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Confesercenti: "Inclusa area con buon numero di MPMI. Possibilità di accedere a finanziamenti per la riqualificazione delle attività commerciali"
Castelvetro (MO) 18 agosto 2014 - "Un'opportunità per le imprese del capoluogo; un sostegno utile, in un periodo ancora contrassegnato da forti difficoltà". Questa l'opinione di Confesercenti Terre dei Castelli a fronte della decisione presa recentemente dall'Amministrazione comunale di Castelvetro di allargare il perimetro urbano che offre la possibilità alle MPMI commerciali di vicinato di accedere a finanziamenti pubblici per la sostituzione degli arredi esterni.
Con la delibera assunta dal Consiglio comunale di Castelvetro, in occasione della seduta tenutasi 7 agosto 2014, il tessuto commerciale del capoluogo si è di fatto allargato oltre la zona originaria. "Riteniamo questo provvedimento oltre che adeguato anche opportuno, dato che la nuova perimetrazione comprende anche una area in cui sono presenti parecchie attività commerciali. Si è così contribuito a dare continuità al centro commerciale naturale del capoluogo".
Aspetto questo, rimarca l'Associazione imprenditoriale importante, visto che consente per le imprese che ne faranno richiesta di ottenere fondi pubblici da destinare ad interventi di ammodernamento e sostituzione di arredi e capottine esterne degli esercizi. "La linea di intervento 'Astambein' volge alla riqualificazione degli esercizi commerciali localizzati all'interno delle aree dei Centri Commerciali Naturali destinando loro risorse atte a co-finanziare investimenti coordinati relativi al sistema di arredi commerciali della linea che prende appunto il nome dell'intervento 'Astambein'", conclude Confesercenti.
(Fonte Confesercenti Modena)
Confesercenti: "Serranda alzata per un'attività ogni due. Aperti sì, per chi rimane in città, ma anche per contrastare gli effetti della crisi"
Modena 14 agosto 2014 - Strade deserte e saracinesche abbassate d'agosto? Un'immagine che ormai appartiene al passato. "Sono sempre meno, infatti – rileva Confesercenti Modena - i pubblici esercizi ed i negozi modenesi che chiudono nel periodo clou dell'estate, e con ogni probabilità almeno un'impresa su due quest'anno rimarrà aperta per tutto il mese. Le eventuali chiusure si limiteranno al fine settimana di Ferragosto, fatta eccezione però di diversi bar e ristoranti".
Guardando al capoluogo, sono in tanti quelli che hanno scelto di rimanere aperti in agosto: per continuare ad offrire un servizio, per intercettare quanti rimangono in città, così come gli eventuali turisti, o più semplicemente per lavorare e così contrastare le difficoltà economiche indotte dalla crisi. Si va dalle attività di vendita di generi alimentari (forni e rivendite di frutta e verdure per ovvie ragione non mancano nei diversi quartieri), ai negozi di abbigliamento (compresi quelli di alta moda in centro storico), dato che è periodo di saldi, fino ai centri estetici (per trattamenti viso e corpo), che pare registrino un vero e proprio incremento di presenze in questi giorni. Segno che chi è rimasto in città non rinuncia ad una pausa di benessere.
Appena differente la situazione riguardo bar e ristoranti: a colpo d'occhio risulta aperto almeno il 40%. "Riteniamo sia un po' azzardato pensare ad una città deserta di locali pubblici ad agosto ed in particolare al suo centro storico. Non lo è stato gli anni scorsi, pensiamo non lo sarà nemmeno questo. La città non si svuota ormai nemmeno a ridosso della metà del mese e i locali che optano per l'apertura sono diversi". Riguardo a quelli chiusi invece Confesercenti fa notare che: "È risaputo, ad esempio che (dati di Hera) il conferimento dei rifiuti diminuisce normalmente del 35% nelle due settimane centrali di agosto: dato che combacia con la minor presenza dei cittadini. Risulta normale quindi che una parte di bar e ristoranti siano chiusi. Senza contare inoltre che un certo numero di pubblici esercizi del cuore cittadino e non solo si regolano anche in conseguenza allo svolgimento delle attività lavorative presenti nelle loro zone: è naturale perciò pensare che un consistente numero di imprese chiuda per ferie. Oltre a questo c'è da considerare anche il calo dei consumi nei pubblici esercizi: -3,2% nel 2013 sull'intero 2012 e -1,4 % solo nei primi sei mesi di quest'anno. Si tratta di pranzi e colazioni venuti a mancare a causa delle ristrettezze economiche delle famiglie. Un calo fronte al quale le spese di gestione – costi energetici e del personale - sono aumentate e così le difficoltà nel far quadrare i bilanci. Mettendoci nei panni degli operatori, ci pare che la scelta di chiudere 10 o 15 giorno, oltre che meritato periodo di riposo, risulta quasi obbligata."
