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Un'evoluzione che ha come elemento guida la centralità del paziente. Previste aree omogenee organizzate in base al bisogno assistenziale del malato che consentiranno un utilizzo ottimale delle professionalità e delle tecnologie.
Modena, 29 ottobre 2014 -
L'Ospedale di Sassuolo si trasforma, evolve e si riorganizza adottando il modello per intensità di cura. Un'evoluzione importante che ha come elemento guida la centralità del paziente, attorno al quale si muoveranno i professionisti e si aggregheranno le tecnologie di cui la struttura dispone. L'ospedale per intensità di cura ha una chiara identità che si può riassumere in tre aspetti essenziali: una migliore appropriatezza degli interventi, maggiore interdisciplinarietà dell'atto medico dato che professionisti di diverse discipline lavoreranno insieme in un'unica area, aumento delle occasioni d'informazione nei confronti del paziente e dei suoi famigliari grazie alla presenza di un soggetto di riferimento facilmente identificabile. Infatti il paziente, nell'ambito di una equipe predefinita, avrà un unico interlocutore medico ed un unico interlocutore infermieristico.
Per dare concreta applicazione al nuovo modello, nell'ospedale organizzato per intensità di cura sono previsti tre differenti livelli assistenziali: uno ad intensità alta che comprende le degenze intensive e sub-intensive (ad esempio rianimazione, unità di terapia intensiva cardiologica, ecc...) collocato al primo piano; un secondo, ad intensità media, che comprende le degenze suddivise per aree funzionali (Area medica, chirurgica, materno-infantile ...) e infine uno a bassa intensità, dedicato ai pazienti post-acuti. I nuovi percorsi di ricovero saranno individuati partendo dalla valutazione di due parametri principali: l'instabilità clinica della persona assistita e il livello di bisogno assistenziale del paziente.
Giunge quindi a pieno compimento il percorso di avvicinamento avviato all'inizio del 2013 in coerenza con le indicazioni della Regione Emilia-Romagna e della direzione dell'Azienda Usl di Modena che porterà al superamento di un'organizzazione strutturata in Reparti o Unità operative in base alla patologia e alla disciplina medica per la sua cura. Queste ultime saranno sostituite da aree omogenee, chiamate "piattaforme logistiche di ricovero", che aggregano i pazienti in base alla maggiore o minore gravità del caso e al conseguente minore o maggiore livello di complessità assistenziale.
"Si tratta di un passaggio molto importante che andrà ad incidere positivamente sulla qualità della cura e sull'efficienza organizzativa. La parola chiave sarà l'integrazione. Potremo sviluppare ulteriormente il nostro lavoro che punta al miglioramento continuo dell'assistenza valorizzando i professionisti e le dotazioni tecnologiche delle quali disponiamo. Tutti insieme abbiamo lavorato per quasi due anni, per prepararci nel migliore dei modi a questa evoluzione. Il progetto è stato studiato, condiviso, verificato in tutti i suoi aspetti e grazie alla grande disponibilità e attenzione da parte di tutto il personale siamo pronti per rendere operativa la trasformazione" ha sottolineato il direttore generale dell'Ospedale di Sassuolo, Bruno Zanaroli.
"L'Azienda Usl di Modena ha aderito alla sperimentazione promossa dalla Regione, al fine promuovere l'adozione in tutti i nostri ospedali del nuovo modello organizzativo, che offre notevoli vantaggi sia per i pazienti, cui viene garantito il livello di intensità assistenziale adeguato, che per assicurare un utilizzo virtuoso delle competenze professionali e delle attrezzature a disposizione. Interventi di questa natura sono già stati posti in essere a Pavullo ed a Mirandola e sono in fase di avvio a Baggiovara, ma non vi è dubbio che l'Ospedale di Sassuolo rappresenta la struttura all'interno della quale ad oggi il cambiamento sarà più significativo. Ho seguito con attenzione il lavoro preparatorio svolto sino ad ora e sono convinta che il risultato sarà più che soddisfacente. Allargando l'orizzonte al contesto provinciale, vorrei sottolineare che questi interventi determineranno positive ricadute sull'organizzazione più complessiva dei servizi sanitari che potranno così trovare un equilibrio ancora più soddisfacente tra assistenza ospedaliera e servizi territoriali" ha evidenziato il direttore generale dell'Azienda Usl di Modena, Mariella Martini.
