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La Bonifica Parmense interviene su tre canali contro il dissesto idrogeologico a protezione di 8500 ettari di territorio.

Tra Colorno e Sorbolo Mezzani risezionato il Gambina del Casale. A Torrile la posa di massi trachitici sul Galasso. Sullo Spelta (Traversetolo-Montechiarugolo) la supervisione ad un intervento effettuato dalla Provincia di Parma per una frana.

Pianura Parmense (PR) – Tre interventi degli uomini della Bonifica Parmense nella pianura parmense consentono al Consorzio di mettere al sicuro oltre 8500 ettari di territorio in provincia di Parma compresi nella zona pianeggiante e collinare di Traversetolo e Montechiarugolo – tra i torrenti Parma ed Enza – e quella dei comuni rivieraschi di Torrile e Sorbolo Mezzani.

Comprensori a forte vocazione agricola (cereali, frumento e ortaggi e numerosi vigneti), i cui prodotti del territorio sono annoverati tra le Eccellenze dell'agroalimentare internazionale; ma spesso a forte rischio idrogeologico e che, grazie all'operato dell'ente, beneficeranno della messa in sicurezza con l'arrivo della stagione irrigua.

Il primo intervento riguarda il Canale Galasso – nel Comune di Torrile – a difesa di Strada Mazzacavallo: sull'argine destro del canale – in un tratto di 80 metri – le maestranze consortili hanno operato la posa di massi trachitici sia sul fondo che sulla sponda interessata dalla frana. Il canale, che sfocia nel torrente Parma all'altezza di Colorno, serve un comprensorio di 2009 ettari.

Il secondo lavoro è il risezionamento del Canale Gambina del Casale, sito tra i Comuni di Colorno e Sorbolo Mezzani: un intervento su una lunghezza di ben 5650 metri, con pulizia dell'alveo e del fondo del cavo che, giungendo sino all'impianto di Bocca d'Enza, pone in sicurezza 4000 ettari di terre.

Infine la ripresa di una frana lunga 50 metri verificatasi sullo Spelta, canale prettamente irriguo su un territorio di 2300 ettari compreso tra i Comuni di Traversetolo e Montechiarugolo: l'intervento di ripristino, avvenuto con posa di massi trachitici a difesa della S.P. 95, è stato effettuato dalla Provincia di Parma sotto la supervisione del Consorzio della Bonifica Parmense.

 

Incontro di scambio operativo di scambio informazioni e tecnologie avanzate organizzato in Liguria dal Comune di Genova

Genova – A seguito del primo incontro tecnico tenutosi nella sede del Consorzio della Bonifica Parmense e quello successivo presso la sede di ANBI Toscana a Sesto Fiorentino è proseguita nei giorni scorsi l'attività di scambio e condivisione delle migliori pratiche di intervento sul territorio volte ad individuare modelli innovativi esportabili in diverse aree del paese come antidoto alle criticità locali.

Nel corso della mattinata l'illustrazione tecnica della situazione del Comune di Genova è stata presentata dal geologo Giorgio Grassano – della Direzione e Progettazione del Comune incentrata per lo più sulla realizzazione in loco di molteplici interventi di stabilizzazione idrogeologica capace non solo di mettere in sicurezza e consolidare i versanti, ma al contempo di riqualificare e valorizzare i suggestivi paesaggi delle valli liguri. I partecipanti hanno avuto anche l'opportunità di visitare alcuni siti dove si sono realizzati gli interventi; ad esempio l'area verde sensibile in zona urbanizzata Struppa e quella limitrofa alla circonvallazione di Genova. Nel pomeriggio un ulteriore sopralluogo a Sestri per visionare la stabilizzazione del versante in frana con gabbioni chiodati e ripristino della viabilità. Tutti gli interventi sono stati progettati "in house" dalla struttura Geotecnica e Idrogeologica dell'amministrazione del capoluogo ligure.

