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Sequestrate: Una pistola semiautomatica priva di matricola, di marca Walther PPQ, di fabbricazione tedesca, calibro 9x19, Parabellum, dotata di caricatore bifilare contenente 15 cartucce calibro 9x19 ( arma clandestina con munizionamento da guerra); una pistola semiautomatica con matricola abrasa, di marca sconosciuta calibro 7,65 dotata di un caricatore monofilare , contenente 4 cartucce calibro 7,65 (arma clandestina); una scatola per cartucce di marca fiocchi contenente trenta cartucce calibro 357 Magnum.

Nell'ambito dell'attività investigativa gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Parma, venivano a conoscenza che il cittadino albanese KERCUKU Armand classe 1987, già conosciuto dagli investigatori, deteneva nella propria abitazione armi e munizioni.

Pertanto, in data 10 giugno veniva perquisita l'abitazione dell'albanese, in via Martinella. L'atto permetteva di rinvenire all'interno del'abitazione trenta proiettili di pistola calibro 357 magnum.

L'ttività investigativa, permetteva di accertare anche che il soggetto aveva in uso un capannone adibito a officina meccanica, ubicato in un quartiere artigianale nella zona di via Paradigna, pertanto la perquisizione effettuata anche con l'ausilio di due unità cinofile anti esplosivo, veniva estesa anche in quella direzione. L'atto permetteva di rinvenire, all'interno di un cassetto di una scrivania, le due pistole sopra  descritte, nonché un rilevatore di frequenze spesso utilizzato da persone dedite a traffici illeciti, al fine di individuare la presenza di eventuali captatori ambientali.

Al termine delle operazioni, l'uomo veniva tratto in arresto per aver detenuto armi clandestine con relativo munizionamento da guerra, ed associato presso la locale Casa Circondariale così come disposto dalla Dott.ssa Emanuela PODDA Sost,. Proc.a disposizione della A.G.

Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi, grazie anche alle competenze tecniche della Polizia Scientifica, per capire da dove provengano le armi poste sotto sequestro e se queste possano essere state usate in una qualche scena del crimine.

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Venerdì, 14 Giugno 2019 15:25

Palpeggiò una poliziotta. Straniero scarcerato

L'uomo, un 28 enne di origine africana, ma con passaporto finlandese, si era reso protagonista di molestie sessuali nei confronti di una donna poliziotto all'interno degli uffici della Polfer della stazione di Reggio Emilia. Le reazioni del segretario del Sap – Sindacato Automomo di Polizia Stefano Paoloni. E Matteo Salvini su FB annuncia che chiederà spiegazioni.

REGGIO EMILIA – Era stato arrestato per violenza sessuale nei confronti di una poliziotta, alla quale aveva palpeggiato il seno, per poi iniziare a masturbarsi davanti di lei, il tutto all'interno degli uffici della Polfer della stazione di Reggio Emilia, dove era stato portato per le operazioni di identificazione dopo che era stato visto aggirarsi in stato di alterazione psicofisica.

Ma l'uomo, un 28 enne di origine africana con passaporto finlandese, è stato scarcerato per ordine del Pm, che ha valutato il fatto "tenue" e del fatto che lo straniero fosse incensurato. Il questore di Reggio Emilia, Antonio Sbordone, tuttavia, ha disposto nei suoi confronti un decreto di allontanamento, dal momento che l'uomo, avendo passaporto finlandese, risulta cittadino comunitario e non può essere espulso.

Immediata la reazione di Stefano Paoloni, segretario generale del Sap – Sindacato autonomo di Polizia. "Nonostante l'accusa gravissima e la presenza di una donna poliziotto oggetto di molestie, il soggetto è stato immediatamente rilasciato, poiché il giudice ha ritenuto il fatto di lieve entità Può la violenza sessuale essere di lieve entità?". "Inconcepibile", ha proseguito Paoloni, "Rilasciare chi compie tali atti significa legittimarlo a continuare. Probabilmente, domani la prossima vittima sarà la figlia, o la moglie, di qualcun altro. Alla collega giunge tutta la nostra solidarietà, per gesti di pure inciviltà e degrado da parte di soggetti irrispettosi innanzitutto delle donne e dopo delle istituzioni".

Non si è fatta attendere anche la reazione del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che riportando la notizia sulla sua pagina Facebook ufficiale ha commentato: "È una situazione inaccettabile. Intendo scrivere al collega Bonafede per chiedere spiegazioni e valutare un'ispezione".