Il nuovo modello organizzativo e le sue peculiarità sono state presentate questa mattina, 29 ottobre, durante una conferenza stampa tenutasi presso l'Ospedale di Sassuolo alla quale erano presenti oltre a Bruno Zanaroli e Mariella Martini, anche Maria Pia Biondi e Andrea Donati, rispettivamente presidente e direttore sanitario dell'Ospedale di Sassuolo, Massimiliano Morini, sindaco di Maranello e attuale presidente dell'Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e Maria Costi, sindaco di Formigine e vice-presidente della Provincia di Modena.
PER AIUTARE LE PERSONE AD ORIENTARSI
Un'attenzione particolare è stata posta anche agli aspetti legati alla comunicazione rivolta ai cittadini. Per facilitare l'orientamento all'interno della struttura ospedaliera, ad ogni posto letto è assegnato un numero composto da tre cifre ed una lettera: la prima cifra indica il piano in cui è ricoverata la persona assistita, la lettera la scala; gli ulteriori due numeri indicano il posto letto assegnato nell'area di degenza. Ad esempio il numero 1 B 02, indica il 1°piano Scala B letto 02.
Pazienti e loro familiari per orientarsi in modo semplice potranno contare anche su una segnaletica completamente rinnovata che abbina alle indicazioni delle varie aree sette differenti colorazioni. L'area rossa, ad esempio identifica quella ad alta intensità di cura, quella verde la degenza medica a media intensità di cura, quella arancione la degenza chirurgica a media intensità di cura. È stato inoltre realizzata una piccola guida stampata che sarà messa a disposizione dei visitatori. Infine per condividere nel modo più ampio possibile la filosofia e le finalità della riorganizzazione dell'ospedale per intensità di cura, presso tutti gli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta verrà affissa una locandina appositamente creata.
ASSISTENZA OSPEDALIERA PER INTENSITÀ DI CURA:
Una scelta innovativa che parte dalla Regione Emilia-Romagna
Un ospedale non più strutturato come da tradizione in Reparti o Unità operative in base alla patologia e alla disciplina medica per la sua cura, ma organizzato in aree, chiamate "piattaforme logistiche di ricovero", che aggregano i pazienti in base alla maggiore o minore gravità del caso e al conseguente minore o maggiore livello di complessità assistenziale. E' questo il "nuovo" modello di ospedale che si sta realizzando anche in Emilia-Romagna per coniugare al meglio sicurezza, efficienza, efficacia ed economicità dell'assistenza mettendo al centro il paziente e il livello del suo bisogno di assistenza. L'ospedale "per intensità di cura" assicura la più completa integrazione delle diverse competenze professionali necessarie per trattare le diverse patologie di pazienti.
I criteri per la scelta dell'area di ricovero
I parametri sono essenzialmente due:
l'instabilità clinica della persona assistita e il livello di bisogno assistenziale del paziente. Inoltre, nella scelta può risultare rilevante la durata prevista del ricovero.
I tre livelli su cui si basa il nuovo assetto:
un livello di intensità alta che comprende le degenze intensive e sub-intensive (ad esempio rianimazione, unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC), ecc...);
un livello di intensità media che comprende le degenze suddivisi per aree funzionali (Area medica, chirurgica,materno-infantile ...);
un livello di intensità bassa dedicato ai pazienti post-acuti.
Rispetto ai percorsi che saranno predisposti per accogliere la persona assistita, è prevista la creazione di apposite cabine di regia, veri e propri luoghi fisici di coordinamento. In questo modo, che sia per chi segue un percorso programmato, sia per chi è invece inserito in un percorso legato ad un'emergenza può contare su una più ampia condivisione delle informazioni, una maggiore integrazione tra i professionisti che curano la stessa persona, e una maggiore appropriatezza del trattamento.