In avvio di seduta il saluto del Comune e l'introduzione all'attività della giornata lo hanno fatto il Presidente del Consiglio Comunale Alessio Piana e l'Assessore Ai Lavori Pubblici e Valorizzazione delle Vallate Paolo Fanghella. Al workshop tecnico hanno partecipato : Consorzio Bonifica Parmense, Consorzio Bonifica Piacenza, Consorzio Bonifica Canale Lunense, Provincia di Modena, Provincia di Piacenza, STB Piacenza, , STB Parma, STB Reggio Emilia, Studio ingegneria Chiavari, Studio Progetec La Spezia Autostrade per l'Italia, Ordine ingegneri Massa Carrara, Studio goetecnico Massa Carrara. Al termine del focus il Direttore del Consorzio della Bonifica Parmense – Ing. Fabrizio Useri ha commentato - "questa sinergia tra i Consorzi di Bonifica ed altre Amministrazioni che si interessano quotidianamente alle sistemazioni idrogeologiche contribuisce in maniera rilevante ad alzare il livello delle reciproche competenze e questo valore aggiunto operativo si può trasformare in una più efficiente azione concreta sul territorio che ne ha maggiore necessità".

 

 

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Il Governo premia il progetto Consorzio di Bonifica da 7 milioni di euro

Parma – 11 Aprile 2019 - Il Piano straordinario degli Invasi licenziato dal Governo e declinato sui territori dall'Autorità Distrettuale del Fiume Po premia il progetto del Consorzio di Bonifica Parmense volto a realizzare un nuovo e tecnologicamente avanzato impianto di sollevamento delle acque dal Po in località Ongina.

L'attuale impianto idrovoro situato nel Comune parmense di Polesine Zibello sarà completamente rifatto a servizio di un comprensorio irriguo sempre più ampio che sarà essenziale per l'irrigazione di una superficie per lo più di colture di pregio particolarmente estesa di oltre 8.000 ettari.

Gli interventi progettati dai tecnici della Bonifica Parmense si rendono assolutamente necessari per alcune ragioni primarie: il continuo abbassamento del livello idrometrico del Fiume Po nell'ultimo decennio con conseguente calo delle portate visti i periodi sempre più siccitosi e la struttura dell'attuale impianto piuttosto datata che non consente un proporzionale e adeguato abbassamento delle pompe idrovore al livello dei flussi dell'acqua.

La scelta progettuale è quindi stata quella di realizzare un impianto di pre-sollevamento del tutto nuovo, in prossimità dell'esistente (dotato di due innovative elettropompe con portata paria 1.650 litri al secondo), con condotte di mandata collegate a quelle esistenti mediante collegamenti in acciaio; tra le novità tecniche più rilevanti dell'opera si evidenzia quella che consentirà di attingere ai livelli maggiori di prelievo dal Po rispetto a quelli attuali consentendo così una disponibilità di risorsa irrigua per il comparto agricolo anche in periodi fortemente critici.

" I lavori previsti – ha precisato il direttore generale Fabrizio Useri – comprenderanno diversi interventi provvisionali costituiti per l'insediamento del cantiere e realizzazione della viabilità provvisoria, scavi di sbancamento e asportazione della scogliera esistente. Successivamente realizzeremo le diaframmature in cemento armato , edificheremo il nuovo manufatto comprensivo delle due elettropompe di portata 1.650 l/s e di tutta l'impiantistica elettromeccanica necessaria al loro funzionamento, compreso un nuovo quadro elettrico".

Un'opera che ha avuto un iter molto accurato e che conferma gli efficienti livelli di capacità progettuale dell'ente di bonifica. "

Questo finanziamento – ha rimarcato il presidente della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi – proietta l'estesa area servita nel futuro fornendo al contempo nuove garanzie grazie ad un impianto innovativo che riuscirà a far fronte alle esigenze di un territorio a fortissima vocazione agricola che ne ha assoluto bisogno. Per il Consorzio di Bonifica Parmense che rappresento e per tutto lo staff è un grande risultato".

Maestranze specializzate del Consorzio a lavoro per un intervento di manutenzione contro il dissesto idrogeologico nei territori della Val Ceno.

Varsi (PR) – Un capillare intervento di manutenzione a protezione del territorio montano di Varsi portato brillantemente a termine dalle maestranze specializzate del Consorzio della Bonifica Parmense ha consentito la definitiva messa in sicurezza della strada di bonifica Sgui-Gherardi-Baghetti-Mongiardino.

I lavori straordinari – necessari a causa degli ultimi eventi calamitosi che, nel periodo invernale, hanno colpito la Provincia di Parma – hanno apportato pronta risoluzione alle criticità strutturali verificatesi alla pavimentazione della carreggiata, a beneficio di una importante porzione di territorio della Val Ceno.

