Provincia di Reggio Emilia
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Dal 2 al 4 giugno al rinnovato Centro sportivo "Balestri e Gambini" si assegnerà lo scudetto Under 16 femminile. Tra le 6 squadre in gara anche il Città del Tricolore che punta a bissare il trionfo del 2015.
Reggio Emilia, 31 maggio 2017
Dopo il Giro d'Italia la nostra città si appresta ad ospitare un altro evento sportivo di prestigio, le Finali nazionali di hockey su prato Under 16 femminile. Dal 2 al 4 giugno – grazie anche ai lavori effettuati dalla Provincia di Reggio Emilia nel rinnovato centro sportivo "Balestri e Gambini", al polo scolastico di via Makallé – le 6 migliori squadre italiane si contenderanno infatti lo scudetto: tra queste, anche l'Asd Città del Tricolore che punta a bissare il titolo nazionale conquistato nel 2015 con l'Under 14 femminile.
Le Finali nazionali di hockey su prato Under 16 sono state presentate questa mattina a Palazzo Allende, sede della Provincia di Reggio Emilia che – come ha sottolineato in apertura il presidente Giammaria Manghi - "ha lavorato molto per far sì che il centro sportivo fosse in grado di ospitare al meglio l'attività quotidiana del Città del Tricolore, ma anche di essere all'altezza di appuntamenti particolari come queste Finali nazionali che rappresentano un'altra bella pagina di promozione sportiva, a maggior ragione trattandosi di squadre giovanili e femminili".
Di circa 60.000 euro l'importo degli ultimi interventi realizzati dalla Provincia al centro sportivo "Balestri e Gambini", intitolato alla memoria di due giocatori scomparsi in un incidente automobilistico di ritorno da una trasferta tra Asti e Cuneo nella metà degli anni Settanta. I lavori - oltre alla fornitura e posa di un defibrillatore - hanno riguardato l'impianto di illuminazione, la sostituzione della caldaia e la sistemazione dell'impianto termico, la rete di delimitazione del campo, interventi di rinforzo sismico degli spogliatoi, ma soprattutto la realizzazione di una vasca di accumulo idonea a garantire l'irrigazione del campo sintetico, indispensabile per permettere lo svolgimento di queste Finali nazionali.
Da venerdì 2 a domenica 4 giugno Reggio Emilia potrà dunque ospitare questo prestigioso evento a conclusione, ha evidenziato il presidente dell'Asd Città del Tricolore e consigliere federale Marco Bonacini, di "una stagione veramente straordinaria che ci ha visti partecipare a ben 12 campionati nazionali, raggiungendo 6 fasi finali, conquistando il terzo posto indoor con l'Under 18 e portando i nostri ragazzi e ragazze a giocare da Trieste a Catania e da Torino a Brindisi". "Uno sforzo davvero enorme per una società che si basa sul volontariato, che viene premiato anche con queste Finali nazionali che per la prima volta in 59 anni di storia ospitiamo a Reggio Emilia", ha concluso Bonacini.
Finali che vedono proprio il Città del Tricolore tra le squadre favorite, in virtù anche dello scudetto conquistato a Padova due anni fa nella precedente categoria Under 14: "Il gruppo è in pratica quello nato cinque anni fa e che nel 2015 si è laureato campione d'Italia, rafforzato con un paio di inserimenti ben integrati: le ragazze si stanno allenando con grande impegno e sia tatticamente che atleticamente abbiamo preparato al meglio queste finali", ha confermato l'allenatore Paolo Grazioli non nascondendo "la grande emozione e l'orgoglio per affrontare questa finale scudetto proprio in casa e in uno degli impianti di hockey più belli d'Italia".
Un caloroso in bocca al lupo alle ragazze del Città del Tricolore è arrivato anche dal presidente della Fondazione per lo sport Leo Melli: "Vedo grande emozione nei vostri occhi perché un importante obbiettivo è davvero vicino, ma i traguardi sono sempre da raggiungere e vi auguro davvero di cuore di riuscirci: in ogni caso questa bellissima esperienza rimarrà per sempre nella vostra vita".
