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"Sono uno, centomila, nessuno"
Provare per credere! Il "Covid c'è "

Per fortuna ci sono gli Angeli di Corsia.

 

In un mondo in cui ci sono ancora tanti scettici sull'esistenza di un virus potenzialmente mortale, raccogliamo la testimonianza di Katia, che con uno sfogo sui social racconta la sua esperienza di ricovero e di malattia.

Una testimonianza tra le tante che vuole essere anche un plauso al lavoro incessante ed instancabile dei medici e degli operatori sanitari dell'Ospedale Maggiore di Parma che lavorano ogni giorno per salvare vite umane.

"Mi chiamo Katia e sono ricoverata all'ospedale Maggiore di Parma.

Non posso che iniziare esprimendo tutta la mia riconoscenza ai medici e a tutto il personale infermieristico del Padiglione Barbieri che lavora in maniera eccellente sia dal punto di vista professionale ma anche dal punto di vista umano, instaurando con i pazienti un rapporto di servizio ma anche di autentica dedizione.
Il mio appello va a tutti voi che leggete invece, al vostro buon senso civico di immensa responsabilità per i giorni a venire e di rispetto per voi stessi e per i vostri cari.
So benissimo che siete tutti stanchi di stare in casa, incominciate ad annoiarvi, lo stress di tante cose a cui non siete più abituati, il bel tempo che non aiuta affatto ma la situazione, credetemi, non è risolta ed ancora per niente rosea. Quando tutto sembra che non possa scalfirti più arriva lui e non lo vedi, neanche te ne accorgi. Bisogna essere bravi, avere ancora tanta pazienza. Vi prego di rispettare tutte le regole, sono fondamentali per cercare di uscire da questa pandemia assurda che mai nessuno poteva immaginare. Dobbiamo imparare a conviverci fino a quando non finirà.
Poche righe per descrivervi i miei lunghi giorni in reparto senza più riuscire a distinguere giorno e notte. Sembrano interminabili a causa di un mostro che tutti ormai conosciamo come Coronavirus.
Camere bianche, vuote, fredde. Accanto a me semplici persone nelle mie stesse tristi condizioni, poi diventati grandi amici ed insieme uniti e pronti a farci coraggio l’uno con l’altro. Ho Visto persone che sono finite in rianimazione e Vi assicuro che non dimenticherò mai la paura nei loro occhi...
Tutto il personale bardato da quelle tute bianche, mascherine, occhiali, guanti, Credetemi sembrano astronauti ed io sembro far parte di un altro pianeta e purtroppo non di certo il mio.Questo non mi piace affatto, avevo paura non lo nascondo, tra le loro tute bianche riuscivo a vedere solo i loro occhi e dopo qualche giorno riuscivo a distinguerli solo dal loro rassicurante timbro di voce, ma con dolcezza e spiccata umanità mi tranquillizzavano che tutto sarebbe andato bene..Questo almeno mi incoraggiava perché avevo capito che oltre ad essere grandi professionisti erano delle persone con un cuore immenso. I miei eroi, coloro i quali mi hanno ridato la forza, la speranza che mi sarei ripresa.
La mattina saluto gli anziani impauriti, vedo nei loro occhi la tristezza di sentirsi soli senza i loro cari e allora io gli sorrido portando conforto e penso a mio suocero e mio papà che ho perso a soli 70 anni per il Covid ed erano soli..
Anche da questa esperienza negativa trovo il lato positivo nel aver conosciuto persone fantastiche tra pazienti,infermieri e Dottori che ogni giorno mettono a rischio la loro vita per noi...
Agli scettici! Non varcate la soglia del dolore! È :dura!!!!!"

Katia per fortuna ha superato la fase critica e dopo 37 giorni di ricovero è stata dimessa. Ora sta meglio, ma la ripresa è ancora lunga. 

Venerdì 23 ottobre cena benefica per sostenere le iniziative in favore dei malati oncologici promosse da Verso il Sereno

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Parma, 5 Giugno 2020. "Importante segnale della Regione di identificare Parma come Hub regionale e nazionale delle Terapie Intensive, a valle anche del buon risultato di tenuta nell'assistenza durante il periodo di epidemia di Covid. Per le persone e i cittadini di Parma l'inaugurazione di oggi rappresenta una sicurezza in più ma ci fa anche entrare di diritto anche nel network degli ospedali che sono HUB di funzioni importanti a livello nazionale.

