Il 2 e 3 giugno del 1946 gli italiani si recarono alle urne per un referendum istituzionale che li invitava a decidere tra monarchia e repubblica. Si trattò della prima votazione a suffragio universale convocata in Italia. Con circa due milioni di voti in più, vinse la repubblica. Così, dall'anno successivo, nel nostro Paese si celebra quindi questo evento che ha ridisegnato la storia e ha fatto ritrovare la libertà al nostro Paese.
di Lamberto Colla Parma 2 giugno 2019 -
La Festa della Repubblica è un evento che sta divenendo sempre più d'attualità ai cui valori sarebbe necessario aggrapparsi con forza per contrastare quelle forze oscure che vorrebbero un'Italia e soprattutto un'Europa sempre più divisa e sottomessa a norme burocratiche e finanziarie, dove la donna e l'uomo vengono posti in secondo piano e oppressi nella dignità. Dignità compromessa a causa, principalmente, di un lavoro che, troppo spesso, è insufficiente per condurre una vita onorevole e per programmare il futuro per sé e per i propri figli, mentre il tasso di disoccupazione cresce invece di retrocedere a ben 10 anni di distanza dall'inizio di una crisi che pare senza fine.
Ecco quindi che i contenuti che sottendono la Festa della Repubblica dovremmo rammentarli tutti i giorni e trasformarli in "Vangelo Laico" a guida delle nostre azioni sociali.
E oggi, a soli 8 giorni dalle elezioni del Parlamento Europeo, ascoltiamo il discorso del Presidente Mattarella che ci rammenta come il 2 giugno sia anche la festa del ritrovamento della libertà.
Palazzo del Quirinale, 01/06/2019 - "È per me un grande piacere rivolgere – insieme alle autorità della Repubblica presenti - il benvenuto e un saluto, pieno di amicizia, agli ambasciatori accreditati a Roma in questa occasione, la Festa della Repubblica italiana: vi ringrazio per aver accolto il nostro invito.
Il 2 giugno è la Festa degli Italiani, è il simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo. È un appuntamento che rinsalda da parte dei cittadini la loro adesione leale e il loro sostegno all'ordinamento repubblicano, nella sua articolazione, allo stesso tempo unitaria e rispettosa delle autonomie, sociali e territoriali.
Ringrazio il maestro Marco Angius e l'Orchestra Giovanile Italiana – il più giovane ha 18 anni, il meno giovane 27 - che, tra breve, ci offriranno uno splendido momento d'arte, che ascolteremo insieme a quanti ci seguono, attraverso la tv e la rete: a tutti loro, invio il saluto più cordiale.
Abbiamo appena celebrato in ventotto Paesi d'Europa un grande esercizio di democrazia: la elezione dei deputati al Parlamento Europeo, a conferma delle radici solide di una esperienza che stiamo, gradualmente, costruendo da ormai sessantadue anni. In realtà sessantotto dal momento dell'avvio del primo organismo comunitario, la Comunità del carbone e dell'acciaio.
L'Italia è stata guidata, in questo percorso, dalle indicazioni della sua Costituzione; dalla consapevolezza di una sempre più accentuata interdipendenza tra i popoli; dalla amara lezione dei sanguinosi conflitti del ventesimo secolo. Soltanto la via della collaborazione e del dialogo permette di superare i contrasti e di promuovere il mutuo interesse nella comunità internazionale.
La Repubblica italiana, con l'assunzione di responsabilità nel contesto globale, ha contribuito, per la sua parte, alla definizione di modelli multilaterali e di equilibri diretti a garantire universalmente pace, sviluppo, promozione dei diritti umani.
Anche per questo non possiamo sottovalutare le tensioni che si sono manifestate, e si manifestano, provocando conflitti e mettendo pesantemente a rischio la pace in tanti luoghi del mondo.
Va ricordato che – in ogni ambito - libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate fra le identità, con chi fomenta scontri, con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo.
I valori delle civiltà e delle culture di ogni popolo contrastano in modo radicale con quella deriva e fanno, invece, appello a salde fondamenta di umanità, per confidare nel progresso. Per quanto ci riguarda, in questo anno, cinquecentesimo dalla morte di Leonardo da Vinci, avvertiamo in modo ancor più esigente questa prospettiva.
Abbiamo bisogno di praticare attenzione e rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità internazionale, per avanzare sulla strada del progresso, con il dinamismo che contrassegna il mondo contemporaneo in cui viviamo.
Con l'auspicio che la convivenza internazionale sappia far propria l'armonia che la musica sa esprimere.
Auguri per la Festa della Repubblica italiana!"
Video discorso Presidente Sergio Mattarella - https://youtu.be/ZycDoEYHg9I
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