Provincia di Parma
Sito Ufficiale: http://www.provincia.parma.it/
Le ditte interessate devono presentare domanda sia per ottenere l'autorizzazione in materia di energia sia per avere quella in materia di rifiuti. Lo prescrive la legge e lo hanno confermato di recente il Ministero dell'Ambiente e la Regione Emilia-Romagna. -
Parma, 8 settembre 2015 –
La Provincia di Parma – Servizio Ambiente ricorda a tutte le ditte interessate che l'utilizzo di grassi animali come combustibili ricade nella normativa in materia di rifiuti. Lo hanno ribadito di recente sia il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sia la Regione Emilia-Romagna, rispondendo a un quesito specifico rivolto loro proprio dalla Provincia di Parma.
Ministero e Regione hanno chiarito in particolare che devono essere combusti come rifiuti tutti i materiali che non sono previsti nell'Allegato X alla Parte Quinta del D.Lgs, 152/06 (Testo Unico Ambientale), con riferimento all'art. 293 dello stesso decreto legislativo, e tutti i materiali che, pur essendo previsti in tale Allegato, non sono conformi alle condizioni che vengono indicate nello stesso.
La Provincia di Parma – Servizio Ambiente informa che non sono previsti particolari aggravi burocratici per gli impianti che utilizzano i grassi animali come combustibili se non che, oltre all'autorizzazione prevista dalla normativa in materia di energia, devono essere muniti di apposita autorizzazione in base alla normativa sui rifiuti (Parte Quarta del D.Lgs, 152/06 – Testo Unico Ambientale).
In questo modo è possibile garantire una maggiore tutela dell'ambiente, considerato che i trattamenti ai quali sono sottoposti i grassi animali necessitano di specifiche valutazioni e controlli da parte degli organi competenti.
La Provincia quindi continuerà ad agire come sempre nel rispetto della normativa corrente, in attesa in attesa del decreto che il Ministero dell'Ambiente sta approntando per fissare le condizioni affinché il grasso animale possa essere trattato al di fuori della normativa in materia di rifiuti.
Gli uffici del Servizio Ambiente della Provincia di Parma sono disponibili per fornire ulteriori informazioni o chiarimenti:
Tel. 0521 931 781 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Lo ha reso noto il Delegato Bianchi nel corso del Consiglio provinciale di stamattina. Approvate all'unanimità alcune delibere tecniche.
Parma, 3 settembre 2015 –
E' iniziato con tre interpellanze del Consigliere Conti il Consiglio provinciale di stamattina, nella sede di Piazza della Pace. La prima sulla discarica di Monte Ardone. Conti, facendosi interprete delle preoccupazioni di Legambiente e del Consorzio del Prosciutto di Parma, ha chiesto di conoscere la posizione della Provincia in merito alla richiesta di Palladio Team, ente gestore della discarica, di eliminare dall'Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) il vincolo della quantità di rifiuti conferibili (300 mila tonnellate), mantenendo solo il vincolo del volume (300 mila metri cubi), affinché il sito possa continuare a ricevere materiali. Il Presidente Fritelli si è riservato una risposta formale nel corso del prossimo Consiglio provinciale, essendo in corso una Conferenza dei servizi su questo tema, con gli altri enti coinvolti.
La seconda interpellanza di Conti ha riguardato le sorti del biennio sperimentale scuola di Bardi e la situazione delle strade provinciali in vista della stagione invernale. Anche su questi temi la risposta arriverà a breve, essendo assente giustificato il Delegato Serpagli, titolare di entrambe le materie.
Infine, alla terza interrogazione circa il Piano Faunistico provinciale, sollecitato dai cacciatori, ha risposto il Delegato Moretti: il Piano è in fase di elaborazione, ma finora si è dovuto aspettare di capire di chi dovesse provvedervi, in questa fase di passaggio di competenze dalla Provincia alla Regione.
