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Nella speranza che possano essere scagionate le due docenti della scuola primaria "Vittorino da Feltre", inquisite e sottoposte a processo relativamente a fatti che riguardano le modalità di esercizio della loro Autorità di Pubblici Ufficiali, riteniamo grave che alcune fonti istituzionali abbiano, a suo tempo, fornito ai cronisti le generalità delle due malcapitate, senza considerare che potrebbero anche essere innocenti (anzi lo sono fino a prova contraria) e quindi ulteriormente danneggiate dalla divulgazione del loro nome, per il solo giudizio di primo grado, sarà necessaria l'audizione di un centinaio di persone per accertare se la loro condotta è stata viziata da qualche illiceità. Un dato numerico che rende tutt'altro che granitiche le ipotesi accusatorie formulate.

L'inchiesta, per quanto è dato sapere, pare sia stata svolta senza che si sia ritenuto necessario il bisogno di avvalersi dell'ausilio o della consulenza di un qualche soggetto in possesso di una qualsivoglia abilitazione all'insegnamento nella Scuola Statale, sono stati invece ritenuti fondamentali i contributi, in funzione accusatoria, di rispettabilissimi professionisti che esercitano attività diverse dalla funzione docente. Quanto sopra sta avvenendo con il colpevole silenzio di tutti i responsabili dell'Amministrazione Scolastica del nostro territorio, i quali, forti della mitezza che contraddistingue gli insegnanti, lasciano sempre il corpo docente indifeso, dimenticandosi che il datore di lavoro deve anche garantire i dipendenti dal patimento di eventuali danni.

Gli attuali gestori dell'Ufficio Scolastico Regionale del Ministero dell'Istruzione non ci risultano particolarmente sensibili a questa necessità. Una forma mentis che talvolta si tramuta anche in una punizione preventiva inflitta prima del triplice grado di giudizio, prima o poi qualcuno dovrà rispondere di ciò. Per noi questo è un problema anche politico e per questo invochiamo che in quel di Bologna vi sia un ricambio urgente. In questo caso piacentino abbiamo notato un ulteriore elemento poco confortante offerto dalla giurisprudenza ad un corpo docente già afflitto da scarse tutele: uno scolaro presunto testimone di condotte contra legem, seppur non annoverato tra le parti offese, viene considerato comunque potenziale danneggiato, tanto da ammetterne la costituzione parte civile nel processo. Intanto, visti i continui procedimenti penali di cui sono purtroppo ricche le cronache, nessuno continua a chiarire quali strumenti debbano avere gli insegnanti a loro disposizione per garantire regolari lezioni.

Non vogliamo entrare nel merito del caso della "Vittorino da Feltre", in quanto non conosciamo gli atti, ma approfittiamo di quest'occasione per chiedere che il legislatore statuisca cosa bisogna fare di fronte a comportamenti non conformi di soggetti spesso infraquattrodicenni, che in violazione delle norme consuetudinarie (in quanto tali anch'esse fonte del diritto), contenute nel Galateo compromettendo il diritto degli altri discenti di seguire le lezioni. Il Pubblico Ufficiale ivi presente quando richiama e redarguisce un soggetto indisciplinato commette un reato? Vessa psicologicamente?

Quando il Pubblico Ufficiale contiene fisicamente soggetti vivaci, che possono creare situazioni di pericolo per la loro e l'altrui incolumità, esercita una legittima funzione autoritativa o commette un abuso? L'insegnante che non viene messo in condizione di poter tenere una lezione a causa di certi comportamenti è legittimato a sospendere la stessa senza che sia passibile di provvedimenti? Sottoponiamo a tutti il seguente quesito: perchè fino ad una ventina d'anni fa gli insegnanti severi erano rispettati ed oggi vengono arrestati?

