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Parma, 7 Agosto 2018 – Se in questi giorni, privi di pioggia, le temperature particolarmente elevate non hanno dato tregua incrementando sensibilmente i tassi di evapotraspirazione dalle colture e stressando bacini e corsi d'acqua, le previsioni per le prossime 72 ore prospettano buone probabilità di pioggia, seppur a carattere temporalesco.

Lo stato idrico del Bacino del Po viene infatti attentamente monitorato dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po attraverso l'analisi di dati di previsione, simulazione e informazione forniti dagli enti territoriali competenti. Ad oggi la situazione si presenta in generale nelle medie del periodo, con valori di portata sotto controllo lungo tutta l'asta del Grande Fiume che non scendono sotto i 600 mc/s alla sezione di Pontelagoscuro.

I livelli dei grandi Laghi alpini regolati non destano ulteriori preoccupazioni: il volume di acqua invasato dovrebbe consentire di portare a termine la stagione irrigua, con tassi di erogazione adeguati.

Grazie alle copiose precipitazioni invernali, che hanno contribuito in modo rilevante a ricaricare le falde acquifere diminuendo anche i livelli di risalita del cuneo salino, il 2018 si sta dimostrando un anno in grado di rispondere alle esigenze idriche della quasi totalità dei territori del bacino del fiume Po, a differenza del 2017, ormai noto come uno tra i più siccitosi di sempre in Emilia Romagna.

Alcuni casi specifici, in particolare nelle aree che dall'Appennino emiliano-romagnolo scendono verso la pianura e nelle zone montane e pedemontane della Romagna ed in val di Enza, hanno evidenziato la necessità di un'analisi più aggiornata dei fabbisogni idrici in relazione ad una carenza strutturale che si conferma a carattere endemico e che periodicamente può mettere in difficoltà o penalizzare il comparto agricolo.

Per affrontare tali criticità, il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli conferma che "gli uffici stanno monitorando costantemente la situazione e, qualora necessario, l'ente è pronto ad una convocazione urgente dell'Osservatorio, garantendo la massima disponibilità e tempestività".

Domenica, 22 Luglio 2018 09:39

"PO Grande" - il MAB UNESCO sempre più vicino

Il Dossier redatto dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, in collaborazione con Legambiente e Università degli Studi di Parma, supera l'esame del Comitato Tecnico Nazionale del Ministero dell'Ambiente

Parma, 19 Luglio 2018 – La candidatura di PoGrande a Riserva della Biosfera Mab ha superato uno step rilevante nell'articolato percorso di verifiche che porterà l'ambizioso progetto di valorizzazione di quest'area all'esame della commissione parigina dell'Unesco nei prossimi mesi.

Il Dossier PoGrande redatto dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, promosso in stretta collaborazione con Legambiente e Università degli Studi di Parma e sostenuto da numerosi partners territoriali, unisce e rende omogenei diversi comprensori territoriali confinanti, che, pur conservando peculiarità singolari da zona a zona , sono legati da valori comuni connessi in modo quasi inscindibile all'ambiente, alla biodiversità, alla cultura, alle tradizioni, alle professioni e ai rilevanti valori economici espressi da produzioni di eccellenza agricole ed industriali.

Un'area che si estende su ben 85 comuni, distribuiti nei comprensori di 8 province e 3 regioni, l'Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto.

La notizia positiva di questi giorni è arrivata direttamente dall'incontro romano svoltosi al Ministero dell'Ambiente, dove il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, coadiuvato nell'occasione da tecnici esperti dell'ente, ha illustrato e approfondito nel dettaglio tutte le informazioni necessarie al Comitato Tecnico nazionale del Ministero, chiamato ad esprimersi sulla validità e conformità del Progetto stesso e sulla conseguente conferma della candidatura a Riserva Mab Unesco.

Il Progetto di PoGrande si propone di avviare e consolidare innovative collaborazioni strutturate tra i territori che portino in tempi brevi ad azioni comuni volte a raggiungere obiettivi concreti e condivisi di miglioramento ambientale, all'insegna di un'utilità diffusa in tutta l'area considerata, azioni e pianificazioni che hanno consentito al dossier presentato dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po di guadagnare un primo via libera ministeriale anche in considerazione del recepimento dei soggetti promotori di alcune migliorie suggerite dallo stesso Comitato Tecnico ministeriale che incrementeranno il livello della proposta presentata.

"Terremo puntualmente in conto le osservazioni ministeriali – ha sottolineato Berselli al termine dell'incontro – che aggiungono valore a quanto abbiamo completato nei tempi richiesti in questi mesi di lavoro coi nostri partners Legambiente e Università che ringraziamo insieme a tutti coloro che hanno offerto il loro contributo fattivo per valorizzare un territorio ampio che lo merita".

