Saranno Mahmood, Dimartino, Radiodervish e Massimo Zamboni i protagonisti quest'anno del sempre atteso concerto del 25 aprile in piazza Garibaldi, a Parma. Momento conclusivo delle tante iniziative con cui Parma celebrerà il 74° anniversario della Liberazione.
Lo spettacolo ad ingresso gratuito, organizzato dal Comune di Parma per la prima volta in collaborazione con il Barezzi Festival e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, vedrà salire sul tradizionale palco di piazza Garibaldi il neo vincitore di Sanremo, Mahmood, che ha scelto Parma come data zero del suo tour “Gioventù Bruciata”, Dimartino, reduce dall’album “Afrodite”, che ha riscosso successo di pubblico e critica, e i Radiodervish che ritornano ad esibirsi eseguendo, in anteprima nazionale, il loro nuovo brano “Giorni senza memoria”, con Massimo Zamboni special guest alla chitarra.
Parma festeggia il 73° anniversario della Liberazione: il discorso del sindaco Federico Pizzarotti #25aprile2018 #FestadellaLiberazione.
(Foto e gallery di Francesca Bocchia - Video del Comune di Parma https://www.facebook.com/officialparma/videos/1951162681863239/ )
"Se agli italiani fu risparmiata la dissoluzione territoriale del Paese, come in Germania, se fu risparmiato un governo militare straniero come in Giappone, se si poté evitare una lunga guerra civile come in Grecia, se si poté scegliere liberamente con un referendum se essere monarchia o repubblica, e, da subito, votare per partiti diversi, è perché nella lotta partigiana l'Italia si riscattò: si riscattò da 20 anni di dittatura fascista che, complice la monarchia sabauda, aveva portato alle leggi razziali. Il riscatto della Patria fu frutto di quella Resistenza che ha portato al 25 aprile. Giorno di gioia, ma anche di dolore e di preoccupazione. Come quella che deriva da un nuovo nemico dell'umanità, il terrorismo, che ci fa rivivere gli orrori dello sterminio del secolo scorso".
Così Simonetta Saliera, Presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, ricorda il 73° Anniversario della Liberazione. "La nostra Costituzione è nata dalla Resistenza e dalla guerra di Liberazione, dal ricordo dei propri deportati, dei propri partigiani, dei propri militari uniti tutti nel non volere più né fascismo né nazismo: è una valore che ci accompagna ogni giorno, che ci vaccina dal ripetersi degli orrori del passato", sottolinea Saliera.
(Immagine di copertina trratta da un video delle Frecce Tricolore, orgoglio nazionale)
A Carpi le celebrazioni con il capo dello Stato, Mattarella. Bonaccini: "Grazie al presidente della Repubblica per aver voluto essere oggi qui con noi in questa giornata straordinaria. Ai tanti martiri che ci hanno ridato libertà, pace e democrazia il nostro ricordo e la nostra gratitudine". Omaggio al Campo di Fossoli, il più importante Campo di deportazione razziale e politica italiano.
Modena, 26 aprile 2017
Iniziata da Carpi (Mo), nel giorno del 72^ anniversario della Liberazione, la tappa modenese del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per celebrare il 25 aprile. Ad accogliere a Carpi il capo dello Stato, in una cerimonia di grande rilievo simbolico, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, insieme all'assessore regionale Palma Costi, al Sindaco di Carpi Alberto Bellelli e agli amministratori locali.
"Tra la storia dei padri e il futuro dei figli" è il titolo – emblematico – che è stato dato alla celebrazione, nella cornice di una terra che ebbe un ruolo di primo piano nella lotta di liberazione dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. È la seconda volta in pochi mesi che il presidente della Repubblica visita l'Emilia-Romagna. Mattarella infatti a gennaio, era presente a Reggio Emilia, per le cerimonie della Giornata nazionale della Bandiera e del 220esimo anniversario della nascita del Tricolore. Anche in quella occasione, il presidente Mattarella aveva fatto riferimento al "valore dell'unità nazionale che non va vissuto con uno sguardo al passato, ma deve essere "considerato con lo sguardo al futuro".
Il primo appuntamento della giornata a Carpi è stato alla Lapide dei caduti, con la deposizione di una corona d'alloro. In Emilia-Romagna, "territorio disseminato di troppi cippi e troppe lapidi nei luoghi in cui si ricorda il martirio di tante persone che lottavano per la libertà", il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha voluto innanzitutto "dire grazie al presidente della Repubblica per essere con qui con noi in questa giornata così speciale. E lo ringrazio in anticipo per il fatto che sarà con noi anche per il quinto anniversario del sisma, a nome mio, di tutta la cittadinanza e dell'intera comunità regionale".