L'esteso bacino del torrente Ceno, che si snoda partendo dalla Provinciale Pessola-Ponte Vetrioni (nel Comune di Varsi) e comprende i nuclei abitativi di Sgui, Gherardi e Baghetti, oltrepassa il torrente Pessola servendo gli abitati di Ronchi, Bruschi e Mongiardino, fino a raggiungere l'abitato di Prelerna – nel Comune di Solignano.

Il movimento franoso riscontrato nei pressi dell'abitato di Sgui a causa di criticità idrogeologiche e che aveva provocato il cedimento del corpo stradale in più punti, oltre alla lesione della pavimentazione, ha visto gli uomini del Consorzio intervenire con la realizzazione di drenaggi lungo il tratto viario ammalorato, su una lunghezza complessiva di 150 metri.

I lavori sono stati completati dalle operazioni di asfaltatura per una lunghezza di 450 metri totali.

 

Un videoprogetto sul Canale Lupi unisce i piccoli reporter d'acque della "riccio da parma" di Soragna alla Bonifica Parmense. In occasione della Giornata mondiale dell'Acqua 2019 sarà presentato il "corto" realizzato da giovanissimi giornalisti in erba per il concorso regionale "Acqua & Territorio" e che verrà trasmesso questo week end all'interno della rubrica "Campi e Campanili" su 12 TV Parma

Soragna (PR), 22 Marzo 2019 – Nelle scuole Primarie e Secondarie di primo grado durante l'anno scolastico in corso Reporter d'Acque 2018-2019 è l'iniziativa di divulgazione e sensibilizzazione che l'ANBI Emilia Romagna, insieme ai Consorzi di Bonifica regionali, ha promosso per consolidare il rapporto tra giovani generazioni, ambiente, produzioni tipiche del nostro territorio.

Così, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell'Acqua, il Consorzio della Bonifica Parmense ha deciso di diffondere come modello universale di ricerca e conoscenza il lavoro frutto di un progetto realizzato a quattro mani con la classe 4B Riccio da Parma di Soragna dell'Istituto comprensivo Giovannino Guareschi.

Gli scolari – coordinati dalle insegnanti Patrizia, Cosetta e Antonella – hanno approfondito nel corso delle lezioni in aula il ruolo fondamentale svolto dalla risorsa naturale esauribile acqua nella loro fetta di pianura Padana e hanno per lo più focalizzato la loro attenzione al contributo che, dall'antichità fino agli anni '80, ha portato il Canale Lupi nei delicati equilibri territoriali di Soragna. Scoprendo che questo rivolo è risultato, nel tempo, fondamentale per l'economia agricola dell'area anche per il funzionamento delle opere molitorie, per lo scolo e per garantire la presenza dell'acqua nel fossato della storica Rocca i giovani hanno effettuato alcune ricerche insieme ai tecnici/tutor del Consorzio che hanno consentito loro di apprendere via via tutti i dettagli idraulici/topografici della zona attraversata dall'antico canale.

Al termine del lavoro gli studenti guidati dall'Ufficio Stampa della Bonifica Parmense hanno scritto, di loro pugno, un copione in grado di narrare la loro storia di ricerca in modo coinvolgente e successivamente, insieme al regista-videomaker Marco Epifani, hanno realizzato una breve ma significativa docu-fiction che parteciperà al concorso regionale e che verrà trasmessa questo week end nella rubrica agro/ambientale dell'emittente 12 TV Parma "Campi & Campanili".

Tra i protagonisti del video anche il Principe Diofebo Meli Lupi di Soragna che, aprendo ai più giovani le porte della Rocca, ha consentito ai piccoli reporter d'acque di scoprire i segreti dell'antico Canale Lupi.

Chi fosse interessato alla visione del video (oltre alla trasmissione all'interno della rubrica dell'emittente cittadina) potrà farlo consultando la Pagina Facebook e il Canale You Tube del Consorzio della Bonifica Parmense.

"Un modo molto concreto di celebrare la Giornata mondiale dell'Acqua - ha commentato il presidente della Bonifica Luigi Spinazzi – comprendere il valore della risorsa già da piccoli è il modo migliore per non sprecarla da grandi".

Anche il direttore generale del Consorzio Fabrizio Useri ha rimarcato come "queste occasioni di vicendevole scambio di conoscenze siano straordinariamente importanti per far conoscere il ruolo della risorsa idrica e del Consorzio che lavora quotidianamente per governarla in modo sostenibile".

