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Tre carrozzine speciali, dotate di seduta e schienale per la prevenzione delle piaghe da decubito e accessoriate con tavolino, poggiatesta e asta porta flebo e un ecografo palmare sono stati donati al reparto di Medicina dell’Ospedale Franchini di Montecchio. Le carrozzine sono state donate dalle Associazioni AVIS e Giro della Castellana di Sant’Ilario d’Enza. L’ecografo palmare è stato donato da Eurotrading s.r.l. di Reggio Emilia.

Alla consegna, avvenuta sabato 6 ottobre nell’atrio dell’Ospedale di Montecchio, erano presenti il direttore del Presidio Ospedaliero provinciale, Giorgio Mazzi; il direttore facente funzioni della struttura di Medicina, Paolo Montanari; il responsabile di Direzione Medica dell’Ospedale di Montecchio, Patrizia Camerlengo; la coordinatrice infermieristica del reparto di Medicina, Silvia Ferrari Lucchini; il presidente Avis di Sant’Ilario Pietro Micucci; la presidente Avo di Montecchio Nilla Menozzi e i responsabili dell’Associazione Giro della Castellana: Samuele Bertani, Martina Ghinolfi e Gabriele Manotti.

Le tre carrozzine sono state acquistate grazie al “3° Giro della Castellana”, corsa non competitiva organizzata dalle due associazioni. L’iniziativa, che si è svolta il 3 giugno scorso nelle campagne del Comune di Sant’Ilario e ha visto la partecipazione di oltre 700 persone di tutte le età, è stata pensata per coinvolgere la cittadinanza focalizzando l’attenzione su promozione della salute, sani stili di vita e solidarietà.

L’ecografo palmare donato da Eurotrading s.r.l. è uno strumento innovativo per la pratica medica. Si tratta di un piccolo monitor poco più grande di uno smartphone collegato a una sonda ecografica. Per le sue piccole dimensioni può essere agevolmente trasportato e permette di eseguire ecografie al letto del paziente in modo semplice e rapido. Questo strumento permette di verificare con maggiore precisione vari riscontri, quali versamenti pleurici, pericardici e addominali; calcoli della colecisti; neoformazioni epatiche, renali e del collo e delle parti molli e tanto altro ancora. Vari riscontri ecografici permettono di evitare, oppure di eseguire immediatamente, manovre invasive, quali il cateterismo vescicale, attraverso la verifica dello stato di pienezza della vescica. O ancora, consentono di schivare esami radiologici con esposizione a radiazioni, come ad esempio nel controllo evolutivo di una polmonite. Si evince quindi l’importanza di un apparecchio del genere, in reparti come la Medicina e la Terapia subintensiva, per fornire al paziente le migliori prestazioni diagnostiche con la maggiore precisione possibile e al tempo stesso, la minore invasività.

 

Fonte: Ausl RE

Riceviamo e pubblichiamo per conto di Federfarma a firma del Dottor Dante Baldini - presidente Federfarma Reggio Emilia - 