 

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PRESENTATO A PALAZZO GIORDANI IL CONTRATTO DI FIUME PARMA-BAGANZA. Uno strumento volontario di programmazione strategica e negoziata. È il mezzo idoneo a definire un impegno condiviso da parte dei diversi soggetti pubblici e privati, che si sviluppa attraverso un processo partecipato finalizzato alla condivisione di un programma operativo.

Parma, 9 Luglio 2018 – Il Contratto di Fiume è uno strumento volontario di programmazione strategica e negoziata. E' il mezzo idoneo a definire un impegno condiviso da parte dei diversi soggetti pubblici e privati, che si sviluppa attraverso un processo partecipato finalizzato alla condivisione di un programma operativo teso a:

1) MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI RISCHIO IDROGEOLOGICO
2) MIGLIORARE LA QUALITA' ED IL BILANCIO DELLA RISORSA IDRICA
3) RIQUALIFICARE E TUTELARE L'AMBIENTE ED IL PAESAGGIO
4) VALORIZZARE IL TERRITORIO MIGLIORANDONE ACCESSIBILITA' E FRUIBILITA'
5) RIGENERARE LA COMPONENTE SOCIO-ECONOMICA DEL TERRITORIO COMPRESO NEL BACINO IDROGRAFICO
6) INFORMARE, FORMARE E COINVOLGERE I CITTADINI NEL PROCESSO DECISIONALE

CHI PARTECIPA AL CONTRATTO DI FIUME – ENTI GESTORI
• Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (AdbPo)
• Regione Emilia Romagna
• AIPO
• Provincia di Parma
• Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale
• Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano
• Consorzio di Bonifica Parmense
• Unione dei Comuni Parma Est

I COMUNI
Berceto, Calestano, Collecchio, Colorno, Corniglio, Felino, Langhirano, Lesignano de' Bagni, Mezzani, Monchio delle Corti, Montechiarugolo, Neviano degli Arduini, Palanzano, Parma, Sala Baganza, Terenzo Tizzano Torrile, Traversetolo

IL PUBBLICO
La natura partecipativa del Contratto di Fiume individua nel pubblico uno dei soggetti principali. Cittadini, associazioni, imprese e chiunque fosse interessato è invitato a partecipare attivamente alla gestione e alla pianificazione del territorio in cui vive e lavora.

PERCHE' LO PROPONIAMO?
Nel territorio oggetto del Contratto di Fiume coesistono rilevanti criticità ambientali e socio-economiche, la cui complessità risulta in gran parte nota, e valori territoriali riconosciuti, ma non ancora pienamente sviluppati in termini di opportunità per il territorio.
Il Contrato di fiume, attraverso la partecipazione pubblica, avrà il compito di integrare la conoscenza, rafforzando la collaborazione tra i diversi Enti e i cittadini e condividendo una strategia di azione comune.

AREA DI SVILUPPO
Il Contratto si sviluppa sul bacino idrografico del torrente Parma e del suo affluente Baganza.
L'approccio a scala di bacino consente di valutare contestualmente le interazioni monte-valle, le possibili sinergie e le aspettative di tutti i decisori, dei portatori di interesse e dei cittadini. Il territorio del bacino si articola in tre ambiti operativi, distinti in relazione alle peculiarità evidenziate dagli attori locali: ambito Val Parma, ambito Val Baganza e ambito Parma-confluenza del Fiume Po. (Ambito Val Parma, Ambito Val Baganza, Ambito Parma-Confluenza Po).

LA CRONOLOGIA DEL PERCORSO PARTECIPATIVO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME
Le attività si sono svolte fino ad ora e si svolgono in tavoli di concertazione a cui prendono parte gli attori che vivono nel territorio, chiamati a riunirsi e a fornire contributi rispetto a criticità che interessano l'intero bacino considerato di Parma e Baganza. Data la complessità delle attività e i molteplici soggetti coinvolti e da coinvolgere sono stati costituiti UN TAVOLO DI ORIENTAMENTO (con funzioni di indirizzo e coordinamento delle attività al quale partecipano tutti gli Enti firmatari) UN TAVOLO TECNICO in ogni Comune, i cui sono state sviluppate le singole attività tecnico-operative finalizzati alla conoscenza e all'approfondimento sia dei valori che delle problematiche.

2018
Gennaio-Luglio 2018
ASCOLTO 7 mesi per esaminare valori e criticità territoriali ed elaborare un DOSSIER preliminare con firma del Documento di intenti
Agosto-Ottobre 2018
CONFRONTO 3 mesi per la Condivisione degli scenari futuri su cui operare e Definire gli obiettivi primari
Novembre-Dicembre 2018
PIANO DI AZIONE 2 mesi per la Concertazione e Definizione di un Programma Operativo

2019
ATTIVAZIONE CONTRATTO DI FIUME 18 mesi
Elaborazione del Piano di Azione
ATTUAZIONE e CONSOLIDAMENTO 36 mesi
per il raggiungimento degli obiettivi e per la gestione integrata, condivisa, partecipata delle risorse idriche, delle opportunità locali e delle criticità attraverso una costante azione di monitoraggio.