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

La coordinatrice infermieristica: “A giudicare dall'apprezzamento dei colleghi, si meriterebbero una stella Michelin conquistata sul campo”.

Ogni giorno, per oltre un mese hanno consegnato pasti a tutti i reparti Covid dell’Ospedale Maggiore secondo una turnazione coordinata dal settore Alberghiero dell’Azienda.

La donazione è frutto della collaborazione tra la Clinica geriatrica dell’Ospedale di Parma e l’associazione degli agricoltori per diffondere i principi della corretta alimentazione per la terza età.

Una punta di Parmigiano Reggiano per sottolineare una buona abitudine, che l’alimentazione sana aiuta a vivere meglio e il nostro formaggio ha tutte le caratteristiche per rientrare nelle diete consigliate soprattutto per la terza età. E’ questo uno dei principi nutrizionali che ha ispirato SPRINTT, un progetto Europeo condotto su 1500 soggetti anziani fragili i cui contenuti sono stati condivisi con milioni di “senior” e che a Parma ha visto nascere la collaborazione tra il direttore della Clinica geriatrica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Marcello Maggio e la Coldiretti Senior attraverso il presidente nazionale Giorgio Grenzi che ricopre anche il ruolo di presidente del Consorzio Agrario di Parma.

Una collaborazione che ha permesso, durante la fase 1 dell’epoca Covid, di fornire informazioni mediche agli associati sui sintomi, i comportamenti da adottare, le fasi della malattia, la tempestività delle cure territoriali ed ospedaliere e che ora ha portato alla donazione di 3500 confezioni di Parmigiano Reggiano monoporzione per il personale che ha prestato assistenza nei reparti Covid.

Volevamo esprimere anche noi la nostra solidarietà e stima nei confronti di chi si è speso tanto in un periodo veramente drammatico della nostra storia che ci auguriamo se ne vada presto - ha dichiarato il presidente del Consorzio Agrario Giorgio Grenzi - e lo facciamo consegnando un prodotto della nostra terra che, per le sue caratteristiche, è un ottimo alleato per ritornare in salute e soprattutto rimanerci”.

Il parmigiano reggiano, prodotto dall’Azienda agricola Sangonelli e Delbono di Basilicagoiano, è stato consegnato alla presenza del direttore del Consorzio Agrario Giorgio Collina, del responsabile di zona di Coldiretti Parma Gilberto Bodria nonché del direttore della Clinica geriatrica Marcello Maggio che li ha voluti ringraziare personalmente perché grazie a Coldiretti Senior riusciamo a sensibilizzare un ampio numero di persone sul progetto SPRINTT, ovvero sull’importanza di una sana alimentazione che, abbinata ad un programma personalizzato di attività fisica e ad un attento monitoraggio clinico, contribuisce al mantenimento di un buono stato di salute anche nei “Senior”.

Un ringraziamento è arrivato dal direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria Ettore Brianti che ha sottolineato “la grande generosità di un territorio che si è stretto davvero intorno al suo Ospedale dando forza al personale innanzitutto e a tutti noi per andare avanti, sempre ogni giorno, con il massimo dell’impegno".

Un lavoro di squadra dei 30 ristoranti e di realtà come Barilla, Centro Agroalimentare, Fratelli Galloni e Parmalat per un grande risultato.

Una tavolata lunga due mesi e 4500 pasti caldi consegnati nei reparti Covid dell’Ospedale Maggiore: numeri che racchiudono il grande lavoro di squadra espresso da Parma UNESCO Creative City of Gastronomy e dai 30 ristoratori riuniti sotto le insegne di Parma Quality Restaurants guidati dallo chef Andrea Nizzi. Era la metà di marzo quando gli chef parmigiani hanno deciso di mettere la loro esperienza e il loro talento in cucina al servizio del personale impegnato nella battaglia quotidiana contro il Coronavirus.

