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Sabato 1 ottobre all'agriturismo Corte Bebbi di Barco di Bibbiano con il Ministro dell'Ambiente Galletti. Incontro presso l'agriturismo Corte Bebbi a Barco di Bibbiano.

Sarà il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti l'ospite principale al convegno che il coordinamento Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Copagri, Aci agroalimentare), il Comune di Bibbiano e l'Unione Comuni Val d'Enza organizzano sabato mattina 1 ottobre presso l'agriturismo Corte Bebbi a Barco di Bibbiano, per affrontare l'argomento che da anni agita la valle ed in particolare gli agricoltori: "Acqua in Val d'Enza Quali risposte al fabbisogno idrico?".

Associazioni del comparto agroalimentare ed istituzioni, partendo dalla condivisione di alcune premesse come "la quantità e qualità dei raccolti è per gran parte condizionata dalle fonti e dal governo delle provviste idriche, a maggior ragione per un territorio come quello della Val d'Enza, che vanta un prodotto unico al mondo quale il Parmigiano Reggiano, e per i prati stabili polifiti, garanti della biodiversità locale", cercano quindi una risposta condivisa, in grado di corrispondere alle diverse esigenze di agricoltura e salvaguardia del territorio.

A discutere con il Ministro, dopo il saluto del Sindaco Andrea Carletti e la relazione di Antenore Cervi per Agrinsieme saranno, moderati dal giornalista Gianni Montanari, il prof. Alberto Montanari dell'Università di Bologna, il Commissario al Consorzio Emilia Centrale Franco Zambelli, la consigliera regionale Luciana Serri ed il presidente della Provincia Giammaria Manghi. E' previsto anche un saluto della Sen. Leana Pignedoli e dell'Assessore regionale Agricoltura Simona Caselli.

(Fonte CIA Reggio Emilia)

Dopo la recente inaugurazione del centro scientifico sperimentale "Acqua Campus" a Budrio il CER ottiene finanziamenti per 900 mila euro a sostegno dei nuovi progetti cdi ricerca che spingono forte sulle tecniche più all'avanguardia per il risparmio di acqua in agricoltura.

Bologna, 9 Agosto 2016

Dopo aver guadagnato il finanziamento per alcuni importanti progetti europei e aver inaugurato il rinnovato spazio per le ricerche scientifiche applicate all'agricoltura "Acqua Campus" a Budrio,
I progetti che potranno avere immediati e misurabili riflessi anche sulla realtà quotidiana di chi opera in campagna, avranno una durata che non potrà oltrepassare i tre anni e il cui esito sarà subito diffuso attraverso la Rete del Partenariato europeo per l'innovazione (Pei).
Tra i Goi (Gruppi Operativi per l'Innovazione) che uniscono circa 400 soggetti tra università, enti di ricerca e formazione e imprese agroalimentari i Laboratori scientifici agronomici del Consorzio di Bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo hanno ottenuto in questi giorni altri importantissimi risultati che saranno finanziati dalla Regione Emilia Romagna per un totale di circa 900mila euro a conferma dell'ormai più che collaudato metodo di conoscenza operativa e lavoro sul campo legati al risparmio idrico in agricoltura. 8 progetti che vanno ben al di la del valore economico e che testimoniano concretamente come nel corso tempo e soprattutto negli ultimi anni il CER, forte della sua tradizione sessantennale nel settore della ricerca, ricopra sempre di più una funzione scientifica primaria di vero e proprio apripista nell'applicazione al comparto agricolo delle scoperte che consentono e consentiranno nel futuro di migliorare e ottimizzare l'utilizzo "intelligente" della risorsa idrica. Una risorsa naturale esauribile che enti come il CER comprendono al meglio come sia indispensabile conservare e farne un uso oculato e parsimonioso.

Oltre all'opera irrigua esercitata dall'autostrada di acqua rappresentata dal canale che permette alla gran parte delle colture tipiche di tutta la Romagna e di parte dell'Emilia di beneficiare di flussi continui il CER ha messo al centro dei propri obiettivi tutti quei progetti studiati sul campo e che hanno preso corpo direttamente dalle attività svolte per lo più proprio all'interno "Acqua Campus" di Mezzolara di Budrio (Bo). Tra i vari progetti ideati hanno assunto particolare rilievo quello sulla "razionalizzazione dei sistemi irrigui sulle colture arboree in risposta ai cambiamenti climatici" e quello sull' "automazione della rete di consegna delle acque irrigue mediante il calcolo specifico dei fabbisogni delle aziende agricole aderenti a IrriNet"; due progetti molto "pragmatici" legati strettamente a temi agricoli ed ambientali particolarmente attuali e utili alle fasi più operative.

