Fiumalbo, 19 novembre 2013 -
"Alla luce dell'irricevibilità dell'istanza presentata dai titolari dell' Hotel Appenino di Fiumalbo, ci chiediamo se i dirigenti del Demanio abbiano valutato le implicazioni per il territorio della chiusura di questa attività, unica soluzione possibile di fronte alla richiesta del pagamento di una concessione che da 2.500 euro passerà in un solo anno a 105.000". Il nuovo appello alle istituzioni di Andrea Lenzini, direttore della sede CNA di Fiumalbo, è l'ultima disperata richiesta d'intervento per salvare un'attività di importanza fondamentale per l'intera comunità.
"Regione, Sindaco, ora anche la Provincia: tutti hanno raccolto questo grido di allarme. Ora, però, servono risposte, magari chiamando direttamente in causa il Ministero dell'Economia. O meglio – visto che la risposta c'è già, ed è negativa – chiedendo per l'ultima volta che la questione della concessione sia affrontata in modo equo e coerente".
Perché "equo"? Perché un aumento di oltre 40 volte della concessione sull'albergo, a fronte dell'impegno di una famiglia che, dopo averlo costruito, in 76 anni di gestione ha sicuramente aumentato il valore della proprietà in questione, non risponde certo a criteri di giustizia. Perché "coerente"? Perché una scelta del genere, che determina l'inevitabile chiusura dell'attività e con essa l'impoverimento del territorio, significa contraddire e sprecare tutti gli investimenti in cui le istituzioni locali si stanno prodigando per salvare le comunità che vivono sull'Appennino.
"A Fiumalbo ci sono famiglie che stanno vivendo un vero dramma" continua Lenzini. "Ci sono i titolari, i sei nuclei famigliari dei dipendenti dell'albergo, le ditte che si occupano di manutenzione che vedono scomparire un cliente importante, gli altri negozi che perdono la clientela rappresentata dai fruitori dello hotel. C'è un intero territorio che perderà un importante punto di riferimento, visto che l'albergo, oltre ai turisti, d'estate ospita gli atleti del Claudio Merlo Camp e di altre discipline sportive, mentre d'inverno vi trovano alloggio gli atleti di varie nazioni partecipanti alle gare di livello internazionale che si svolgono all'Abetone".
Cna fa notare che nella vicina Sestola il Comune ha bloccato per cinque anni l'affitto del Rifugio Lago della Ninfa, proprio per evitare che il territorio perdesse un'importante punto di riferimento. A Fiumalbo il Demanio sta facendo l'esatto opposto.
"Per tutti questi motivi riteniamo ingiustificata la pretesa del Demanio, e ci rivolgiamo alle istituzioni affinché rivolgano un ultimo appello a favore del nostro territorio. Di fatto i titolari hanno già chiuso l'hotel dal 15 settembre, in attesa della soluzione del problema o per rimuovere arredi ed attrezzature e restituire delle chiavi allo Stato. Ad oggi, dunque, le prenotazioni per la stagione invernale sono bloccate, visto che l'albergo non può garantire l'ospitalità. La situazione, insomma è disperata: non facciamola diventare tragica. E soprattutto, facciamo in fretta".
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)