 

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Scomparsa una ragazza sulla nave da crociera Norwegian Epic: ricerche in corso da stamattina nelle acque nord-occidentali dell'isola di Minorca nelle Baleari in Spagna. Nelle operazioni sono impegnate due elicotteri, una motovedetta e un aereo (SAR). Lo Sportello dei Diritti: "Le navi da crociera la location ideale per sparire! 315 persone scomparse dal 2000"

- Ricerche sono in corso da stamatina nelle acque nord-occidentali dell'isola di Minorca nelle Baleari in Spagna da parte delle Capitanerie di porto dopo la segnalazione della scomparsa di una passeggera della nave da crociera Norwegian Epic. Vi partecipano due elicotteri, una motovedetta e un aereo (SAR) del centro di soccorso Marittimo delle Isole Baleari. La scomparsa della ragazza che indossava un pigiama rosa, sarebbe avvenuta dopo le ore 01:00 di sabato. Centinaia di passeggeri della lussuosa nave norvegese Epic si sono uniti alla ricerca dell'adolescente che secondo quanto è stato riferito "non sa nuotare". La nave, aveva lasciato Cannes venerdì e doveva attraccare a Palma di Maiorca, nelle prime ore del sabato. Un portavoce di Norwegian Cruise Lines ha dichiarato al Sun Online: "La mattina presto dell'8 giugno, un'ospite coreana adulta è andata fuori bordo mentre la nave stava navigando da Cannes, in Francia, a Palma di Maiorca, in Spagna."Non appena è stato redatto il rapporto, le autorità sono state informate e ne è seguita un'operazione di ricerca e soccorso."La ricerca è ora cessata e, purtroppo, l'ospite non è stato trovato: i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con la famiglia dell'individuo in questo momento difficile".

L'industria crocieristica è un vero affare.

Ogni anno, più di 25 milioni di persone scelgono questo tipo di vacanza per godere momenti rilassanti. Queste navi offrono il massimo dell'ospitalità, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". Molte persone considerano la crociera il modo più sicuro per viaggiare, liberi dalle seccature dei controlli in aeroporto o dover orientarsi su percorsi sconosciuti. Ma quello che i passeggeri forse non realizzano è che appena si passa attraverso acque internazionali, l'effettivo percorso è in un paese dove non c'è polizia. Infatti, una volta che si naviga a circa 12 km dalla costa, non si è più protetti dalle forze di polizia del proprio Paese né da quelle del Paese più vicino. Al contrario, per la legge marittima, qualsasi reato commesso è responsabilità della nazione in cui la nave è registrata.

Secondo Ross Klein della Canadian University of Newfoundland, più di 20 persone spariscono ogni anno dalle navi da crociera. Il professore di studi marittimi ha documentato 315 episodi simili dal 2000. Molti casi sono dovuti al suicidio, altri agli incidenti, spesso a causa dell'abuso di alcol. "Tuttavia, è preoccupante che in circa il 30 percento di tutti i casi non vi sia alcuna indicazione di cosa potrebbe essere successo ai passeggeri", ha dichiarato Klein.

Il numero di persone che scompaiono in mare suscita notevole preoccupazione, soprattutto quando la maggior parte dei casi riguarda un incidente o un suicidio, con poca o nessuna indagine. Moltissimi passeggeri non è consapevole dei rischi connessi a una crociera, non sanno che una volta che è la nave parte dal porto, si trovano in mare aperto e sotto totale controllo di altri paesi. Non serve a nulla rivolgersi alla sicurezza che si trova a bordo poiché non hanno nessun potere. Alcuni sono ex poliziotti ma altri non hanno alcuna esperienza in fatto di indagini o sul trattamento delle vittime di reati. È inspiegabile che una città galleggiante che ospita fino a 8.000 persone, possa navigare senza forze di polizia o personale addestrato che abbia l'autorità legale dello Stato di bandiera per indagare e arrestare e finché non sarà conseguito questo obbiettivo a soffrirne saranno i passeggeri.

(9 giugno 2019)

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Domenica, 09 Giugno 2019 08:34

La Movida sotto "tutela"

Due giorni consecutivi di controlli straordinari del territorio nel centro cittadino per controlli nei confronti della "movida"

Durante la serata di giovedì la Questura ha organizzato un servizio di controllo straordinario del territorio finalizzato al controllo della movida cittadina, ciò a seguito di segnalazioni da parte della cittadinanza e come comunque avviene dall'inizio della stagione estiva.