Condividi con noi la Tua conoscenza del territorio, partecipa al Contratto di Fiume segnalandoci una potenzialità, opportunità o criticità dell'area dei bacini dei torrenti Parma e Baganza scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Resta aggiornato sullo sviluppo del progetto consultando il sito:
www.parmabaganza.it 

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Domenica, 01 Luglio 2018 08:37

Full Immersion, informativa sui flussi ecologici.

Chiamati a raccolta dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po centinaia di portatori di interesse da tutto il Nord si sono ritrovati a Parma per approfondire i temi ambientali e socio economici del bacino del Grande Fiume. Le recenti emergenze scaturite dagli effetti dei cambiamenti climatici in atto pongono l'urgenza di riesaminare a riadattare in modo più flessibile, la gestione integrata quali-quantitativa e la razionale utilizzazione delle risorse idriche in particolare nelle condizioni di carenza idrica sempre più frequente. Berselli (segretario generale ADBPO): "Ecco le azioni sulla gestione idrica per mitigare i danni dalla siccità"

Parma, 29 Giugno 2018 – Camera di Commercio di Parma gremita da oltre 200 portatori d'interesse del Nord Italia (istituzioni, enti, amministrazioni, imprenditori, multiutility, consorzi di bonifica, ecc.) operanti ed insediati nel bacino del Po per confrontarsi sui deflussi ecologici e sulle aggiornate applicazioni delle stesse normative in uno scenario di strategica e fondamentale importanza sia a livello ambientale che a livello socio-economico.

Ad organizzare la giornata l'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po che come obiettivo principale ha avuto l'approfondimento sulla direttiva comunitaria 2000/60.

L'Autorità di Bacino, coordinata dal neo Segretario Generale Meuccio Berselli, ha ideato una vera e propria full immersion informativa dedicata a tutti i numerosissimi stakeholder del territorio di bacino considerato pianificando due sezioni di approfondimento con differenti tematiche.

Molto nutrito il numero dei presenti che ha stipato la sala aurea della Camera di Commercio di Parma. La finalità più evidente era quella rappresentata dall' attività di informazione capillare e del coinvolgimento di tutti gli utilizzatori della risorsa idrica allo scopo di fornire lo stato attuale della situazione per l'implementazione dei deflussi ecologici nel rispetto degli obiettivi ambientali comunitari.

Creare opportunità per entrare nel dettaglio per la transizione dal Deflusso Minimo Vitale al cosiddetto Deflusso Ecologico: tenendo conto degli aggiornati contesti legislativi e delle mutate esigenze ambientali, socio-economiche del distretto con particolare attenzione agli scenari futuri legati ai cambiamenti climatici in atto.
Focus ulteriore con gli stakeholder quello sulle pratiche virtuose per la riduzione degli agenti inquinanti nelle acque, per garantire la resilienza degli stessi corpi idrici come richiesto i modo esplicito dalla Commissione Europea.

La giornata ha avuto una sessione dedicata all'ascolto dei portatori di interesse intervenuti, al fine di raccogliere tutti gli elementi più utili per la progettazione e realizzazione pianificazioni necessarie nell'area fluviale.
Una giornata tecnico scientifica dedicata ai Deflussi ecologici per il raggiungimento di standard qualitativi migliori del DMV, più vicini alle realtà territoriali considerate, con attenzione ai criteri che definiscono le priorità di intervento da perseguire attraverso una sostanziale e generale forma di riesame delle necessità singole dei corpi idrici considerati.

Le recenti emergenze scaturite dagli effetti dei cambiamenti climatici in atto (trend in aumento delle temperature, diminuzione delle piogge e conseguenti e prolungati periodi di siccità) pongono ulteriori bisogni e l'urgenza di riesaminare a riadattare in modo più flessibile la gestione integrata quali-quantitativa e la razionale utilizzazione delle risorse idriche in particolare nelle condizioni di carenza idrica sempre più frequente.

"Per avviare questi percorsi – ha commentato il Segretario Generale di ADBPO Meuccio Berselli - attiveremo da subito diverse azioni: un'accurata analisi economica per gli usi idrici e servizi idrici, strumenti innovativi di ultima generazione per la valutazione costi-efficacia e costi-benefici, ambientali ed economici, una puntuale valutazione sull'impatto occupazionale e sul lavoro indotto in generale. Attraverso il fondamentale contributo del nostro staff tecnico elaboreremo le linee guida per la valutazione degli impatti economici della siccità la cui conoscenza è essenziale per operare scelte gestionali sostenibili nei frangenti di crisi idrica finalizzate ad una riduzione del danno economico. Tale azione oltre a supportare il riesame del Piano di Gestione delle acque intenderà fornire il necessario supporto all'attuazione del Piano di gestione delle siccità".

