AUSL Parma

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Ristrutturazione e restauro conservativo della facciata del padiglione maternità dell'Azienda Ospedaliero-Università di Parma: conclusi i lavori del lato che guarda su via Gramsci, nel rispetto dei vincoli storico artistici a cui è soggetto.

Parma, 29 dicembre 2016

Sono terminati questa settimana i lavori di ristrutturazione e restauro conservativo della facciata del padiglione maternità dell'Azienda Ospedaliero-Università di Parma, uno dei primi nove edifici che costituiscono il nucleo storico del Maggiore, realizzati intorno al 1926. Un altro piccolo, ma significativo passo verso un Ospedale che sposa l'inserimento di nuove funzioni alla manutenzione dell'esistente nel rispetto dell'alto valore simbolico che ha per la città.
L'intervento ha riguardato la parte esterna della struttura che si affaccia su viale Gramsci, sottoposta a tutela storica artistica da parte della Soprintendenza, con la riqualificazione completa del basamento e dei 3 piani dell'edificio ma soprattutto il ripristino del colore originario altamente identificativo della struttura ospedaliera con la caratteristica scritta "Maternità" incorniciata nel frontone.
Il progetto ha visto, inoltre, il recupero delle opere in ferro come le inferriate delle finestre, i parapetti della rampa veicolare e il reggi bandiera. I lavori di riqualificazione di questa prima fase sono stati finanziati dalla Regione Emilia-Romagna per 300 mila euro e sono stati conclusi nei tempi previsti. Nel corso del prossimo anno si proseguirà con il recupero e la riqualificazione delle parti restanti dello storico padiglione dell'Ospedale Maggiore di Parma.

Brevi cenni storici sull'edificio

Il padiglione Maternità, che attualmente ospita l'unità operativa di Ostetricia e ginecologia, gli studi e i direzionali universitari, era in origine organizzato con le porzioni laterali ribassate, su due piani, rispetto alla parte centrale, su tre piani, che identificava l'ingresso principale. La forte volontà rappresentativa si denota nella parte centrale della facciata, di un timpano di copertura con la scritta "Maternità" che ne identifica, fin dal periodo della realizzazione, le funzioni.
Nel corso degli anni, si sono sovrapposti interventi di ampliamento che ne hanno modificato le linee e le caratteristiche architettoniche, con il sovralzo di un piano, attorno al 1964, delle parti laterali del fabbricato e della zona retrostante alla facciata. Inoltre, sempre nel 1964, è stata realizzata la pensilina sull'ingresso della facciata principale di via Gramsci. L'immobile, nella porzione di edificio parallelo alla via Gramsci, è sottoposto a tutela storico-artistica da parte della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza.

(Fonte: Ausl Parma)

Ospedale Santa Maria: finiti i lavori di ristrutturazione alla Medicina interna, Ortopedia e Traumatologia. Lungo-assistenza territoriale e Hospice. Consegnata l'ambulanza per il trasporto dei neonati in sicurezza grazie alla donazione del Comitato "Vicini a Clio".

Parma, 22 dicembre 2016

Sono terminati i lavori di ristrutturazione nelle Unità Operative di Medicina interna, Ortopedia e traumatologia e Lungo-assistenza territoriale, iniziati nel maggio scorso e realizzati dopo gli interventi di miglioramento dell'hospice "La Valle del Sole".
L'intervento, per una spesa di oltre 180.000 euro, è stato realizzato senza interrompere l'attività assistenziale e fa parte del più ampio progetto di riqualificazione dell'Ospedale Santa Maria che vede un investimento complessivo di 2 milioni e 200 mila euro e che comprende il miglioramento della sicurezza infrastrutturale secondo quanto previsto dalla vigente normativa antisismica.

Inoltre, frutto della generosa partecipazione della Valtarese Foundation, l'Ospedale è già dotato di un aggiornato ed efficiente programma wi-fi di prescrizione informatizzata della terapia farmacologica, utile a garantire un incremento delle performances in termini di sicurezza e rapidità di intervento.
Infine, grazie alla raccolta fondi organizzata dal Comitato "Vicini a Clio", l'Ospedale può contare su un'unità mobile di rianimazione neonatale. Il contributo del Comitato pari a oltre 127.000 è stato infatti utilizzato per l'acquisto di un'ambulanza per il trasporto in sicurezza dei neonati debitamente attrezzata.

Sono questi i più significativi e recenti segni di un impegno che conferma come l'Ospedale di Borgotaro sia parte importante della rete ospedaliera aziendale e provinciale, insieme alla struttura di Vaio, con funzioni a servizio del bacino d'utenza distrettuale e dell'intera provincia.
Nel dettaglio, queste le Unità Operative coinvolte dalla riqualificazione.

Ospedale Santa Maria ristrutturazione borgotaro1

U.O. DI MEDICINA INTERNA Con circa 1200 ricoveri all'anno, l'attività diretta da Michele Meschi è finalizzata all'assistenza di persone affette da patologie internistiche, acute o croniche riacutizzate, con interventi ad hoc strutturati secondo il modello per intensità di cure. Al suo interno, l'area di "alta valenza" consente la gestione multidisciplinare dei quadri clinici più complessi, sia di ambito internistico e cardiologico, sia in fase perioperatoria, in collaborazione con il Dipartimento Chirurgico e del Servizio di Anestesiologia. I professionisti dell'U.O. contribuiscono inoltre all'attività ambulatoriale, a garanzia della continuità assistenziale ospedale-territorio. Sono attivi gli ambulatori di nefrologia, medicina interna e ipertensione arteriosa, diabetologia e malattie metaboliche, emostasi e sorveglianza terapie anticoagulanti, cardiologia clinica e strumentale, cure palliative, oltre ai Day Service per lo scompenso cardiaco, e il follow up del paziente diabetico e con patologie renali. L'équipe, oltre all'attività assistenziale, svolge anche attività didattica nei corsi di laurea e di specializzazione dell'Ateneo di Parma.