Sono state messe in campo diverse forze, pattuglie della Squadra volante, 3 pattuglie del Reparto prevenzione crimine, ed una pattuglia della Polizia Municipale.
La presenza della Polizia municipale non è scontata ne casuale, la volontà del Questore è quella di mettere in campo tutte le forze di polizia e tutte le competenze specifiche di ognuna.
Infatti, la polizia locale, date le sue peculiarità, si è occupata della verifica di situazioni che violano il regolamento di polizia urbana del Comune di Parma, in cui sono inserite le zone più sensibili, urbanisticamente e per la concentrazione di persone della città. Si pensi ad esempio alla zona della Cattedrale, del Battistero, della Pilotta e del Teatro Regio.

Proprio in queste zone, la scorsa sera sono stati adottati 9 provvedimenti diffida ed una sanzione amministrativa.
Le 9 diffide in relazione allo stazionamento, con tanto di bevande alcoliche nella zona antistante il teatro regio, zona che appunto è vincolata dal regolamento di polizia urbana. Diffida a cui, nel caso di violazione da parte dello stesso soggetto può scattare una sanzione amministrativa.
Quest'ultima è stata comminata nei confronti di un soggetto in Via Imbriani, il quale stazionava nella zona con una bottiglia di vetro contenente alcol. Condotta, quest'ultima, anch'essa punita ai sensi del regolamento di Polizia urbana.

I controlli, che mirano a far rispettare le regole da parte dei cittadini che frequentano il centro cittadini, continueranno in maniera assidua, ciò per far sì che aggregazioni numerose di persone condite dal consumo di grandi quantità di alcol non possa degenerare in situazioni pericolose per la sicurezza pubblica.

Durante i controlli serali sono state identificate circa 50 persone, controllate nelle zone predette, compresa Via d'azeglio e Borgo del Gallo.
Controlli che sono proseguiti nel pomeriggio di ieri, Venerdì 7 giugno, giornata di sole che ha visto grandi concentrazioni di persone nel centro cittadino.

L'impiego di forze ha visto in campo 5 pattuglie della Polizia di Stato, tra squadra volante ed R.p.c, ed una pattuglia della Polizia Municipale.

Sono state identificate in tutto altre 46 persone, e anche in questo caso sono stati adottati provvedimenti di diffida, in totale 7, di cui 4 al battistero e tre al teatro regio, sempre per violazioni al regolamento di polizia urbana.
Nei confronti, invece, di un soggetto responsabile di accattonaggio molesto nei pressi della Steccata, è stata adottata una sanzione amministrativa con ordine di allontanamento.

 

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Ultimi 30 giorni di attività dell'Ufficio Immigrazione: 16 cittadini stranieri pericolosi espulsi.

Parma: l'Ufficio immigrazione, in sinergia con gli uffici operativi della Questura deputati al controllo del territorio e all'azione repressiva di polizia giudiziaria, negli ultimi 30 giorni di servizio(dal 13.05.2019 al 07.06.2019) ha fatto registrare i seguenti risultati:
Sono state eseguite n. 16 espulsioni, delle quali 06 mediante accompagnamento immediato alla frontiera, 05 eseguite mediante restringimento presso un Centro di Permanenza per il Rimpatrio, e 05 mediante Intimazione del Questore a lasciare il T.N. entro 7 giorni.
In particolare, nell'ultima settimana, si è provveduto ad eseguire n. 06 espulsioni, dettagliate come di seguito:
• 31.05. Ghanese, Espulsione Art.13 co.2 Lett.B DLG 286/98 eseguita con Ordine del Questore;
• 31.05. Albanese classe 1992, Espulsione Art.13 co.2 Lett. C DLG 286/98 con accompagnamento presso la Frontiera Aerea di Bologna in data 01.06.; PLURIPREGIUDICATO per reati contro il patrimonio;
• 05.06. Ucraino classe 1957, Espulsione Art.14 co.5 Quater DLG 286/98 con Ordine del Questore; PREGIUDICATO per reati contro il patrimonio, commessi anche mediante violenza sulle persone;
• 06.06. Tunisino classe 1983, Espulsione Art.13 co.2 Lett.B DLG 286/98 con Trattenimento al CPR di Roma Ponte-Galeria; PREGIUDICATO;
• 06.06. Ivoriano, classe 1969, Espulsione Art.14 co.5 Quater DLG 286/98, con Trattenimento in data 07.06. presso CPR di Potenza Palazzo San Gervasio; PREGIUDICATO, ha commesso diversi reati, soprattutto contro il patrimonio, tutti su Parma;
• 07.06. Egiziano classe 1976 in Egitto, Espulsione Art.13 co.2 Lett.B DLG 286/98 con Trattenimento presso CPR Trapani-Milo, soggetto particolarmente pericoloso, allo stato indagato per il reato di omicidio (fatto commesso lontano dall'Emilia Romagna), proprio per questo motivo è stato compiuto ogni sforzo per allontanarlo dal territorio di Parma per trattenerlo in un c.p.r..