Gli altri progetti sono: 1) Acqua in Mostra 2) Gestione della rete di misura della falda ipodermica in funzione delle precipitazioni e del sostegno dei canali della rete dei Consorzi di Bonifica 3) Automazione della rete di consegna delle acque irrigue mediante calcolo dei fabbisogni delle aziende agricole aderenti a IrriNet 4) Razionalizzazione dei sistemi irrigui sulle colture arboree in risposta ai cambiamenti climatici 5) Sensori e IRRINET: integrazione delle informazioni provenienti da reti di stazioni meteorologiche e sensori privati con il modello di bilancio idrico IRRINET 6) Implementazione nel servizio IRRINET di un software per la gestione della fertirrigazione. Altri due progetti – pensati in collaborazione sinergica insieme a CRPV ed ASTRA – riguardano innovazioni in campo viticolo e frutticolo. "Oltre al risparmio idrico – ha sottolineato il presidente del Canale Emiliano Romagnolo Massimiliano Pederzoli – va evidenziato il valore aggiunto che l'acqua irrigua che portiamo con continuità alle colture genera in termini di reddito quantificabile; oggi – secondo i nostri calcoli più recenti – un ettaro irrigato rispetto ad uno senza risorsa genera un incremento di reddito dovuto all'aumento della produzione di circa 1.100 euro (in un range che va da 500 fino a 4000 euro). E' proprio per questo che i nostri nuovi progetti puntano ai benefici prodotti dall'irrigazione proprio a partire dalla stabilizzazione delle rese".

Il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Reggio Emilia e ARPAE, si fa carico di integrare la portata del Torrente Crostolo.

Reggio Emilia 22 luglio 2016

Anche quest'anno il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Reggio Emilia e ARPAE, si fa carico di integrare la portata del Torrente Crostolo, in questi giorni pressoché inesistente a causa del prolungarsi di una calura estiva che supera di 3-4° la media. Il Consorzio, grazie al suo complesso reticolo di canalizzazioni e impianti, provvederà ad una movimentazione assai rilevante di acqua che raggiungerà anche i 300 litri al secondo nel week end, per un totale di circa 40mila metri cubi interamente destinati a mitigare lo stato di grave sofferenza del Crostolo e a ripristinare un flusso d'acqua nel Torrente assicurando in questo modo le minime condizioni di vivibilità alla fauna acquatica e di qualità dell'acqua nel tratto cittadino.

Questa iniziativa, resa possibile grazie alla collaborazione tra gli enti che a vario titolo concorrono alla gestione del territorio, dimostra come una corretta gestione delle acque superficiali non possa essere declinata solamente in termini di regimazione delle acque piovane e di approvvigionamento della risorsa idrica per l'irrigazione rientrando invece nel più ampio contesto della tutela dell'ambiente e degli ecosistemi. Molto frequenti sono infatti in questi giorni le richieste al Consorzio da parte dei Comuni, non solamente di Reggio Emilia, di immettere acqua nei corpi idrici cittadini che si trovano in condizioni di deficit idrico a causa della stagione siccitosa per farli letteralmente rivivere.

L'acqua costituisce inoltre una fondamentale risorsa energetica e per questo motivo il Consorzio è in questi mesi fortemente impegnato, assieme ad IREN RINNOVABILI S.p.A., nella realizzazione di una centrale idroelettrica sulla Traversa di Castellarano che fornirà, a regime, oltre 7 milioni di kilowattora di energia pulita ad impatto zero sull'ambiente. La missione del Consorzio è, e sempre più sarà in futuro, quella di gestire la risorsa idrica in modo responsabile ed efficiente, conciliando l'esigenza di economicità della gestione con quella sempre più indispensabile della tutela e della valorizzazione dell'ambiente in cui opera.

(Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Reggio Emilia)

Resta in montagna la gestione dell'acqua. Il sindaco e il vice: "Abbiamo rischiato di scomparire ma a Roma ci hanno ascoltato e la nostra realtà, che soddisfa tutti i requisiti ambientali e di efficienza, ora è salva"

Toano - Reggio Emilia, 24 dicembre 2015. Domani i toanesi troveranno sotto l'albero di Natale una bella notizia. "L'acquedotto comunale, che abbiamo difeso fino all'ultima goccia - annuncia il sindaco Vincenzo Volpi - continuerà ad esistere".

Spiegano il primo cittadino e il vicesindaco Carlo Benassi: "E' un fatto storico per il territorio, perché la rete locale dell'acqua costituisce un vero e proprio simbolo dell'identità di Toano, in grado ancora oggi di rappresentare un fortissimo elemento di unità tra i nostri borghi e fra le nuove e le vecchie generazioni".

Il provvedimento governativo "sblocca Italia", convertito in legge il 24 novembre 2014, "che in effetti definisce l'affidamento delle gestioni idriche integrate a realtà con dimensioni minime di carattere provinciale - sottolineano i due amministratori pubblici - aveva messo di fatto a rischio la conduzione diretta che da oltre cinquant'anni caratterizza il nostro acquedotto, attualmente tramite la municipalizzata Ast, Azienda servizi Toano. Siamo però riusciti a far inserire un articolo, il 62, nel 'collegato ambientale alla legge di stabilità', approvato a novembre in senato e martedì scorso alla camera, che ha praticamente salvato la nostra realtà e quelle di altri comuni italiani 'virtuosi', cioè con determinati requisiti ambientali e di efficienza, che hanno così beneficiato della nostra azione".
Inaugurato ufficialmente il 31 marzo 1963, l'acquedotto toanese "ha festeggiato nel 2013 - racconta Luigi Fioroni, amministratore unico di Ast - i cinquant'anni di vita. Nel tempo sono stati realizzati importanti investimenti per fornire un servizio sempre migliore, che oggi riguarda il ciclo integrato dell'acqua, cioè captazione, immissione in rete, raccolta e depurazione dei reflui".

Ribadisce il vicesindaco Benassi, assessore al servizio idrico integrato: "La legge sembrava condannare il futuro del nostro acquedotto, e sarebbe stato un provvedimento profondamente ingiusto poiché si tratta di una risorsa che arricchisce il nostro comune e che ha dato prova, nei decenni, della sua funzionalità e validità". E così rincalza il sindaco Volpi: "Non potevamo proprio accettare che finisse così. In questi mesi abbiamo sempre confermato una totale e assoluta determinazione nel difendere la 'nostra' acqua pubblica, sia a Reggio che a Bologna e soprattutto a Roma, salvaguardando l'autonomia di un servizio che esprime un'eccellenza per la comunità toanese e la montagna reggiana".

Concludono Vincenzo Volpi e Carlo Benassi: "Per difendere l'acquedotto eravamo pronti a tutto. Fin dal primo momento abbiamo comunque cercato di individuare un percorso per risolvere al meglio la situazione, muovendoci in vari ambiti, provinciale, regionale e nazionale, al fine di arrivare a una soluzione del problema. Dopo vari tentativi, abbiamo ricevuto il sostegno di alcuni politici, in particolare della senatrice Leana Pignedoli e del senatore Stefano Vaccari, che hanno capito la gravità del problema e hanno contribuito in modo significativo a risolverlo. Oltre a loro, intendiamo ringraziare anche tutte le altre persone che si sono impegnate al nostro fianco in questa importante battaglia, con particolare riferimento alla popolazione toanese, che ci ha trasmesso la forza per non arrenderci, all'assessore del Comune di Reggio Emilia, Mirco Tutino, e al presidente della Provincia, Giammaria Manghi".

