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Il Consorzio ha avviato un programma generale per la risistemazione e l'efficienza dei suoi manufatti idrovori sul territorio
Sissa Trecasali (PR) – Il Consorzio della Bonifica Parmense ha recentemente promosso un piano generale di riqualificazione complessiva degli impianti idrovori che gestisce disseminati sul territorio provinciale e progressivamente, attraverso interventi tecnici e tecnologici mirati, sta notevolmente incrementando i livelli di efficienza idraulica e irrigua delle aree sottese alle strutture.
Tra i manufatti che hanno beneficiato per primi delle azioni di restyling generale spicca quello di Coltaro, nel Comune di Sissa Trecasali, fondamentale per il sollevamento delle acque dal Fiume Po e per la successiva distribuzione della risorsa idrica nelle campagne circostanti a beneficio delle colture locali in particolare quella del pomodoro: un ruolo a sostegno delle aziende agricole del comprensorio che in periodi sempre più siccitosi durante il corso delle stagioni più calde risulta essenziale e pertanto serviva ottimizzarne utilizzo e resa.
Ed è in quest'ottica che la governance del Consorzio della Bonifica Parmense ha operato ponendo al centro degli interventi di sostanziale miglioria sia l'edificio, centro strumentale di tutto l'impianto (riportato mediante un restauro conservativo al suo aspetto originale), sia la parte legata alla distribuzione dell'acqua caratterizzata da una sistemazione delle condotte di mandata, dalla zincatura delle tubazioni per diminuire la dispersione dei flussi disponibili e dalla pulitura da detriti e ramaglie che ostruivano parte delle condotte stesse.
Al termine del lavoro il direttore generale della Bonifica Parmense Fabrizio Useri si è ritrovato con tutto lo staff dell'ente che ha eseguito i lavori (operai, tecnici e progettisti) per effettuare le attività di collaudo dell'impianto che è risultato di livello più che soddisfacente ed in grado di svolgere al meglio la propria funzione.
"Eseguire con l'ausilio delle nostre maestranze i lavori che fanno parte di un programma di riqualificazione generale degli impianti gestiti dal nostro Consorzio con propri fondi ci soddisfa – ha commentato il presidente Luigi Spinazzi – e consente di programmare al meglio e con dati sempre più aggiornati le stime di previsione sulla risorsa e sul suo utilizzo che oggi risultano indispensabili per far fronte soprattutto a periodi di carenza o stress idrico".
Staffetta con Marco Tamani: l'allevatore bardigiano produttore di latte per Parmigiano Reggiano affiancherà Luigi Spinazzi insieme all'altro vicepresidente Giovanni Grasselli
Parma, 14 Dicembre 2018 – L'ultimo Consiglio di Amministrazione del Consorzio della Bonifica Parmense ha visto la nomina alla vice presidenza dell'ente dell'imprenditore bardigiano Giacomo Barbuti che affiancherà il presidente Luigi Spinazzi e l'altro vice presidente Giovanni Grasselli.
Barbuti, espressione dell'associazione agricola Coldiretti, riceve il testimone da Marco Tamani che ricopriva quel ruolo anch'esso dal 2011 e che resterà nella governance consortile con la carica di componente del Comitato Esecutivo.
Giacomo Barbuti, 54 anni, è un allevatore di bovine da latte per la produzione di Parmigiano Reggiano di qualità e fa parte del Consiglio di Amministrazione del Consorzio dal 2011. Come "uomo di montagna" è profondo conoscitore delle criticità del territorio Appenninico nel suo complesso ed in particolare delle criticità da dissesto idrogeologico in Val Ceno e Val Taro.
Bonifica Parmense: il bilancio di previsione 2019 incrementa l'avanzo per complessivi 1,25 milioni da destinare alla manutenzione del territorio. Oltre ai grandi progetti per la sicurezza idraulica e lo sviluppo irriguo il Consorzio – in virtù dell'azione gestionale – incrementa l'avanzo dell'attività ordinaria, che nel 2019 è prevista per complessivi 1 milione 250 mila euro e annuncia che lo investirà subito nelle aree montane.
