A pieno regime la campagna vaccinale nei centri residenziali anziani. Domani le équipe infermieristiche mobili dell'Ausl vaccineranno nelle strutture di Roccabianca e Salsomaggiore
A San Lazzaro di Savena vaccinazione anti-covid per tutti gli ospiti e operatori della RSA “Il Poggio”, tra questi nonna Maria Luigia di 98 anni
Dopo la sessione vaccinale del pomeriggio del 5 gennaio, alcuni operatori avrebbero contattato i parenti per non sprecare le dosi di vaccino Pfizer avanzate e impossibili da somministrare il giorno dopo. Il gesto è stato fatto in buona fede, ma ha violato i rigidi protocolli sanitari. Dopo l’istruttoria aperta dall’Ausl di Modena, anche i Carabinieri dei Nas di Parma hanno avviato un’indagine.
Coronavirus. In Emilia-Romagna 5.443 le persone vaccinate, oggi eseguite 2.282 somministrazioni agli operatori sanitari, delle CRA e ai degenti delle residenze per anziani. Da lunedì la campagna a regime con 50mila vaccinazioni alla settimana. I dati odierni relativi alle ore 18. Sempre da lunedì la comunicazione dei dati completi sulle vaccinazioni, per territorio
Coronavirus. In Emilia-Romagna 3.161 persone vaccinate: ai 975 del Vaccine Day si aggiungono i 2.186 di ieri, primo giorno della campagna
Vaccini. In Emilia-Romagna oltrepassato il 97% di copertura per le vaccinazioni introdotte dalla legge regionale. Percentuali in netta crescita in tutte le province: alcune sfiorano il 100%, e quelle storicamente più indietro recuperano 5 punti in sei mesi (dicembre-giugno). Superata la soglia di sicurezza per morbillo-parotite e rosolia, scesa all'87% a fine 2015 e oggi risalita al 96,5%. E arriva una novità: antimeningococco B gratuito per i bimbi nati dal 2014 al 2016.
Bologna -
L’Emilia-Romagna accelera ancora sulle coperture vaccinali, oltrepassando - al 30 giugno 2019 - la percentuale del 97% per le vaccinazioni rese obbligatorie dalla legge regionale (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) per la frequenza al nido.
E continuano a salire, in tutte le province comprese quelle storicamente più indietro, i dati di copertura anche per le vaccinazioni introdotte dalla successiva normativa nazionale: oltre a pertosse ed emofilo di tipo B, il gruppo ‘Mpr’, cioè morbillo, parotite e rosolia, che in Emilia-Romagna era sceso a livelli allarmanti: 87% a fine 2015. Oggi è arrivato al 96,5%, mettendo a segno un recupero di quasi 10 punti percentuali in meno di quattro anni. Un dato particolarmente significativo, considerando i casi di morbillo che negli ultimi anni hanno interessato tutto il Paese, compresa l’Emilia-Romagna.
Superato, già al 31 dicembre 2018, il muro del 95%, cioè la soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per garantire la cosiddetta “immunità di gregge”, l’aggiornamento al 30 giugno scorso delle coperture vaccinali nei bambini nati nel 2016 (il dato sulla fascia dei 2 anni è quello su cui si basano le rilevazioni ministeriali) mostra numeri inequivocabili: nel primo semestre dell’anno tutte le coperture in Emilia-Romagna si sono ulteriormente alzate: poliomielite 97,4% (era al 95,7%); difterite 97,3% (era al 95,7%); tetano 97,4% (era al 95,7%); pertosse97,3% (era al 95,7%); epatite B 97,2% (era al 95,5%), emofilo B 96,6% (era al 95,2%); morbillo-parotite-rosolia(MPR) 96,5% (era al 93,5%). (L’obbligatorietà per la vaccinazione contro la varicella vale a partire dai nati nel 2017).
Bene anche le vaccinazioni non obbligatorie, ma solo raccomandate, in deciso aumento e sempre più vicine al 95%: per il meningococco C si passa dal 92,1% di copertura al 31 dicembre 2018 al 94,5% del 30 giugno 2019, per lo pneumococco dal 93,8% al 94,9%.