LA LUNGO-ASSISTENZA TERRITORIALE Con la direzione infermieristica di Giuseppina Delnevo, affianca la tradizionale Lungodegenza e si inserisce in modo innovativo nell'offerta assistenziale del Dipartimento di Cure Primarie distrettuale, collaborando insieme ai medici di medicina generale alla gestione delle persone che, superata la fase acuta della malattia, necessitano di un prolungamento di degenza per un percorso di riattivazione e di riabilitazione motoria, o per un monitoraggio clinico protratto preliminare a dimissioni difficili anche per motivi socio-sanitari. Dalla sua attivazione, l'U.O. ha già assicurato circa 200 ricoveri. I locali sono stati rinnovati e resi più accoglienti con nuovi arredi, grazie al contributo dell'Associazione "Amici della Valle del Sole".

Ospedale Santa Maria ristrutturazione borgotaro2

L'U.O. DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA Diretta da Aldo Guardoli, dotata di 16 posti letto per degenza ordinaria, 4 in Day Surgery e 8 di Riabilitazione estensiva e intensiva, l'U.O. riveste un ruolo di importanza strategica nell'offerta clinico-assistenziale in ambito di patologia chirurgica, con erogazione di prestazioni sanitarie tra le più avanzate nel panorama nazionale e con significativo indice di attrazione da sedi intra ed extraregionali. Tra le attività di eccellenza, si ricordano la chirurgia traumatologica dell'arto superiore e dell'arto inferiore con innovative tecniche mini-invasive, la chirurgia protesica del ginocchio e dell'anca con tecniche mini-invasive; la chirurgia artroscopica dell'anca, della spalla e del ginocchio (con ricostruzioni legamentose), del gomito e della caviglia; la chirurgia ricostruttiva articolare e legamentosa con trapianto da donatore. L'équipe garantisce anche prestazioni di riabilitazione postchirurgica in regime di ricovero, nonché attività ambulatoriale.

L'HOSPICE LA VALLE DEL SOLE Per primo interessato dagli interventi di riqualificazione, il Centro ha aperto nel 2005 dove opera un'équipe di infermieri specializzati, operatori socio-sanitari, medico palliativista, psicologa, assistente sociale, medici di medicina generale, volontari. L'hospice è rivolto a persone con malattie, oncologiche e non, che necessitano di un ricovero temporaneo per il perseguimento di vari obiettivi, primo tra tutti il miglioramento della qualità della vita, grazie, in primis, al controllo del dolore. Il Centro mette a disposizione un ambiente confortevole, costituito da otto camere singole dotate di ogni comfort, aperte a familiari, amici e ad animali di compagnia di piccola taglia.

(fonte: Ufficio stampa AUSL di Parma)

Mercoledì, 21 Dicembre 2016 11:49

Donazione a Giocamico, nel ricordo di Andrea

Consegnati a Giocamico cinque mila euro, grazie alla solidarietà della ditta Natfood, che da Scandiano si mobilita a fianco dell'Associazione "Amici di Andrea" di Fidenza.

Parma, 21 dicembre 2016

Parte da Fidenza e passa per Scandiano la solidarietà a favore dell'Associazione Giocamico, che porta in Ospedale una donazione di cinque mila euro. A rendere concreto il gesto di solidarietà è la ditta Natfood di Scandiano produttrice di orzo e ginseng che, per il Natale 2016, sostituisce la strenna ai dipendenti con un assegno intestato all'associazione.
L'iniziativa è scaturita dalla mobilitazione dell'"Associazione amici di Andrea", voluta da Alessandro, papà del giovanissimo che ha trascorso quattro anni all'Ospedale dei bambini e che, assieme alla sua famiglia, ha toccato con mano il beneficio e il sollievo prodotto dalla presenza dei volontari in reparto. Lo spiega in modo chiaro Alessandro Cigala: "Arrivare in ospedale e sapere che ci sono i volontari che sostengono pazienti e famiglia ti fa sentire meno solo, di fronte al vuoto che la malattia genera".
Così l'esperienza difficile della famiglia Cigala ha contagiato la benevolenza di parenti e amici, fino a arrivare alla realtà produttiva di Scandiano, dove l'amico Francesco Romano, collaboratore di Natfood ha proposto la donazione. "Li abbiamo visti lavorare e solo osservare è bastato per capire quanto importante sia il loro ruolo - spiega Romano – Raccontare questa esperienza è bastato per mobilitare il titolare della ditta per cui lavoro". Si chiama Luciano Lochis, l'amministratore delegato di Natfood, e grazie alla sua determinazione e alla sua volontà il passa parola ha assunto la forma concreta di un assegno di beneficienza. "Quando mi è stata proposta la donazione, non ho avuto esitazione –dichiara risoluto Lochis – l'ho percepito come un invito che ho voluto subito raccogliere e del quale ringrazio i miei collaboratori e dipendenti".

(Fonte: ufficio stampa Azienda ospedaliero-universitaria di Parma)

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