Presente in rappresentanza del Coni provinciale anche Vilmo Benetti, uno dei pionieri dell'hockey a Reggio Emilia: "Quando nel 1958 abbiamo afferrato le prime mazze non avremmo mai pensato che si sarebbero raggiunti traguardi così prestigiosi", ha detto.
Le Finali nazionali Under 16
Oltre al Città del Tricolore di Reggio Emilia, si contenderanno lo scudetto Under 16 femminile le campionesse in carica del Cus Pisa, Catania, Polisportiva Ferrini Cagliari, Cus Torino e Butterfly Roma. Dal pomeriggio di venerdì 2 giugno a quello di domenica 4 giugno si giocheranno 9 gare totali: 2 incontri il venerdì, 4 il sabato e i 3 incontri la domenica. Si gioca con la formula dell'hockey a 7, su due tempi di 25 minuti ciascuno. Divise in due gironi da tre le 6 squadre, che in base alla classifica accederanno alle relative finali (le due prime si contenderanno lo scudetto, le due seconde si affronteranno nella finale per il terzo e quarto posto, le due terze giocheranno per quinto e sesto posto). Nella fase eliminatoria il Città del Tricolore affronterà venerdì alle 17 il Catania e sabato (sempre alle 17) il Cus Pisa. La finalissima è in programma per domenica alle 12.40.
Nella giornata di venerdì si terranno anche la riunione tecnica fra tutti i dirigenti, allenatori arbitri e giustizia di campo, la cerimonia di inaugurazione e la celebrazione ufficiale dell'intitolazione del campo di gioco con la presenza di autorità locali e rappresentanti di comitati sportivi.
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Il presidente delle Provincia di Reggio Emilia ha illustrato al Tribunale le ragioni della costituzione a parte civile nel maxi-processo alla 'ndrangheta.
Reggio Emilia, 19 aprile 2017
Al processo Aemilia ieri è stato il giorno delle istituzioni. Ad uno ad uno, a partire dall'assessore regionale alle Politiche per la legalità Massimo Mezzetti e dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, sul banco dei testimoni nell'aula-bunker allestita nel cortile del Palazzo di giustizia hanno iniziato a sfilare i rappresentanti degli enti locali che si sono costituti parte civile. Oltre alla Regione ed alla Provincia, che si è costituita in nome e per conto di tutti i Comuni reggiani, ieri è stato il turno anche dei cinque Comuni che si sono costituiti singolarmente con il patrocinio dell'avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna: Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo, rappresentati in aula dai rispettivi sindaci (dal commissario prefettizio nel caso di Brescello).
Primo rappresentante delle istituzioni reggiane a deporre, il presidente della Provincia Giammaria Manghi che ha ricordato di essere stato informato dall'allora colonnello provinciale dei carabinieri Zito della maxiretata che era stata da poco compiuta. "L'impatto fu molto forte sulle istituzioni e sui cittadini e all'indomani del blitz decisi di convocare subito per sabato 31 gennaio un'Assemblea dei sindaci, terzo organo previsto dalla legge di riordino delle Province, per una riflessione comune su quanto accaduto e sul danno molto forte che la comunità stava subendo – ha detto dinnanzi ai giudici il presidente Manghi – Fu una riunione estremamente partecipata e sentita, aperta da un saluto del prefetto Ruberto alla presenza di 42 degli allora 45 sindaci reggiani, che si chiuse con un documento approvato all'unanimità nel quale, oltre a ribadire i principi di legalità e di civile convivenza su cui si fonda l'identità del nostro territorio, si decideva di valutare la costituzione di parte civile per il danno ingente che la comunità reggiana stava subendo".
Il presidente Manghi si è quindi soffermato proprio sulla definizione del danno che avrebbe poi spinto la Provincia e cinque Comuni – oltre al Comune capoluogo ed alla Regione – a costituirsi parte civile al processo Aemilia. "Un danno di immagine certamente, penso a titoli come "Qui le mafie hanno trovato l'America" o "Il sacco di Reggio: le mani delle cosche sulla città", oltre ad un diffuso allarme sociale, ricordo che nelle testimonianze che via via si evincevano si parlava anche di bazooka, detonatori, bombe a mano...".