STOP BRACCONAGGIO: PIEMONTE, LOMBARDIA, EMILIA ROMAGNA E VENETO UNITE NELLA LOTTA ALLA PESCA ILLEGALE

L'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po ha sottoscritto il protocollo d'intesa triennale per il controllo della pesca illegale nel Bacino del Fiume Po.

Il Segretario Generale Berselli: "Prosegue percorso di lotta strenua alla pesca abusiva e illegale, ringrazio l'Assessore all'agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli, coordinatrice della Consulta Interregionale, per il suo prezioso apporto"

Monticelli d'Ongina (PC), 29 Giugno 2018 – Sottoscritto stamane ad Isola Serafini, nel Comune di Monticelli d'Ongina, in provincia di Piacenza, il Protocollo di Intesa su base sperimentale triennale per la verifica, monitoraggio e controllo delle attività illegali di pesca nel bacino del Fiume Po.

Il primo accordo che risale a pochi mesi fa ed avviato con la Regione Emilia Romagna nella sede dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po a Parma, è stato replicato tra le Regioni Lombardia, Veneto e Piemonte e la stessa Emilia Romagna, le prefetture di Milano, Torino, Venezia e Bologna e naturalmente l'Autorità competente di bacino distrettuale rappresentata dal Segretario Generale Meuccio Berselli.

Il Po ha subito nel corso del tempo notevoli mutamenti, forti pressioni da parte dell'uomo e le specie ittiche autoctone ne hanno subito gravi conseguenze in particolare lo storione e l'anguilla. Inoltre si è verificato un progressivo aumento delle specie invasive aliene che hanno ulteriormente peggiorato il contesto e ridotto la presenza delle specie autoctone. Questo, unitamente alla fondamentale opera dell'apertura della infrastruttura di Isola Serafini nel piacentino e alla scala di risalita consente ora di ripopolare le specie autoctone, ma il fenomeno della pesca invasiva e del bracconaggio con modalità gravemente inquinanti hanno creato un nuovo annoso problema che le regioni rivierasche oggi hanno deciso di affrontare seriamente sia firmando un protocollo, ma soprattutto avviando le azioni concrete utili alla lotta a questa pratica illegale.

Così in proposito il Segretario Generale di AdbPo Meuccio Berselli: "Proseguiamo nel percorso di lotta strenua alla pesca abusiva e illegale, sempre al centro del coordinamento grazie anche al prezioso contributo dell'Assessore all'agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli, coordinatrice della Consulta Interregionale".

HABITAT E FAUNA ITTICA DEL PO DECISAMENTE MIGLIORI GRAZIE ALLE AZIONI DEL PROGETTO LIFE CONFLUPO. L'apertura del corridoio fluviale di Isola Serafini e l'attivazione della scala di risalita dei pesci hanno contribuito in modo decisivo a centrare l'obiettivo del LIFE europeo. I dati sono ottimi e da oggi nuove strategie e azioni in campo per rendere ancora più virtuosa l'area fluviale e non solo. Al via CONFLUPOst

Piacenza, 27 Giugno 2018 – Una serie di risultati tangibili conferiscono al progetto europeo Life CONFLUPO - indicato dalla Commissione Europea tra le "best practices" nei progetti Life Natura - una solida concretezza che oggi, in tempo di bilanci, attesta la validità e l'utilità di quanto fatto a partire dal 2012 e soprattutto consegna al territorio e alle comunità che vi sono insediate diverse opportunità di ulteriore sviluppo per migliorare ulteriormente il generale contesto fluviale e non solo delle aree considerate.

Il Life si proponeva di realizzare un innovativo piano di gestione tecnico-amministrativa del corridoio fluviale del Po apportando, in corso d'opera, molteplici azioni di miglioramento volte a conservare la biodiversità, l'ittiofauna, l'habitat e le strette relazioni tra la qualità dell'acqua e la conservazione del patrimonio ittico, attraverso l'attuazione della Direttiva Quadro sulle Acque e la redazione dei Piani di gestione delle acque e degli strumenti di pianificazione e programmazione regionale in materia di acqua e di pesca.
Ed è stata proprio la complessità del progetto che ha spinto i soggetti promotori ad estendere le finalità del documento iniziale coinvolgendo, nelle diverse fasi di lavoro, un maggior numero di istituzioni, enti e stakeholder per contribuire ad un coordinamento diversificato e dunque decisamente più ricco di valori. Oggi infatti si può tranquillamente parlare di CONFLUPOst – ovvero un nuovo strategico traguardo di ulteriori pratiche virtuose nate e sviluppate dall'attuazione delle azioni che hanno caratterizzato il LIFE in questi anni.

