A due anni dalla morte del medico “Beppe” Finzi, un Fondo gestito da Fondazione MUNUS e un concerto benefico al Teatro Nuovo di Salsomaggiore per raccogliere risorse da destinare ad una borsa di studio per la ricerca oncologica
Sono trascorsi due dolorosi anni da quel maledetto 19 marzo quando, in piena pandemia, il medico Giuseppe Finzi fu tra i primi ad essere sopraffatto dal Covid-19.
Beppe, come tutti amavano chiamarlo, ha combattuto e lavorato sino all’ultimo giorno, con instancabile forza e curiosità. I suoi famigliari, dopo aver attraversato il dolore della perdita, hanno pensato che il modo migliore per ricordarlo e sentirlo vicino fosse proprio proseguire i suoi progetti e per questo hanno aperto un fondo gestito da MUNUS Fondazione di Comunità di Parma, dal titolo: Beppe Finzi: solo i sognatori costruiscono il Futuro!
Uno dei grandi sogni di Finzi era poter garantire la ricerca in campo oncologico; desiderava che i giovani medici potessero percorrere nuove strade di studio e scoperta.
In questo solco i famigliari di Beppe, la figlia Maria Chiara, la moglie Daniela, insieme allo storico amico di famiglia Stefano Sivelli, hanno raccolto idee e collaborazioni per dare forza a questo progetto e il 9 aprile alle 21, al Teatro Nuovo di Salsomaggiore, il gruppo musicale The Cage – Tribute band dei Genesis, si esibirà in concerto per una serata benefica di raccolta fondi, destinati alla creazione di una borsa di studio intitolata a Finzi, per la ricerca in Oncologia all’Ospedale di Parma.
I famigliari vogliono ringraziare il Dottor Massimo Fabi, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria per aver accolto la loro idea, il sindaco di Salsomaggiore Terme Filippo Fritelli, l’amministrazione comunale per aver patrocinato l’iniziativa con gioia e spontaneità, l’Arci Sutarco di Soragna per l’organizzazione dell’evento e tutti gli amici che li stanno sostenendo nella realizzazione del loro sogno.
Le donazioni al fondo si possono effettuare tramite bonifico bancario sul c-c con codice Iban
IT 72 A 06230 12700 000044007060 intestato a MUNUS Fondazione di Comunità di Parma Onlus
Specificando nella causale “erogazione liberale” oppure tramite carta di credito collegandosi a questo link:
https://www.fondazionemunus.it/fondo-beppe-finzi/
Tutte le donazioni saranno deducibili/detraibili ai fini delle imposte sui redditi.
Per prevendite e informazioni: 345 9192180.
Per info sul Fondo: www.fondazionemunus.it
Parma, 25 febbraio 2022. Il Comune di Parma ha promosso l'avvio di un'indagine conoscitiva sulla pratica sportiva degli studenti delle scuole di Parma (campione 5-19 anni) commissionata a Ptsclas, società di consulenza che elabora e produce da oltre 10 anni l'indice di Sportività pubblicato annualmente dal Sole 24 Ore. Gli alunni e i genitori avranno la possibilità di rispondere al questionario per 3 settimane, fino al giorno 16 marzo incluso.
INCONTRO TRA GLI ARTISTI DEL CORO DI PARMA, L’ASSOCIAZIONE “PARMA È CULTURA" E L’EX SINDACO PIETRO VIGNALI
LA COOPERATIVA ARTISTI DEL CORO DI PARMA ESPRIME LA PROPRIA TOTALE INDIGNAZIONE PER LE ULTIME SCELTE COMPIUTE DALL’AMMINISTRAZIONE
La cooperativa Artisti del Coro di Parma e i membri dell’associazione Parma è Cultura - in particolare la presidente Angela Spocci, il maestro Massimo Tannoia e Pier Paolo Pessini - si sono incontrati nella giornata di ieri, giovedì 17 febbraio 2022, presso l’Hotel Maria Luigia e insieme concordano nel manifestare a gran voce la propria totale indignazione per le ultime scelte compiute dall’amministrazione, che non ha salvaguardato il lavoro delle masse artistiche, umiliandole e relegandole ad essere stampella del Comunale di Bologna, che effettuerà l’apertura del Festival Verdi 2022.