Quindi il Delegato Bianchi ha comunicato che, essendo stato approvato il Decreto Enti Locali, con gli emendamenti proposti da Upi (Unione Province d'Italia), entro settembre la Provincia dovrà approvare il Bilancio, con una tempistica piuttosto stringente. Nei prossimi giorni sarà emesso il Decreto del Presidente di approvazione dello Schema di Bilancio, poi sarà la volta del parere dei Revisori dei Conti e tra il 15 e il 17 settembre vi sarà un passaggio in Consiglio provinciale. Poi, intorno al 25 settembre l'Assemblea dei Sindaci e prima del 30 settembre l'approvazione definitiva del Consiglio.
"Il Bilancio riguarderà solo il 2015, non sarà triennale come negli anni passati – ha chiarito Bianchi - e si potrà usare l'avanzo di amministrazione per la parte corrente del bilancio, il che permetterà di raggiungere il pareggio. I tempi sono ristretti e vi è scarsa possibilità di manovra, si tratta di un bilancio sobrio, in cui abbiamo cercato di spalmare le risorse nei servizi fondamentali, tra cui scuole e viabilità".
Il Consiglio ha poi approvato all'unanimità il passaggio al Comune di Langhirano di un tratto della strada provinciale 665R Massese, tra due rotonde comprese tra i km 20+500 e 21+050, su richiesta del Comune stesso. Il tratto di strada passa quindi dal demanio provinciale a quello comunale.
Unanimità anche per l'atto di indirizzo, illustrato dal Delegato Oppici, sulla stipula di una convenzione con i Comuni di riferimento per la gestione dell'utilizzo in orario extra scolastico delle palestre annesse agli Istituti scolastici ITSOS Gadda di Fornovo Taro e ITIS "A. Berenini", "Solari" e "Paciolo" di Fidenza per la stagione sportiva 2015/2016, in analogia con quanto già fatto negli anni scorsi.
Il Delegato Cantoni a fine seduta ha stigmatizzato che il Comune di Parma non abbia invitato alla conferenza stampa che ha indetto sul Festival del Prosciutto né la Provincia, coordinatrice del Festival, né gli altri organizzatori: quattordici Comuni del territorio con Langhirano capitale, Ente Fiere, Upi, Camera di Commercio, Consorzio del Prosciutto.
(Fonte: Ufficio stampa Provincia di Parma)
All'artista è dedicata la mostra pittorica e documentaria "Radici. Il pittore, il cittadino di Roccabianca", che verrà inaugurata sabato 29 agosto alle ore 18 nel castello rossiano. L'iniziativa è stata presentata al Parma Point da Antonioli, Bellini, Dall'Acqua, Scaltriti.
Parma, 24 agosto 2015 Verrà inaugurata sabato 29 agosto alle ore 18 nel castello di Roccabianca la mostra pittorica e documentaria "Radici. Il pittore, il cittadino di Roccabianca" che il suo paese natale dedica a Giovanni Voltini, pittore e scenografo nato nel 1875 e scomparso nel 1964.
L'esposizione, curata da Marzio Dall'Acqua, è organizzata dall'Associazione Castello Eventi con il contributo del Comune di Roccabianca ed il patrocinio della Provincia di Parma, dell'Archivio di Stato di Parma e dalla Accademia delle Belle Arti di Parma e da Culatello & jazz di Roccabianca.
In mostra 40 opere ad olio, a pastello, ritratti, autoritratti e paesaggi, disegni e documenti sulla Roccabianca dal XIX al XX secolo. La mostra è visitabile a ingresso libero, fino al 1° novembre, sabato e domenica negli orari di apertura del Castello: sabato: 1518, domenica e festivi: 1011 / 1518.
Per visite su appuntamento occorre telefonare al n. 0521-374065.
"La presenza della Provincia celebra l'impegno sociale e l'intelligenza di quei nostri concittadini che come Voltini nel tempo hanno lasciato una traccia importante di sé e sono un esempio per gli altri - ha dichiarato il Vice presidente della Provincia di Parma Gianni Guido Bellini.
"L'amministrazione comunale di Roccabianca ha colto con favore questa opportunità promossa dalla famiglia Voltini, e grazie alla proficua collaborazione tra pubblico e privati, oggi ci consente di proporre una mostra che oltre a celebrare il talento artistico di un pittore che ha saputo farsi apprezzare sia in Italia che all'estero, ci fa riscoprire le vicende umane di un figlio della Bassa, con il suo spiccato senso civico sorretto da ideali di giustizia e di solidarietà umana" ha affermato il Sindaco di Roccabianca Marco Antonioli.