Un appello raccolto dal Comune di Parma, da Parma Alimentare e dall’associazione “Parma, io ci sto!” che hanno subito attivato un canale con la direzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria. E da quel giorno sono usciti dalle loro cucine vassoi di pietanze che hanno raggiunto, a rotazione, tutti i reparti destinati all'assistenza dei malati affetti da Coronavirus. Dalle malattie infettive, alle rianimazioni, al pronto soccorso per poi raggiungere tutti i reparti del padiglione Barbieri e arrivare alla Torre delle Medicine dove hanno concluso il loro ultimo servizio proprio nei giorni in cui quei reparti stanno tornando a svolgere le funzioni assistenziali originarie.

Con il nostro piccolo gesto – ha dichiarato Andrea Nizzi, presidente di Parma Quality Restaurants – abbiamo voluto sostenere chi era in prima linea nella lotta di un nemico tanto invisibile quanto pericoloso. Ora iniziamo a riaprire i nostri ristoranti sperando che il cibo torni ad essere quello che era, un piacere di stare insieme con gioia”.

Con loro alcune aziende alimentari parmensi come Barilla, Centro Agroalimentare, Fratelli Galloni e Parmalat, che hanno consegnato, sempre in quei giorni, forniture di frutta e verdura, pasta, snack dolci e salati, succhi di frutta e prosciutto crudo a basso contenuto di sodio pre-affettato.

Una gara di solidarietà che ha più volte commosso il personale in servizio oggetto di tante deliziose attenzioni.

Vorrei ringraziare personalmente tutti coloro che si sono presi cura del personale del Maggiore in un momento di grande difficoltà e tensione – ha affermato Massimo Fabi commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero-universitaria – e in particolare tutti gli chef che ci hanno servito migliaia di pranzi dimostrando ancora una volta che quando Parma fa squadra ottiene grandi risultati. Permettetemi infine, in questa seconda fase, di rinnovare l’appello ad usare comportamenti corretti. Mascherina, distanziamento sociale e lavaggio delle mani. Essenziali per ripartire con il piede giusto”.

Raccolti quasi 1200 euro tra personale, amici e famigliari che saranno destinati all’acquisto di attrezzature Anticovid.

Il personale dell'Istituto penitenziario e della scuola di Formazione di Polizia Penitenziaria, da sempre sensibile e vicino a tutta la cittadinanza parmigiana per l'emergenza coronavirus, ha voluto dare un contributo concreto alla sanità parmense attraverso una donazione all’Ospedale di Parma.

Le mille forme della solidarietà: dispositivi di protezione dalla Germania e saponi naturali da Bianconese per Ospedale dei bambini e reparti Covid.

Un cuore con le mani, è il simbolo di questa emergenza che hanno adottato anche gli infermieri, le oss e i medici della Pediatria generale e d’urgenza dell’Ospedale dei bambini per dire grazie a tutti coloro che si stanno adoperando per sostenerli.

L’ultimo “cuore” è rivolto alla ditta tedesca Merck che tramite Giocamico, l’associazione presente nei reparti pediatrici anche in questo periodo per continuare le attività ludiche ricreative dei bambini ricoverati, ha fatto avere all’Ospedale Maggiore di Parma 200 mascherine protettive con visiera di cui 50 di queste sono andate al personale di tutti i reparti dell’Ospedale dei bambini e 150 alla Terapia intensiva mentre altre 100 mascherine sono state mandate all’Ospedale di Piacenza.

Sempre tramite Giocamico e il sindaco di Fontevivo Tommaso Fiazza sono arrivati all’Ospedale dei bambini prodotti naturali per l’igiene personale dalla ditta Hawai di Bianconese di Fontevivo. Saponi, bagnoschiuma e shampoo in colorate confezioni che sono state distribuiti in tutti i reparti, dalla Pediatria d’urgenza del piano terra, all’Oncoematologia, al Day hospital dipartimentale, alla Neonatologia fino alla Pediatria generale e alla Clinica pediatrica del terzo piano. Per essere consegnati ai piccoli pazienti.

