Continuano i servizi Straordinari di Controllo del Territorio della Polizia di Stato nelle strade del centro di Parma finalizzati a prevenire e contrastare i reati predatori e lo spaccio di sostanze stupefacenti nei centri urbani e nei luoghi di aggregazione giovanile.
Nel pomeriggio di venerdi, sotto il coordinamento del Dirigente dell'UPGSP della Questura di Parma con l'impiego, oltre che delle Volanti della Polizia di Stato in servizio sul territorio, anche da un'unità cinofila antidroga della Polizia di Stato, dalle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e dalla Polizia Municipale di Parma sono stati svolti controlli specifici nelle aree urbane, oggetto di segnalazioni tramite esposti da parte dei cittadini, quali Viale Vittoria, Via dei Mille, le aree verdi dei Parchi nonché, nelle strade del centro cittadino, quali via Cavour, Piazza Garibaldi, via Mazzini.
Sono stati effettuati controlli capillari agli esercizi commerciali, ai veicoli e alle persone in transito. Nel corso delle attività sono state identificate 30 persone, di cui 16 stranieri, controllati 10 veicoli e, grazie agli operatori del reparto Cinofili della Polizia di Stato di Bologna, sono stati sequestrati 209,3 grammi i di Marijuana e 96,3 grammi di Hashish.
Tale attività si inserisce in una più ampia strategia tesa a contrastare con maggiore incisività i reati di strada per dare un'efficacia risposta alla richiesta di tutela da parte dei cittadini.
Si è conclusa con gli arresti e le ultime perquisizioni l'operazione denominata "Cannabis hills" che ha portato all'individuazione da parte dei Carabinieri Forestali della stazione di Rimini sulle colline di Covignano, già nella serata di sabato 28 ottobre, di una estesa piantagione di Canapa indiana con annesso laboratorio di prima lavorazione e all'arresto di due riminesi: il proprietario del terreno, incensurato, e il cosiddetto "custode" con analoghi precedenti di detenzione e spaccio.
Dalla successiva perquisizione della residenza del "custode", disposta dalla Procura di Rimini che ha fin da subito coordinato le attività di indagine, è scaturito il ritrovamento di una soffitta nascosta e completamente adibita ad essiccatoio e laboratorio di lavorazione delle infiorescenze di cannabis.
E' stato posto sotto sequestro l'intero appezzamento di terreno di circa 1500 metri quadrati, situato tra le colline di ulivi del Colle di Covignano, nascosto alla vista con reti ombreggianti; sul terreno sono state ritrovate, pronte per essere tagliate e raccolte circa 250 piantine di Cannabis sativa del peso medio di circa 1 Kg. mediamente a pianta.
Sul posto era anche presente moltissimo prodotto vegetale raccolto e selezionato in base alla tipologia organolettica (infiorescenze, foglie, fusti ecc.), circa una cinquantina di Kilogrammi. di materiale verde, oltre a materiale per la prima lavorazione ed essicazione della cannabis. E'
proprio l'odore acre che proveniva dall'appezzamento, a causa dalla ventilazione forzata esercitata da un essiccatore ad aria, che ha insospettito i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rimini che, nella serata di sabato stavano perlustrando il territorio collinare della città di Rimini. E' così stato avviato il controllo che ha portato alla scoperta della coltivazione a cielo aperto e dell'annesso laboratorio di prima trasformazione e di una roulotte.
Sequestrati in loco anche bottiglie contenenti foglie di mariuyiana e rhum, contenitori e materiali per il trasporto, la coltivazione (forbici, fertilizzanti, impianto di irrigazione), la selezione e il frazionamento (bilancini) oltre ad una dose di 10 gr. pronta per la vendita, denaro in contanti e una sciabola in metallo.
L'area è stata posta sotto sequestro ed è tutt'ora oggetto di sorveglianza da parte dei militari della specialità forestale in attesa della disposizione che ne decreti la distruzione.
Sul posto era presente il riminese A.B., classe 1969, custode dell'appezzamento con precedenti specifici, direttamente coinvolto nell'attività di coltivazione che è stato arrestato. Successivamente è stato arrestato il proprietario del terreno V.C., riminese classe 1960, incensurato e anch'esso coinvolto nell'attività di coltivazione e detenzione. Entrambi dopo essere stati foto segnalati dai militari del Comando Provinciale CC di Rimini sono stati tradotti in carcere nella giornata di domenica.