 

Albareto, Bedonia, Borgotaro, Compiano e Valmozzola i Comuni interessati dagli interventi. Eseguiti drenaggi, sistemazioni idrogeologiche e pavimentazioni di strade

Appennino Parmense (PR) – Se in pianura l'inverno si attesta su livelli di precipitazioni bassi per quantità e intensità, nei comprensori della montagna la pioggia e la neve cadute nelle scorse settimane hanno fatto registrare diversi casi di criticità idrogeologiche. E le maestranze del Consorzio della Bonifica Parmense si sono prontamente attivate per attuare i necessari interventi di manutenzione contro le criticità geomorfologiche causate dal dissesto.

Diverse le strade di bonifica della montagna interessate dai lavori degli uomini dell'ente: la strada San Quirico – Case Beccarini, nel Comune di Albareto; la strada Molino di Romezzano – Spora, nel Comune di Bedonia; le strade Caffaraccia e Ostia – Tiedoli – Lavacchielli, nel Comune di Borgo Val di Taro: in tutte è stato effettuato il ripristino della pavimentazione in conglomerato bitumoso.

Rifacimento del manto stradale anche nel Comune di Compiano, sulla strada Ponte Ingegna – Strela. Sempre nel comprensorio di Compiano gli uomini della Bonifica Parmense hanno portato a termine l'intervento di sistemazione idrogeologica a protezione della viabilità comunale di Caboara, in località Arola, realizzando una scogliera in massi di controripa e alcune opere drenanti, oltre al ripristino della massicciata stradale e la pavimentazione della carreggiata.

Infine un importante intervento sulla strada di bonifica Pieve – Vetice – Costa d'Asino, nel Comune di Valmozzola: qui, oltre alla realizzazione di drenaggi, sono stati ricostruiti il corpo e la massicciata stradale e ripristinata la pavimentazione.

 

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Tavolo di coordinamento con Provincia e Università di Parma per potenziare l'azione corale sul territorio e valorizzare la fase operativa di raccolta delle acque alla vigilia di una stagione che si presenta già particolarmente difficile per le imprese agricole

Parma (PR), 6 Marzo 2019 – Un inverno sostanzialmente privo di precipitazioni consistenti e un improvviso innalzamento delle temperature offrono un panorama sulla prossima stagione irrigua non certo agevole da affrontare per le imprese agricole del nostro territorio: l'acqua caduta a Febbraio è stata completamente riassorbita e le prime colture già sembrano faticare proprio per la parziale carenza di risorsa idrica. È proprio per questo che il Tavolo di coordinamento sulla siccità guidato dal Consorzio della Bonifica Parmense – insieme a Provincia di Parma e Università degli Studi di Parma – ha riunito nei giorni scorsi i suoi esperti.

Dopo aver analizzato le tematiche generali sopracitate l'incontro ha focalizzato l'attenzione sulle possibili e praticabili azioni potenziamento della raccolta della risorsa idrica per finalità irrigue. Dapprima si è provveduto al censimento mirato delle infrastrutture vocate a questo tipo di utilizzo, alla mappatura del territorio con monitoraggio delle aree di maggiore inefficienza (bacinizzazione delle ex-cave oasi naturalistica Cronovilla; implementazione delle portate dei pozzi Tortiano e Torrano). Nel quadro generale del "climate change", rappresentato nella fattispecie dalla scarsità di precipitazioni che colpisce il territorio ed in modalità quasi endemica proprio le aree padane dall'Appennino al Po, gli enti coinvolti – consapevoli che il protrarsi di questa situazione potrebbe determinare un significativo calo delle produzioni agroalimentari del parmense con conseguente danno economico soprattutto per i mercati di pomodoro e foraggio per Parmigiano Reggiano – offrono ancora una volta il loro contributo con finalità di tradurre fattivamente nei prossimi mesi le necessarie progettualità volte al contrasto degli effetti dello stress idrico.

Il tavolo ha visto, tra gli argomenti all'ordine del giorno, anche gli interventi di ricarica della falda; il miglioramento della qualità delle acque dei depuratori; e un approfondimento sulle modalità efficienti d'irrigazione per aspersione e scorrimento: possibile trasformazione delle casse di espansione dei torrenti Enza (sul quale è stata anche dedicata una sessione a parte in merito al fabbisogno irriguo del suo territorio), Parma e Baganza in serbatoi ad uso plurimo. Discussi anche i dati sulle siccità storiche e sulle proiezioni a scala locale determinate dal cambiamento climatico, oltre alla valutazione delle risorse idriche stesse e ai progetti in cantiere (tra cui il depuratore Monticelli). Spazio per una ulteriore sessione sulla servitù di allagamento, sul progetto "Faldanet" dei laboratori di ricerca agronomica del CER – Canale Emiliano Romagnolo e sulla realizzazione dei nuovi invasi di Medesano e Noceto.

