Tragedia in una appartamento di via Gibertini: trovati due corpi senza vita di Arianna Rivara e dell'ex compagno Paolo Cocconi. I due, colleghi in un'azienda di Parma, avevano avuto una relazione.
Parma, 27 gennaio 2017
A circa un mese dall'uccisione di Gabriela Altamirano e Luca Manici, un altro tragico episodio di cronaca nera investe Parma e vede vittima una donna.
La tragedia questa volta si è consumata in un appartamento al civico 6 di via Gibertini, nel quartiere San Lazzaro, dove questa mattina sono stati trovati i corpi di Arianna Rivara 44 anni e dell'ex compagno Paolo Cocconi, 51 anni.
A chiamare i Carabinieri, le studentesse dell'appartamento di fronte insospettite dai rumori. Una volta sul posto i militari hanno suonato tutti i campanelli e solo dal quello della coppia non è giunta risposta. Con l'ausilio dei Vigili del Fuoco, una volta entrati hanno trovato i due corpi senza vita. Sul posto anche la Scientifica per ricostruire la dinamica dei fatti.
Probabilmente una lite sfociata in omicidio-suicidio. Paolo Cocconi avrebbe strangolato la donna e poi, forse vittima del senso di colpa, si sarebbe ucciso assumendo una gran dose di psicofarmaci. L'appartamento è stato posto sotto sequestro.
I due, colleghi in un'azienda di Parma, avevano avuto una relazione. Potrebbe trattarsi dell'ennesimo tragico episodio di femminicidio.
Foto di Francesca Bocchia
Si tratterebbe di un omicidio-suicidio quello consumato questa notte in un appartamento di via Gibertini al civico 6, zona arco di San Lazzaro. I due corpi, quello di un uomo e una donna entrambi di Parma, apparterrebbero a Arianna Rivara e al compagno Paolo Cocconi, che dopo averla uccisa si sarebbe tolto la vita.
Questa mattina sul posto i Carabinieri e la Scientifica. Preseguono le indagini su movente e modalità. L'appartamento è stato posto sotto sequestro.
Seguono aggiornamenti.
Due corpi, quello di un uomo e una donna italiani sarebbero stati trovati dai Carabinieri di Parma in un appartamento di via Gibertini al civico 6, zona arco di San Lazzaro. Potrebbe trattarsi di un omicidio suicidio. Sul posto i Carabinieri.
Seguono aggiornamenti.
Si aspettano i risultati dell'esame autoptico, effettuato venerdi mattina, che chiarirà molti punti oscuri. Nessuna ipotesi è stata accantonata ma si propende per un gesto volontario.
Fontevivo - L'autopsia chiarirà, se non tutti, tanti punti oscuri sulla morte di Enrico Allodi, imprenditore agricolo di Bianconese, frazione di Fontevivo, 48 anni e una vita per la sua azienda di famiglia.
Il corpo di Allodi è stato trovato venerdì mattina da un suo collaboratore. A terra, accanto al suo fuoristrada. Su di lui le tracce di una morte violenta. Ferite sulla nuca, lesioni, provocate forse da una caduta. Una morte che è ancora un mistero. Perché da subito è sembrato un omicidio ma , dopo una prima, attenta ricostruzione, non si è escluso il suicidio, anomalo, caratterizzato da un'agonia prolungata, forse dovuta ad un piano per togliersi la vita andato male.
E il suicidio sembrerebbe, a questo punto delle indagini, l'ipotesi più attendibile. L'uomo potrebbe aver provato a impiccarsi, visto che al suo fianco è stata trovata una fune? Se così fosse, si tratterebbe di un tentativo mal riuscito e dall'esito atroce? Ferito, agonizzante Allodi, forse, avrebbe preso la sua auto, andando a sbattere contro il muro della stalla.
Le indagini proseguono senza tralasciare niente della vita privata e di quella lavorativa dell'agricoltore.
Neppure l'incendio avvenuto una settimana fa in azienda, dove sono andate bruciate centinaia di balle di fieno. Un fatto che dà da pensare agli investigatori, visto che non pare possibile si sia potuto trattare di autocombustione, considerate le temperature miti di questi giorni e l'assenza, nelle vicinanze, di centraline elettriche.
Si scava nel privato della vittima.
Un uomo apparentemente tranquillo che abitava con la madre e dedicava la sua vita all'impresa a conduzione familiare con uno dei fratelli.
Solo nei prossimi giorni, sulla base degli esiti dell'esame autoptico, si potranno stabilire, con esattezza, orario del decesso e soprattutto le modalità della morte. Modalità che, se si trattasse di un suicidio, sarebbero del tutto inconsuete.
Uomo carbonizzato in un'auto davanti al cimitero. La vettura ha preso fuoco dall'interno.
Di Alexa Kuhne
Parma 20 luglio 2015 - E' stato ritrovato questa mattina il cadavere carbonizzato all'interno di una Alfa Romeo parcheggiata all'esterno dell'ingresso San Pellegrino del Cimitero della Villetta.
Il corpo è di un uomo residente a Parma ma originario del milanese. Il cadavere, completamente carbonizzato come l'abitacolo della vettura, una Alfa Romeo rossa, é stato ritrovato questa mattina attorno alle 8 dagli agenti della squadra mobile di Parma.
L'uomo, di cui ancora non sono state rese note le generalità, lavorava a Parma ed era una persona, secondo indiscrezioni, senza precedenti penali. All'esterno dell'auto, targata Arezzo, e' stata ritrovata una tanica di benzina, particolare che farebbe protendere per l' ipotesi del suicidio ma per ora non viene esclusa nessuna pista, compresa quella dell'omicidio. Sul corpo dell'uomo e' stata disposta l' autopsia. https://bitcoinbetsport.com
Sul posto ci sono gli uomini della Polizia Scientifica per i rilievi. Per ora non ci sono ulteriori dettagli sull'identità della persona deceduta e non si esclude alcuna pista. Unica certezza e' che l'incendio si e' propagato dall'interno dell'abitacolo.
Quindi si vaglia l'ipotesi di un omicidio, ma anche quella di un suicidio: la persona rinvenuta nell'automobile potrebbe anche essersi suicidata dandosi fuoco.