"Ma il vulnus riguardò anche gli strumenti fondativi del nostro tessuto istituzionale, a partire dallo Statuto della Provincia di Reggio Emilia che già nella precedente versione si riconosceva nei valori della Resistenza, della nostra Costituzione e nella lotta contro ogni forma di eversione e che, anche dopo la modifica statutaria del 2015, all'articolo 5 impegna l'ente ad agire all'insegna della trasparenza e della prevenzione della diffusione dei fenomeni corruttivi- ha detto ancora il presidente Manghi - Infine, aspetto altrettanto grave, l'evidente tentativo di codificare uno Stato ombra eversivo avente l'intento di sostituirsi allo Stato democraticamente eletto".
Il presidente Manghi ha poi ricordato l'impegno anche normativo con il quale la Provincia, "anche prima della mia presidenza e dunque ben prima dell'operazione Aemilia", si è sempre impegnata nell'azione di contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa: "Dai Protocolli per la legalità avviati, in particolare nel settore degli appalti pubblici, già nel 2010 in stretta sinergia con l'allora prefetto De Miro allo schema di parere sulle varianti urbanistiche raccomandato dalla Provincia ai Comuni dal 2012, in cui si richiamavano iniziative analoghe alle informazioni antimafia".
Rispondendo a una domanda del presidente del Tribunale, Francesco Maria Caruso, finalizzata a sapere se e come anche prima dell'operazione Aemilia le istituzioni avessero avuto sentore di tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, il presidente Manghi ha citato "come primi campanelli d'allarme nel 2011 la lunga e complessa vicenda legata all'interdittiva alla Bacchi, una azienda molto conosciuta nella Bassa, e alcuni casi di incendi, in particolare il maxirogo in un deposito di autocarri a Reggiolo nel 2012".
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Oggi sul banco dei testimoni il presidente delle Provincia e i sindaci dei Comuni che si sono costituiti parte civile. Manghi: "Passaggio importante a tutela delle nostre comunità".
Reggio Emilia, 18 aprile 2017
Oggi al processo Aemilia, sarà il giorno delle istituzioni. Ad uno ad uno, a partire dall'assessore regionale alle Politiche per la legalità Massimo Mezzetti e dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, sul banco dei testimoni nell'aula-bunker allestita nel cortile del Palazzo di giustizia sfileranno i rappresentanti degli enti locali che si sono costituti parte civile. Oltre alla Regione ed al Comune di Reggio, altri cinque Comuni che si sono uniti nella causa alla Provincia e che sono rappresentati dall'avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna: Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo, che saranno rappresentati dai rispettivi sindaci (dal commissario prefettizio nel caso di Brescello). E tanti altri primi cittadini saranno tra il pubblico per rappresentare anche fisicamente il fronte comune che vede tutte le istituzioni impegnate nel contrasto ad ogni tentativo di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.
La costituzione di parte civile al maxiprocesso contro la 'ndrangheta vede Provincia e Comuni reggiani in veste di "persone offese e danneggiate rispetto a tutti i capi di imputazione che hanno ad oggetto i delitti commessi nel territorio del rispettivi enti o la cui manifestazione abbia comunque arrecato un danno all'ente stesso".
"La nostra testimonianza diretta dinnanzi ai giudici – spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi – servirà per sostenere dinnanzi al Tribunale e dunque alla nostra comunità quali sono le ragioni per cui le amministrazioni locali reggiane hanno intentata una causa che ha ben pochi precedenti in Italia e per ribadire l'impegno delle istituzioni nel rifiutare e contrastare qualsivoglia forma di prevaricazione e di infiltrazione da parte della criminalità organizzata".
La testimonianza di sindaci e presidente della Provincia è legata alla costituzione di parte civile: "Dovremo illustrare alla Corte per quali motivi le nostre comunità si ritengono danneggiate dalle condotte criminose oggetto del processo, ma al tempo stesso ribadire la nostra volontà di ripartire e riaffermare i principi di legalità e di democrazia che hanno sempre contraddistinto questo territorio".
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