Qualche dato statistico del Grande Fiume:
Bacino idrografico: 74.000 Kmq quasi ¼ dell'intera a superficie italiana
Lunghezza dell'asta principale 652 Km
Portata media alla foce 1600 mc/secondo
60% delle acque dell'intero arco alpino italiano
Km di corsi d'acqua complessivi raccordati: 4500
Regioni interessate: Valle d'Aosta, Piemonte,
Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e
Provincia Autonoma di Trento
43 affluenti principali (22 in sinistra e 21 in destra)
24 province interessate
3200 comuni interessati

Il fiume Po e i suoi affluenti assicurano la connessione degli habitat e gli spostamenti della fauna ittica migratoria nell'intero bacino idrografico che è composta dai principali laghi e fiumi italiani.

Il fiume Po è indicatore di quel che succede nell'immediato, ma anche memoria storica dello sviluppo. Tra queste vi è la costruzione della diga di Isola Serafini negli anni '50, entrata in esercizio con l'annesso centrale idroelettrica nel 1960.

Quest'opera, posta a metà del corso del Po, ha tagliato in modo irreversibile in due parti il fiume impedendo per molte specie ittiche la risalita e limitando la smonta agli eventi di massima piena in cui le paratoie venivano alzate.
Per queste specie, la traversa di Isola Serafini ha determinato l'impossibilità di chiudere il loro ciclo biologico e quindi di riprodursi.

Per tutte le altre, una limitazione agli habitat colonizzabili.
A monte della traversa, il rallentamento della corrente determina un riscaldamento delle acque e quindi una modificazione della crescita specifica e delle relazioni interspecifiche tra i diversi stock.

Si registra comunque un ottimo potenziale biotico.

Riconnettere il fiume Po, i suoi affluenti ed i grandi laghi costituiva dunque la base di partenza ai fini della conservazione di tutte le specie native, non solo del Po, ma anche insediate nella fitta rete idrografica collegata al fiume stesso.

Questa era la principale minaccia che il progetto Life CONFLUPO ha risolto.

Ripristinare la continuità longitudinale del Fiume Po, il corso d'acqua più lungo d'Italia, con il maggior numero di affluenti naturali (almeno 140, tra cui fiumi di grande rilevanza come Ticino, Adda, Oglio, Mincio), con un valore di biodiversità ittica naturale tra le più elevate registrabili nei corsi d'acqua non solo italiani, ma anche europei (almeno 48 specie ittiche native e presenza di 33 SIC e ZPS direttamente collegati all'ecosistema fluviale).

Il ripristino della continuità è stato attuato tramite la progettazione, la realizzazione e l'attivazione della scala di risalita dei pesci adiacente alla Centrale idroelettrica di Isola Serafini, nel Comune di Monticelli d'Ongina (Pc), la più importante mai costruita nel nostro Paese, preso la più grande centrale idroelettrica fluente. Da febbraio 2017, le rotte migratorie della fauna ittica sono state ripristinate dal mare Adriatico fino al Lago di Lugano, anche in sinergia con opere di analogo funzionamento attuate in questi ultimi anni in Regione Lombardia sui fiumi Ticino e Tresa.

Oggi tutti coloro che hanno sostenuto il progetto possono esprimere all'unisono la loro soddisfazione: Regione Lombardia come capofila, Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Regione Emilia-Romagna, l'Agenzia Interregionale per il fiume PO, il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino, le Province di Piacenza e Rovigo, la Società Graia e Enel Green Power S.p.A., concessionario e gestore della diga di Isola Serafini.
Il budget complessivo del progetto era pari a € 7.088.476, di cui € 3.496.809 a carico del cofinanziamento comunitario, € 3.091.667 di cofinanziamento tra i partner, € 500.000 di cofinanziamento da parte di Enel Green Power.

L'apertura del corridoio ecologico sta avendo già evidenti effetti positivi in particolare per alcune specie migratrici a rischio di estinzione e protette dall'UE quali storione cobice, anguilla, cheppia, cefalo, che necessitano di completare il loro ciclo vitale passando dalle acque dolci a quelle salate e viceversa.

A supporto della fauna ittica locale di storione cobice del bacino del Fiume Po concorreranno anche le azioni dirette sulla specie che ne favoriranno l'incremento demografico e la conservazione nel lungo periodo.

Inoltre sono in corso interventi per il controllo delle specie invasive.
L'efficacia del progetto sarà monitorata su tutta l'area d'interesse in modo capillare, utilizzando diverse e avanzate tecniche.

E' stata infine realizzata una rete di informazione e sensibilizzazione del pubblico, anche attraverso infrastrutture dedicate alla didattica e divulgazione ambientale soprattutto in corrispondenza del passaggio per pesci previsto a Isola Serafini.