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 31 2 agosto 2015

(in allegato il formato pdf scaricabile)
Anno 14 - n° 31 2 agosto 2015
1.1 editoriale E' sempre colpa dei giornalisti
3.1 cereali In USA tendenze ribassiste
4.1 Lattiero caseario Continua la crescita del latte spot. Flessione per il Parmigiano Reggiano
5.1 agro mercati Segnali di maggiore dinamismo sul fronte della compravendita dei cereali.,
6.1 frutta Frutta, +500% dal campo alla tavola
6.2 export Peru' I sapori emiliano-romagnoli sbarcano in Perù
6.3 Vini comuni Vini comuni, sempre più forte la leva del prezzo
7.1 Mais e Soia. mais e soia dati previsionali luglio 2015
8.1 acqua Acqua, una risorsa da gestire
10.1 pomodoro In anticipo la raccolta del pomodoro
11.1 eventi Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
11.2 eventi Ritorna la Sagra di Trecasali
12.2 promozioni "vino" e partners

Cibis 31 ago15 COP

Giornata mondiale dell'acqua. Per chi vuole ammirare l'acqua in tutte le sue forme e apprezzarne il valore, ecco alcune proposte per una domenica alternativa, salutare e istruttiva.

di Alessandra Ardito -  Parma 22 marzo 2015 - Cosa possiamo fare noi, individualmente, per salvaguardare una risorsa così unica come l'acqua?
Chi sposa il messaggio che fa il giro del globo, oggi, con la Giornata mondiale dell'acqua, risponderebbe che questo prezioso liquido dovrebbe essere valorizzato, reso finalmente accessibile a tutti e, in alcuni casi, arginato laddove può provocare catastrofi, spesso cronache annunciate causate dall'incuria dell'uomo.

La ricorrenza di un giorno mondiale dedicato all'acqua venne istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per sottolineare l'importanza di questa risorsa per l'umanità e per il pianeta e si rinnova ogni anno stimolando Regioni ed enti a proporre iniziative che possono diventare giornate alternative, all'aria aperta.

Ognuno di noi, oggi, può celebrare la bellezza e la forza dell'acqua sentendone il rumore e godendo della natura che con essasi sposa. Come? Visitando alcuni dei numerosi luoghi magici del territorio emiliano, spesso inaspettatamente a pochi chilometri da casa.

Ecco, allora, di seguito, qualche spunto per una domenica a contatto con la natura e con l'acqua.
In provincia di Parma, il Parco naturale alte valli del Cedra si distenge lungo le dorsali dell'Appenino parmigiano, tra i passi della Cisa e del Lagastrello. Per le sue numerose conche lacustri è anche chiamato Parco dei cento laghi. Infatti, l'intera zona è caratterizzata dalla presenza di laghi formati dall'azione erosiva dei ghiacciai quaternari.

Sempre nel Parmense, un'altra meraviglia facilmente raggiungibile è il Parco regionale del Taro che si estende per una ventina di chilometri lungo la fascia fluviale di pianura da Ponte Taro fino a Fornovo e comprende i comuni di Collecchio, Fornovo, Medesano, Noceto e Parma. Il fiume Taro dall'aspetto caratterisitico di un enorme greto ciottoloso, svolge la delicata funzione ambientale di fare da corridoio migratorio della valle appenninica. (www.parcotaro.it ).

Imperdibile il Parco naturale di Carrega che occupa un'area di 1270 ettari sulle colline pedeappenniniche in provincia di Parma. I boschi che ne ricoprono la superficie fanno parte dell'antica riserva di caccia dei Farnese, poi dei Borboni e di Maria Luigia d'Austria. Gli ultimi proprietari furono i principi Carrega. Nei boschi sorprende trovare piante esotiche, soprattutto nel parco all'inglese realizzato per volontà della duchessa di Parma. Qui l'acqua si manifesta con grazia e armonia sottoforma di laghetti artificiali (famoso il lago della Navetta) ottenuti sbarrando il corso di alcuni ruscelli. Caprioli, scoiattoli, cinghiali, verzellini, fringuelli, merli sono gli abitanti in cui è facile imbattersi.

Se ci si sposta verso Reggio Emilia ci si può ritrovare nel Parco naturale dell'Alto appennino reggiano, detto anche Parco del Gigante. Qui l'ambiente è quello tipico d'alta quota.
Chiari sono i segni di modellamento del paesaggio operato dai ghiacciai: ampi circhi glaciali, come quello che ospita le sorgenti del Secchia, racchiudono le acque dei principali torrenti e i depositi morenici ospitano spesso laghi e torbiere. Su questi cieli volteggia l'aquila reale. Particolari forme erosive, simili a canyon, precipitano nelle valli dell'Ozola, del Riarbero e del Secchia. I gessi triassici si ergono come spettacolari sculture plasmate dalle forze della natura. Riconoscibili per la struttura microcristallina che li rende simili a marmo bianco, a volte con sfumature grigio chiaro, arancio e rosa.