Salvatore Pizzo
Coordinatore Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza

 

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Istituto Romagnosi - Casali Piacenza,  Gilda Insegnanti: perseguire i responsabili di reati che prevedono pene fino a 3 anni

Dopo le dichiarazioni di qualche studentessa rea confessa di aver alterato i dati archiviati nei registri elettronici dell'Istituto Romagnosi Casali di Piacenza, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ritiene irricevibili le affermazioni della stessa che sfrontatamente si permette d'invocare sanzioni nei confronti della docente alla quale è stata carpita illegalmente la password, invitiamo questa persona ad avere un atteggiamento più compunto e rispettoso dell'insegnante ricordandole, se non le fosse chiaro, che sta parlando di un Pubblico Ufficiale.

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, per il tramite del suo coordinatore Salvatore Pizzo, ricorda a certi signori studenti ed ai loro genitori che usando abusivamente la password di una professoressa per alterare i registri, si profilano una o più fattispecie penalmente perseguibili che sicuramente la magistratura starà vagliando:

l'art. 615 ter del codice penale sanziona l'accesso abusivo a un sistema informatico con una pena massima di 3 anni di reclusione; l'art. 482 del codice penale prevede per la falsità materiale in atto pubblico commessa da un privato una condanna che può arrivare a 2 anni; la frode informatica è sanzionata dall'art. 640 ter del Codice Penale con la reclusione che oscilla dai 6 mesi ai tre anni di carcere.

Gli unici a non essere imputabili sono i minori infraquattrodicenni, ma ciò non toglie che i genitori possano essere chiamati in sede civile a rifondere eventuali danni non patrimoniali (d'immagine) causati dai loro figli patiti dall'Istituzione Scolastica, anzi auspichiamo l'Avvocatura dello Stato sia stata già incaricata di agire di conseguenza al fine di tutelare l'Istituzione danneggiata dagli atti delinquenziali che sono stati commessi.
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Pubblicato in Cronaca Piacenza

Da Gilda degli insegnanti: Si indaghi sulle vere responsabilità.

E’ grave che una docente di una scuola piacentina sia stata messa in condizione di dover lavare un bambino mentre era a scuola, distogliendola dalle lezioni, e che lo scolaro sia rimasto infortunato in quanto soccorso da una persona non addetta a tale mansione.

Visto che è stato richiesto l’intervento dell’Autorità Giudiziaria, la Gilda degli insegnanti di Piacenza e Parma tiene a precisare un elemento che a volte sfugge: i docenti di sostegno sono insegnanti come gli altri, fanno lezione insieme agli colleghi delle materie curriculari in quelle classi in cui sono inseriti alunni portatori di handicap, non sono addetti alla cura della persona ed all’assistenza di base degli alunni. Quando lo fanno è perché hanno buon cuore e colmano lacune di altri.

Il compito di assistere gli alunni disabili spetta per legge ai collaboratori scolastici (gli ex bidelli), il legislatore lo ha chiarito anche recentemente con il Decreto Legislativo n.66 del 2017 (Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità). Il Dirigente Scolastico deve dare le disposizioni dovute al personale addetto. Spieghi l’Amministrazione Scolastica che cosa ha fatto per assicurare una corretta assistenza all’alunno infortunato, si chieda scusa non solo alla famiglia dell’alunno ma anche alla docente.

Qualora gli organici della Scuola Statale fossero insufficienti, la Legge-quadro 104/92 per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap prevede che le scuole stipulino degli appositi accordi di programma, chissà se nel caso in questione ciò è avvenuto.

Inoltre giova ricordare una recente sentenza della Cassazione (22786/16 ) ha sentenziato che i collaboratori scolastici che rifiutassero di assistere un alunno disabile commettono il reato di “rifiuto d’atti d’ufficio”. Non accusiamo nessuno ma nel caso Piacentino bisogna capire come sono stati organizzati gli operatori interessati, quali turni e quali disposizioni abbiano ricevuto e soprattutto se l’Ufficio Scolastico Regionale ha fornito l’organico necessario.

