Provincia di Reggio Emilia
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L'attivazione di progetti concreti che attuino le varie normative nazionali e regionali in materia – dal riequilibrio nelle giunte comunali al contrasto delle discriminazioni di genere – il tema affrontato ieri mattina in Provincia su iniziativa del presidente Giammaria Manghi e della consigliera delegata alle Pari opportunità, Paola Casali. -
Reggio Emilia, 20 novembre 2015 -
Tra le competenze assegnate dalla Legge Delrio alle 'nuove' Province, rientrano come noto anche il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e la promozione delle pari opportunità. E proprio dell'attivazione di progetti concreti che attuino le varie normative nazionali e regionali in materia – dal riequilibrio nelle giunte comunali al contrasto delle discriminazioni di genere – si è discusso ieri mattina in Provincia su iniziativa del presidente Giammaria Manghi e della consigliera delegata alle Pari opportunità, Paola Casali. All'incontro, oltre a rappresentanti di Comuni, associazioni e categorie reggiane, ha partecipato la presidente della Commissione regionale Parità e Diritti delle persone, e già relatrice della Legge quadro regionale 6/2014, Roberta Mori, che ha rappresentato anche l'assessora regionale Emma Petitti, trattenuta a Bologna dalla presentazione del bilancio della Regione. Roberta Mori ha illustrato il lavoro svolto dall'assessorato regionale alle Pari opportunità da gennaio ad oggi in attuazione della legge, integrando la dimensione di genere nelle politiche regionali secondo l'ottica del mainstreaming, ovvero della trasposizione a livello di sistema di innovazioni sperimentate in un ambito circoscritto.
Al centro dei lavori, l'impegno per prevenire la violenza contro le donne. Si sta infatti ultimando la stesura del Piano regionale contro la violenza di genere previsto dalla Legge quadro 6/2016 e si stanno realizzando laboratori formativi nelle scuole e progetti che nel territorio regionale valorizzino il ruolo delle donne nella storia e il contributo che hanno dato allo sviluppo politico, economico e culturale dell'Emilia-Romagna. Lotta agli stereotipi che creano discriminazione ed educazione tra i più giovani per diffondere una cultura del rispetto, sono anche i temi proposti dal Convegno della Regione "Primo passo: educare", che si terrà a Bologna mercoledì 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
"Solo con la collaborazione di tutti riusciremo nella sfida di sconfiggere la violenza superando i fenomeni discriminatori che colpiscono le donne nel mondo del lavoro, le disparità che impediscono loro di contribuire pienamente in ambito sociale e politico al miglioramento della nostra società", ha affermato Roberta Mori.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
L'intesa prevede una collaborazione amministrativa tra Palazzo Allende e Prefettura per meglio gestire la complessità delle procedure riguardanti la documentazione antimafia. Il presidente della Provincia Manghi: "Il 28 presenteremo a sindaci e Unioni l'intesa in campo urbanistico sottoscritta dal Comune capoluogo." -
Reggio Emilia, 20 novembre 2015 -
Estendere a tutti i Comuni reggiani e alle Unioni il Protocollo di legalità fra Comune di Reggio Emilia e Prefettura per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei settori dell'edilizia privata e dell'urbanistica. Questo l'obiettivo della dichiarazione di intenti sottoscritta ieri mattina dal prefetto Raffaele Ruberto e dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi.
L'intesa – che prevede anche una collaborazione amministrativa tra Palazzo Allende e Prefettura per meglio gestire la complessità delle procedure riguardanti la documentazione antimafia - riafferma il ruolo centrale della 'nuova' Provincia, così come delineato anche dalla Legge di riforma del 2014, nell'azione di coordinamento e supporto tecnico ai Comuni; una nuova veste che ha già visto Palazzo Allende protagonista in diversi settori, a partire dalla Stazione unica appaltante alla quale hanno aderito ben 16 Comuni, 3 Unioni e 2 aziende di servizi alla persona.