"Intanto, complimenti al sindacato dei farmacisti ospedalieri, perché in neanche una giornata è riuscito a far firmare un documento ai 46 farmacisti dell'Asl dei diversi ospedali di tutta la provincia: noi non ci saremmo mai riusciti. Il nostro intervento non aveva nulla di personale, e nemmeno di diffamatorio. Non era nostra intenzione diffamare i colleghi ospedalieri, con la loro professionalità e competenza. E' chiaro e evidente a tutti che i dipendenti Asl, come quelli di qualunque altra azienda, fanno quello che impongono le direttive che provengono dall'alto: sono queste ultime che noi stiamo contestando. Noi non siamo lì a controllare come avviene la distribuzione diretta, della quale anche noi conosciamo le norme. Noi però stiamo ai fatti. Intanto una domanda: perché così tanti farmacisti ospedalieri che distribuiscono farmaci ai cittadini, dal momento che esiste la possibilità di mandare la maggior parte di queste medicine nelle farmacie territoriali, più comode e agevoli per orari e distanza, rispetto agli ospedali? E poi: a quali criteri di posologia e appropriatezza prescrittiva corrispondono, per esempio, 120 scatole di Lasix consegnate in una volta sola? Si tratta di 3600 compresse con la posologia di quattro compresse al giorno: sono 900 giorni di terapia. Non è troppo? Le scadenze, visto che si tratta di un periodo di oltre due anni, sono state controllate? E' una provvista per tutta la famiglia? Le foto di farmaci ospedalieri che finiscono nel bidone degli scaduti stanno arrivando da tutta la regione e da tutta Italia. Il sistema comporta molti sprechi, è evidente. Perché nessuno lo vuole riconoscere? E poi: col consegnare tante confezioni in una volta sola, non si rischia di incentivare l'abuso di farmaci? Dicono che hanno un sistema informatico, ma perché non staccano i fustelli dai medicinali, come fanno fare a noi farmacisti, essendo questa l'unica controprova per verificare ogni altro sistema di consegna? Un'ultima domanda, da contribuenti: 46 farmacisti ospedalieri è il totale assoluto provinciale o in questo momento qualche farmacista ospedaliero è in ferie?"

Dottor Dante Baldini
(presidente Federfarma Reggio Emilia)

Distribuzione diretta di farmaci - Interviene Federfarma di Reggio Emilia per voce del Presidente Dante Baldini. "Noi da tempo diciamo che ci sono parti dell'accordo tra noi e l'Asl (non tutte) che non sono rispettate"

Reggio Emilia, 3 agosto 2018 - 

"Il dr.Busani paventa a torto una montagna di menzogne, ma sarebbe meglio che guardasse alla realtà dei fatti-  dichiara il dr. Dante Baldini, presidente di Federfarma Reggio Emilia, in risposta all'intervento del dr.Corrado Busani, direttore del servizio farmaceutico dell'Asl- . Noi da tempo diciamo che ci sono parti dell'accordo tra noi e l'Asl (non tutte) che non sono rispettate, e che ci sono modi di fare che comportano elevati costi sociali e sprechi. Intanto, la distribuzione diretta di farmaci da parte degli ospedali doveva diminuire, mentre invece è aumentata. A livello nazionale, il 60% dei farmaci viaggia al di fuori del canale farmacia. Se crediamo alla funzione di servizio pubblico delle farmacie, dobbiamo invertire questa tendenza, altrimenti aspettiamoci sempre più chiusure e fallimenti di farmacie medio piccole e di montagna, con tutto quel che ne consegue. E ciò, grazie al comportamento dell'Asl. Ma non è tutto: l'Asl dovrebbe distribuire solo i farmaci necessari al primissimo periodo post dimissione, ma spesso fornisce sporte zeppe di confezioni. E ancora: non vengono distribuiti solo farmaci ospedalieri o di fascia A, ma spesso anche quelli di fascia C (quelli a pagamento), e che teoricamente coprono lunghissimi periodi di cura, col rischio, che spesso si concretizza, di spreco al cambio appunto di terapia. Abbiamo fogli di dimissione che annotano, come quantità consegnata in una volta sola, 120 scatole di Lasix, 30 di Coumadin e altrettante di Avodart. Che regola hanno seguito queste consegne? Qualcuno in provincia recentemente ha gettato negli scaduti 17 scatole di Aldactone, due di Arixtra fiale, quattro di Vfend compresse da 200 (oltre 1700 euro a scatola, anche se la Asl compra i medicinali a prezzo scontato in modo variabile, un prodotto che in farmacia non si può vendere con la mutua, ma grazie al comportamento dell'Asl sono stati buttati via, solo in quella situazione, potenzialmente quasi 7mila euro di medicinali). C'è poi un altro aspetto: coi propri ricettari privati, i medici di base indicano ai pazienti, e lo scrivono e firmano a chiare lettere, di andare nelle farmacie ospedaliere, e si rifiutano di fare ricette per poterli ritirare nelle farmacie di paese o di quartiere più comode. Ricordiamo, come ha detto anche il nostro sindacato a livello nazionale, che questo è un atto contro la legge, perché va contro il principio della libera scelta della farmacia da parte del paziente. Sono fatti che vanno contro gli accordi presi, non sono menzogne. Lo abbiamo segnalato più volte alla Asl, ma le cose, da questo punto di vista, peggiorano sempre di più".