Ci sono province, come Ravenna, che oltrepassano abbondantemente il 98% per tutte le vaccinazioni obbligatorie, o come Parma dove si sfiora quasi il 100% per i vaccini introdotti dalla legge regionale. Ma anche Forlì, Cesena e Rimini - che tradizionalmente si assestano su coperture più basse - avanzano visibilmente, arrivando a superare, o a sfiorare di poco, la soglia del 95% e mettendo complessivamente a segno, da dicembre a giugno, una crescita di 2 punti percentuali; inparticolare Rimini evidenzia un recupero massiccio su tutte le vaccinazioni, passando dall’88,3% al 93,4% di copertura per morbillo, parotite e rosolia.
“Parliamo- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che oggi in viale Aldo Moro ha presentato i dati alla stampa- di una crescita davvero significativa, che peraltro coinvolge l’intero territorio regionale, comprese le aree tradizionalmente più indietro sulla copertura, e riguarda tutte le vaccinazioni, anche quelle non obbligatorie ma solo raccomandate. Questi numeri dimostrano come nella stragrande maggioranza dei casi i genitori abbiano capito il senso della nostra battaglia, che l’Emilia-Romagna ha condotto per prima con uno solo scopo, quello di tutelare la salute pubblica e soprattutto dei bambini più deboli. È indubbio infatti che la legge con cui, a novembre 2016, rendemmo obbligatorie le vaccinazioni per l’iscrizione ai nidi, abbia fatto da traino, dandoci la possibilità di avere più tempo per organizzare, spiegare, fare sì che tutto funzionasse”.
“Grazie a un complesso e paziente lavoro svolto con le Aziende sanitarie, i Comuni e le scuole- aggiungono presidente e assessore- abbiamo accompagnato passo passo le famiglie lungo questo percorso, con un metodo di ascolto che oggi mostra di aver dato ottimi frutti. Partendo in netto anticipo rispetto alle altre regioni, abbiamo avuto modo di sensibilizzare i cittadini, con i risultati che oggi vediamo e di cui la nostra comunità, a partire dai più piccoli, può beneficiare. Questo era il senso della nostra legge, che come abbiamo sempre detto non era fatta per escludere, ma per includere e proteggere i più fragili”.
Vaccinazione gratuita per antimeningococco B
E per rafforzare ulteriormente questo percorso virtuoso, la Giunta regionale ha deciso di fare un ulteriore passo avanti, rendendo gratuita la vaccinazione contro il meningococco di tipo B (non obbligatoria, ma raccomandata)anche per i bambini nati nel 2014, 2015 e 2016, cioè quelli in età da scuola materna. Per i nati dal 2017 in avanti, infatti, la Regione aveva già introdotto la gratuità. Un modo per incentivare la vaccinazione nella fascia d’età, tra 0 e 6 anni, che è la più a rischio per la meningite di tipo B.
Questo provvedimento, approvato nell’ultima seduta di Giunta, consentirà quindi ai genitori di risparmiare 100 euro: la vaccinazione prevede infatti 2 dosi dal costo di 50 euro l’una (tariffa che peraltro la Regione in passato aveva deciso di ridurre rispetto a quella prevista per gli adulti che è di 80 euro). La gratuità è prevista sia per chi deve iniziare il ciclo vaccinale, sia per chi deve completarlo con la seconda dose. Le famiglie interessate devono chiamare l’Azienda sanitaria di competenza, che fisserà l’appuntamento.
“Estendere la gratuità per i bambini fino ai 6 anni- spiegano il presidente Bonaccini e l’assessore Venturi- è una decisione che abbiamo assunto per aumentare ulteriormente la copertura contro una malattia, la meningite di tipo B, che può avere conseguenze anche letali soprattutto nei bimbi più piccoli. In questo modo diamo una mano ai genitori per facilitare l’accesso a una vaccinazione molto importante, ma costosa”.