Un grazie con il cuore ai donatori è arrivato da parte del presidente di Giocamico Corrado Vecchi e del personale impegnato nei reparti pediatrici della struttura.

“Siete nel cuore di una città che vuole testimoniare un sincero condivisione della vostra missione”

E’ sempre forte il legame delle associazioni del territorio con l’Ospedale dei bambini e le attenzioni continuano anche ai tempi dell’emergenza Coronavirus con un significato ulteriore: condividere l’impegno di chi si prende a cura la salute delle persone e in questo caso dei più piccoli.

Ed è con questo spirito che l’Associazione Giovani Diabetici presieduta da Elisa Calzetti ha donato un’apparecchiatura preziosa alla Pediatria generale e d’urgenza dell’Ospedale dei bambini, un’apparecchiatura ad alti flussi per intervenire nelle crisi respiratorie dei più piccoli che tuttavia sarà a disposizione dei reparti Covid che ne facessero richiesta. “Il suo utilizzo è per i bambini e per gli adulti”, spiega la coordinatrice infermieristica Giuseppina Nicosia mentre il direttore del reparto Icilio Dodi ribadisce la disponibilità del reparto e del personale a supportare ogni esigenza dei colleghi impegnati a curare i malati affetti da Coronavirus.

Abbiamo già prestato apparecchiature e continueremo a farlo – ribadisce il dottor Dodi - nell’intento di prestare la migliore assistenza a tutti i pazienti ricoverati al Maggiore. E grazie a queste donazioni riusciamo a dare risposte immediate con le migliori tecnologie”.

Una favola e un libro di ricette è il mezzo scelto dalle ospiti della Casa della Giovane di via Conservatorio per far sentire la loro vicinanza ai reparti pediatrici dell’Ospedale die bambini. “Nel mio volontariato al servizio delle giovani in difficoltà c’è sempre una profonda ammirazione per il vostro particolare impegno - ha scritto la presidente Anna Maria Baiocchi nella lettera di accompagnamento indirizzata al direttore della Pediatria generale e d’urgenza Icilio Dodi e ha aggiunto - per voi cento favole e 10 libri di cucina per ringraziarvi fraternamente per l’amore che donate ogni giorno”.

Libricini immediatamente distribuiti dalla coordinatrice infermieristica Giuseppina Nicosia che, insieme al dottor Icilio Dodi, ha ringraziato di cuore la presidente e le ragazze che hanno realizzato la donazione.

Elisa Sgarbanti: "Cerchiamo di restituire qualcosa alle persone che mettono a rischio le proprie vite per salvare le nostre. Con noi Dolcelinea, Pescheria Ranieri e Vecchio Forno di Coltaro

Ci sono situazioni in cui a fare la differenza sono piccoli gesti di puro coraggio, momenti di incondizionato altruismo che contribuiscono a portare un sorriso dove ce n’è bisogno. In questo difficile periodo, tanti si stanno adoperando per dare una mano e tra queste meravigliose gocce d’acqua splende anche quella della Club House “Al Travacon”, ristorante e punto nevralgico del centro sportivo Rugby Colorno, impegnato quotidianamente nella consegna di 80 pasti all’Ospedale Maggiore di Parma.

Facciamo quel che possiamo”, ha commentato la gestrice del locale Elisa Sgarbanti, “cerchiamo di restituire qualcosa a quelle persone che mettono a rischio le proprie vite per salvare le nostre. Non siamo soli Dolcelinea, Pescheria Ranieri e Vecchio Forno di Coltaro ci supportano in questa umile missione”.

Un piccolo passo che rappresenta un grande messaggio di solidarietà e che coinvolge gran parte dei Padiglioni dell’Ospedale, tra cui il Barbieri, l’Ortopedia, la Clinica Medica Generale, la Piastra Tecnica, il Centrale, l’Ala Sud, l’Ala Est e la Torre delle Medicine.

Siamo enormemente riconoscenti a tutti i protagonisti di questa bella iniziativa”, ringrazia il personale dell’Ospedale Maggiore, “la generosa solidarietà e il sostegno che continuano concretamente a dimostrare verso chi si spende per curare i pazienti affetti da Coronavirus, sono encomiabili”.

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