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- Un documento allegato in pdf - 

 

(Federfarma Reggio Emilia 3 agosto 2018)

Primo esperimento nel distretto di Montecchio per un baby corner, spazio itinerante all'aperto organizzato dal reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Ercole Franchini volto ad accogliere le mamme che devono allattare il proprio bambino o cambiargli il pannolino quando sono fuori di casa.

Il debutto dell'iniziativa è stato sabato 7 luglio alla serata "Unplugged" di Montecchio Emilia e venerdì 13 luglio alla Manifestazione serale "Dall'Alabastro allo Zenzero" organizzata dal Comune di Montechiarugolo.

In tali occasioni le ostetriche sono state a disposizione per offrire informazioni relative al punto nascita dell'ospedale di Montecchio e per dialogare su tematiche legate a gravidanza, travaglio, parto, allattamento e genitorialità.

Il riscontro è stato positivo: sono numerose le mamme che si sono avvicinate al colorato banchetto usufruendone per cambiare o allattare il proprio bimbo e tante le persone che hanno ringraziato per l'opportunità offerta alla popolazione all'interno di manifestazioni pubbliche. Prossimo appuntamento sabato 20 luglio sempre a Montechiarugolo. In seguito, laddove sarà concesso in maniera gratuita lo spazio, l'iniziativa sarà riproposta in altri eventi estivi.

Fonte: Ausl RE

Fascicolo sanitario elettronico, novità in arrivo per l'accesso ai servizi sanitari on line. A partire dal 1 Giugno, in ottemperanza a quanto previsto dalla legge, l'accesso a tutti i servizi sanitari della Regione Emilia - Romagna erogati tramite il web, sarà possibile solo con il rafforzamento delle credenziali di ingresso Federa/Spid e tramite One time password (Otp) o con smart card. L'adeguamento dei servizi on line al sistema di identità digitale Spid diviene obbligatorio per tutte le pubbliche amministrazioni che erogano servizi on line.

In pratica quando ci si connetterà al proprio Fascicolo sanitario elettronico per continuare a utilizzare le credenziali d'accesso già registrate sarà indispensabile validare il proprio numero di cellulare sul quale sarà poi inviata la One Time Password necessaria per l'accesso, a garanzia di maggiore sicurezza e tutela dei dati. La validazione del numero di cellulare sarà richiesta una sola volta e sarà possibile validare un nuovo numero di cellulare, se lo si riterrà necessario, accedendo alla relativa funzione presente all'interno del proprio profilo utente.

Se il proprio numero di cellulare non è stato fornito in fase di registrazione, per continuare a utilizzare le proprie credenziali, sarà necessario validarlo via web. Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata nella guida on line al seguente link: support.fascicolo-sanitario.it/guida/accedi-al-tuo-fse/validazione-cellulare-otp

Cosa è la One-Time Password?
Letteralmente "password valida una sola volta". Si tratta di una password che è utilizzabile solo per una singola sessione di accesso o una transazione. La OTP evita una serie di carenze associate all'uso della tradizionale password (statica). Il più importante problema che viene risolto dalla OTP è che, al contrario della password statica, questa non è vulnerabile agli attacchi con replica. Ciò significa che, se un potenziale intruso riesce a intercettare una OTP che è stata già utilizzata per accedere a un servizio o eseguire una transazione, non sarà in grado di riutilizzarla, in quanto non sarà più valida. D'altra parte, una OTP non può essere memorizzata da una persona. Essa richiede quindi una tecnologia supplementare per poter essere utilizzata (un dispositivo fisico con la calcolatrice OTP incorporata, o un numero di cellulare specifico). Le OTP possono essere utilizzate come unico fattore di autenticazione, o in aggiunta a un altro fattore, come può essere la password dell'utente, i dati della carta di credito o un pin.