Dalla rassegna delle espulsioni emerge chiaramente come la strategia per garantire la sicurezza del nostro territorio passi anche attraverso l'allontanamento dei soggetti irregolari e pericolosi per aver compiuto crimini particolarmente odiosi. La Questura, in tutte le sue componenti, compie ogni sforzo possibile per far sì che i predetti soggetti vengano allontanati, anche con viaggi particolarmente complessi da Parma sino a vari C.p.r. del sud Italia, tra cui Potenza, Trapani e Bari.

 

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Quartiere Cittadella – Frazione di Pilastrello contrasto allo spaccio. Perquisita un'abitazione con 3 nigeriani: 1 arresto e 2 denunce a piede di libero

Parma: Continua l'attività di contrasto allo "spaccio di strada" da parte della Polizia di Stato. Uno spacciatore nigeriano è stato arrestato e altri due connazionali denunciati.
Nell'abitazione rinvenuta sostanza stupefacente, parte della quale, già confezionata e pronta per la cessione.
Un continuo e ininterrotto via vai nella zona, da questa segnalazione dei residenti e degli avventori del "Pilastrello Village" nella frazione di Pilastrello a Parma sono partiti i servizi di osservazione effettuati dal personale della Squadra Mobile, che hanno consentito di individuare ed identificare alcuni dei soggetti alcuni già noti per reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti in uno stabile adibito ad uffici commerciali.

Sulla scorta di questi riscontri, nella mattinata di ieri, gli uomini della Sezione Antidroga, hanno proceduto alla perquisizione presso la predetta abitazione dove, al momento dell'accesso, sono stati rintracciati 3 cittadini nigeriani nessuno dei quali residenti a Parma, identificati in OKODOGBE Jeffrey classe '93 , e EFOSA Eric classe '98 e IGENE Thompson classe '90.

Nel corso dell'attività al fine di eludere il controllo di identificazione OKODOGBE Jeffrey, si dava ad una precipitosa fuga nelle laterali dell'area commerciale e successivamente in via Montepelato ove veniva raggiunto dagli operatori che con non poca faticava lo bloccavano.

Successivamente si portavano nell'immobile occupato da altri connazionali e rinvenivano all'interno della camera di OKODOGBE Jeffrey e dal connazionale EFOSA Eric 06 sacchetti di colore nero con all'interno 17,7 grammi di sostanza stupefacente del tipo Marijuana.

In un'altra stanza occupata da IGENE Thompson venivano sequestrati 8 involucri in cellophane contenenti Cocaina del pesocomplessivo di grammi 13,5 e un bilancino di precisione

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Dalle prime luci dell'alba di questa mattina, la Polizia di Stato, su ordine della Procura della Repubblica di Modena, sta eseguendo una serie di arresti nell'ambito dell'operazione "Fossalta".

I soggetti appartengono a due bande di albanesi che gestivano nel modenese attività illecite nel campo della prostituzione e della droga. Un giro di affari di oltre 180 mila euro al mese, che ha coinvolto centinaia di clienti provenienti da tutta la regione con vittime della vicenda circa 20 donne dell'est, irregolari sul territorio italiano e che ha portato ad una faida tra i due gruppi che ha raggiunto l'apice nella sparatoria del 5 aprile 2018 in via Emilia Est.

30 investigatori della Squadra Mobile unitamente ad altri 20 poliziotti della Questura, a 5 equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, nonché alla Polizia Scientifica, a personale delle Volanti e a quello del Reparto Volo di Bologna, sono intervenuti stamattina alla ricerca dei catturandi eseguendo perquisizioni a tappeto in vari appartamenti nelle zone di San Damaso, via Emila est, Castelfranco Emilia e Rubiera.