Per approfondimenti: http://www.adbpo.gov.it/it/life-conflupo 

 

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Pubblicato in Ambiente Emilia

Autorità di Bacino, Rete per il Po, Touring Club Italia, Coordinamento delle Associazioni tecnico-scientifiche per l'Ambiente ed il Paesaggio (C.A.T.A.P.) e Associazione nazionale degli Urbanisti e dei Pianificatori territoriali e ambientali (ASS.URB) firmano il protocollo per favorire la tutela della biodiversità e del paesaggio, la promozione culturale e il consolidamento di una economia sostenibile collegata al Grande Fiume.

Parma, 29 Maggio 2018 – Dare impulso a una strategia complessiva del Po e dei territori rivieraschi con l'obiettivo generale di rafforzare la pianificazione strategica e la governance del fiume: questo il focus caratterizzante dell'incontro di oggi a Parma per la firma dell'importante protocollo d'intesa che sancisce in via definitiva l'avvio del coordinamento delle azioni sulle politiche ambientali del Bacino.
L'incontro, coordinato dal Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, vede come firmatari, oltre appunto ad AdbPo, il collettivo di associazioni Rete per il Po – con i principali promotori del Manifesto, Luca Imberti e Gioia Gibelli; il Touring Club Italia, con la presenza del presidente nazionale Franco Iseppi e della professoressa Claudia Sorlini; il Coordinamento delle Associazioni tecnico-scientifiche per l'Ambiente ed il Paesaggio (C.A.T.A.P.) – appone la firma il professor Sergio Malcevschi; e l'Associazione nazionale degli Urbanisti e dei Pianificatori territoriali e ambientali (ASS.URB), con il presidente Silvano Dalpasso.

L'intesa è l'esito di un lungo processo di governance di bacino condotto dall'Autorità Distrettuale del fiume Po, resasi promotrice dell'istituzione di un Comitato di Consultazione su base volontaria dei portatori di interesse nel processo di pianificazione già nel lontano 1994. Una forma di consultazione che, dieci anni più tardi, vedrà la stipula di diversi accordi con istituti di ricerca, enti locali ed associazioni per sviluppare attività di supporto e di attuazione della pianificazione di bacino attraverso forme innovative di governance, come richiesto anche dall'OCSE – l'Organizzazione per la Coesione e lo Sviluppo Economico – che, su questa materia, aveva evidenziato le lacune principali d'ostacolo alla progettualità e alla relativa attuazione di politiche idriche maggiormente performanti.

Accogliere le istanze dal territorio, intercettare innovazione, ricerca e sperimentazione, favorire la partecipazione dell'associazionismo diffuso che sostiene tematiche ambientali e di sviluppo sostenibile sono alcuni tra i più importanti punti dettati dal documento, la cui firma impegna le parti coinvolte nell'incentivare la prosecuzione e la crescita delle progettualità scaturite dall'accordo per dare avvio in prospettiva a un patto territoriale per la tutela e la valorizzazione del fiume Po attraverso il rafforzamento della governance di bacino, contribuendo così alla diffusione di buone pratiche per offrire maggiori opportunità di crescita della conoscenza e sviluppo del territorio.

"L'impegno quotidiano dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po è sotteso al miglioramento della conoscenza di tutte le attività di pianificazione per il Grande Fiume e la sua governance – così Meuccio Berselli a margine dell'incontro –. Attraverso il sostegno del Ministero dell'Ambiente e la cooperazione di tutti i portatori di interesse, come le realtà presenti qui oggi, è possibile valorizzare la fruibilità e gli aspetti socializzanti che si possono verificare lungo il fiume. Ringrazio i dirigenti dell'Autorità di Bacino per l'impegno sin qui profuso e sottolineo che l'avvio di questo protocollo è solo l'inizio di un percorso nuovo, audace e positivamente visionario per creare un territorio di valori, di storia, di comunità".

Soddisfazione percepibile anche nelle parole di Luca Imberti: "L'iniziativa odierna raccoglie un elevato numero di portatori di interesse e trova nella firma del protocollo uno sviluppo istituzionale e una prospettiva di sviluppo raccordato tra i molteplici impulsi del mondo dell'associazionismo e le istituzioni che sovrintendono la governance del Po".

"L'apporto del Touring Club è dettato dalla nostra storia, una storia innanzi tutto di conoscenza – sottolinea il presidente Franco Iseppi – : siamo servitori civili delle istituzioni e in relazione con queste ci adoperiamo attivamente e fattivamente per agevolarle in quel processo d'innovazione che consenta di superare l'idea di fiume come confine, offrendo una nuova dimensione dal significato di opportunità".

Parere molto positivo giunge anche dal professor Sergio Malcevschi di C.A.T.A.P., che fa notare come l'avvio della proposta sia partito proprio il 29 maggio di un anno fa a Milano e definisce l'accordo "soddisfacente per l'insieme delle reti multiple e intersettoriali che si connettono insieme tra loro". A fargli eco le parole di Donato Dalpasso di ASS.URB, che esprime "estrema riconoscenza verso i vertici di Rete per il Po per aver consentito di rivalutare la ruralità come assetto sociale, fondamentale simbolo di una nuova governance".