"Voltini era un grande artista, uno dei maestri del '900 finora ignorato e recuperarlo è un'operazione di grande respiro ha spiegato il curatore Marzio Dall'Acqua Auspichiamo che questa mostra sia la prima; la prossima esposizione dovrebbe essere dedicata a Voltini scenografo e coinvolgere un istituto di Parma e quindi, nel 2017, una grande antologica che documenti e presenti con rigore sistematico i risultati ottenuti in questi anni e dia la certezza dei punti definitivi raggiunti, sempre coinvolgendo il Comune di Roccabianca".
LA MOSTRA
La mostra che Roccabianca dedica a Giovanni Voltini, pittore e scenografo, non solo permette di ampliare ed approfondire la conoscenza di un artista poco conosciuto, ma senz'altro tra i più importanti nel panorama dell'arte parmigiana e parmense del secolo scorso, ma di riscoprire anche parte della storia di Roccabianca di quegli anni.
Filo conduttore il Voltini cittadino di Roccabianca, che amò, dipinse, e contribuì anche a trasformarla e renderla democratica, partecipando come assessore alle giunte dal 1914 al 1922 e, dopo il fascismo, che lo schedò come "sovversivo", dal 1946 al 1956.
Gli impegni civile, umanitario, artistico e culturale contribuirono a mutare il volto di Roccabianca, a renderlo più moderno, più coeso socialmente e riconoscente nei confronti sia dei caduti della prima guerra mondiale che di quelli della lotta partigiana, poiché il pittore collaborò a realizzarne i monumenti celebrativi.
Voltini ha studiato a Napoli, dal 1897 al 1901, per cui è stato definito "il più settentrionale dei pittori meridionali", che allora era uno dei centri internazionali del rinnovamento artistico, allievo di Michele Cammarano, acquisendo all'inizio il linguaggio di questa scuola.
Ha poi fatto esperienza in America Latina, anche come scenografo che collaborava con Giuseppe Carmignani, e quindi in Spagna e a Parigi, durante un soggiorno nel 1911/12, elaborando quindi un suo linguaggio personale che costruisce le forme con la luce, in una sottile e delicata poesia emotiva, per cui le immagini sono come sospese nell'incanto della natura.
Politicamente fu repubblicano all'inizio del secolo e ritornato a Roccabianca, dove rapidamente ritrovò appunto le sue radici fu molto vicino alle esperienze delle cooperative di Giovanni Faraboli e alla posizione riformista e non rivoluzionaria di quel movimento, condivisa dal circondario di Fidenza, allora Borgo San Donnino.
Questa mostra è la prima realizzazione di un progetto, che a ricordo di Voltini, poco dopo il cinquantesimo anniversario della sua morte, ripropone in modi e forme diverse l'opera e la vicenda umana dell'artista, puntualizzando i suoi rapporti con Roccabianca sia per scoprire come la bellezza della natura e dei luoghi, sia i suoi monumenti sono diventati fonte di ispirazione pittorica, sia per tessere il filo di rapporti e relazioni di cui non esistono da tempo più testimoni, sia per la partecipazione civile che lo vide protagonista come cittadino, come uomo inserito nella vita collettiva, con la propria terra e la propria gente. Pittore e cittadino dunque: basterebbe la scoperta dei ritratti del medico Cavalli e di sua moglie, fino ad ora inediti, per aprire una porta sul passato del maestro ma anche del paese stesso di Roccabianca.
Hanno collaborato alle ricerche per questa mostra i nipoti Luigi e Gianluca Voltini, il progetto e l'allestimento sono di Marco e Matteo Scaltriti, la Grafica di Alberto Nodolini, le cornici di Luciano Ripasarti, il video in mostra di Gianluca Voltini e Filippo Magnani; per il catalogo: il progetto editoriale e i testi di Marzio Dall'Acqua, la grafica di Alberto Nodolini, le fotografie di Mauro Davoli, la stampa di Stamperia scrl, Parma.