Salvatore Pizzo (in foto), coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma: “Visto che qualsiasi accadimento riguardi la scuola viene ascritto sempre e comunque ai docenti, sarebbe ora che le verifiche iniziassero a riguardare anche altri”.

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Sabato, 15 Febbraio 2020 09:20

Sicurezza al Solari di Fidenza, esposto all'Ausl

Fidenza 14 febbraio 2020 - Nella giornata di oggi è stato formalizzato un esposto indirizzato al Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell'Ausl, sede di Fidenza, affinché i tecnici compiano un'ispezione nella sede fidentina dell'Istituto Magnaghi- Solari sita in Via Croce Rossa.

'iniziativa della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, si è resa necessaria dopo le recenti notizie relative al cedimento di un lucernario all'interno dell'edificio scolastico, l'atto firmato dal coordinatore Salvatore Pizzo è stato indirizzato anche al Sindaco di Fidenza, al Presidente della Provincia di Parma ed agli assessori alla pubblica istruzione dei due enti, oltre che al Dirigente Scolastico ed al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dell'Istituto.

Ciascuno dei destinatari è stato sollecitato ad intervenire per quanto di propria competenza. La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal proposito commenta: "Se ci sono situazioni di pericolo per i docenti, gli studenti e gli operatori del Solari pretendiamo che vengano eliminate e che vengano sanzionati i responsabili".

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A seguito dei recenti fatti che hanno interessato la sede fidentina dell'Istituto “Magnaghi Solari”, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, chiede pubblicamente che il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Azienda Sanitaria Locale provveda alle ispezioni di sua competenza, sanzionando eventualmente i responsabili di quanto viene lamentato (caduta e pericolosità di lucernari) e che gli organi competenti perseguano quanti hanno determinato tale situazione.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal proposito commenta: “La sicurezza dei nostri colleghi e di quanti hanno accesso ai locali scolastici non è un optional, siamo a disposizione dei docenti interessati per assisterli qualora le criticità lamentate dovessero permanere”.

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Lesignano Bagni: alta disputa politica sui pesciolini dei bambini. Se fossero pesci pagliaccio?

Ha assunto un certo clamore la disputa di elevatissimo livello politico che vede coinvolti vari attivisti di partito a Lesignano Bagni: le decorazioni a tema ittico, apposte nei mesi scorsi dai bimbi e dalle maestre di alcune prime elementari sulle porte delle aule scolastiche sedi di seggio, hanno indotto alcuni esponenti ad ipotizzare che si trattasse di una propaganda indiretta al noto movimento delle "sardine" nato poco pima delle recenti elezioni regionali.

Tra le opposte fazioni si è scatenato un appassionato dibattito locale, evidentemente i pesciolini disegnati dai bambini sono un tema ritenuto degno di grande attenzione politica in quel di Lesignano. Lo stesso problema si potrebbe porre tra qualche mese, in occasione della tradizionale giornata del "pesce d'aprile".

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza riconoscendo che la situazione va chiarita, onde evitare che si pensi che maestre e bambini abbiano complottato per fare pubblicità alle sardine, è opportuno informare la politica di Lesignano che in natura esistono numerosi tipi di pesci, vista il grande interesse che hanno per la vicenda potrebbero anche commissionare uno studio specifico.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, a tal proposito ricorda che esistono anche i pesci pagliaccio, chissà se non si tratta proprio di quelli che delle più comuni sardine.

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Piacenza 13 gennaio 2020 - Temperature roventi durante le riunioni del Collegio dei docenti e le sedute d'esame che alla fine dello scorso anno scolastico hanno provocato malori ad almeno due persone, un fatto che nelle settimane scorse ha indotto una settantina di professori della Scuola Secondaria di 1° grado “Calvino” di Piacenza, la cui sede è in Via Boscarelli, a chiedere per tempo interventi risolutivi per l'Auditorium e per le aule interessate dagli esami. Gli insegnanti, nella speranza che la situazione si ripeta l'estate prossima, hanno inviato una specifica richiesta al Comune, in quanto proprietario dell'immobile, ma sono trascorsi oltre 2 mesi e di fronte al silenzio dell'ente in molti si sono rivolti alla Gilda degli Insegnanti, che quale contitolare della rappresentanza collettiva di categoria, ha formalizzato un esposto notificato a ciascuno degli enti preposti. 