I risultati raggiunti in Emilia-Romagna pubblicati su Acta Bio Med
I risultati raggiunti sul fronte della copertura vaccinale in Emilia-Romagna, in particolare il recupero per morbillo, parotite e rosolia, sono stati oggetto di una pubblicazione scientifica: “Esitazione ed obbligo vaccinale in Emilia-Romagna: il caso della vaccinazione MPR” Acta Biomed 2019 (Vol. 90, N. 3: 394-397). Dallo studio emerge con chiarezza - come mostra il grafico allegato - che l’aumento è iniziato dopo l’introduzione della legge regionale n. 19 del 2016, che stabiliva l’obbligatorietà di quattro vaccinazioni per l’iscrizione ai nidi e ai servizi della prima infanzia, ed è poi proseguito con la legge nazionale. La legge con cui l’Emilia-Romagna ha fatto da apripista a livello nazionale ha dunque avuto un effetto di trascinamento positivo anche su morbillo-parotite-rosolia, allora non obbligatorie. /EC
Primi dati della campagna antinfluenzale 2019. Piacentini vaccinati: quasi il 5% in più rispetto allo scorso anno.
Ottimi risultati per la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2018-2019 gestita dal Dipartimento di Sanità Pubblica, in collaborazione con i medici di medicina generale e il Dipartimento della sicurezza dell'Azienda Usl di Piacenza, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta . I primi dati sul numero di persone che sono state sottoposte gratuitamente al vaccino, se confrontato con quello dello stesso periodo dello scorso anno, fanno registrate tutte un notevole aumento.
In particolare, le donne in stato di gravidanza sono state quelle che hanno dimostrato più attenzione all'invito della sanità: si sono vaccinate 200 future mamme (nel secondo e terzo trimestre di gravidanza) rispetto alle 80 del 2017.
Altro risultato particolarmente significativo è quello che riguarda gli operatori sanitari, passati dai 737 del 2017 ai 913 del 2018.
"Siamo soddisfatti della risposta dei piacentini – mette in evidenza Marco Delledonne, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl di Piacenza. Complessivamente abbiamo vaccinato 46.786 persone, 2.178 in più dell'anno precedente".
Sul fronte dei malati cronici, il segno positivo è ben marcato, con 9.238 vaccinati rispetto agli 8.335 dell'anno precedente. La campagna ha registrato interesse anche da parte degli ultra65enni, passati dai 33.596 vaccinati del 2017 a 33.970 del 2018 anche se quest'ultimo dato non è ancora definitivo.
Infine, nell'ambito dell'infanzia, i pediatri hanno vaccinato 709 bambini a rischio a fronte dei 625 dell'anno precedente.
Vaccini. Conferma dell'obbligo, il presidente Bonaccini e l'assessore Venturi: "Una vittoria del buonsenso e della scienza. E la conferma che avevamo ragione quando in Emilia-Romagna lo introducemmo due anni fa". Dopo l'emendamento della maggioranza al Milleproroghe che cancella il rinvio di un anno. "Una decisione che mette al riparo il tema della salute pubblica dal dibattito politico. Insensato opporsi a quanto sostiene l'intera comunità scientifica"
Bologna - "E' innanzitutto la vittoria del buonsenso: è la risposta giusta alle tante richieste di medici, pediatri, esperti di sanità, ma anche di famiglie e dirigenti scolastici, che a più riprese avevano contestato una scelta rischiosa per la salute dei più piccoli e dell'intera collettività. E sarebbe una vittoria anche per noi, la conferma della correttezza della scelta che avevamo fatto come Regione: l'Emilia-Romagna, lo ricordiamo con orgoglio, ha aperto per prima un percorso con l'approvazione della legge regionale sull'obbligo vaccinale per l'iscrizione ai nidi nel novembre 2016, anticipando la normativa nazionale".
E' quanto affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, commentando la notiziadella presentazione, da parte della maggioranza parlamentare, di un emendamento al Milleproroghe che sopprime il rinvio di un anno dell'applicazione del divieto di frequenza scolastica in assenza delle vaccinazioni obbligatorie, introdotto al Senato.
