le norme operative - che è avvenuto nel totale rispetto delle regole. Nella fase preparatoria, il 9 marzo, si è svolto un incontro al quale erano presenti tutte le sigle sindacali; in quell'occasione fu fissata la data della votazione - 18, 19, 20 maggio - viceversa non si raggiunse l'accordo sul tema dell'elettorato ammesso al voto. Per cercare di superare questa divergenza e, soprattutto, applicare correttamente l'art.11 del generale sistema delle relazioni sindacali sottoscritto da tutte le sigle nel luglio 2007 (prevede che, obbligatoriamente, le elezioni delle RSU all'Ospedale di Sassuolo possono svolgersi soltanto dopo un specifico accordo tra l'Ospedale stesso e le sigle sindacali) la direzione dell'ospedale di Sassuolo ha posto in essere uno sforzo concreto e verificabile per individuare una data ed un orario che potesse conciliare le esigenze di tutti i rappresentanti dei lavoratori. Inspiegabilmente non è stata accettata nessuna delle molte soluzioni proposte, nonostante i numerosi inviti per date e orari differenti, volti ad agevolare la presenza di tutti.
Solo e soltanto a questo punto, per applicare correttamente il citato articolo 11, si è dovuto scegliere, come data ultima ed improcrastinabile dell'incontro il 31 marzo al fine di stipulare l'accordo, vera e propria "condicio sine qua non" per garantire, nelle date previste, il diritto di voto a tutti i lavoratori. In quell'occasione la direzione dell'Ospedale di Sassuolo ha avuto anche modo di esprimere la propria posizione rispetto all'ammissione al voto dei comandati dell'Ausl, vale a dire personale dipendente dell'Azienda sanitaria di Modena che lavora presso l'Ospedale di Via Ruini.
Sul tema, durante l'incontro del 31, dalla direzione dell'ospedale è stato ricordato che, dalla nascita della Società, in tutte le precedenti tornate elettorali la RSU è sempre stata l'espressione del voto dei dipendenti della Società e del personale in comando, dipendente dell'Azienda Ausl di Modena; tutto questo sempre con l'approvazione di tutte le sigle sindacali. A ciò va aggiunto che, attraverso la raccolta di 430 firme, numero che rappresenta l'87% del personale interessato alle elezioni, è stato chiesto che potessero votare sia i dipendenti della S.p.a. si i comandati. Queste argomentazioni nel corso dell'incontro del 31 marzo 2015 hanno trovato il pieno consenso dell'unica sigla sindacale presente con la quale è stato sottoscritto uno specifico accordo.
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)
Partono le iscrizioni per partecipare al concorso a premi per smettere di fumare. Per iscriversi, o sfidare qualcuno a farlo, c'è tempo fino al 2 maggio. In palio un viaggio, un tablet e un soggiorno alle terme. -
Modena, 4 aprile 2015 -
"Dopo 27 anni di fumo non è facile smettere. Ero così dipendente dalle sigarette che non riuscivo a stare senza neanche con la tosse. Mi sentivo schiava di un 'pacchetto' di veleni, che col tempo erano diventati molto più forti della mia volontà. Pur di avere le sigarette avrei fatto carte false. Grazie a 'Scommetti che smetti' ho deciso di provare a smettere, sfidare me stessa e dimostrare che potevo farcela". È il racconto di Marina, una delle persone che è riuscita a smettere di fumare grazie a "Scommetti che smetti", ed è anche il modo migliore per presentare l'undicesima edizione del concorso promosso da Azienda USL e Policlinico di Modena per contrastare la diffusione del tabagismo.
Anche quest'anno, dunque, le Aziende sanitarie modenesi - in collaborazione con "Gli Amici del cuore", LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori) e altri partner - propongono la consolidata iniziativa di promozione della salute e lanciano la 'sfida' ai fumatori di tutta la provincia con il concorso a premi "Scommetti che smetti".
Come partecipare
Il concorso – che negli ultimi anni ha coinvolto più di 2mila e 500 persone – propone un percorso per diventare non fumatori, ed è un'occasione per compiere un passo decisivo nell'abbandonare l'abitudine al fumo. Si rivolge ai fumatori maggiorenni residenti o domiciliati in provincia, ai quali è richiesto di abbandonare le sigarette almeno fino al 24 maggio. Al termine del periodo, attraverso un'estrazione tra tutti i partecipanti e l'effettuazione di test non invasivi per verificare l'effettivo abbandono del fumo, saranno individuati i vincitori, premiati in una cerimonia pubblica che si svolgerà il 6 giugno 2015 presso il Centro Commerciale La Rotonda a Modena. Mentre è il 2 maggio l'ultimo giorno utile per le iscrizioni, raccolte direttamente on-line all'indirizzo web: www.scommettichesmetti.it. I moduli di iscrizione sono disponibili anche presso i Centri Antifumo dell'Azienda USL di Modena.