LE OPPORTUNITA' OFFERTE
Valorizzazione delle competenze
La nuova organizzazione consente al medico di concentrarsi sulle proprie competenze distintive e di esercitarle nelle diverse piattaforme logistiche di ricovero, ovunque siano i pazienti di cui ha la responsabilità clinica; al tempo stesso consente all'infermiere di valorizzare appieno le proprie competenze professionali e il proprio ruolo.
Ottimizzazione organizzativa e dell'utilizzo delle risorse
Un altro aspetto di grande rilevanza è l'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse tecnologiche e strutturali (gli ambienti di degenza, le sale operatorie, gli ambulatori, i servizi di diagnosi, in una parola tutte le strutture assistenziali sono utilizzabili da più professionisti) e delle risorse umane (i diversi professionisti sono chiamati a un confronto quotidiano). Permette inoltre di diminuire i posti letto non utilizzati in modo ottimale.
L'OSPEDALE DI SASSUOLO, DALLA SPERIMENTAZIONE ALL'ATTUAZIONE
A livello regionale, la sperimentazione per introdurre l'organizzazione per intensità di cura è stata avviata nel 2012 e riguarda 9 Aziende sanitarie che hanno risposto a un bando del Fondo per la modernizzazione (uno dei quattro programmi di ricerca e innovazione del Servizio Sanitario Regionale), promosso dall'Agenzia sanitaria e sociale regionale. Si tratta di: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Azienda Usl di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Azienda Usl di Imola, Azienda Usl di Forlì, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, Azienda Usl di Reggio Emilia, Azienda Usl di Piacenza. La sperimentazione è stata accompagnata da uno specifico supporto formativo.
Le fasi di avvicinamento
Erano in tutto sei le fasi previste per arrivare alla piena attuazione del modello organizzativo per intensità di cura all'interno dell'Ospedale di Sassuolo. Avviato il percorso all'inizio del 2013, ed ormai esaurite le prime cinque – analisi della situazione esistente, definizione degli scenari, condivisione interna del progetto, studio piano di fattibilità, progettazione operativa – ora si è pronti per l'adozione delle soluzioni che porteranno la struttura di Via Ruini ad essere la prima in provincia di Modena a mettere in atto un piano così articolato e strutturato rispetto alla sperimentazione indicata dalla Regione. In particolare l'avvio ufficiale è previsto a partire dai primi giorni di novembre.
Un accurato percorso di formazione per il personale
Per arrivare preparati all'evoluzione verso l'ospedale per intensità di cure, tutto il personale è da tempo stato coinvolto attraverso diversi momenti formativi volti a far conoscere e condividere il progetto.
Percorsi facilmente riconoscibili grazie anche ai colori
Sono previste sette aree di ricovero, adeguatamente indicate da una nuova segnaletica, facilmente identificabili grazie anche ai colori:
AREA ROSSA
area di degenza per persone con problemi di salute di natura cardiologica, pneumologica, di medicina d'urgenza e post intervento chirurgico
AREA VERDE A MEDIA INTENSITA' DI CURA
area di degenza per persone con problemi di salute di natura medico internistica o di medicina
d'urgenza
AREA BLU A MEDIA INTENSITA' DI CURA
area di degenza per persone con problemi di salute di natura medico internistica cardiologica e
pneumologica
AREA ROSA
area di degenza di ostetricia e pediatria
AREA LILLA A MEDIA INTENSITA' DI CURA
area di degenza per persone con problemi di salute di natura chirurgica ed urologica
AREA ARANCIONE A MEDIA INTENSITA' DI CURA
area di degenza per persone con problemi di
salute di natura ortopedica e di chirurgia plastica
AREA GIALLA A MEDIA INTENSITA' DI CURA
area di degenza per persone con problemi di salute di natura ginecologica, proctologica, otorinolaringoiatrica e degenze brevi di ogni specialità chirurgica
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)
I Giochi, libri, colori e DVD consegnati alle maestre dello Spazio Scuola. L'iniziativa fa parte del progetto DREAMbox che i Rotaract italiani hanno promosso su tutto il territorio nazionale in favore dei bambini oncologici -
Modena, 22 ottobre 2014 -
Rotaract, la sezione del Rotary club dedicata ai giovani tra i 18 e i 30 anni, ha donato 25 cofanetti, ciascuno contenente giocattoli, libri e DVD ai bambini ricoverati all'Oncoematologia Pediatrica del Policlinico, diretta dal prof. Paolo Paolucci. I regali sono stati consegnati lunedì 20 ottobre, dai ragazzi del Distretto Rotaract 2072, che raggruppa i club di Emilia – Romagna e Repubblica di San Marino: i responsabili del progetto Matteo Lodi e Giordano Giubertoni, accompagnati da Rebecca Lazzari, Matteo Benetti. Ad accoglierli i medici della struttura, guidati dal prof. Paolo Paolucci, la dottoressa Francesca Torcasio in rappresentanza della direzione sanitaria, Marisa Sverberi maestra dello Spazio Scuola, Mirella Cantaroni dell'Ufficio Comunicazione e Patrizia Romeo di ASEOP.