Il Parco naturale Stirone, che si espande fra Parma e Piacenza, protegge una fascia fluviale lunga 14 km arrivando fino a Fidenza.
Quest'area si trova lungo un'importante rotta migratoria per l'avifauna.

Visitando questi luoghi si può viaggiare indietro nel tempo visto che si possono ammirare preziosi giacimenti di fossili e di reperti paleontologici che si trovano nelle rocce incise dal torrente. Camminando lungo il greto si passa dagli strati più antichi, i più bassi, a quelli più recenti, nei quali è facile riconoscere le forme di antiche conchiglie. Il torrente è dimora da migliaia di anni di meravigliosi uccelli, oltre che di diverse specie di pesci, anfibi e rettili tipici degli ambienti umidi.

Svetta maestosa nella valle dello Stirone la Pietra nera, uno sperone roccioso e scuro, testimonianza delle più remote vicende geologiche che portarono alla formazione dell'Appennino. Rappresenta ciò che rimane di materiali rocciosi che nel giurassico formavano i fondali dell'antico oceano Tetideo. ( www.parchi.parma.it )

Pubblicato in Ambiente Emilia

Le 60 strutture che distribuiscono acqua di rete hanno erogato nel 2014 quasi 19 milioni di litri d'acqua e fatto risparmiare all'ambiente 12 milioni di bottiglie di plastica. In 4 anni abbattute oltre 4 mila tonnellate di CO2 -

Parma, 22 marzo 2015 -

Con l'acqua del rubinetto si difende l'ambiente

Il 22 marzo ricorre, come ogni anno dal 1992, la Giornata Mondiale dell'Acqua, voluta dall'Onu per sensibilizzare il mondo sui temi che riguardano il cosiddetto "oro blu", la risorsa più preziosa e messa in pericolo da sprechi, siccità e riscaldamento globale.
Il Gruppo Hera, secondo operatore in Italia nel servizio idrico con 53 mila km di rete e oltre 3 milioni di cittadini serviti, da sempre impegnato nel promuovere l'acqua di rubinetto. Usarla, per una famiglia, non significa solo risparmiare soldi, ma anche contribuire a fare qualcosa per l'ambiente. Grazie a Sorgenti Urbane e Case dell'Acqua, Hera cerca di dare il suo contributo. L'Italia, infatti, è tra i primi Paesi europei per consumo di acqua in bottiglia, con oltre 190 litri procapite (Fonte Beverfood 2013). Nel territorio emiliano-romagnolo, invece, queste strutture installate da Hera in collaborazione con i comuni, hanno distribuito nel 2014 quasi 19 milioni di litri di acqua di rete, evitando il consumo e l'acquisto di 12 milioni di bottiglie di plastica.

Un successo da 60 strutture sul territorio (e 52 mila litri al giorno)

Le Case dell'Acqua e le Sorgenti Urbane presenti nel territorio gestito da Hera hanno fatto la loro prima comparsa nel 2011 e ad oggi sono ormai 60, dislocate nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna e Rimini. Hanno avuto grande successo tra i cittadini, tanto che nel 2014 hanno erogato una media di 52 mila litri d'acqua (refrigerata) al giorno. La preferita resta la liscia (13 milioni di litri), sempre gratuita. Di gassata, che costa 5 centesimi a litro, sono stati invece erogati 5,6 milioni di litri.

A Bologna 1,8 milioni di litri. Vince l'acqua liscia

Nelle 5 Sorgenti Urbane presenti nel bolognese (Pianoro, due a Molinella, San Giorgio in Piano, Anzola dell'Emilia e Coop Corticella) nel 2014 sono stati erogati 1,8 milioni di litri d'acqua. In particolare, la liscia ha toccato quota 910 mila litri, mentre quella gassata si è fermata "solo" a 323 mila litri. Per il territorio il risparmio calcolato è di circa 139 mila tonnellate di CO2 e ben 822 mila bottiglie di plastiche in meno nell'ambiente.