I presenti sono stati raggiunti dall'ex sindaco Pietro Vignali, intervenuto a seguito delle polemiche apparse sulla stampa negli ultimi giorni, per avere delucidazioni in merito a quanto stia accadendo al Coro del Teatro Regio di Parma. A Vignali si deve la realizzazione dell'attuale format del Festival Verdi, con spettacoli e iniziative che si prolungano per tutto il mese di ottobre con il pieno coinvolgimento delle masse artistiche della città.
"La questione non riguarda solamente il prossimo Festival Verdi, ma tutta la gestione delle masse artistiche degli ultimi dieci anni. Dal 2012 infatti - complice anche un calo generale della richiesta di lavoro - il Coro di Parma è stato via via svilito e depotenziato da delle scelte incomprensibili delle autorità. Il numero di giornate lavorative annue è crollato, in particolar modo dal 2016 ad oggi. Tutti i progetti artistici e i borderò, che determinano la possibilità di ricevere finanziamenti ministeriali, vengono accreditati al Comunale di Bologna, anche quelli da noi realizzati. Il consiglio di amministrazione della nostra cooperativa non percepisce stipendio, siamo costretti a lavorare gratis per sopravvivere in questa situazione surreale.
E tutto questo nonostante il riconoscimento unanime di qualità e competenza che il Coro si è guadagnato nel corso degli anni, portando avanti con professionalità e dedizione la tradizione musicale millenaria della nostra città. Siamo un gruppo di professionisti pluri diplomati e laureati, cresciuti assieme al Maestro Faggiani grazie ad un infaticabile impegno quotidiano. Abbiamo sempre resistito alle difficoltà - tra cui l'ultima grave legata all'emergenza pandemica - grazie allo zoccolo duro che abbiamo costruito lungo un'intera carriera. Abbiamo lavorato con i più grandi artisti della lirica mondiale, valorizzando e impreziosendo ogni iniziativa cittadina, a partire dal Festival Verdi. Che quest'anno però ci vede impegnati solo marginalmente, rendendoci meri comprimari di altre compagnie artistiche. E le prospettive future appaiono davvero poco rassicuranti".
Durante l’incontro Vignali e Spocci hanno espresso la loro solidarietà agli artisti del Coro, auspicando che il Festival possa tornare ad estendersi progressivamente a più mesi nell’anno, come ad oggi succede per la kermesse di Salisburgo. Se questo avvenisse porterebbe un indotto straordinario per la città dal punto di vista culturale, economico, commerciale, turistico e soprattutto lavorativo per le maestranze, che potrebbero così tornare a lavorare con maggior serenità, potendo esprimere tutto il proprio valore.
"Non sappiamo cosa guadagneremo da questa ennesima scelta suicida dell'amministrazione, che vuole che Parma rimanga ostaggio di una politica regionale che mira a marginalizzare il nostro ruolo a favore di altri enti che, per storia e tradizione, sono lontani anni luce dai nostri standard di qualità e professionalità. Di sicuro sappiamo cosa perderemo (e già oggi perdiamo) a causa di questa completa irriconoscenza nei nostri confronti".
Una surreale mancanza di rispetto che - ribadiscono all'unisono Coro, Spocci e Vignali - Parma e i suoi abitanti non possono e non devono tollerare.
Egidio Tibaldi, direttore artistico del Theatro del Vicolo, risponde con una lettera alle ultime affermazioni dell'Assessore alla Cultura Guerra
Spett.le Redazione,
invio alcune riflessioni relative ad un articolo comparso nei giorni scorsi sulla Gazzetta di Parma.