"Non abbiamo mai avuto dubbi in proposito- aggiungono-: la salute pubblica va tutelata, in particolare quella dei bambini, soprattutto dei più deboli. Questo ci ha portato ad avviare un percorso complesso, che alla fine ci ha premiato: ad oggi, in Emilia-Romagna la copertura vaccinale complessiva contro le quattro malattie per le quali abbiamo introdotto l'obbligo regionale, e dunque difterite, tetano, poliomielite ed epatite B, ha superato il 97% tra i nati nel 2016. Oltre la soglia di sicurezza del 95% indicata dall'Organizzazione mondiale della sanità. Non possiamo, dunque, che essere profondamente soddisfatti- concludono Bonaccini e Venturi-, perché questa, lo ripetiamo, è una vittoria del buonsenso ma anche della scienza e delle istituzioni sanitarie. Una decisione che, giustamente, mette al riparo il tema della salute pubblica da quello che sono confronto e polemica politica".
Vaccini. La Regione fa chiarezza: cosa deve fare chi ha presentato l'autodichiarazione sulle vaccinazioni per accedere a Nidi e Scuole per l'infanzia. Venturi: "Attraverso l'anagrafe vaccinale regionale, possibili i controlli sui casi dubbi che ci dovessero essere segnalati. L'obbligo si conferma la scelta giusta". La Giunta regionale approva le indicazioni operative per l'anno 2018/2019. Coperture vaccinali in crescita in tutti i territori per i bambini nati nel 2014, 2015 e 2016: i dati aggiornati per provincia. L'assessore regionale: "La salute dei bambini, soprattutto dei più indifesi, alla base del nostro impegno. Se il Parlamento dovesse approvare la proroga di un anno, che ci vede contrari, varrebbe comunque la legge regionale: non possiamo permetterci di vanificare gli straordinari risultati raggiunti".
Bologna - "Sul tema vaccini, la nostra posizione è sempre stata molto chiara, da sempre: tutelare la salute pubblica e in particolate quella dei bambini, in ogni caso, soprattutto i più deboli. Per questo, prima Regione in Italia, abbiamo introdotto l'obbligo vaccinale per l'iscrizione ai nidi approvando una legge ormai due anni fa, e i dati ci danno ragione: la copertura vaccinale complessiva contro le quattro malattie per le quali introducemmo l'obbligo - difterite, tetano, poliomieliteedepatite B – ha superato il 97% tra i nati nel 2016, ben oltre la soglia di sicurezza del 95% indicata dall'Organizzazione mondiale della sanità, superata anche dai bimbi nati nel 2014 e 2015. Allo stesso tempo, come Istituzione prendiamo atto delle decisioni prese in sede nazionale, rispettandole e dando indicazioni che possano aiutare genitori e famiglie, senza rinunciare a far valere la nostra posizione negli ambiti che ci competono, perché la tutela della salute non deve diventare terreno di scontro politico".
Parte da qui l'assessore regionale alla Salute, Sergio Venturi, per fare chiarezza su come possono regolarsi le famiglie emiliano-romagnole rispetto all'obbligo vaccinale, pienamente in vigore, per non rischiare l'esclusione dei propri bambini dalla frequenza dei servizi educativi e scuole per l'infanzia.
Le indicazioni per essere ammessi agli asili nido e alle scuole per l'Infanzia sono contenute in un documento approvato dalla Giunta regionale, che affronta in particolare il tema delle autodichiarazioni, che attestano le avvenute vaccinazioni, oppure la richiesta di prenotazione delle vaccinazioni stesse, presentate secondo quanto indicato in una circolare dei ministeri della Salute e dell'Istruzione dell'Università e Ricerca del 6 luglio scorso.
In primo luogo, il documento chiarisce che non vi sono problemi di sorta nel caso in cui la famiglia presenti, a seguito delle verifiche fatte sulle autodichiarazioni dai gestori dei servizi educativi e scuole dell'infanzia, il certificato che attesta che la vaccinazione è stata effettuata o la prenotazione della vaccinazione stessa.
Se la prenotazione è stata fatta prima dell'inizio della frequenza, anche in questo caso nessun problema, a condizione che venga consegnato l'attestato di avvenuta vaccinazione una volta fatta e sempre prima che il bambino cominci a frequentare. Lo stesso avviene per coloro che hanno la prenotazione per una data successiva a quella di inizio della scuola, purché – alla data stabilita per fare la vaccinazione – alla scuola venga consegnata la certificazione.