Cos'è il Fascicolo sanitario elettronico?
Si tratta di una raccolta di documentazione sanitaria disponibile su internet in forma protetta e riservata, consultabile solo attraverso l'utilizzo di credenziali personali. Nel tempo, costituisce la storia clinica di una persona.Si può costruire e consultare sul sito www.fascicolo-sanitario.it.

Chi lo può avere?
Tutte le persone maggiorenni iscritte al Servizio sanitario regionale che hanno dato il consenso formale all'immissione delle proprie informazioni sanitarie nella rete Sole (Sanità on line). È possibile attivare il Fascicolo anche per altre persone, come figli minori o persone soggette a tutela.

Che cosa contiene?
Nel Fascicolo vengono immesse le informazioni già presenti nella rete Sole: dati anagrafici; eventuali esenzioni dal pagamento del ticket; prescrizioni di visite ed esami specialistici; prescrizioni di farmaci; referti di visite ed esami erogati dalle strutture pubbliche del Servizio sanitario regionale; referti di pronto soccorso; lettere di dimissioni. Ogni persona può decidere di inserire anche altri documenti personali (ad esempio documenti relativi a visite o esami fatti in strutture private o in strutture sanitarie di altre Regioni).

Chi lo può consultare?
Solo l'interessato, con le credenziali personali di accesso. Una volta effettuato l'accesso, è possibile usufruire di altri servizi on line: prenotare online, gratis, alcune visite, diversi tipi di ecografie e di esami radiologici; pagare il ticket o la tariffa di visite ed esami; cambiare o revocare il proprio medico o pediatra di famiglia; conoscere indirizzo e orari del proprio medico o pediatra di famiglia; cambiare la propria autocertificazione della fascia di reddito; consultare il proprio libretto, comprese le esenzioni riconosciute .

Come attivare il Fascicolo Sanitario Elettronico?
L'attivazione è semplice. È necessario rivolgersi a uno degli sportelli predisposti dall'Ausl Irccs di Reggio Emilia per ottenere le credenziali, nel rispetto della privacy. Occorre portare con sé un documento di riconoscimento e un valido indirizzo e-mail dove sarà inviata la seconda parte di password di accesso (la prima viene consegnata allo sportello). Attenzione: ogni assistito dovrà avere un proprio indirizzo e-mail.

 

Fonte: Ausl RE

Due interventi chirurgici endoscopici per calcolosi renale condotti dall'Urologia di Guastalla sono stati trasmessi in diretta streaming a livello mondiale nell'ambito di "Siulive", Congresso di Chirurgia in diretta 2018 della Società Italiana di Urologia, tenutosi a Roma il 5 e 6 aprile.

Durante il congresso sono stati proiettati numerosi interventi di Chirurgia urologica laparoscopica, robotica, open (a cielo aperto) ed endoscopica in collegamento streaming con tutti i più importanti centri italiani, europei e americani. I due interventi eseguiti dall'equipe di Urologia di Guastalla sono stati portati a termine con successo nei tempi di collegamento prestabiliti ottenendo positivi riscontri.

Il primo intervento è stato eseguito dal dottor Antonio Frattini, direttore dell'Urologia dell'ospedale Civile aiutato dal dottor Gian Luigi Pozzoli mentre il secondo è stato eseguito dal dottor Pozzoli aiutato dal dottor Francesco Facchini.
"Un grazie per il grande impegno e la professionalità è doveroso – sottolinea il dottor Frattini –nei confronti del personale infermieristico, degli anestesisti e dei tecnici di Radiologia del Comparto operatorio senza il quale non sarebbe stato possibile ottenere un tale risultato".

 

Fonte: Ausl RE

Alcune informazioni rispetto al caso segnalato dal Resto del Carlino sul trasferimento di una gestante al sesto mese di gravidanza da Castelnovo Monti all'Ospedale di Reggio Emilia

La signora ricoverata all'Arcispedale Santa Maria Nuova, le cui condizioni sono buone e che verrà presto dimessa, anche in caso di travaglio in atto, non avrebbe potuto partorire a Castelnuovo Monti, perché si sarebbe trattato di un parto al sesto mese di gravidanza, il cui esito è legato alla presenza della Terapia Intensiva Neonatale.