La proposta di utilizzare il Theatro del Vicolo (l’ex usato dagli amministratori del Comune se lo tengano per loro e, tra qualche mese, sia l’assessore alla cultura che tutta la sua banda saranno gli ex! ) per realizzare una "generica" sala civica – ritengo, con lo scopo di impiegarla, per scopi personali e di influenza sociale sulla collettività (mica abbiamo l’anello al naso!) – anziché rivalutare la presenza del “Theatro del Vicolo” fa capire quanto siano irresponsabili ed incapaci chiacchierologi pericolosi!
Non solo ma, quando un assessore alla cultura non avendo alcuna cognizione di causa, dichiara che il Theatro del Vicolo (che ancora è vivo e vegeto nella propria struttura artistica e culturale, ospitato in aree di fortuna!) è stato chiuso perché aveva problemi di agibilità, sa di dichiarare il falso e diventa un soggetto perseguibile e inattendibile!
Infatti il Theatro del Vicolo, nei suoi 50 anni di attività per i giovani e la città, ha sempre risposto ad ogni controllo e soddisfatte tutte le norme di sicurezza, tra l’altro, controllate ogni anno dalle istituzioni: ciò non solo per la coscienza di chi ha gestito la struttura teatrale sempre con oculatezza, ma anche per il senso di responsabilità verso chi varcava la soglia del teatro stesso.
Quindi è arrivato il primo della classe che dopo 50 anni si è accorto che il Theatro del Vicolo non era agibile, dichiarando in modo indiretto che gli amministratori che lo hanno preceduto erano deficienti e corrotti …..o sbaglio?
Non solo ma, quando un assessore alla cultura dichiara (dopo aver defenestrato un teatro che garantiva l’accesso a tutti….) che i teatri, quindi i centri culturali di aggregazione, sono sufficienti vuol dire che non ha il polso della città e vive di fantasie cinematografiche!
Poi finiamo “sputtanati” su Rete 4 per le baby’s gang, per il ciclo della droga (che, ad esempio, parte da viale dei Mille per arrivare alla Pilotta – passando per il parco Ducale) e magari ci lamentiamo….
I teatri e i centri di aggregazione culturali ed artistici e quelli sportivi (controllati, ovviamente!) sono l’unica soluzione per favorire un avvicinamento ai nostri giovani ed ai loro problemi offrendo loro i mezzi per sentirsi importanti e confrontarsi per una crescita equilibrata e veramente moderna…….con progetti condivisi!
Quindi un assessore così miope e arrogante della sua posizione (tra l’altro non invidiabile perché è un insegnante di cinematografia non avendo mai calcato un set, un palcoscenico, imparato ed insegnato dizione, interpretazione per potersi ergere a “docente sociale” con decisioni fuori della sua portata, alla Di Maio, per capirci!)
Quindi un parolaio che si presenta con il viso d’angelo (ricordate la canzone dei Camaleonti?), pulito, educato apparentemente, con interventi forbiti, apparentemente pacato dotato di laurea in chiacchierologia……e il resto? Si perde in un bicchiere d’acqua nascondendo la propria incompetenza dietro una menzogna e dichiarazioni programmatiche su basi adolescenziali! Ma si sa, fa parte di quella famiglia politica e sociale! Non ne hanno fatta una buona!
Egidio Tibaldi
E' nata "Parma è cultura", l’associazione cittadina che si pone come obiettivo una rinascita di Parma attraverso iniziative artistiche e culturali di pregio.
Oltre un mese di iniziative culturali, dal 3 dicembre 2021 al 13 gennaio 2022, raccolte in un unico calendario con tutti gli appuntamenti in programma in città nel periodo delle festività natalizie fino a Sant’Ilario
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con Carolina Rosi, Gianfelice Imparato, Edoardo Sorgente, Massimo De Matteo, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto, Paola Fulciniti, Viola Forestiero, Vincenzo D'Amato, Gianni Cannavacciuolo, Boris De Paola
regia Roberto Andò, scene e luci Gianni Carluccio, costumi Francesca Livia Sartori, produzione Elledieffe - La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, Fondazione Teatro della Toscana
Teatro Due, Parma
27 novembre ore 20.30
28 novembre ore 16.00