Case dell'Acqua e Sorgenti Urbane: cosa sono

Sono strutture aperte al pubblico per potersi rifornire di acqua di rete, la stessa che esce dai rubinetti di casa: sono, infatti, sempre collegate alla rete idrica cittadina. L'acqua non subisce alcun trattamento rispetto a quella che esce dai rubinetti, viene semplicemente resa più fresca grazie a un sistema di refrigerazione e distribuita anche frizzante. Viene quindi erogata senza filtri o addolcitori, perché già buona da bere e controllata da oltre 1.700 analisi al giorno. Si tratta di un'importante iniziativa alla quale Hera partecipa insieme alle amministrazioni comunali e, in alcuni territori, in collaborazione con le società come Romagna Acqua e Unica Reti. Il progetto viene sviluppato attraverso Adriatica Acque, partecipata dal Gruppo Hera, che garantisce anche la manutenzione delle strutture e mette a disposizione il numero verde gratuito 800 323 800 per informazioni e segnalazioni.

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Nel 2014 ben 12 milioni di bottiglie di plastica in meno e tagli alla CO2 per 4.300 tonnellate

Le Case dell'Acqua e le Sorgenti Urbane danno una grossa mano all'ambiente, tagliando emissioni di anidride carbonica. Come? Scegliendo l'acqua di rete, si producono meno rifiuti, evitando in particolare di buttare bottiglie di plastica nella spazzatura. Di conseguenza, ci sono meno svuotamenti di cassonetti e, in generale, meno mezzi in circolazione su strada. Nel 2014 le bottiglie di plastica da 1,5 litri "risparmiate" all'ambiente sono state più di 12 milioni. E negli ultimi 4 anni questo ha comportato un abbattimento complessivo di 4.300 tonnellate di anidride carbonica, insieme a 800 tonnellate di plastica in meno corrispondenti a oltre 32 mila cassonetti in meno da svuotare.

Per le famiglie il risparmio è stato di circa 3,4 milioni di euro

Scegliere l'acqua di rete ha anche una valenza economica e riguarda soprattutto le famiglie. Per quelle del territorio servito da Hera nel 2014 il servizio delle Sorgenti Urbane e delle Case dell'Acqua ha portato a un risparmio annuo di circa 3,4 milioni: è la cifra che sarebbe stata spesa comprando la stessa quantità di acqua minerale.

Anche i dipendenti Hera risparmiano con il progetto Hera2O

È l'azienda che dà per prima l'esempio, con un'attenzione all'ambiente e al risparmio idrico che parte dall'interno: dal 2008, infatti, nelle varie sedi Hera sparse sul territorio e nei principali sportelli clienti è attivo il progetto Hera2O, per promuovere l'uso dell'acqua di rete. Nel 2014, bevendo circa 440 mila litri di acqua di rubinetto grazie agli erogatori installati presso mense e uffici, si è evitato l'utilizzo di oltre 715 mila bottiglie di plastica, con minori emissioni di CO2 pari a 127 tonnellate e circa 450 cassonetti in meno di rifiuti da gestire.

(fonte: ufficio stampa Gruppo Hera)

Continua l'azione di informazione dell'Associazione relativa alle novità normative del settore installazione impianti con un incontro in Camera di Commercio a Modena -

Modena, 19 gennaio 2015 -

L'applicazione del D.P.R 59/2009 sull'efficienza energetica negli edifici, le recenti normative riguardanti la sicurezza negli ambienti di lavoro, le indicazioni contenute nelle linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, sottolineano la necessità di effettuare un corretto trattamento dell'acqua per garantire sicurezza, ridurre le emissioni di anidride carbonica ed evitare gli sprechi energetici.

CNA, per fare il punto della situazione sulle modalità di applicazione di tali leggi e chiarire quali sono le attività da intraprendere da parte di tutti i soggetti interessati, ha organizzato martedì 20 gennaio, dalle ore 17.30, un seminario tecnico presso la Sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena (via Ganaceto 134, Modena). Relatore dell'incontro l'esperto Daniele Bonfanti di Cillichemie Italiana, azienda leader del mercato di depurazione acqua. Dopo i saluti di Gennaro Petrillo, Presidente Unione Installazione e Impianti di CNA Modena, Bonfanti analizzerà nel dettaglio il DPR 59/2009 sul "Risparmio energetico in edilizia" (legge che prescrive il corretto trattamento dell'acqua negli impianti sanitari e di riscaldamento), il DPR 74/2013, in altre parole il nuovo "Decreto ispezioni" (legge riguardante l'esercizio, alla conduzione, al controllo, alla manutenzione e alle ispezioni degli impianti termici) e il D.M. 10/02/2014, "Nuovo Libretto di Impianto e Rapporti di Controllo Energetico" (altro non è che la presentazione della nuova modulistica relativa al trattamento dell'acqua). Nella seconda parte del convegno sarà presentato anche il kit per l'analisi dell'acqua, utile per la compilazione della scheda due del libretto d'impianto.

Sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della depurazione dell'acqua è l'obiettivo che si pone CNA con questo incontro: oltre a ridurre il consumo energetico e ad avere una maggiore protezione dell'impianto idrotermosanitario, migliora le caratteristiche stesse di potabilità e purezza rendendo l'acqua simile a quella di fonte.
Sarà lasciato ampio spazio al dibattito in sala. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.mo.cna.it.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA
 MO)

Martedì, 29 Aprile 2014 09:39

Parma - "Acqua nostra"

Acqua del rubinetto nelle mense scolastiche comunali a partire da settembre. Questo sottoscrive il protocollo d'intesa per l'utilizzo dell'acqua di rete nelle mense dei nidi, scuole dell'infanzia e scuole primarie e secondarie di primo grado, a partire dall'anno scolastico 2014-2015.

Parma, 29 aprile 2014 -


Il comunicato di GCR sulla riduzione dei rifiuti che passa dalla scuola con il nuovo protocollo che sarà applicato nelle scuole -

Da settembre le scuole di Parma andranno ad acqua di rubinetto.
La rivoluzione verde è stata presentata in municipio con l'adesione di tutti gli enti di controllo.
L'acqua del sindaco per i cittadini del futuro.
Non solo un'enorme inversione di tendenza sul fronte dell'usa e getta, ma anche un formidabile momento educativo, che preclude ad un domani con meno plastica e più intelligenza.
L'acqua del rubinetto, controllata 24 ore al giorno, è praticamente gratuita.
Con questo provvedimento si dà lo stop ai bilici di bottigliette, in viaggio da nord a sud, e da sud a nord, per seguire il vezzo dei consumatori, "preferisco la San Bollicina", "io invece voglio la San Naturale", e via di gomma in gomma sui nastri delle autostrade dello Stivale.
Una sfida importante, che deve passare anche attraverso la garanzia della fornitura di un'acqua sana e nutriente, per battere il rischio nitrati, che l'agricoltura intensiva e gli allevamenti massivi hanno regalato alle nostre terre e, di conseguenza, alle nostre falde.
Un lavoro impegnativo attende le maestranze, finalizzato a migliorare sempre di più la bontà della nostra acqua, per mantenere elevato il grado di sicurezza e salvaguardia per cittadini.
La sfida passa anche attraverso lo sviluppo del sistema fontane pubbliche, che dovrebbe essere maggiormente sostenuto dal gestore e non gravare totalmente sui bilanci asfittici del Comune.
L'Italia, come si sa, è al primo posto in Europa per consumo di acqua minerale.
Nel 2011 un record di 200 litri a testa all'anno di acqua in bottiglia, terzi al mondo dopo Arabia Saudita e Messico.
Un mercato da 2 miliardi di euro e 12 miliardi di litri imbottigliati all'anno, oltre che 350 mila tonnellate di plastica inutile per forgiare le bottiglie, 1 milione di tonnellate di CO2 e infine 700 mila tonnellate di petrolio estratto per il Pet.
Il business è enorme e gli interessi in gioco di formidabili dimensioni.
Eppure stiamo parlando di acqua, semplice acqua che sgorga naturalmente, sulla quale al limite si aggiunge un po' di anidride carbonica, ma che di per sé ha nulla di aggiunto, nessun know-how tecnologico, nessun brevetto.
Solo acqua.
Benvenuta acqua di Parma.

