Nei guai è finito un 44 enne di Castelnuovo Rangone, che è stato denunciato per coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.
Palanzano 11 marzo 2021 – I Carabinieri del Comando Provinciale di Parma, su tutto il territorio ducale, continuano a svolgere servizi di proiezione esterna volti a prevenire qualsiasi forma di illegalità, specie per quanto riguarda il contrasto dei reati contro il patrimonio e inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Coltivazione di marijuana in casa: la Polizia di Stato sequestra 24 piante e circa 5 kg. di marijuana ed arresta i tre responsabili.
La Polizia di Stato di Modena ha tratto in arresto un cittadino ghanese di 30 anni, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Prosegue senza sosta, anche in piena estate, l’attività dei carabinieri della Compagnia di Borgo Val di Taro per prevenire la commissione di reati e contrastare ogni forma di illegalità, ancora e di più in questo periodo caratterizzato dalla presenza di migliaia turisti nell’alta Valtaro.
L’uomo, un 45 enne pugliese incensurato, viaggiava con la figlia 14 enne e un amico 17 enne della ragazza. La Polizia Stradale ha sentito subito un forte odore di cannabis. In diversi sacchi neri c’erano diverse infiorescenze di marijuana. L’uomo è stato arrestato
Modena 10 luglio 2020 - Nella scorsa serata, personale della Polizia di Stato di Modena ha tratto in arresto un giovane ventenne modenese per il reato di detenzione ai fini di traffico di sostanza stupefacente.
Nello specifico, a seguito di numerose segnalazioni relative alla compravendita di stupefacente
I carabinieri della stazione di Parma oltretorrente hanno denunciato un cittadino palermitano, classe '95 domiciliato a Parma incensurato, poiché durante la perquisizione domiciliare veniva trovato in possesso di tre piante di marijuana, diversi semi ed attrezzature per la coltivazione.
Le piante erano custodite in un Grow Box artigianale che ne facilitava la crescita.
Viene sostenuta la tesi per cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo assuntore che decide di coltivare per se' qualche piantina
Non costituirà più reato coltivare in minime quantità la cannabis in casa. A stabilirlo una decisione epocale quella delle sezioni unite penali della Cassazione.
Si è sentenziato per la prima volta che "non costituiscono reato le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica" e "per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante ed il modesto quantitativo di prodotto ricavabile appaiono destinate in via esclusiva all'uso personale del coltivatore".
In sostanza chi coltiva per se' non compie più reato. Viene sostenuta così la tesi per cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo assuntore di marijuana che decide di coltivarsi per se' qualche piantina. I kit per la coltivazione dei semi di cannabis sul balcone di casa sono ormai assai diffusi, venduti anche on line su siti specializzati di internet, ma si incorreva in rischi da un punto di vista legale, finora a livello giuridico non c'era mai stata un'apertura vera in questa direzione.
La Corte costituzionale in passato è intervenuta più volte sul tema, sposando una linea rigorosa, e così la giurisprudenza ha assunto, dopo alcune isolate sentenze controverse sul tema, una posizione netta.
Stabilendo un semplice principio: la coltivazione di cannabis è sempre reato, a prescindere dal numero di piantine e dal principio attivo ritrovato dalle autorità e anche se la coltivazione avviene per uso personale. Si affermava che "la condotta di coltivazione di piante da cui sono estraibili i principi attivi di sostanze stupefacenti" potesse "valutarsi come 'pericolosa', ossia idonea ad attentare al bene della salute dei singoli per il solo fatto di arricchire la provvista esistente di materia prima e quindi di creare potenzialmente più occasioni di spaccio di droga".
E così la Cassazione, adattandosi a quanto chiarito dalla Consulta, ha finora sostenuto che la coltivazione di marijuana, anche se per piccolissime dosi, una o due piantine, è sempre reato, a prescindere dallo stato in cui si trovi la pianta al momento dell'arrivo del controllo.
Dopo questa decisione che è stata sin da subito commentata come un evento epocale, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è giunto il momento che il legislatore prenda una posizione definitiva sulla legalizzazione o meno della cannabis e dei suo derivati.
(26 dicembre 2019)
Una piantagione di marijuana è stata scoperta, per caso, lungo l'argine dell'Enza a Casaltone di Sorbolo. Perfettamente mimetizzata da un telo di copertura che non ne consentiva l'individuazione dai voli aerei, le 20 piante, alte già due metri ma non ancora in fioritura, sono state trovate da un tecnico durante le normali ore di servizio, il quale ha immediatamente avvisato i Carabinieri.
Alcune delle piante erano state innestate a dimostrazione che la cura della piantagione avveniva da mani esperte.
La Procura prosegue le indagini alla ricerca dei responsabili.
E' la seconda piantagione che viene alla luce nel giro di poco più di 48 ore. In precedenza era un cornigliese che si dilettava nella coltivazione della marijuana.