"Già il prossimo 28 novembre convocheremo l'Assemblea dei sindaci e presenteremo a tutti i primi cittadini e alle Unioni il Protocollo di legalità sottoscritto ieri dal Comune capoluogo e dalla Prefettura - annuncia il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi - L'accordo raggiunto dal sindaco Vecchi con il prefetto Ruberto, al quale va la mia gratitudine per la collaborazione e l'attenzione dimostrate anche in questa occasione verso le istitituzioni, consente infatti di adottare nuovi, importanti strumenti nella lotta in campo amministrativo all'azione delle mafie: un obiettivo che da sempre vede la Provincia impegnata in prima linea e che ha visto Palazzo Allende sottoscrivere, sempre con la Prefettura, diversi Protocolli di legalità, da quello del 2007 sulla regolarità nei cantieri a quello del dicembre 2010 sugli appalti pubblici".
"Con questo nuovo Protocollo, l'azione di controllo e di contrasto ai tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata viene esteso anche all'edilizia privata e all'urbanistica attraverso, ad esempio, l'allargamento a tipologie nuove e diverse di interventi in campo edilizio e urbanistico della verifica tramite l'informativa antimafia; l'obbligo della comunicazione antimafia anche per permessi di costruire al disotto dei 70mila euro; controlli puntuali su una parte rilevante delle ristrutturazioni", conclude il presidente Manghi.
(Fonte: ufficio stampa Proviancia di RE)
Presentato il progetto dell'Unione Bassa reggiana che prevede 24 varchi sulle principali strade di accesso con telecamere Ocr in grado di leggere perfettamente le targhe. Anche le pattuglie in servizio, in possesso di cellulari di ultima generazione o tablet, potranno, attraverso un'apposita App, visionare gli allarmi generati dal sistema. -
Reggio Emilia, 18 novembre 2015 -
Un sistema integrato di videosorveglianza renderà più sicura la Bassa reggiana. Il sistema – che consentirà controlli nell'ambito della sicurezza stradale e della sicurezza urbana, ma anche di svolgere analisi e ricerche per indagini di polizia giudiziaria – sarà adottato dall'Unione dei Comuni Bassa Reggiana ed è stato presentato ieri mattina in Prefettura al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica e, subito dopo, a Palazzo Allende dal presidente della Provincia di Reggio Emilia e dell'Unione di Comuni Bassa Reggiana, Giammaria Manghi, dal comandante della Polizia municipale Bassa Reggiana Carlo Alberto Romandini e dai sindaci dei Comuni dell'Unione "Bassa Reggiana.
"Si tratta di uno strumento importante e particolarmente innovativo che segna l'avvio di una stagione nuova, anche per quanto riguarda la strumentazione, del Corpo 'unificato' di Polizia municipale che abbiamo istituito pochi mesi fa nella Bassa reggiana – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia e dell'Unione di Comuni, Giammaria Manghi – Ovviamente le azioni dei singoli Comuni sul fronte della sicurezza non terminano, ma vengono ulteriormente potenziate da questo sistema che conferma l'ottimo lavoro di squadra che si sta portando avanti con l'Unione e consentirà uno scatto in avanti significativo nel controllo di un territorio molto popolato e soprattutto molto esteso, che comprende anche caselli autostradali prima esclusi dalla videosorveglianza. Proprio in virtù della forte connotazione innovativa sul fronte della sicurezza, il progetto – costato 150.000 euro – ha ottenuto un cofinanziamento da parte della Regione Emilia-Romagna.
Il sistema è composto da 24 varchi posizionati sulle principali strade di accesso, a loro volta costituiti da 1 o 2 telecamere di videosorveglianza tradizionale alle quali sono collegate delle telecamere OCR (Optical Character Recognition) in grado di leggere le targhe ed i caratteri evidenziati nei veicoli ripresi dalle prime telecamere."
"Nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica dello scorso aprile, erano infatti emerse perplessità sugli apparati di videosorveglianza esistenti in quanto spesso non erano di aiuto alle forze dell'ordine non consentendo l'identificazione dei veicoli ed il riconoscimento delle relative targhe, problema che verrà appunto risolto attraverso la tecnologia OCR, in grado di leggere perfettamente anche eventuali scritte sui veicoli", ha spiegato il comandante della Polizia municipale Bassa Reggiana Carlo Alberto Romandini.
"L'obbiettivo del progetto è quello di costituire nel territorio dell'Unione un sistema di controllo degli accessi che consenta di monitorare le più importanti strade al fine consentire di identificare e segnalare alla polizia locale ed alle altre forze dell'ordine l'accesso di veicoli potenzialmente pericolosi perché oggetto di furto o sottoposti a provvedimento di ricerca, confisca e/o sequestro – ha aggiunto il comandante - Il sistema è in grado di interfacciarsi con le più importanti banche dati in uso alla polizia locale (Motorizzazione, Ancitel, Sives, ecc) al fine di rilevare anche eventuali cause di interdizione dei veicoli dalla circolazione dovute a qualsivoglia motivazione. Inoltre, ogni forza di polizia che aderisce al progetto potrà predisporre una propria Blake o wait-list contente le targhe di veicoli ritenuti di interesse operativo per la loro attività, o in uso a persone comunque attenzionate, delle quali è utile riconoscere o ricostruire i movimenti".
Il progetto prevede la costituzione di 6 centrali di controllo, 2 presso la Polizia municipale della Bassa Reggiana (Sala operativa ed Ufficio di Polizia giudiziaria) le altre presso polizia, carabinieri, guardia di finanza e forestale. Anche le pattuglie in servizio, in possesso di cellulari di ultima generazione o tablet, potranno, attraverso un'apposita App, visionare gli allarmi generati dal sistema.
Attività di videosorveglianza tradizionale:
• Videosorveglianza attiva, in live, degli snodi stradali più importanti del territorio della Bassa Reggiana al fine di verificare ed accertare situazioni problematiche.
• Possibilità di identificare, attraverso telecamere OCR, le targhe dei veicoli che transitano e di conservare memoria dell'accertamento per 7 giorni a disposizione delle forze dell'ordine.
• Possibilità di interrogare il sistema al fine di accertare, anche in tempo reale, il passaggio di veicoli, disponendo anche solo parzialmente del numero di targa.
• Possibilità di visualizzare il transito dei veicoli, avvenuto in ogni singolo varco, nei sette giorni successivi e di estrarre filmati e foto.
• Possibilità di estrarre filmati al fine della ricostruzione delle dinamiche degli incidenti stradali.
Attività per finalità di Polizia giudiziaria:
• Possibilità di interrogare il sistema al fine di accertare il passaggio pregresso di veicoli disponendo anche solo parzialmente del numero di targa.
• Possibilità di accertare il passaggio di veicoli potenzialmente pericolosi o perché oggetto di furto o perché sottoposti a provvedimento di sospensione dalla circolazione (con possibilità di generare allarmi in tempo reale e/o successivamente).
• Possibilità per ogni singola forza dell'ordine collegata, di creare una o più Black o Wait List con riferimento a veicoli che si ritiene opportuno monitorare, per finalità di polizia giudiziaria, con possibilità di generare allarmi riservati esclusivamente al soggetto richiedente.
Nonostante il sistema di videosorveglianza persegua le finalità di sicurezza riconosciute dall'art 53 del Decreto Legislativo 30/6/2003 n. 196, che esimono dall'obbligo dell'informazione preventiva, l'Unione dei Comuni della Bassa Reggiana, compatibilmente con le esigenze di efficacia del sistema, si impegna ad affiggere, ove non ostino specifiche ragioni di tutela e sicurezza pubblica o di prevenzione, accertamento o repressione di reati, un'adeguata segnaletica permanente, nelle strade e nelle piazze in cui sono posizionate le telecamere.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)