Cercava di fuggire il più lontano possibile ma è stato fermato sul treno stamane all'alba. E' stato preso dagli agenti dello Sco e della Squadra mobile di Rimini e Pesaro.
Si chiama Guerlin Butungu, 20 anni, congolese, rifugiato residente a Vallefoglia, nel Pesarese. La forte pressione esercitata sulla comunità magrebina e l'organizzazione e professionalità degli agenti della Polizia di Stato di Rimini ha avuto successo e consegnato alla giustizia i quattro componenti della banda di giovanissimi che otto giorni fa avevano aggredito una copia di turisti polacchi e poche ore dopo violentato una transessuale.
Brutta avventura per una coppia di turisti quarantenni di Parma in riviera adriatica. Arrestato il 34enne marocchino in procinto di violentare la donna.
Nonostante fosse in evidente stato confusionale l'uomo della coppia parmigiana è riuscito a contattare il 112 e a dare indicazioni corrette sul luogo ove si stava consumando il delitto.
Solo grazie al tempestivo intervento dei carabinieri del Comando provinciale di Rimini si è evitato il peggio. I militari hanno infatti - riferisce la nota ANSA - trovato il marocchino, nudo, mentre tentava di portare a termine il proprio delitto, sul lungomare di Marina Centro intorno alle 5,00.
Alla fine quindi il marocchino è stato arrestato dagli uomini della benemerita, per estorsione e stupro.
Proseguono senza sosta le indagini per consegnare alla giustizia il branco che, nella ssrata tra venerdi e sabato scorso, ha aggredito una coppia di turisti polacchi consumando anche violenza sessuale sulla ragazza, completando la notte brava esercitando violenza anche su una transessuale.
Il branco aveva già colpito. Secondo quanto riportato dall'ANSA, prima di violentare la turista polacca, di aggredire e rapinare l'amico e poi stuprare una prostituta transessuale peruviana, sempre in quattro avevano aggredito in strada a Miramare una coppia di turisti di Varese. Presumibilmente sempre gli stessi quattro, si ritiene di origine magrebina, la notte del 12 agosto scorso, in via Vienna a Miramare, hanno avvicinato la coppia, lei 30 anni, lui 32, minacciandola con il collo di una bottiglia rotta, e si sono fatti consegnare il portafogli. Poi hanno tentato di inseguire la donna, di prenderla come poi avrebbero fatto con la polacca e la peruviana. Ma la coppia era scappata e all'indomani aveva sporto denuncia ai carabinieri di Miramare. Ora la segnalazione è stata inserita nel fascicolo d'indagine sul doppio stupro, perché per modalità e luogo dove si è consumata quella rapina ha molte cose in comune con l'aggressione in spiaggia.
Gli inquirenti, che presto saranno affiancati anche da colleghi polacchi, stanno mettendo sotto pressione la comunità magrebina con l'inteno di condurli a una collaborazione in grado di assicurare alla giustizia i quattro delinquenti. Così, nella mattinata di ieri, gli uomini della Polizia Municipale e della Polizia di Stato sono tornati a setacciare le colonie abbandonate sul confine tra Miramare e Riccione e l'hotel, anch'esso abbandonato, 'Le Conchiglie'.
La Regione vicina alle vittime. "Voglio ringraziare gli inquirenti che stanno conducendo le indagini con competenza e determinazione, per assicurare prima possibile alla giustizia i delinquenti che si sono resi protagonisti di un indicibile atto violento. E le recenti dichiarazioni rilasciate dalla Procura di Rimini, che sta conducendo le indagini, ci fanno ben sperare".
Lo dice Emma Petitti, assessore regionale con delega alle pari opportunità, che da subito ha garantito la vicinanza della Regione Emilia-Romagna alle persone che a Rimini, nei giorni scorsi, sono stati oggetto di orribili atti di violenza.
"E' evidente che la Regione- ha spiegato Petitti- si costituirà parte civile nei confronti di chi sarà accusato di essersi macchiato di questo atto disumano, così come abbiamo fatto in altri casi analoghi"
L'episodio di violenza a Rimini. L'assessore Petitti "Siamo vicini alle vittime di una violenza senza limiti. Quanto accaduto non è un fatto solo criminale,, ma va oltre ogni confine di umanità. Condanna netta della Regione sui fatti che hanno sconvolto la città turistica "Chiediamo giustizia, Rimini è modello di apertura e accoglienza, non permetteremo che un gruppo criminale metta in discussione la nostra convivenza civile"
Bologna - "Gli episodi di violenza e orribile terrore che si sono verificati nella nostra città sono inaccettabili e intollerabili. Stiamo seguendo con ansia il lavoro delle nostre forze dell'ordine nell'attesa che i responsabili vengano consegnati alla giustizia il prima possibile".
L'assessore regionale al bilancio e alle pari opportunità Emma Petitti esprime lo sdegno suo e dell'intera Giunta regionale per i gravissimi fatti di cronaca avvenuti ieri a Rimini.
"Quanto accaduto non è un fatto solo criminale ma va oltre ogni confine di umanità. Spero che ognuno faccia la propria parte affinché non accada più. Lo dico molto chiaramente: non c'è posto per le bestie nelle nostre città. Rimini è modello nel mondo per la sua apertura e la sua accoglienza, non permetteremo che un gesto di un gruppo criminale metta in discussione questo. Abbiamo fatto della legalità, in ogni settore, la nostra base di lavoro perché non ci può essere turismo senza sicurezza.
Alle vittime va tutta la vicinanza della Regione Emilia-Romagna e l'augurio che possano riprendersi al meglio da questo terribile incubo./OC