Ripercorrendo i fatti avvenuti, si specifica che il trasporto è avvenuto in ambulanza, in tutta sicurezza. Per quanto riguarda l'ipotesi del trasporto in elicottero, in un primo tempo richiesta ma poi non avvenuta per un problema tecnico al velivolo proveniente da Bologna (al momento il solo abilitato per il volo notturno), essa era stata valutata per ragioni legate principalmente al comfort della paziente, non certo per problemi legati alla urgenza dell'arrivo a Reggio Emilia.

Il medico dell'ambulanza, infatti, appena visitata la signora, aveva verificato che non c'era alcun segno di travaglio in atto né tantomeno di parto imminente. Tuttavia in presenza di sintomatologia dolorosa addominale il ricovero è stato disposto in via cautelativa per gli accertamenti del caso.

Provenendo la gestante da altra regione e non essendo nota ai servizi locali, durante il ricovero nell'ospedale reggiano sono stati effettuati numerosi accertamenti per confermare il buon stato di salute materno-fetale.

Il problema tecnico ha generato un'attesa in piazzola a Castelnuovo Monti, da parte della paziente, di 5 minuti, trascorsi i quali l'ambulanza, avuta conferma dell'impossibilità di intervento dell'elisoccorso, l'ha trasportata a Reggio Emilia, dove è arrivata una ventina di minuti oltre il tempo che avrebbe garantito l'elicottero.
Per motivare le cause tecniche della mancata effettuazione del servizio è stata richiesta una relazione ai gestori del mezzo dall'Azienda USL di Bologna.

Nella tabella i tempi di attivazione sia del mezzo di soccorso avanzato che dell'elisoccorso da cui si evince come il tempo di sosta alla piazzola di Castelnovo Monti sia stato di 5 minuti, non 40, come riportato da una testata giornalistica cittadina.

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Mercoledì, 28 Febbraio 2018 10:48

Il ritorno del freddo - Alcuni consigli per difendersi

Il freddo eccessivo, come quello che registriamo in questo periodo, rappresenta una minaccia per la salute soprattutto degli anziani, dei bambini e delle persone affette da particolari patologie, notoriamente più vulnerabili e a rischio di infezioni. Ma anche le persone giovani in apparente benessere possono subire conseguenze sulla salute, a volte gravi, se esposte a valori di temperatura eccessivamente bassi.

Di seguito alcuni consigli contenuti nella Guida contro il freddo del Ministero della salute.
Ecco cosa si deve fare per proteggersi dai malanni dell'inverno, di cui l'influenza è il più comune, ma non il solo:
1. Prestare particolare attenzione ai bambini molto piccoli e alle persone anziane non autosufficienti, controllando anche la loro temperatura corporea.
2. Mantenere contatti frequenti con anziani che vivono soli (familiari, amici o vicini di casa) verificando che dispongano di sufficienti riserve di cibo e medicinali.
3. Assumere pasti e bevande calde (almeno 1 litro e ½ di liquidi), evitando gli alcolici perché non aiutano contro il freddo, al contrario, favoriscono la dispersione del calore prodotto dal corpo.
4. Uscire nelle ore meno fredde della giornata, evitando, se possibile, la mattina presto e la sera soprattutto se si soffre di malattie cardiovascolari o respiratorie.
5. Indossare vestiti idonei: sciarpa, guanti, cappello, cappotto sono ottimi ausili contro il freddo.
6. In caso di ghiaccio, indossare scarpe antiscivolo per prevenire le cadute che, soprattutto nella popolazione anziana, possono essere causa di fratture.