Provincia di Modena, sono più di 142mila i fumatori
Secondo gli ultimi dati disponibili in provincia di Modena il 30% degli adulti tra 18 e 69 anni fuma sigarette; una stima che corrisponde a più di 142 mila persone. Una cattiva abitudine che cresce con l'età, anche se purtroppo non è assente tra giovani e giovanissimi. In Emilia Romagna, infatti, fuma l'1% degli 11enni, il 6% dei 13enni e il 23% dei 15enni, percentuali che salgono al 35% tra i 18-34enni. Più alta è la quota degli uomini fumatori (34%) rispetto alle donne, come più alta è l'incidenza del numero di fumatori tra coloro che hanno difficoltà economiche (un intervistato su due). Nella nostra provincia almeno un fumatore su tre (51 mila persone) ha dichiarato di aver provato a smettere negli ultimi 12 mesi. Tra questi, la maggior parte (84%) ha ripreso a fumare, il 10% non fuma più da meno di sei mesi (cioè è un fumatore in astensione) e il 6% è riuscito nel tentativo.
Le novità dell'edizione 2015
"Scommetti che smetti" nel corso degli anni ha sempre rinnovato le proprie attività di comunicazione, ampliando la rete di partner che ne sostengono la realizzazione. Attraverso il sito web, è possibile lanciare una sfida a un amico o a un parente: compilando un apposito modulo, lo si inviterà a fare una scelta di salute mettendo in gioco la propria tenacia attraverso la partecipazione al concorso. Si rafforza il sostegno delle tre Palestre Etiche della provincia di Modena, che associano alla lotta al fumo la promozione della sana attività motoria. Altre sei palestre del territorio mettono in palio abbonamenti alle proprie strutture per chi abbandonerà le sigarette: Area Fitness, Centro Sport e Benessere e Circolo Vita di Pavullo, Sapiro e Spazio Fitness di Mirandola, Skip Intro di Finale Emilia. Alle ormai consolidate partnership con Carpi FC e Modena FC si aggiunge nel 2015 la collaborazione con la L•J Volley, che offre un abbonamento per la prossima stagione pallavolistica a chi si affranca dal fumo. CSI, UISP e Piscine Pergolesi di Modena offrono anch'essi alcuni premi. I mass media locali concorrono alla promozione di "Scommetti che smetti": dalla collaborazione di lunga data con Radio Stella, si passa alla partnership con la mirandolese Radio Pico e all'impegno della Gazzetta di Modena per la lotta al fumo. Anche le aziende modenesi confermano la propria attenzione alla salute dei lavoratori: insieme a CNH Industrial e Gambro, quest'anno Sorin Group, nella sede di Mirandola, sostiene il progetto e premia due dipendenti che si impegnano a diventare ex fumatori con soggiorni benessere. Si registra, infine, la mobilitazione dei Comuni di Pavullo e Mirandola in collaborazione con i Distretti sanitari di riferimento.
I premi in palio
Più di 30 i premi in palio in questa edizione di "Scommetti che smetti": tablet, weekend vacanza, coupon relax alle terme, buoni acquisto, cene, un check-up dermatologico, ingressi ed abbonamenti ad attività sportive, culturali e a serate danzanti. L'elenco dettagliato è disponibile sul sito.
I centri antifumo
In provincia sono attivi i centri antifumo che offrono informazioni, consigli e trattamenti per la cessazione del consumo di tabacco e organizzano corsi intensivi condotti da personale appositamente formato. Molta attenzione è posta alla prevenzione delle ricadute per consolidare nel tempo i risultati ottenuti. L'accesso è libero e non è necessaria la richiesta del medico. A Modena sono anche attivi i centri antifumo della Lega Italiana Lotta ai Tumori e quello Interdipartimentale dell'Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico di Modena. Per informazioni sul concorso e per conoscere sedi ed orari dei centri antifumo è possibile chiamare il numero verde gratuito 800 033 033 o visitare il sito www.scommettichesmetti.it.
I partner dell'iniziativa
Non solo nuovi partner, ma anche il vanto di aggregare soggetti che, nel tempo, hanno confermato il loro impegno per la lotta al fumo. "Scommetti che smetti?", è organizzato in collaborazione con la LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori), con "Gli Amici del cuore" e insieme a: Provincia di Modena; Comune di Mirandola; Comune di Pavullo; Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Modena; IPAVSI (Collegio infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d'infanzia) Modena; CSV (Centro Servizi Volontariato); Federfarma Modena; Confindustria Modena; Emilia-Romagna Teatro Fondazione; AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue) Modena; Associazione Carcere-Città; Associazione "La nostra voce"; Circolo Polivalente Giliberti; Arcigay Modena; Federconsumatori Modena; SPI-CGIL (Sindacato Italiano Pensionati); CSI (Centro Sportivo Italiano); UISP (Unione Italiana Sport per Tutti); Palestre Etiche Area Fitness, Centro Sport e Benessere e Circolo Vita di Pavullo, Sapiro e Spazio Fitness di Mirandola, Skip Intro di Finale Emilia; L•J Volley Modena; FC; Carpi FC; Consorzio Modena a Tavola; Consorzio Il Mercato; Conad Ipermercato e Centro commerciale La Rotonda; Gazzetta di Modena; Radio Stella; Radio Pico; SMA; Gambro; CNH Industrial; Sorin Group. Tutti i soggetti condividono gli obiettivi del Programma Promozione della salute (PPS) della provincia di Modena.
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)