"Incertezze economiche e meteo – continua poi Confesercenti – hanno rallentato inoltre l'esodo dalla città, e le imprese commerciali si sono adeguate nella speranza di recuperare un po' di vendite. Sono le motivazioni economiche, infatti, a pesare più di tutti. Considerato inoltre che nei primi 6 mesi del 2014 a livello nazionale si sono persi circa 1,7 miliardi di consumi, cui si aggiunge la scomparsa sempre nello stesso periodo e sempre in ambito nazionale di oltre 20mila attività nel commercio e nel turismo. Si rimane aperti d'estate, dunque, per non chiudere per sempre in autunno, quando assisteremo a un diluvio di balzelli, a partire da Tari e Tasi, che potrebbero trasformarsi in una vera e propria stangata per le imprese".
Il clima avverso ha inciso pesantemente: mancano anziani, famiglie e avventori del fine settimana. Premature le previsioni per agosto: chi prenota decide all'ultimo -
Modena, 7 agosto 2014 -
La crisi da un lato, il maltempo dall'altro: è il segno meno a prevalere nell'estate turistica dell'Appennino modenese. Le ristrettezze economiche ed il clima decisamente autunnale dei mesi di giugno (salvo una settimana) e luglio hanno fatto precipitare il numero dei vacanzieri secondo le prime stime di Assoturismo Confesercenti Modena con un calo delle presenza che si aggira intorno al 35%. Nelle località a ridosso del Cimone e sulla parte Est della montagna modenese, sono mancati quasi del tutto i clienti più anziani, quelli al solito alla ricerca di refrigerio (percentuale importante) ed i giovani appassionati di sport nei week end, poiché questi ultimi particolarmente flagellati dal maltempo. Tengono, ma a fatica solamente i soggiorni dei gruppi sportivi.
Andamento stagionale
Giugno, ha segnato un deciso calo delle presenze, bilanciate solamente dall'arrivo delle compagini sportive: ambito però che risente anch'esso delle difficoltà economiche. Complessivamente il mese ha fatto registrare un -25% medio di turisti che è andato ad aggravarsi il mese successivo. Complici infatti temperature ben al di sotto della media del periodo (anche in pianura tra l'altro), luglio si è contraddistinto per il numero di giorni di pioggia record ed una pesante flessione delle presenze del -40%. Poco ottimismo inoltre arriva dai dati relativi alle prenotazioni per il mese di agosto, per ora non particolarmente confortanti. Anche se è sempre più usuale prenotare le vacanze all'ultimo momento in base ad occasioni, offerte e condizioni meteo (quando sono azzeccate...), per cui è decisamente prematuro fare previsioni relative al mese in corso..
Presenze turistiche, permanenza e tipologia di soggiorno
Il turismo climatico presso le stazioni modenesi riguarda una tipologia di clientela composta principalmente da anziani - la cui diminuzione in questo bimestre estivo è stata anche del 70% - e da famiglie con figli piccoli, in calo per ora del 50%. In flessione seppur lieve, intorno al -10%, anche i gruppi sportivi, a causa soprattutto dell'assottigliarsi del numero medio dei componenti nei soggiorni. Decisamente assenti, -50% anche i turisti che invece scelgono l'Appennino per un tipo di "vacanza dinamica" (mountain bike, trekking, etc.). popolano le località generalmente nei finesettimana, cosa che quest'anno s'è visto di rado data la persistenza specie nei week-end del maltempo. Molto pochi insomma e 'molto locali': la provenienza come al solito, è di prossimità, dalla nostra provincia e quelle limitrofe e quindi dall'Emilia Romagna e dalla Toscana.
"Questi dati seppur provvisori – tiene a precisare Assoturismo Confesercenti – mostrano come non sia sufficiente agli operatori promuovere 'offerte attrattive, adeguando i prezzi alle esigenze di una clientela con una capacità di spesa contenuta, pur garantendo buoni livelli di qualità. Pratica che viene vanificata se le condizioni meteo sono avverse, come è avvenuto nei primi due mesi estivi, e nelle ultime stagioni invernali. Con queste premesse il sistema turistico del nostro Appennino rischia il tracollo se a breve non si provvede a ridefinire e riposizionare il prodotto. Promuovendolo, come attrattiva storico-cultural-gastronomica, paesaggistica e naturalistica, nonché di occasioni ed attività per tutta la famiglia, in un mercato non solo di prossimità che prenota sotto data e troppo vincolato a previsioni meteo, spesso peraltro eccessivamente pessimistiche. E' la sfida più importante. E anche ora, sebbene le risorse per la promozione turistica sono in diminuzione, non si può pensare di sopravvivere senza investire se si vuole avere futuro e tenere il passo con i nostri competitor".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)