L'atto firmato dal coordinatore Salvatore Pizzo invita Il Dirigente Scolastico a disporre tutte le misure necessarie per la tutela della salute dei dipendenti, e nelle more che si intervenga con lavori di adeguamento e/o l’installazione di impianti idonei, la Gilda suggerisce vari accorgimenti, come quella di convocare le riunioni del Collegio dei docenti in luoghi più salubri, anche diversi dalla sede scolastica, comunque nel perimetro del Comune di Piacenza (sale convegni, auditorium pubblici e/o privati, aula magna di altra istituzione ecc.). La Gilda suggerisce anche di provvedere all’acquisto con fondi dell’Istituzione scolastica di condizionatori portatili; il Comune di Piacenza di Piacenza è stato sollecitato ad intervenire urgentemente, quale proprietario dei locali ospitanti le scuole del primo ciclo, ai necessari lavori di manutenzione straordinaria e/o ordinari per sanare la situazione, inoltre ricordando che in caso di mancato intervento esistono anche delle sanzioni è stato informato il Servizio Igiene e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’ Ausl di Piacenza a disporre tutte le azioni di vigilanza di propria competenza. La Gilda fa sapere che in mancanza di riscontri si riserva ulteriori azioni.

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Alla chetichella, senza alcun tipo di confronto con le organizzazioni rappresentative dei docenti, è stato definitivamente decretato lo smembramento dell'Istituto Tramello Cassinari di Piacenza (alleghiamo il provvedimento pubblicato il 23 dicembre 2019), una decisione di cui non è stato illustrato l'impatto relativamente all'assetto dell'organico degli insegnanti che operano nella sede centrale di Piacenza e quella distaccata di Bobbio.

Un organico unico e per adesso non esiste alcuna certezza su quali docenti rimarranno a Piacenza e quali andranno nella sede di Bobbio la quale transiterà nel nuovo Istituto Onnicomprensivo.
Tutto è stato volutamente deciso senza ascoltare il parere dei docenti, un comportamento colpevole che riguarda più enti e tutte o quasi le forze politiche del territorio: la provincia di Piacenza, i comuni di Bobbio, Coli, Travo, Corte Brugnatella e Ottone, i responsabili locali dei partiti che compongono la maggioranza di governo e i capi dell'Ufficio Scolastico Regionale braccio operativo del Ministero dell'Istruzione (quindi di diretta responsabilità politica).

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ha chiesto un incontro urgente al dirigente dell'ufficio scolastico territoriale, ciò dopo aver appreso solo informalmente quanto che stava accadendo. La Gilda chiede che il nuovo assetto non intacchi la titolarità di tutti gli insegnanti, in primis di coloro che lavorando da sempre a Piacenza si potrebbero trovare tecnicamente in "esubero" a causa dell'amputazione della sede di Bobbio.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Piacenza e Parma, in merito alla vicenda fa presente "Abbiamo saputo che nelle settimane scorse il direttore scolastico regionale si sarebbe recato a Bobbio, peccato che chi rappresenta il vertice della scuola emiliano romagnola non abbia avvertito la sensibilità d'indicare come opportuna una consultazione delle rappresentanze dei docenti - continua il responsabile territoriale della Gilda - noi non facciamo propaganda politica.  Questi comportamenti di certo non rimarranno inosservati. Noi rappresentiamo migliaia d'insegnanti le cui famiglie sono fatte di elettori e di elettrici, persone che tra qualche settimana saranno chiamate al voto, osservando l'accaduto potrebbero trarne le più opportune conclusioni, un particolare che ai politici dovrebbe interessare" - conclude - "noi non siamo nè contrari nè favorevoli all'operazione, avremmo voluto una maggiore concertazione per tutelare i diritti dei professori e la continuità didattica per i ragazzi".