Particolarmente apprezzato l'intervento sulla gestione dell'acqua di Sergio Vallesi – collaboratore di importanti atenei e centri ricerca inglesi – che ha trattato i molteplici temi della valorizzazione dei metodi di raccolta e conservazione naturali della risorsa idrica. Proprio il direttore generale del Consorzio Fabrizio Useri – coordinatore del Tavolo – si è soffermato sull'importanza dell'intervento di Vallesi che determina una diversa visione di lettura del territorio, agevolando il compito di riconoscere e potenziare sistemi naturali di stoccaggio e irrigazione (ecostrutture) integrate alle infrastrutture esistenti e programmate, utilizzando soluzioni basate sulla natura (Nature-based Solutions, NbS), per individuare le aree di maggiore inefficienza e opportunità di intervento mediante particolari tecniche di mappatura.

Giovedì, 21 Febbraio 2019 11:12

Difesa attiva Appennino-Bonifica Parmense.

Difesa attiva Appennino-Bonifica Parmense, centinaia di interventi a favore delle imprese agricole per la lotta al dissesto idrogeologico
Al via le partecipazioni delle imprese agricole ai bandi che saranno indetti sul territorio da ogni comune dell'Appennino che collabora con la Bonifica Parmense. Dal 2012 raddoppiati gli stanziamenti che oggi ammontano a 200mila euro per oltre 100 interventi annui.

Parma 21 febbraio 2019 -  – Tra poco, in ognuno dei 31 comuni della nostra provincia che hanno aderito al progetto, tutte le aziende agricole che ne faranno richiesta specifica potranno partecipare al bando Difesa Attiva Appennino 2019 che il Consorzio di Bonifica Parmense ha ideato ed indetto già a partire dal 2012 e che, nel corso degli anni, ha riscosso una massiccia adesione da parte degli interessati tanto da diventare un vero e proprio modello di partecipazione diretta al contrasto del dissesto idrogeologico.

Il piano consortile, volto a mitigarne gli effetti, consente di prendere parte ad una selezione di piccoli, ma numerosi finanziamenti che l'ente di Bonifica (in base ad una selezione mirata con successiva graduatoria stilata dai comuni coinvolti) assegna agli imprenditori che in prima persona si preoccupano della sistemazione di una fetta del loro territorio montano. E tenuto conto del successo dell'iniziativa, oltre 100 interventi annui, dagli iniziali 100 mila euro, il Consorzio di Bonifica è arrivato oggi, con soddisfazione per gli esiti ottenuti, a stanziarne esattamente il doppio, ovvero 200 mila euro.

Ogni anno, in concomitanza con l'arrivo della stagione più temperata, cominciano ad arrivare le tante segnalazioni degli agricoltori che intendono beneficiarne e anche le successive richieste di partecipazione al bando in ogni amministrazione comunale dell'Appennino. Il progetto Difesa Attiva rappresenta infatti un vero e proprio anello di congiunzione tra il Consorzio di Bonifica Parmense e chi svolge le attività di coltivazione in montagna, in un'area spesso disagiata, costantemente alle prese con le più svariate difficoltà che il fenomeno progressivo del dissesto idrogeologico causa sempre con maggior frequenza.

"Nell'insieme – commenta il presidente dell'ente di bonifica Luigi Spinazzi – il progetto Difesa Attiva è come un grande mosaico in cui centinaia di tasselli, contraddistinti dai singoli stanziamenti erogati alle imprese agricole, disegnano un quadro di lotta preventiva al dissesto che pesa enormemente sui territori considerati. In questo modo si integrano gli intenti di difesa dei comuni dei territori montani e il Consorzio di Bonifica Parmense impiega al meglio e visibile efficienza i proventi della propria contribuenza consortile".
Il Difesa Attiva Appennino ha guadagnato progressivamente consenso ed è divenuta pratica operativa di salvaguardia guardata come modello anche da altri territori che, in taluni casi con nomi differenti nel paese, ne hanno però emulato la sostanza di azione concreta.