La Giunta regionale, poi, chiarisce che nei casi in cui la frequenza venga sospesa, per esempio di fronte alla mancata vaccinazione in caso di prenotazione fissata successivamente all'inizio della scuola, i bambini possono mantenere l'iscrizione, mentre per quanto riguarda il pagamento delle rette ogni decisione in merito è affidata ai singoli gestori delle strutture.
Inoltre, la Regione è a disposizione per i controlli sulle autodichiarazioni:"In Emilia-Romagna abbiamo una anagrafe vaccinale assolutamente aggiornata- sottolinea Venturi- e nei casi ritenuti dubbi, dirigenti scolastici o altre autorità possono chiederci di effettuare le verifiche. E' chiaro che nel caso in cui si presentassero casi di autodichiarazioni false, la denuncia diventerà un atto dovuto".
Le indicazioni della Regione fanno ovviamente riferimento alla situazione così come definita attualmente: "Nel decreto Milleproroghe approvato al Senato- ricorda l'assessore- è previsto il rinvio di un anno dell'obbligo di vaccinazione, misura che ci vede ovviamente contrari. Ma se venisse confermato con il via libera della Camera allo stesso testo, il quadro cambierebbe. In quel caso, in Emilia-Romagna varrebbe comunque la legge regionale e ai nidi potranno avere accesso solo i bambini vaccinati. Non possiamo infatti permetterci di vanificare gli straordinari risultati raggiunti dopo aver approvato una legge che, lo ribadisco, garantisce la salute dei più piccoli, soprattutto di quelli più indifesi".
OBBLIGO VACCINALE, COPERTURA IN AUMENTO: I DATI NELLE PROVINCE
Intanto, a meno di due anni (novembre 2016) dall'approvazione della legge regionale che ha previsto il rispetto degli obblighi vaccinali per l'ammissione ai servizi educativi e centri ricreativi dell'infanzia, la copertura vaccinale complessiva contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B tocca il 97,1%tra i nati nel 2016.
Come richiesto anche dal Ministero, sono poi state rivalutate al 30 giugno 2018 le coperture vaccinali, già rilevate al 31 dicembre 2017, per i nati nel 2014 e 2015.
L'aumento, visibile già alla precedente rilevazione, si è ulteriormente incrementato per tutte le vaccinazioni obbligatorie fino a superare la soglia di sicurezza del 95% fissata dall'Oms, a partire dalle quattro già inserite nella legge regionale: difterite (96,1% per i nati nel 2015 e 96% per quelli nel 2014); polio (96,2% per entrambe le classi d'età); tetano (96,3% e 96.6%), epatite b (95,9% e 95.6%). Poi le altre: pertosse (96,1% e 96%),emofilo b (95,1% e 94,2% per i nati nel 2014, i soli a non arrivare ancora al 95%), e MPR - morbillo-parotite-rosolia (95% e 95,2%).
Per i nati nel 2016, l'aggiornamento verrà fatto solo dopo il completamento del ciclo vaccinale di 24 mesi, e quindi sarà relativo al 31 dicembre 2018.
Fonte: Regione ER
Medici ed esperti Unicef a confronto in un convegno aperto al pubblico nell'Aula Magna di UniMoRe, sabato 7 aprile alle ore 9.30
Fornire tutte le informazioni per comprendere pienamente i benefici delle vaccinazioni, senza nasconderne gli eventuali rischi. Questo l'obiettivo del convegno aperto al pubblico dal titolo "Vaccinarsi, perché?", organizzato dal Comitato Unicef di Reggio Emilia in collaborazione con il Lions Club Regium Lepidi e Cispadana, che si terrà sabato 7 aprile alle ore 9.30 nell'Aula Magna dell'Università degli studi di UniMoRe.
