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Continua l'azione di informazione dell'Associazione relativa alle novità normative del settore installazione impianti con un incontro in Camera di Commercio a Modena -

Modena, 19 gennaio 2015 -

L'applicazione del D.P.R 59/2009 sull'efficienza energetica negli edifici, le recenti normative riguardanti la sicurezza negli ambienti di lavoro, le indicazioni contenute nelle linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, sottolineano la necessità di effettuare un corretto trattamento dell'acqua per garantire sicurezza, ridurre le emissioni di anidride carbonica ed evitare gli sprechi energetici.

CNA, per fare il punto della situazione sulle modalità di applicazione di tali leggi e chiarire quali sono le attività da intraprendere da parte di tutti i soggetti interessati, ha organizzato martedì 20 gennaio, dalle ore 17.30, un seminario tecnico presso la Sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena (via Ganaceto 134, Modena). Relatore dell'incontro l'esperto Daniele Bonfanti di Cillichemie Italiana, azienda leader del mercato di depurazione acqua. Dopo i saluti di Gennaro Petrillo, Presidente Unione Installazione e Impianti di CNA Modena, Bonfanti analizzerà nel dettaglio il DPR 59/2009 sul "Risparmio energetico in edilizia" (legge che prescrive il corretto trattamento dell'acqua negli impianti sanitari e di riscaldamento), il DPR 74/2013, in altre parole il nuovo "Decreto ispezioni" (legge riguardante l'esercizio, alla conduzione, al controllo, alla manutenzione e alle ispezioni degli impianti termici) e il D.M. 10/02/2014, "Nuovo Libretto di Impianto e Rapporti di Controllo Energetico" (altro non è che la presentazione della nuova modulistica relativa al trattamento dell'acqua). Nella seconda parte del convegno sarà presentato anche il kit per l'analisi dell'acqua, utile per la compilazione della scheda due del libretto d'impianto.

Sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della depurazione dell'acqua è l'obiettivo che si pone CNA con questo incontro: oltre a ridurre il consumo energetico e ad avere una maggiore protezione dell'impianto idrotermosanitario, migliora le caratteristiche stesse di potabilità e purezza rendendo l'acqua simile a quella di fonte.
Sarà lasciato ampio spazio al dibattito in sala. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.mo.cna.it.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA
 MO)

Martedì, 29 Aprile 2014 09:39

Parma - "Acqua nostra"

Acqua del rubinetto nelle mense scolastiche comunali a partire da settembre. Questo sottoscrive il protocollo d'intesa per l'utilizzo dell'acqua di rete nelle mense dei nidi, scuole dell'infanzia e scuole primarie e secondarie di primo grado, a partire dall'anno scolastico 2014-2015.

Parma, 29 aprile 2014 -


Il comunicato di GCR sulla riduzione dei rifiuti che passa dalla scuola con il nuovo protocollo che sarà applicato nelle scuole -