La validità del suo percorso è testimoniata e arricchita proprio dalle centinaia di piccole imprese locali, sentinelle di presidio montano contro gli effetti negativi dei mutamenti climatici, che hanno sposato annualmente la proposta di attività ottenendo così il sostegno da parte del Consorzio. La Bonifica, dopo aver ricevuto le graduatorie dei progetti richiesti dalle amministrazioni locali, ne esamina la fattibilità e alla conclusione dell'intervento eseguito dagli imprenditori agricoli meritevoli del finanziamento ne verifica e monitora la funzionalità.

Le attività svolte dagli imprenditori agricoli sono molteplici e riguardano il mantenimento di generali buone condizioni dei versanti, il funzionamento del reticolo idraulico/ambientale, della rete idrografica locale e della viabilità interpoderale.

"Nel progetto Difesa Attiva Appennino – ha confermato il direttore generale del Consorzio ing. Fabrizio Useri - le imprese diventano protagoniste della filiera della salvaguardia delle aree che maggiormente sono sottoposte ai fenomeni di erosione e frane ed in questo modo il Consorzio, in collaborazione con i Comuni, contribuisce a creare valore incrementando la solidità di quelle che sono le precondizioni territoriali per fare impresa ed evitare l'abbandono delle Terre Alte".

Le imprese agricole che vorranno partecipare ai bandi Difesa Attiva Appennino potranno prendere visione del bando negli uffici di competenza del proprio comune.

Ecco l'elenco dei 31 Comuni del Parmense coinvolti nel progetto: Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgo Val Di Taro, Calestano, Collecchio, Compiano, Corniglio, Felino, Fidenza, Fornovo Di Taro, Langhirano, Lesignano De' Bagni, Medesano, Monchio Delle Corti, Montechiarugolo, Neviano Degli Arduini, Noceto, Pellegrino Parmense, Sala Baganza, Salsomaggiore Terme, Solignano, Terenzo, Tizzano Val Parma, Tornolo, Traversetolo, Valmozzola, Varano De' Melegari, Varsi.

 

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Maestranze consortili a lavoro per lo spurgo e la sistemazione strutturale del sifone e la pulizia del fondo. Effettuata anche una stuccatura: eviterà le perdite d'acqua

Fontevivo (PR) – Portato brillantemente a termine l'intervento di spurgo e sistemazione strutturale del sifone sottostante il torrente Recchio, nel Comune di Fontevivo.

Il sifone, a servizio del canale di Bianconese – che preserva un territorio di 400 ettari compreso tra i Comuni di Fontevivo e Fontanellato – è stato oggetto di una operazione di pulizia con escavatore a risucchio idraulico per estrarre il materiale depositato sul fondo.

Successivamente le maestranze consortili hanno effettuato una stuccatura per evitare nuovamente perdite di acqua.

 

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Oltre 4000 ettari di territorio nel comune della Bassa beneficeranno di una struttura irrigua completamente rinnovata nelle funzioni idrauliche e nell'aspetto architettonico

Colorno (PR) – Un territorio a forte vocazione agricola comprendente colture di pregio alla base delle eccellenze produttive della nostra provincia esteso per oltre 4000 ettari di terreno potrà beneficiare da oggi di un impianto irriguo in gestione al Consorzio della Bonifica Parmense completamente riqualificato sia a livello di funzione idraulica sia esteticamente nell'aspetto architettonico.

L'impianto idrovoro in questione è quello di Casino, situato nel Comune di Colorno, che prende i flussi dell'acqua per uso irriguo dal Torrente Parma e li distribuisce, attraverso la fitta rete di canalizzazioni del Consorzio, alle aziende agricole limitrofe.

Il periodo di costruzione del manufatto risale agli anni '30 e in quest'ultima operazione di sostanziale restyling dell'opera il Consorzio ha ripristinato la colorazione originale; operai e maestranze consortili hanno provveduto anche alla sistemazione generale dell'intonaco e al tinteggio dei due pozzetti piezometrici.

Rilevante anche l'aggiornamento funzionale: si è provveduto al rifacimento delle vecchie tubazioni di aspirazione in acciaio e sono state poi effettuate riqualificazione e pulizia della facciata; eseguite inoltre la sistemazione e l'aggiornamento dell'impiantistica generale, oltre alla ricostruzione del tetto.

I lavori fanno parte di un programma di riqualificazione straordinario di tutti gli impianti consortili gestito dal Consorzio e realizzato con propri fondi.

FOTO:


- 001: I pozzi piezometrici dell'impianto di Casino restaurati;
- 002: L'impianto di Casino come appare al termine dei lavori.

 

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