"Uniti & Virtuosi" sabato 26 maggio #POGRANDE torna a Parma per il festival dello sviluppo sostenibile. A partire dalle ore 15 incontro nella suggestiva cornice dell'Abbazia di San Giovanni Evangelista per discutere dello sviluppo sostenibile che il MaB Unesco può avere per il territorio medio-padano del Grande Fiume

Parma, 22 Maggio 2018 – Uniti e virtuosi è il titolo dell'incontro volto ad illustrare nei dettagli la candidatura a Riserva MAB UNESCO del Medio Po nella città di Parma ma, in modo particolare, un focus tematico per approfondire il delicato tema dello sviluppo sostenibile e l'opportunità che essa può rappresentare per il tratto medio-padano del Grande Fiume.

In occasione della seconda edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile - che include un calendario di ben 62 eventi dal 25 al 27 maggio per promuovere i 17 obiettivi dell'Agenda Onu 2030 - il tema dello sviluppo sostenibile e l'Agenda 2030 che ne è alla base, diventano per Parma patrimonio comune di fasce sempre più ampie della società, condizione essenziale per uno sviluppo nuovo, possibile e reale per la città.

Nella suggestiva cornice dell'Abbazia di San Giovanni Evangelista (Parma) a partire dalle ore 15 di sabato 26 Maggio saranno Meuccio Berselli (Segretario Generale Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po), Lorenzo Frattini (Presidente di Legambiente Emilia-Romagna) e i sindaci dei Comuni del tratto-medio padano a discutere del tema in un incontro aperto al pubblico e moderato dal prof. Luigi Viaroli (Università degli Studi di Parma) insieme a Francesco Puma.

 

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"QUI S'IMPARA POGRANDE": SABATO 28 APRILE INCONTRO A GUASTALLA E LANCIO DELLA CANDIDATURA A RISERVA MAB UNESCO INSIEME AGLI STUDENTI DEL RUSSELL

I giovani studenti rivieraschi che presenteranno nell'occasione le attività di ricerca fatte sul valore del Grande Fiume intervisteranno a Palazzo Ducale i promotori della candidatura a Riserva MaB Unesco di questo tratto del Po

Calendario_incontri_PoGrande_1.jpgReggio Emilia – Il PoGrande è il territorio padano dalle molteplici ricchezze e potenzialità che si candida a divenire Riserva MaB (Man and Biosphere), un rilevante riconoscimento di Unesco (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione e la scienza) che consentirebbe a questo tratto del Grande Fiume di acquisire organicità di proposta culturale, riconoscimento e tutela ambientale del proprio straordinario paesaggio. Identità di valori comuni, frutto di radici condivise, ma anche di differenze e peculiarità che – a distanza di pochi km – rendono questa fetta di pianura padana un mosaico colorito ed autentico di luoghi, tradizioni, ecosistemi, imprenditorie e professioni uniche. Così, nel percorso che sta conducendo a percorrere l'ultimo miglio della candidatura, si farà tappa obbligata in una delle aree più tipiche di PoGrande ovvero la sponda reggiana del fiume.

Sabato 28 Aprile, dalle ore 10 fino alle 12, nella suggestiva cornice di Palazzo Ducale a Guastalla (Re) di terrà l'evento "Qui s'impara PoGrande": un incontro aperto al pubblico in cui gli studenti del Liceo Bertrand Russell racconteranno la loro ricerca di approfondimento socio-ambientale realizzata in collaborazione con la Biblioteca Emilio Sereni durante questo anno scolastico.

All'evento per il lancio della candidatura Unesco prenderanno parte il Sindaco di Guastalla Camilla Verona, il Vice Sindaco Ivano Pavesi, il Segretario dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, il responsabile di Legambiente del progetto PoGrande Massimo Gibertoni, la responsabile della Biblioteca Archivio Emilio Sereni Gabriella Bonini, la Dirigente del Russell Barbara Fava e i docenti coinvolti nella ricerca.

Subito dopo la presentazione della ricerca sul fiume gli studenti (tre quarte classi del liceo per un totale di una sessantina di studenti) intervisteranno i relatori su dettagli e caratteristiche del progetto di candidatura Riserva MaB, un modo semplice ed efficace per entrare nel vivo di questa importante opportunità, strategica anche per il futuro delle giovani generazioni che abitano queste zone rivierasche.