 

(Fonte: ufficio stampa Gestione Corretta dei Rifiuti)

 

Il consiglio locale si è riunito questa mattina in Provincia. Scanditi i tempi per "due diligence" e piano industriale. Tutino: "Entro fine anno il progetto sarà portato a termine" -

 

Reggio Emilia, 13 marzo 2014 -


Nella seduta di questa mattina il Consiglio Locale di Reggio Emilia (composto dai sindaci e dall'assessore provinciale all'ambiente) ha scandito i tempi delle attività di redazione della "due diligence" e del piano industriale del nuovo soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato.
La "due diligence" è la perizia con la quale l'agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per il servizio idrico ed i rifiuti individuerà, con IREN, il preciso valore economico per il subentro del nuovo soggetto gestore. In sostanza il nuovo soggetto, interamente controllato dai comuni, dovrà ereditare il piano degli investimenti di IREN (e le relative tariffe) ed il calcolo del valore economico di questo passaggio sarà definito con una perizia.
Il piano industriale, invece, non riguarderà solo gli investimenti, ma anche il vero e proprio funzionamento della nuova azienda pubblica e definirà le modalità con le quali avverrà lo scorporo del ramo idrico reggiano di IREN e la nascita del nuovo soggetto gestore.
La realizzazione di questa attività avviene dopo che, nel secondo semestre del 2013, erano stati portati a termine con esito positivo gli studi di fattibilità voluti dal Consiglio Locale.
La "due diligence" sarà seguita dalla struttura tecnica regionale di ATERSIR, che incaricherà uno o più studi specializzati in questo campo. La verifica periodica di questa attività con i rappresentanti del territorio reggiano avverrà attraverso un gruppo di lavoro al quale parteciperanno, oltre ad IREN e ad Agac Infrastrutture, una delegazione del Consiglio Locale composta dall'assessore provinciale Mirko Tutino, dal sindaco di Castellarano Gianluca Rivi e dal sindaco di Quattro Castella Andrea Tagliavini, le organizzazioni sindacali ed il comitato Acqua Bene Comune.
Il Piano Industriale, invece, sarà costruito da un secondo gruppo di lavoro che vedrà (oltre ad IREN e ad AGAC Infrastrutture), il supporto del gestore pubblico del servizio idrico della provincia di Gorizia, che dal 2012 supporta i sindaci reggiani, una delegazione del Consiglio Locale composta dall'assessore Mirko Tutino, dal sindaco di San Martino in Rio Oreste Zurlini e dal sindaco di Luzzara Andrea Costa, dal comitato Acqua Bene Comune e da una delegazione dei lavoratori del Servizio Idrico Integrato di Reggio Emilia.
Per il completamento di queste attività sono stati definiti dei tempi precisi: aprile-agosto 2014.
Entro il 30 settembre è prevista l'approvazione del piano industriale e la costituzione del nuovo soggetto gestore. Entro il 31 dicembre avveràà il passaggio di consegne al nuovo soggetto gestore.
Il Consiglio Locale, nella delibera, ha anche chiesto ad IREN, in qualità di gestore, di non operare riorganizzazioni dei servizi e sottoscrizione di contratti di fornitura pluriennali se non attraverso una comunicazione preventiva al Consiglio Locale. Un secondo ordine del giorno approvato dal Consiglio Locale chiede al Parlamento di modificare il metodo tariffario del servizio idrico, perché quello elaborato dall'Autorità dell'Energia del Gas non rispetta l'esito referendario e toglie ai Comuni ogni potere di intervento.
"Con la delibera di questa mattina si passa alla fase tecnica ed operativa del processo di ri-pubblicizzazione del Servizio Idrico" - dichiara l'assessore all'Ambiente della Provincia e Coordinatore del Consiglio Locale Mirko Tutino -. "Il periodo elettorale non creerà uno stop a questo lavoro, che potrà proseguire nella sua parte più tecnica e di dettaglio nei prossimi quattro mesi. Ho proposto i nomi di quattro sindaci per affiancarmi in questo lavoro perché la Provincia ha un futuro incerto e sicuramente non sarò più nel mio incarico dopo giugno. I progetti devono vivere indipendentemente dalle persone che li hanno seguiti sino ad ora ed è quindi fondamentale che i Sindaci siano pienamente coinvolti anche in questi passaggi tecnici ed operativi. Siamo stati gli unici in Italia a concepire uno scorporo da un'azienda multiservizi e quotata in borsa e sapevamo che sarebbe stato un percorso complicato. Ma con la volontà politica siamo arrivati a questo punto e con la stessa volontà politica, entro fine anno, sarà portato a termine".

 

 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

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