Da settembre le scuole di Parma andranno ad acqua di rubinetto.
La rivoluzione verde è stata presentata in municipio con l'adesione di tutti gli enti di controllo.
L'acqua del sindaco per i cittadini del futuro.
Non solo un'enorme inversione di tendenza sul fronte dell'usa e getta, ma anche un formidabile momento educativo, che preclude ad un domani con meno plastica e più intelligenza.
L'acqua del rubinetto, controllata 24 ore al giorno, è praticamente gratuita.
Con questo provvedimento si dà lo stop ai bilici di bottigliette, in viaggio da nord a sud, e da sud a nord, per seguire il vezzo dei consumatori, "preferisco la San Bollicina", "io invece voglio la San Naturale", e via di gomma in gomma sui nastri delle autostrade dello Stivale.
Una sfida importante, che deve passare anche attraverso la garanzia della fornitura di un'acqua sana e nutriente, per battere il rischio nitrati, che l'agricoltura intensiva e gli allevamenti massivi hanno regalato alle nostre terre e, di conseguenza, alle nostre falde.
Un lavoro impegnativo attende le maestranze, finalizzato a migliorare sempre di più la bontà della nostra acqua, per mantenere elevato il grado di sicurezza e salvaguardia per cittadini.
La sfida passa anche attraverso lo sviluppo del sistema fontane pubbliche, che dovrebbe essere maggiormente sostenuto dal gestore e non gravare totalmente sui bilanci asfittici del Comune.
L'Italia, come si sa, è al primo posto in Europa per consumo di acqua minerale.
Nel 2011 un record di 200 litri a testa all'anno di acqua in bottiglia, terzi al mondo dopo Arabia Saudita e Messico.
Un mercato da 2 miliardi di euro e 12 miliardi di litri imbottigliati all'anno, oltre che 350 mila tonnellate di plastica inutile per forgiare le bottiglie, 1 milione di tonnellate di CO2 e infine 700 mila tonnellate di petrolio estratto per il Pet.
Il business è enorme e gli interessi in gioco di formidabili dimensioni.
Eppure stiamo parlando di acqua, semplice acqua che sgorga naturalmente, sulla quale al limite si aggiunge un po' di anidride carbonica, ma che di per sé ha nulla di aggiunto, nessun know-how tecnologico, nessun brevetto.
Solo acqua.
Benvenuta acqua di Parma.

 

(Fonte: ufficio stampa Gestione Corretta dei Rifiuti)

 

Il consiglio locale si è riunito questa mattina in Provincia. Scanditi i tempi per "due diligence" e piano industriale. Tutino: "Entro fine anno il progetto sarà portato a termine" -

 

Reggio Emilia, 13 marzo 2014 -


Nella seduta di questa mattina il Consiglio Locale di Reggio Emilia (composto dai sindaci e dall'assessore provinciale all'ambiente) ha scandito i tempi delle attività di redazione della "due diligence" e del piano industriale del nuovo soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato.
La "due diligence" è la perizia con la quale l'agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per il servizio idrico ed i rifiuti individuerà, con IREN, il preciso valore economico per il subentro del nuovo soggetto gestore. In sostanza il nuovo soggetto, interamente controllato dai comuni, dovrà ereditare il piano degli investimenti di IREN (e le relative tariffe) ed il calcolo del valore economico di questo passaggio sarà definito con una perizia.
Il piano industriale, invece, non riguarderà solo gli investimenti, ma anche il vero e proprio funzionamento della nuova azienda pubblica e definirà le modalità con le quali avverrà lo scorporo del ramo idrico reggiano di IREN e la nascita del nuovo soggetto gestore.
La realizzazione di questa attività avviene dopo che, nel secondo semestre del 2013, erano stati portati a termine con esito positivo gli studi di fattibilità voluti dal Consiglio Locale.
La "due diligence" sarà seguita dalla struttura tecnica regionale di ATERSIR, che incaricherà uno o più studi specializzati in questo campo. La verifica periodica di questa attività con i rappresentanti del territorio reggiano avverrà attraverso un gruppo di lavoro al quale parteciperanno, oltre ad IREN e ad Agac Infrastrutture, una delegazione del Consiglio Locale composta dall'assessore provinciale Mirko Tutino, dal sindaco di Castellarano Gianluca Rivi e dal sindaco di Quattro Castella Andrea Tagliavini, le organizzazioni sindacali ed il comitato Acqua Bene Comune.
Il Piano Industriale, invece, sarà costruito da un secondo gruppo di lavoro che vedrà (oltre ad IREN e ad AGAC Infrastrutture), il supporto del gestore pubblico del servizio idrico della provincia di Gorizia, che dal 2012 supporta i sindaci reggiani, una delegazione del Consiglio Locale composta dall'assessore Mirko Tutino, dal sindaco di San Martino in Rio Oreste Zurlini e dal sindaco di Luzzara Andrea Costa, dal comitato Acqua Bene Comune e da una delegazione dei lavoratori del Servizio Idrico Integrato di Reggio Emilia.
Per il completamento di queste attività sono stati definiti dei tempi precisi: aprile-agosto 2014.
Entro il 30 settembre è prevista l'approvazione del piano industriale e la costituzione del nuovo soggetto gestore. Entro il 31 dicembre avveràà il passaggio di consegne al nuovo soggetto gestore.
Il Consiglio Locale, nella delibera, ha anche chiesto ad IREN, in qualità di gestore, di non operare riorganizzazioni dei servizi e sottoscrizione di contratti di fornitura pluriennali se non attraverso una comunicazione preventiva al Consiglio Locale. Un secondo ordine del giorno approvato dal Consiglio Locale chiede al Parlamento di modificare il metodo tariffario del servizio idrico, perché quello elaborato dall'Autorità dell'Energia del Gas non rispetta l'esito referendario e toglie ai Comuni ogni potere di intervento.
"Con la delibera di questa mattina si passa alla fase tecnica ed operativa del processo di ri-pubblicizzazione del Servizio Idrico" - dichiara l'assessore all'Ambiente della Provincia e Coordinatore del Consiglio Locale Mirko Tutino -. "Il periodo elettorale non creerà uno stop a questo lavoro, che potrà proseguire nella sua parte più tecnica e di dettaglio nei prossimi quattro mesi. Ho proposto i nomi di quattro sindaci per affiancarmi in questo lavoro perché la Provincia ha un futuro incerto e sicuramente non sarò più nel mio incarico dopo giugno. I progetti devono vivere indipendentemente dalle persone che li hanno seguiti sino ad ora ed è quindi fondamentale che i Sindaci siano pienamente coinvolti anche in questi passaggi tecnici ed operativi. Siamo stati gli unici in Italia a concepire uno scorporo da un'azienda multiservizi e quotata in borsa e sapevamo che sarebbe stato un percorso complicato. Ma con la volontà politica siamo arrivati a questo punto e con la stessa volontà politica, entro fine anno, sarà portato a termine".