Parma, 10 Dicembre 2018 – La gestione virtuosa del Consorzio di Bonifica Parmense nel corso del 2018 consente oggi di pianificare una rinnovata, maggiore ed incisiva azione di manutenzione sul territorio grazie ad un bilancio di previsione 2019 – approvato nei giorni scorsi all'unanimità dal Consiglio di Amministrazione dell'ente – che permetterà un ulteriore investimento in opere di messa in sicurezza e difesa idraulica ed in particolare delle aree montane del nostro Appennino.
Il Consorzio di Bonifica, contando infatti sui contributi dei consorziati, è chiamato a pianificare anticipatamente la destinazione dell'eventuale frutto dei propri risparmi (maturati grazie alle puntuali azioni manageriali della governance), indicando interventi nel proprio comprensorio. E quest'anno l'azione tecnico-amministrativa che somma e compara componenti di bilancio positivi e voci di costo (che sfiorano nel complesso i 12 milioni di euro) porterà in dote un avanzo dell'attività ordinaria di oltre 1 milione e 258mila euro, che risulta incrementato di un 10% rispetto a quello previsto nel precedente anno. Una somma che andrà a beneficio inatteso di nuovi lavori in aree più disagiate della nostra provincia in montagna già a partire dalla prossima primavera.
Oltre a questo è rilevante sottolineare come la Bonifica Parmense rappresenti, nei fatti, un rilevante "collettore" di risorse essenziali per la manutenzione e lo sviluppo del territorio e proprio nel corso dell'ultimo CDA il presidente Luigi Spinazzi e il direttore generale Fabrizio Useri (alla presenza dei 23 consiglieri espressione allargata di categorie produttive (associazioni agricole, artigianali ecc. e sindaci del territorio), hanno evidenziato la strategicità di alcuni progetti mirati – finanziati o in corso di verifica e possibile finanziamento – che Ministeri, Regione e amministrazioni hanno condiviso su diretto interessamento della Bonifica, inserendoli successivamente tra le priorità per le comunità insediate nel territorio sotteso all'influenza dello stesso Consorzio.
La quasi totalità dei progetti è realizzata in housing dall'ente grazie agli studi ingegneristici dello staff tecnico e tra i più significativi si segnalano quelli legati ad opere di manutenzione e miglioria ed in particolar modo quelle strategiche su vasta scala, destinate a risolvere criticità di diversa natura legate alla gestione e alla presenza o meno della risorsa idrica: le condotte per invasi per l'irrigazione a Medesano (1,8 milioni di euro), SOS Bonifica, Difesa Attiva Appennino, sistemazioni idrogeologiche nei Comuni, ripristini, risezionamenti e sfalci arginali per 1500 km di canalizzazioni artificiali, Condotte irrigue sul Naviglio per contenere le perdite di rete (15,2 milioni di euro), Cassa di espansione del Canale Galasso e Battibue per la sicurezza idraulica area Fiere di Parma (2,7 milioni), progetto potenziamento impianto idrovoro Ongina (6 milioni), nuove centraline idroelettriche per la produzione di energia (Ramiola sul Taro e Guardasone sullo Spelta) e sicurezza contro le esondazioni nell'area Bocca d'Enza (6 milioni circa).
Per quanto concerne l'area amministrativa debutteranno anche in Bonifica lo split payment, la fatturazione elettronica e la firma digitale relativa ai pagamenti dei fornitori.
Si ricorda anche che l'ente consortile è stato tra i primi 5 in Italia nel settore ad aver completato gli adeguamenti strutturali alle nuove normative in termini di reati nel campo della sicurezza, definendo un modello organizzativo ai sensi del d.lgs 231; ha inoltre avviato i processi di rinnovi delle concessioni di prelievo da fiume e acque sotterranee in falda ed infine ha costituito un modello per garantire la sicurezza informatica di tutti i dati sensibili dei propri consorziati (General Date Protection).
In conclusione si può affermare che la gestione dei costi e l'impiego delle risorse, sia quelle dei contributi da bollettino che quelle da finanziamento progettuale, consegnano ai consorziati un quadro del tutto positivo delle attività della Bonifica Parmense, che si conferma così ente quanto mai presente ed attento alle necessità del territorio.