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La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ha chiesto un incontro urgente al dirigente dell'ufficio scolastico territoriale dopo aver appreso, solo a mezzo stampa, che sono state formalmente avviate le procedure per avviare il distacco della sede Bobbio dell'Istituto "Tramello Cassinari" e inserirla in un Istituto Omnicomprensivo che nascerebbe dall'unione con l'attuale Istituto comprensivo di Bobbio, che comprende le scuole dell'infanzia, primarie e di 1° grado che si trovano anche a Marsaglia, Perino, Ottone e Travo.

L'organico dei docenti del Tramello Cassinari è unificato, a prescindendo dall'ubicazione delle due sedi, per questo la Gilda chiede che venga che il nuovo assetto non intacchi la titolarità di tutti gli insegnanti, in primis di coloro che lavorando da sempre a Piacenza si potrebbero trovare tecnicamente in "esubero" a causa dell'amputazione della sede di Bobbio. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Piacenza e Parma, a tal proposito fa presente che "La mancata concertazione che le parti politiche ed istituzionali coinvolte stanno adottando è grave, abbiamo segnalato la situazione anche ai comuni interessati, alla Provincia e lo stesso atto lo stiamo recapitando alle sedi piacentine dei partiti di maggioranza". Nei giorni scorsi la Gilda ha tenuto anche un'assemblea a Bobbio e i docenti che lì lavorano non hanno mostrato un'avversità preconcetta all'assetto che si vuole dare, il problema è salvaguardare i diritti dei professori di Piacenza, visto che giuridicamente l'organico è unico su tutto l'Istituto senza suddivisione per località. Inoltre sarebbe bene che i decisori politici si ponessero anche il problema della continuità didattica, il cambio di docenti sarebbe penalizzante per gli studenti. 


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Dopo la recente assegnazione alle Scuole Statali piacentine di ulteriori 40 posti di insegnanti di sostegno, “in deroga” all'organico già esistente, sarebbe d'uopo che qualcuno informasse le rappresentanze di categoria rendendole edotte dell'elenco esatto degli istituti in cui questi insegnanti saranno assunti a tempo determinato.
Non solo non si sa in quali scuole questi docenti andranno, nemmeno il luogo e l'orario in cui si svolgeranno le procedure di assunzione è stato reso noto. Un'opaca situazione che a Piacenza si è già vista in settembre, quando sono stati reclutati circa 500 docenti per le scuole di 2° grado “a porte chiuse”, senza che nessuno potesse assistere alle operazioni, nemmeno i diretti interessati. Un fatto che ha indotto la Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, a presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Le scuole piacentine e quelle parmensi fanno capo a un unico ufficio interprovinciale ma a Parma le cose vanno diversamente: nonostante nella provincia vicino i posti da assegnare sono solo 30, tutte le procedure di individuazione dei docenti sono fissate per giovedì mattina. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, a tal proposito sottolinea: “I dirigenti scolastici, titolari queste procedure di assunzione, nel territorio delle due province sono ormai una categoria fuori controllo, ognuno di loro si comporta come meglio ritiene, ciò è inconcepibile in una pubblica amministrazione, è evidente che il direttore scolastico regionale e coloro che in quel di Bologna lo coadiuvano non riescono a coordinare efficacemente questo segmento professionale.  Ancora una volta chiediamo alla politica di farsi carico di questa situazione imbarazzante e provvedere di conseguenza,  nel frattempo invitiamo gli attuali vertici dell'Ufficio Scolastico Regionale a fare un passo indietro”. 
 
Gilda Insegnati 
 
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