I dettagli dell'operazione iniziata ad aprile del 2018 e conclusa a febbraio 2019, verranno diramati durante la conferenza stampa che si terrà presso la Questura di Modena alle ore 11:00 di questa mattina.

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Sicurezza urbana: a breve 40 nuove telecamere di videosorveglianza in città. A Piacenza “Sicurezza obiettivo primario dell’Amministrazione”.

Piacenza -

“La diffusione capillare dei sistemi di videosorveglianza riteniamo possa essere uno strumento efficace di contrasto all’illegalità. E’ un impegno che ci siamo assunti fin dall’inizio del nostro mandato e la prossima installazione di 40 nuove telecamere su tutto il territorio cittadino pensiamo sia una importante ed efficace risposta in questo senso”. Il Sindaco Patrizia Barbieri e gli assessori alla Sicurezza, Luca Zandonella, e ai Lavori Pubblici, Marco Tassi, commentano così il progetto di installazione di nuove telecamere di videosorveglianza che ha ottenuto il riconoscimento e il cofinanziamento del Ministero dell’Interno e che entrerà nelle prossime settimane nella sua fase operativa.

“E’ il frutto di un significativo e positivo lavoro di squadra messo in campo con Prefettura, Questura e Forze dell’Ordine, tra cui la nostra Polizia Municipale, oltre che con l’impegno degli uffici comunali coinvolti, di cui siamo molto soddisfatti” – commentano Barbieri, Zandonella e Tassi, che spiegano: “Dal Patto per l’attuazione della Sicurezza urbana siglato nel 2018 con la Prefettura è scaturito il progetto di videosorveglianza dell’importo totale di 400.000,00 euro, che ha ottenuto un co-finanziamento di 200 mila euro (pari al 50% del costo totale, l’altra metà a carico del Comune) dal Ministero dell’Interno, per l’acquisto di 40 nuove telecamere: 29 di contesto, da collocare in posizioni già condivise con la Questura, dal centro storico alle frazioni; le restanti 11 per la lettura delle targhe, così da poter monitorare in tempo reale tutti gli ingressi ed uscite dalla città".” 

Sul sito internet www.comune.piacenza.it è pubblicato il bando per l’affidamento dei lavori di estensione della rete di videosorveglianza, con termine ultimo per presentare domanda entro le ore 13 del 14 giugno prossimo. 

Fonte: Comune di Piacenza

 

Gentile Direttore, nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un vile attacco contro una Istituzione pubblica: la Polizia Locale.

Ultimo di una lunga serie, stavolta è toccato al Comando della Polizia Locale di Mirandola, in provincia di Modena: è stato dato alle fiamme, e due cittadini, residenti nello stesso palazzo, sono deceduti a causa del fumo; inoltre, altre 20 persone sono rimaste ferite e/o intossicate, di cui tre in modo grave. Pare che, intorno alle 2 del mattino, un giovane straniero sia riuscito ad abbattere la porta, appiccare il fuoco dopo aver cosparso il Comando di benzina e fuggire con alcune uniformi. La sede è andata completamente distrutta. E' vero: è il momento del cordoglio e del dolore per le vittime.
Ma, quanto accaduto a Mirandola, potrebbe verificarsi in tanti Comandi d'Italia ed anche nel nostro territorio. Le colpe della politica locale e nazionale sono evidenti: non è accettabile che un Corpo di Polizia sia ubicato promiscuamente con abitazioni civili.

Dopo oltre trent'anni dall'oramai obsoleta Legge quadro sull'ordinamento della Polizia locale (Legge 65/1986), non è accettabile che vi siano Comandi senza alcun piantonamento, senza allarmi né telecamere: sedi, quindi, che non garantiscono standard di sicurezza né per gli agenti né per i cittadini.

Non è accettabile che non venga riconosciuto il ruolo della Polizia Locale, determinante per la sicurezza pubblica, al pari delle Forze di Polizia Nazionali, che operano in sedi "sicure"; come se non bastasse, è singolare che un Corpo con funzioni di polizia abbia (unico nel panorama italiano ed europeo) parte del proprio organico costituito da agenti precari, con contratti che durano per pochi mesi all'anno e che, data la precaria situazione, sono obbligati al servilismo per ottenere il rinnovo dei contratti.