 

 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

 

Parma, 08 agosto 2013 - -
Parma si "distingue" per il 40% di dispersione idrica. A Ravenna le tariffe più alte, 439 euro annui a famiglia.

Costi più elevati della media si registrano in Emilia Romagna, dove una famiglia tipo ha speso nel 2012 388 euro, rispetto ai 310 del resto d'Italia, con l'eccezione positiva di Piacenza dove si spendono 296 euro e il limite massimo di Forlì dove si è arrivati a 431 euro. In regione l'incremento più alto fra 2011 e 2012 si è registrato a Bologna (294 euro nel 2011, 324 nel 2012, +10,2%), mentre è Parma la città con l'incremento più elevato considerando il periodo 2007-2012, ossia +56,8%. E sempre Parma si distingue per il triste primato del 40% di dispersione idrica, contro il 25% della media regionale e il 33% di quella nazionale.
Nell'annuale indagine realizzata dall'Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva, le contraddizioni del Servizio Idrico Integrato nel nostro Paese, con dati anche sulla dispersione idrica. On line su www.cittadinanzattiva.it il dossier con gli approfondimenti regionali.
L'indagine è stata realizzata in tutti i capoluoghi di provincia, relativamente all'anno 2012. L'attenzione si è focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori). I dati sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10%.

Cara acqua. In un anno una famiglia sostiene in media una spesa di 310€ per il servizio idrico integrato. In generale, il caro bollette viaggia più spedito al Centro (+47,1% rispetto al 2007, +9% rispetto al 2011). Seguono le regioni del Nord (+32,1% rispetto al 2007, +5,2% rispetto al 2011) e il Sud (+23,8% rispetto al 2007, +8,5% rispetto al 2011).

ER ACQUA

(Cittadinanzattiva fonte)

Pubblicato in Ambiente Emilia
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