L'iniziativa fa parte del progetto DREAMbox (www.dreamboxitalia.org) che i Rotaract italiani hanno promosso su tutto il territorio nazionale in favore dei bambini oncologici. All'interno dei cofanetti i bambini troveranno giocattoli e materiale didattico, offerti da diverse aziende che partecipano al progetto. In Emilia – Romagna oltre al Policlinico, al progetto ha aderito l'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)
Un programma ricchissimo, con oltre 80 appuntamenti. Ospiti internazionali Norman Sartorius, presidente dell'associazione internazionale per il miglioramento dei programmi di salute mentale, Lily Peppou, ricercatrice dell'Istituto di Salute Mentale dell'Università di Atene. E tra gli altri Eugenio Borgna, psichiatra e saggista.
Modena, 11 ottobre 2014 -
"Le parole della Crisi", sarà questo il filo conduttore che animerà Màt, la Settimana della Salute Mentale, in programma dal 18 al 24 ottobre, a Modena. Giunta alla IV edizione, la manifestazione - promossa dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'Azienda Usl e sostenuta da Regione Emilia-Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il patrocinio del Comune di Modena e degli altri Comuni della provincia, ed il coinvolgimento attivo delle Associazioni di Utenti e Familiari - si conferma, per quantità e qualità delle proposte, esser punto di riferimento nazionale nell'ambito della riflessione sul tema della salute mentale. Màt propone convegni, dibattiti politico-sociali, momenti di studio e confronto, con l'obiettivo di rafforzare l'idea di Salute Mentale come patrimonio collettivo. "Le parole della Crisi", non bisogna mai dimenticarlo, sono quelle che designano le difficoltà di questi anni, ma anche quelle che descrivono le risorse attive alle quali possiamo attingere per costruire un nuovo modello di welfare, equo e sostenibile.
"Anche quest'anno, grazie a Màt, abbiamo l'opportunità di sviluppare un confronto, davvero ampio, sul tema della salute mentale. Come Azienda Usl, in questo ambito, consapevoli che le difficoltà determinate dalla prolungata crisi economica, alle quali peraltro, nell'area nord si sono aggiunte le ripercussioni derivanti dal terremoto, abbiamo effettuato ulteriori investimenti. In particolare sono state messe in atto politiche per rafforzare la capacità di risposta dei centri di salute mentale. È una scelta che connota la nostra provincia e più in generale l'intera Regione Emilia-Romagna. Attraverso azioni mirate intendiamo quindi offrire un ulteriore sostegno alle persone che vivono una fase di disagio legato alla salute mentale" ha sottolineato il direttore generale dell'Azienda Usl di Modena, Mariella Martini.
"Con questa nuova edizione della Settimana della Salute Mentale si vuole rafforzare in tutti noi la convinzione che l'attraversamento della crisi, il cercare di trovare una via d'uscita che "non lasci indietro nessuno", rappresentano un impegno etico e di cittadinanza, oltre che professionale. Un impegno che va affrontato con il coinvolgimento di tutti, valorizzando le buone pratiche ma non sottraendosi al messaggio positivo che ogni crisi porta, vale a dire, come ricorda anche l'etimologia stessa della parola, l'opportunità di effettuare una scelta. Una scelta tra un prima e un dopo, tra un passato che ha prodotto quello che siamo e un futuro al quale apprestarsi per costruire un nuovo modello di welfare, equo e sostenibile" ha evidenziato Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'Azienda Usl di Modena durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi giovedì 9 ottobre, alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute Mentale.