Ospite d'eccezione, il presidente nazionale di Unicef, Giacomo Guerrera, che introdurrà il tema con un intervento dal titolo "Le vaccinazioni come strumento nella lotta alla mortalità infantile". L'organizzazione umanitaria, attiva in Italia dal 1974, è infatti protagonista di una delle più importanti campagne internazionali, "100% Vacciniamoli tutti", finalizzata a debellare la polio e a garantire a milioni di bambini la vaccinazione contro altre malattie prevenibili.
La relazione del dottor Giacomo Magnani, direttore di Struttura Complessa di Malattie Infettive, "I vaccini fanno davvero bene?" aprirà la sequenza degli interventi curati dall'Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia, che proseguiranno con il dottor Pietro Ragni, risk manager, che spiegherà "Come percepiamo il problema", con la pediatra Anna Lasagni, che racconterà la sua esperienza con un intervento dal titolo "La mia Africa", e con il dottor Alessandro Volta, direttore del Programma materno infantile che spiegherà "Cosa succede se non si vaccina".
Gli interventi, moderati dalla giornalista Manuela Catellani, saranno preceduti dai saluti della presidente provinciale Unicef Patrizia Campari, del presidente del Lions Club Regium Lepidi e Cispadana Marco Fornaciari, del presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e del direttore del Presidio ospedaliero provinciale Giorgio Mazzi.
La mattinata si concluderà con la presentazione dei progetti scolastici realizzati dagli studenti di alcune classi dell'Istituto comprensivo "J.F. Kennedy" e delle sezioni metalli, moda e multimediali del Liceo artistico "Gaetano Chierici" di Reggio Emilia dedicati al tema delle vaccinazioni, declinato secondo le diverse discipline artistiche applicate dalla creatività dei ragazzi. Il loro impegno sarà premiato con un contributo per il sostegno delle attività scolastiche.
L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia, dell'Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia e dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Reggio Emilia.
UNICEF NEL MONDO, IN ITALIA E A REGGIO EMILIA
Unicef è un'organizzazione non governativa (ONG), rappresentante di un programma inter-governativo delle Nazioni Unite. Unicef è il più grande acquirente di vaccini nel mondo. Solo nel 2012 ha fornito quasi 2 miliardi di dosi di vaccino e circa 500 milioni di siringhe, oltre a garantire il trasporto e la conservazione dei vaccini, e la formazione degli operatori sanitari.
Il Comitato per l'Unicef in Italia nasce ufficialmente nel 1974. In quarantaquattro di attività, Unicef Italia è divenuta una delle principali organizzazioni del Terzo Settore, con una struttura professionale articolata e una rete di migliaia di volontari che operano in modo capillare sull'intero territorio nazionale.
Il suo contributo al bilancio globale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia, colloca da anni Unicef Italia nella "top ten" dei Comitati nazionali e la sua profonda azione di sensibilizzazione nella società civile e presso le istituzioni fa sì che Unicef sia riconosciuta universalmente per la tutela dei diritti dell'infanzia. Giacomo Guerrera è il presidente di Unicef in Italia.
Il Comitato reggiano di Unicef è attivo da oltre 30 anni ed ha la propria sede in centro storico, in via Campo Samarotto 4/C. Moltissime le iniziative realizzate ogni anno: dalle attività formative e informative nelle scuole, ai laboratori creativi per la realizzazione delle Pigotte, alle azioni di sensibilizzazione e di raccolta fondi per sostenere le campagne di vaccinazione, il parto sicuro in strutture adeguate per le mamme e la salvaguardia dei primi 5 anni di vita dei bambini nei paesi più poveri del mondo.
Sabato 21 e domenica 22 aprile, i volontari Unicef, guidati a Reggio Emilia dalla presidente, Patrizia Campari, saranno nelle principali piazze per la distribuzione delle Orchidee Unicef. I fondi raccolti sono destinati alla campagna "Bambini sperduti" in difesa dei minori stranieri non accompagnati; bambini che arrivano soli in Italia, in fuga da contesti di guerra, povertà e violenza.
Il Comitato reggiano di Unicef parteciperà al Circuito Off di Fotografia europea con una propria esposizione di immagini originali che testimoniano l'attività dell'organizzazione dalla sua nascita fino ai giorni nostri.