PoGrande vede coinvolti nella candidatura i Comuni promotori, l'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, l'Università degli Studi di Parma e Legambiente e numerosi sono gli incontri che si stanno organizzando sul territorio con il contributo delle comunità locali, associazioni, istituzioni, istituti scolastici, portatori d'interesse, imprenditori e mondo del lavoro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Presentato il calendario ufficiale degli eventi che si terranno nei prossimi mesi in cinque province per sostenere la candidatura di PoGrande a Riserva Mab Unesco

Parma – Al termine di due anni di intensa attività sui territori di 2 regioni (Emilia Romagna e Lombardia), 5 province (Cremona, Mantova, Reggio Emilia , Parma, Piacenza) e 64 comuni il percorso finale di lancio corale della candidatura a Riserva Mab Unesco dell'area geografica, ma soprattutto sociale, economica ed ambientale, denominata PoGrande giunge all'ultimo miglio prima delle decisioni definitive: quella ministeriale a Roma il 30 Giugno prossimo e successivamente quella Unesco a Parigi a Settembre.

I promotori della candidatura Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, Legambiente, Università degli Studi di Parma e naturalmente i numerosi comuni protagonisti del lancio (vedi allegato) si sono ritrovati per presentare le prossime tappe e gli eventi culturali che caratterizzeranno gli ultimi mesi disponibili per promuovere lo straordinario valore di questa fetta di pianura padana. Valori territoriali palesati più volte e in svariate sedi, mai però messi in rete in un progetto uniforme ed è proprio in quest'ottica di condivisione allargata che PoGrande vuole accogliere in una casa comune dall'azione propositiva tutte queste singole realtà.

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Nell'occasione del workshop di presentazione – tenutosi all'Unione Parmensi degli Industriali nei giorni scorsi – sono stati illustrati alla stampa, agli amministratori, a studiosi, stakeholder e innamorati del paesaggio del Po le iniziative che animeranno i prossimi giorni e che vedranno protagonisti proprio i territori del Po attraverso le voci narranti di chi vive, ama e crede nel progetto di valore internazionale come il riconoscimento a Riserva Mab Unesco di questo tratto di fiume, di questa comunità operosa, della cultura dei luoghi , dei paesaggi suggestivi che creano un ambiente unico ed una economia sempre più sostenibile e caratterizzata da una agricoltura avanzata rispetto ad altre aree del paese.

Nel corso della presentazione va rimarcata anche la conferma del sostegno alla causa di PoGrande da parte della Regione Emilia Romagna e dei Parchi del Ducato; anche il Collegio Europeo ha mostrato l'intenzione di dare piena adesione al progetto: segnali importanti per uno sforzo unanime.

Al workshop hanno preso la parola a rappresentanza dei soggetti operativi per ribadire il valore della candidatura: il presidente del Collegio Europeo Cesare Azzali, il presidente di Legambiente Emilia Romagna Lorenzo Frattini, il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli e alcuni degli amministratori promotori Davide Persico S.Daniele Po, Ivano Pavesi Guastalla, Pierluigi Mora Colorno, Romeo Azzali Mezzani, Wilmer Farri Boretto, Nicola Dall'Olio Regione Emilia Romagna Assessorato Agricoltura e Agostino Maggiali presidente dei Parchi del Ducato, Giuseppe Maghenzani Amici di PoGrande. Il dibattito è stato coordinato in sala dal giornalista Andrea Gavazzoli.

La prima tappa della road map che porterà alla presentazione del dossier della candidatura sarà domenica prossima, 15 aprile, presso l'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR): a partire dalle ore 11 i Sindaci artefici della canditura MaB di PoGrande parteciperanno al Festival del Po "Turismo, storia, cultura, ambiente e gastronomia" per l'incontro "INSIEME per PoGrande FIUME SOSTENIBILE".

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I PROMOTORI DELLA CANDIDATURA

I COMUNI
PROVINCIA DI PIACENZA, Caledasco, Castelvetro Piacentino, Monticelli d'Ongina, Piacenza, Rottofreno, Sarmato, Villanova sull'Arda.
PROVINCIA DI CREMONA, Bonemerse, Casalmaggiore, Cingia de Botti, Cremona, Crotta d'Adda, Gerre de Caprioli, Gussola, Malagnin, Martignana di Po, Motta Baluffi, Pieve d'Olmi, San Daniele Po, Scandolara Ravara, Spinadesco, Stagno Lombardo, Torricella del Pizzo.
PROVINCIA DI PARMA, Colorno, Mezzani, Polesine Zibello, Roccabianca, Sissa Trecasali.
PROVINCIA DI REGGIO EMILIA, Boretto, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo.
PROVINCIA DI MANTOVA, Bagnolo San Vito, Borgo Virgilio, Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Dosolo, Felonica, Gonzaga, Magnacavallo, Marcaria, Moglia, Motteggiana, Ostiglia, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Pomponesco, Quingentole, Quistello, Revere, Ronco Ferraro, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Serravalle a Po, Sustinente, Suzzara, Viadana, Villa Poma.

GLI ENTI
Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Università degli Studi di Parma, Legambiente Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, Parchi del Ducato.

(In allegato il calendario degli eventi)

 

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