Già nella notte, e a seguire nella giornata di domenica, le attività di indagine hanno interessato l'appartamento di proprietà di A.B. in Rimini – San Giuliano dove i militari hanno scoperto una soffitta, a cui si accedeva solo attraverso una botola, destinata all'essicazione e alla preparazione per la commercializzazione delle infiorescenze di cannabis.
Stimato un quantitativo di circa 50 kg. di materiale essiccato o in essicazione. Annientata l'attività di coltivazione, produzione e prima lavorazione della cannabis, proprio in prossimità del centro urbano di Rimini, sono in corso indagini finalizzate alla caratterizzazione
della rete di spaccio del materiale stupefacente.
Nei giorni scorsi, nell'ambito dei dispositivi di vigilanza finalizzati al controllo economico del territorio, i finanzieri del comando provinciale di piacenza hanno tratto in arresto ad alseno (pc) R. B., 55enne piacentino, per produzione e possesso di sostanze stupefacenti.
L'uomo, seguito da tempo dai militari della sezione mobile del nucleo di polizia tributaria, aveva trasformato il giardino e i locali della propria abitazione in una serra per la coltivazione di marijuana.
Alcune stanze e la cantina dell'immobile venivano utilizzati per l'essicazione delle piante attraverso la creazione di pareti in cartongesso, rivestite con materiale isolante del tipo polistirolo (in fogli), nel cui interno era allestito un idoneo sistema illuminante e riscaldante, con tubi di aereazione collegati all'esterno e relativo termoigrometro per la misurazione della temperatura ed umidità dell'aria.
La perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire e sequestrare 18 piante di marijuana, alte tra i 2,5 e 3,5 metri, in avanzato stato di infiorescenza, piantumate sia nel terreno che in vasi, nonche' 21 arbusti privi delle foglie in fase di essicazione.
Le piante avrebbero consentito una produzione di un cospicuo quantitativo di sostanza stupefacente che, immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa 35.000 euro.
Al termine delle operazioni R.B. e' stato posto agli arresti domiciliari su disposizione della locale autorita' giudiziaria per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Processato per direttissima, l'uomo ha patteggiato una pena di 10 mesi e 20 giorni.
Sono stati tre gli arresti scaturiti da una serie di controlli antidroga messi in atto nel Parmense, nel periodo compreso tra la sera della vigilia di Natale e il giorno Santo Stefano. In tutti e tre i casi è stato disposto il processo per direttissima: sull’Asolana i carabinieri di Colorno hanno fermato un’auto con tre giovani a bordo, che alla vista dei militari hanno manifestato un evidente nervosismo, uno di loro aveva addosso 45 grammi di hashish.
I militari lo hanno dovuto trattenere in stato di fermo, si tratta di un giovane albanese, il quale prima che iniziasse il processo per direttissima ha chiesto al Pm Antonella de Stefano di patteggiare la pena, che è stata di due anni e 8 mesi con il beneficio della sospensione condizionale. Quasi contemporaneamente la Guardia di Finanza ha bloccato un pusher di nazionalità nigeriana, a Botteghino stava cedendo delle dosi di cocaina a degli acquirenti. Dopo averlo arrestato, i militari delle Fiamme Gialle hanno perquisito anche la sua abitazione in città, in casa aveva sostanze che servono per tagliare la droga. In questo caso il processo per direttissima è iniziato, ma la prossima udienza si terrà il 10 gennaio per dare il tempo che vengano compiuti degli accertamenti tecnici. Il terzo episodio è avvenuto a Monchio delle Corti, dove i carabinieri sono intervenuti perché fonti confidenziali avevano riferito della presenza di uno spacciatore. In un locale è stato fermato un 38enne dello stesso comune, vicino a lui è stato trovato un pacchetto di caramelle con alcune dosi di coca all’interno, ma niente provava che fosse suo. I carabinieri voluto perquisire anche la sua auto che era all’esterno, e nel baule hanno trovato 22 grammi di cocaina. In questo caso la pena è stata di 10 mesi con la sospensione condizionale.