"Questa è una giornata straordinaria- ha proseguito Bonaccini-, che non si può banalizzare. All'inizio del secolo scorso arrivò una crisi drammatica dagli Stati Uniti che lasciò milioni di persone senza lavoro e senza prospettive. Questa crisi incrociò quella delle istituzioni, della politica e della rappresentanza e cominciarono ad affermarsi in più parti del vecchio continente le richieste dell'uomo forte, preludio del fascismo e del nazismo. Oggi in questi luoghi appare scontato vivere pace, ma, lo dico in particolare ai giovani, ricordo che la mia generazione è stata la prima ad avere la fortuna di non conoscere mai la guerra. Per questo- ha sottolineato il presidente della Giunta regionale- non va mai sottovalutata l'importanza del ricordo e proprio per questo in Regione abbiamo voluto la legge sulla Memoria del Novecento, perchè è bene si conosca la storia in tutti i suoi dettagli. E come ha detto qualcuno, un popolo che non conosce il proprio passato potrebbe essere costretto a viverne di nuovo le pagine peggiori". Per Bonaccini, "è indispensabile che si rafforzi l'ideale europeista, ma dobbiamo guardare a una Europa diversa da questa, più concentrata sul lavoro e sulle persone. Auspico quindi un passaggio rapido di uscita dalla crisi per ridare il lavoro alle famiglie e con questo restituendo loro la dignità".
"Chiudo sottolineando che la pietà si deve a tutti, ma non possiamo accettare che vengano equiparati coloro che lottavano per mantenere un regime barbaro e assassino con chi, sacrificando la propria vita, ci ha ridato libertà, pace e democrazia.Ai tanti martiri- ha concluso il presidente della Regione- va il nostro ricordo e la nostra gratitudine".
Nel pomeriggio Mattarella e Bonaccini si sono spostati a Fossoli, il luogo di concentramento più importante ed esteso d'Italia. Per valorizzare e conservare l'ex campo di concentramento di Fossoli la Regione Emilia-Romagna, grazie a un accordo siglato nel 2016 con la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Comune di Carpi, ha stanziato 1 milione di euro (500 mila finanziati dalla Presidenza del Consiglio e altri 500 mila dalla Regione) che hanno consentito di realizzare, oltre al recupero delle parti originarie del campo (le baracche, la recinzione, le zone di passaggio e di transito), un museo multimediale, un luogo di studio, un laboratorio didattico e uno spazio espositivo.
Il Campo Fossoli, insieme al Museo-Monumento di Carpi, è tappa dei Viaggi della Memoria che partendo da qui arrivano fino ad Auschwitz o viceversa, ripercorrendo il dramma della deportazione fino allo sterminio pianificato ed organizzato. Mediamente si registrano, solo nel Campo, circa 30.000 visitatori all'anno, costituiti prevalentemente da gruppi di scuole accompagnati e, in misura inferiore, da singoli visitatori./Ti.Ga.
(Fonte: Regione ER)
72° anniversario della Liberazione: a Parma il corteo, le orazioni in Piazza, il discorso del Sindaco e un ricco calendario di iniziative per le celebrazioni del 25 aprile.
Parma, 26 aprile 2017
La celebrazione del 72° anniversario della "Liberazione" ha costituito un momento di riflessione e di festa.
Ieri, 25 Aprile, Parma ha commemorato i valori di coloro che hanno combattuto per la libertà e la democrazia del nostro Paese, di chi ha creduto in un'Italia affrancata dal totalitarismo e per questo ha sacrificato la propria vita.
La fine della guerra, l'avvio di una nuova stagione per l'Italia sono stati motivo di riflessione in una giornata che ha preso avvio con la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di Santa Croce, per proseguire, poi, con il corteo che si è formato a barriera D'Azeglio con la partecipazione del Corpo Bandistico Giuseppe Verdi e gli interventi musicali degli allievi delle scuole della città con la deposizione delle corone al monumento al Partigiano ed al monumento ai Caduti.
In Piazza Garibaldi hanno portato il loro saluto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti; Gianpaolo Cantoni, in rappresentanza della Provincia di Parma; il presidente della Consulta studentesca Tommaso Moroni; il partigiano Russia, Soemo Alfieri.
L'orazione ufficiale è stata tenuta dal segretario nazionale A.N.P.C. (Associazione Nazionale Partigiani Cristiani), Maurizio Gentilini, su proposta delle Associazioni Partigiane che fanno parte del Comitato del 25 aprile, assieme a Comune e Provincia, e alla presenza delle autorità cittadine e dei rappresentanti della Giunta Comunale.
Sfoglia tutte le foto nella galleria qui sotto, ph. Francesca Bocchia