La donna, subito sospesa, avrebbe avuto comportamenti equivoci con alcuni alunni. A denunciare l’accaduto è stata la stessa dirigenza scolastica, che ha anche impedito che il video che la incriminava finisse su internet e diventasse virale
Da quest’anno l’educazione allo sviluppo sostenibile entra a far parte del programma scolastico. Una disciplina nuova e trasversale integrata all’interno di una più ampia concezione di educazione civica.
La “materia” Sviluppo sostenibile assume a suo riferimento i 17 goals fissati dall’Agenda Onu 2030, una serie di obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che i Paesi del mondo dovranno raggiungere entro questa data.
Lezione di educazione stradale all’aperto, o meglio direttamente “sulla strada”, questa mattina presso le Scuole secondarie di primo grado “F. Montanari” a Mirandola. Gli operatori della Polizia Locale UCMAN, presidio di Mirandola hanno tenuto una vera a propria lezione finalizzata ad educare i ragazzi sul comportamento corretto da tenere in strada e soprattutto a riconoscere i segnali stradali. Molta l’attenzione e la partecipazione mostrata da parte degli alunni nei confronti della teoria e della pratica, direttamente “on the road”. Un’iniziativa che rientra nel progetto “Educazione stradale e legalità” che coinvolge l’Assessorato all’Istruzione, la scuola media e la Polizia Locale.
La Corte dei Conti – Sezione Giurisdizionale per la Regione Emilia Romagna con una recente pronuncia ha confermato la bontà dell'esito di una articolata e autonoma attività investigativa condotta dai finanzieri del Gruppo di Modena che hanno individuato un insegnante di ruolo, in servizio presso una scuola secondaria di secondo grado cittadina, il quale, anche durante i periodi di assenza dal lavoro per la fruizione di permessi ex lege n. 104/1992 e n. 151/2001 (assistenza alle persone affette da disabilità), esercitava l'attività di promotore finanziario per un Istituto di credito di rilievo nazionale, attività da considerarsi assolutamente incompatibile con lo status di pubblico dipendente.
La vicenda è emersa a seguito delle attività d'iniziativa avviate dalle Fiamme Gialle modenesi a riscontro del legittimo ricorso da parte di pubblici dipendenti alle forme di assenza che la normativa vigente riconosce in favore di coloro che devono assistere persone affette da disabilità, con l'obiettivo, per ragioni di equità sociale, di contrastare eventuali situazioni di abuso. E proprio nel corso di tali controlli è emersa la posizione di un insegnante che, nel periodo osservato, aveva maturato oltre due anni di assenza dalla scuola, giustificata dalla dichiarata necessità di assistere un congiunto bisognevole di assistenza, senza che ciò gli impedisse di esercitare, contestualmente, un "secondo lavoro", organizzato in forma d'impresa, in violazione delle norme sul pubblico impiego.
Quest'ultime, infatti, al fine di salvaguardare i doveri di diligenza e di fedeltà all'Amministrazione di appartenenza del pubblico dipendente, vietano tassativamente, allo stesso, l'esercizio, tra le altre, delle attività di natura commerciale, giudicate incompatibili con le funzioni svolte.
Le attività svolte dai finanzieri modenesi hanno, inoltre, consentito di far emergere che, alla luce degli ottimi risultati di "vendita" dei prodotti finanziari procacciati, l'insegnante era stato gratificato dall'istituto di credito anche con un viaggio premio in Medio Oriente, durante il quale, tra l'altro, si assentava dalla scuola pubblica a seguito di un permesso retribuito, appositamente chiesto ed ottenuto per prestare assistenza al congiunto bisognevole, che però di fatto non è stata effettuata.
Con riguardo alle provvigioni ultramilionarie maturate dall'insegnante nel decennio investigato quale corrispettivo per l'(incompatibile e non autorizzata) attività di promotore finanziario esercitata, ancorché regolarmente assoggettate a tassazione, i militari del Gruppo di Modena, in collaborazione e per il tramite del Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza di Roma, hanno provveduto ad inoltrare apposita segnalazione al Dipartimento della Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il recupero delle citate somme.
L'azione dei finanzieri di Modena testimonia concretamente come la Guardia di Finanza nell'ambito delle tipiche ed esclusive funzioni di polizia economico-finanziaria garantisca costantemente una saldo presidio a tutela dei principi costituzionali di trasparenza e legalità che devono informare la condotta dei pubblici dipendenti, con l'obiettivo di evitare che gli stessi esercitino attività extra-istituzionali che la normativa di riferimento vieta in quanto considerate incompatibili con lo status di pubblico dipendente anche perché potenzialmente generatrici di situazioni di conflitto d'interessi.