Le Istituzioni non possono più rifiutare di concedere dignità alla Polizia Locale, e le relative tutele e prescrizioni che obbligherebbero al recepimento di misure di sicurezza volte ad impedire che un attacco simile si ripercuota su inermi cittadini.

Nonostante il mancato riconoscimento formale e sostanziale da parte dello Stato, giova evidenziare che gli appartenenti alla Polizia Locale possiedono qualifiche di polizia pari a quelle delle Forze di Polizia statali: ciò comporta, per il personale, i medesimi obblighi per la repressione ed il contrasto dei reati in capo alle Forze di Polizia nazionali; né vanno dimenticati i 40 caduti in servizio dal 1986 ad oggi.
Ugl si augura che il nuovo corso, intrapreso con coraggio dal Ministro degli Interni, venga portato a compimento, per vedere finalmente realizzata la riforma della Polizia locale.

Parma, 22.05.2019

Matteo Impagnatiello
Segretario prov.le Ugl di Parma

 

(Foto di Guido Zaccarelli - Mirandola)

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Belgio: le luci a LED non sono sicure. Ad invitare alla limitazione del loro uso l'ANSES, l'agenzia per la sicurezza sanitaria belga. Lo "Sportello dei Diritti": in attesa di altri dati scientifici è utile prevenire limitando l'esposizione, specie per i più piccoli

Alcuni tipi di luci a LED (acronimo di diodi emettitori di luce), ricchi di "luce blu", hanno un effetto tossico sulla retina e disturbano i nostri stadi del sonno. A lanciare l'avvertimento l'agenzia per la sicurezza sanitaria ANSES, che raccomanda di "limitare l'uso"," in particolare per i bambini".

Le luci a LED economiche, a risparmio energetico e di lunga durata "si stanno diffondendo considerevolmente" ma non sono sicure, afferma l'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, l'ambiente e la sicurezza alimentare e sul lavoro (ANSES) in un parere. Per ottenere una luce bianca, queste luci accoppiano un diodo blu a uno strato di fosforo giallo. Più la loro luce è "fredda" (simile al sole a mezzogiorno piuttosto che al sole al tramonto), maggiore è la percentuale di blu nel loro spettro.

L'ANSES aveva già indicato i rischi per la retina di questa luce blu in un primo parere, nel 2010. Da allora "i nuovi dati scientifici confermano" questa tossicità alla vista, che può portare a "un declino della visione", mentre allo stesso tempo i LED sono sempre più presenti: illuminazione domestica ed esterna, fari automobilistici, schermi per cellulari, tablet e computer, e chi più ne ha più ne metta. Gli studi "mostrano effetti fototossici a breve termine correlati all'esposizione acuta e agli effetti a lungo termine legati all'esposizione cronica, che aumentano il rischio di insorgenza di degenerazione maculare senile (AMD) ", spiega l'organismo responsabile della valutazione dei rischi per la salute.

L'esperienza di ANSES sottolinea anche che anche un'esposizione molto piccola alla luce ricca di blu durante la notte disturba i ritmi biologici e quindi il sonno. In questo senso, i bambini e gli adolescenti, "i cui occhi non filtrano completamente la luce blu" perché il loro cristallino è ancora in via di sviluppo, "costituiscono una popolazione particolarmente sensibile". Infine, molte lampade a LED mostrano "variazioni significative dell'intensità luminosa", in risposta alle fluttuazioni della corrente di alimentazione.

"Alcune popolazioni come bambini, adolescenti e professionisti potrebbero essere più sensibili ai potenziali effetti indotti da questa modulazione della luce: mal di testa, affaticamento visivo, rischio accidentale, ecc.", Afferma ANSES. Pertanto, raccomanda di privilegiare l'illuminazione domestica "warm white" e limitare l'esposizione alla luce blu degli schermi a LED "prima di coricarsi e durante la notte". Ritiene inoltre che gli articoli venduti al pubblico dovrebbero contenere solo le categorie meno pericolose di LED e che l'intensità della luce dei fari delle automobili dovrebbe essere limitata. Una notizia che per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" andrebbe approfondita anche dalle autorità sanitarie italiane al fine di verificare i rischi ed emanare i dovuti avvertimenti per la popolazione civile. Tuttavia, è evidente che prevenire prima di avere dati più certi è il miglior viatico per evitare qualsiasi tipo di danno e conseguenza sulla salute, evitandone l'esposizione prolungata specialmente per i più piccoli.

(15 maggio 2019)

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