Numero verde Cup 800.425.036, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.00
Sito ufficiale: www.ausl.re.it
L'efficacia dello screening per la diagnosi precoce del tumore del colon retto in provincia di Reggio Emilia è stata verificato per la prima volta con uno studio di grandi dimensioni basato sull'osservazione di quanto è avvenuto in tutta la popolazione della provincia. -
Reggio Emilia, 1 settembre 2015 -
The American Journal of Gastroenterology - Nature, prestigiosa rivista internazionale di gastroenterologia, ha recentemente pubblicato un articolo scritto da ricercatori delle due aziende sanitarie pubbliche della provincia, sull'efficacia dello screening del colon-retto.
L'articolo è uno dei primissimi lavori a livello internazionale che dimostra che lo screening del colon-retto porta alla diminuzione di nuovi casi di cancro, oltre alla già dimostrata riduzione dei decessi dovuti a questo tumore. Infatti lo screening permette di individuare delle lesioni, gli adenomi, che non sono cancri, ma possono diventarlo con il passare degli anni. Gli adenomi possono essere rimossi facilmente durante l'esame endoscopico.
Fino ad oggi la riduzione dei cancri era stata ipotizzata per lo screening del colon-retto con sangue occulto fecale, ma mai dimostrata nella pratica.
Per la prima volta (ed esclusivamente con dati reggiani) uno studio di grandi dimensioni e basato sull'osservazione di quanto è avvenuto in tutta la popolazione della provincia è stato in grado di mostrare una riduzione dei nuovi casi di cancro con lo screening basato sul test del sangue occulto fecale.
Solo grazie a un programma di screening organizzato nei minimi particolari, dall'invito alla popolazione, all'effettuazione del test del sangue occulto, dalle colonscopie ai trattamenti è stato possibile raggiungere questo risultato: tutta la popolazione dai 50 ai 69 anni è invitata regolarmente ogni 2 anni, l'adesione all'invito è fra le più alte d'Italia (64%), così come quella alla colonscopia (92%).
Tutto ciò ha portato, a soli 8 anni dall'attivazione del programma di screening, a una riduzione della mortalità per cancro del colon retto nella popolazione reggiana di circa il 30% e una riduzione del 10% dei nuovi casi di cancro.
Questi dati dimostrano l'efficacia di un programma di salute pubblica ben organizzato a livello regionale e soprattutto reggiano.
(Fonte: ufficio stampa Usl RE)
Proseguono i trasferimenti dei servizi all'interno della nuova Casa della salute, sanità pubblica e di comunità "Lorenzo Spreafico", in via Saragat n.11 a Montecchio. Dopo il trasferimento di Direzione del Distretto, URP, Centro per i disturbi cognitivi, Cure primarie e Servizio infermieristico domiciliare, si sposteranno i servizi del Dipartimento di salute mentale.
In particolare si trasferiranno al piano terra:
Lunedì 24.08 - Servizio di neuropsichiatria infantile di Montecchio e di Cavriago;
Martedì 25.08 - SerT di Montecchio;
Mercoledì 26.08 - Centro di salute mentale di San Polo d'Enza.
Ci scusiamo per gli eventuali disagi che dovessero verificarsi durante le giornate di trasloco.
I trasferimenti nel nuovo edificio saranno completati entro la metà di settembre e a regime avranno sede:
Dipartimento Cure Primarie (primo piano)
- Salute donna
- Pediatria di comunità
- Medicina di gruppo di medici di medicina generale
- Ambulatorio di cure palliative
- Ambulatorio per la gestione integrata delle patologie croniche
Servizio assistenza Anziani
Dipartimento Sanità Pubblica (secondo piano)
- Servizio igiene pubblica
- Servizio medicina legale
- Servizio igiene alimenti e nutrizione (SIAN)
- Servizio di sanità pubblica veterinaria
- Servizio prevenzione sicurezza ambienti di lavoro
La casa della salute, sanità pubblica e di comunità "Lorenzo Spreafico" è stata progettualmente dimensionata per integrare in un unico edificio attività e servizi sanitari che originariamente erano distribuiti sul territorio distrettuale, in gran parte, in sedi assunte in locazione. La nuova sede consentirà una migliore integrazione tra i professionisti, la multidisciplinarietà e la gestione integrata dei pazienti cronici, invalidi, anziani.
(Montecchio 21 agosto 2015)
All'Ospedale di Castelnovo ne' Monti da qualche giorno è possibile ammirare l'opera donata dall'artista Giordano Montorsi. Si tratta di un olio su tela delle dimensioni di cm 150 x 300, dal titolo "Quando l'estate è nei campi".
Reggio Emilia 17 agosto 2015 -
L'opera è stata collocata sulla parte individuata con l'artista, nell'ingresso dell'Ospedale.
Nato a Scandiano e diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Bologna, Giordano Montorsi espone con continuità in Italia ed all'estero, focalizzandosi sul duplice versante della pittura e dell'installazione. Le sue opere si caratterizzano per le forti valenze simboliche, enigmatiche e sacrali.
Vive e lavora a Macigno-San Polo d'Enza, Reggio Emilia . Dopo aver insegnato in diverse accademie italiane, attualmente è professore ordinario all'Accademia di Belle Arti di Brera.
Montorsi, attraverso la donazione delle opere agli ospedali della provincia, dichiara di voler esprimere il suo sostegno al Sistema Sanitario Nazionale pubblico e universalistico.