"Fra le centinaia di persone con disagio seguite dai Servizi sociali tante sono quelle con patologia psichiatrica prese in carico in modo integrato con il Dipartimento di salute mentale – sottolinea l'assessore comunale al Welfare e alla Coesione sociale del Comune di Modena Giuliana Urbelli – Sempre più spesso notiamo infatti come il disagio sociale e l'aumento della povertà incidano negativamente sui disturbi psichici. Da qui l'importanza di puntare, come servizi sull'inserimento lavorativo e sul cohausing per dare una risposta complessiva a un disagio che nasce come sociale e diventa psicologico."
Ancora una volta Màt miscela, in modo assolutamente originale, tanti ingredienti con lo scopo di creare momenti di contaminazione tra soggetti e mondi diversi per ridurre le distanze e combattere i pregiudizi e la diffidenza. Accanto a conferenze e convegni di altissimo profilo scientifico, numerose sono infatti le iniziative messe in campo per coinvolgere l'intera comunità, per sensibilizzarla e rafforzare l'idea e la consapevolezza che il tema della salute davvero interessa tutti ed è indissolubilmente legato alla qualità della vita dell'intera società in cui viviamo.
Nei sette giorni della manifestazione saranno più di 80 gli appuntamenti in programma in tutta la provincia di Modena. La creazione del ricco programma si caratterizza per il coinvolgimento attivo di tantissimi soggetti a partire dagli stessi pazienti e dalle associazioni, tra le quali anche quelle dei loro familiari, di cui fanno parte. Ancora una volta tra gli attori principali ci saranno quindi i pazienti e coloro che si adoperano per la cura e l'assistenza, sia sotto il profilo sanitario che sociale.
All'incontro con i giornalisti hanno partecipato oltre a Mariella Martini, Direttore Generale dell'Azienda Usl di Modena e Fabrizio Starace, Tilde Arcaleni, Presidente del Comitato Utenti Familiari Operatori, Paola Relandini, Presidente Associazione Idee in Circolo.
Màt partirà sabato 18 ottobre con una giornata che si svolgerà presso l'Auditorium della Fondazione Marco Biagi, dedicata alla crisi, letta come emergenza, ma anche come passaggio obbligato e opportunità. Protagonisti della mattina saranno due eminenti rappresentanti della psichiatria internazionale: Norman Sartorius, con un intervento sulla "rivoluzione dei pazienti" come antidoto allo stigma, ed Eugenio Borgna che discuterà degli interrogativi cui è chiamata a rispondere la psichiatria del terzo millennio. Ricco anche il programma del pomeriggio. Nella prima parte si approfondiranno i vari scenari della crisi, da quello locale, tracciato dalla ricerca condotta da Fondazione Marco Biagi e Dipartimento di Salute Mentale, a quello internazionale, con il caso della Grecia presentato da Lily Peppou dell'Istituto di Psichiatria di Atene. Seguiranno quindi una serie di interventi su connessione tra crisi e servizi di salute mentale, a cura del prof. Francesco Amaddeo, e su politiche attive del lavoro, trattate dal dott. Franco Deriu dell'Isfol, Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori. La giornata si concluderà con una Tavola Rotonda, moderata dal direttore de L'Espresso Bruno Manfellotto, che offrirà l'opportunità di far dialogare tra loro istituzioni locali e regionali con i responsabili nazionali per le politiche della salute di CGIL, CISL e UIL.
Il programma completo può essere consultato sul sito dedicato www.matmodena.it
Per chi poi vuole vivere in diretta l'evento è possibile leggere aggiornamenti e commenti in tempo reale su facebook.com/matmodena.it e twitter@matmodena hashtag #mat2014
(Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL di Modena)