Quali sono le persone più a rischio quando fa molto freddo?
· I neonati ed i lattanti sono particolarmente suscettibili agli effetti delle basse temperature sia per la diminuzione della risposta del sistema di termoregolazione, sia perché i bambini molto piccoli non possono manifestare apertamente il disagio causato dal freddo.
· Gli anziani sono più suscettibili agli effetti delle basse temperature per una diminuita risposta del sistema di termoregolazione e per una ridotta percezione del freddo. Gli anziani con deficit fisici e/o psichici (es. malati di Alzheimer) sono più a rischio, perché non sono in grado di gestire correttamente il riscaldamento domestico e di adottare comportamenti adeguati.
· I malati cronici. Un episodio di grande freddo può peggiorare condizioni di salute già precarie e, soprattutto, aggravare patologie croniche quali: malattia cardiovascolare, broncopatia cronica ostruttiva, asma bronchiale, diabete e disturbi neurologici (soprattutto se in trattamento con sostanze psicotrope).
· Le persone con deficit motori e/o psichici sono a rischio soprattutto se vivono sole.

Cosa è meglio mangiare quando fa freddo
Durante la stagione invernale si consiglia una dieta equilibrata preferendo pasti e bevande caldi, che aiutano a soddisfare le aumentate richieste metaboliche per la produzione di una maggiore quota di calore interno. Quando le temperature sono particolarmente basse si consigliano alcune misure precauzionali:
- Bere almeno 2 litri di liquidi al giorno, salvo diverso parere medico; preferire bevande calde come té e tisane, o anche semplici spremute d'arancia.
- Assumere pasti a base di frutta e verdura che contengono vitamine e sali minerali, molto utili per difendersi dalle insidie del freddo. In generale sono consigliati tutti gli alimenti contenenti vitamina E ed il beta carotene (un precursore della vitamina A), in grado di stimolare le difese immunitarie. Si ricorda che i cibi contenenti carotenoidi sono: carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cavolfiori, peperoni, mentre quelli contenenti la vitamina E sono le mandorle, le nocciole, olio extravergine d'oliva, etc.
- Alimenti consigliati sono: la pasta con i legumi o la pasta con le verdure, che forniscono energia e fibre, ed il brodo caldo perché apporta liquidi e proteine digeribili. Il latte ed il miele possono essere un ottimo rimedio, tranne in caso di persone malate di diabete. La carne ed il pesce garantiscono il giusto apporto di proteine, indispensabili per l'organismo, perché forniscono calore ed energia.

(AUSL-IRCCS di Reggio Emilia 26 febbraio 2018)

Dal 23 febbraio Daniela Viviani sarà il nuovo direttore della Struttura Complessa di Ginecologia e Ostetricia dell'Ospedale Franchini di Montecchio.

Originaria della provincia di Verona, 59 anni, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia all'Università di Parma e la specializzazione in Ginecologia e Ostetricia nella stessa sede. Dal 1990 al 2008 ha svolto la sua attività all'Ospedale Franchini, dove ha acquisito specifica formazione nel trattamento chirurgico del pavimento pelvico collaborando con il dott Lorenzo Spreafico, uno dei pionieri e massimi esperti della disciplina, allora direttore della struttura di Ginecologia e Ostetricia.

Al Franchini, la dott.ssa Viviani ha rivestito il ruolo di responsabile Struttura semplice "Salute Donna e percorso Nascita" per il Distretto di Montecchio e, dal 2003 al 2008, quello di Coordinatore dell'Area Salute Donna della provincia di Reggio Emilia. È stata, inoltre, promotrice e responsabile di progetti innovativi dedicati all'assistenza alla gravidanza fisiologica per parte ostetrica e alla promozione e sostegno dell'allattamento al seno.

Dal gennaio 2008 ad oggi Daniela Viviani ha operato nell'équipe del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Azienda ospedaliero universitaria di Parma come responsabile della Struttura semplice "Percorso Centro Nascita" e svolto attività didattica e di ricerca in qualità di professore a contratto al corso di laurea in Ostetricia. Ha continuato il suo impegno nel ricondurre il parto alla naturale dimensione di evento fisiologico, con contenuti di rilevanza sociale e affettiva, e nell'organizzare l'assistenza alla gravidanza secondo i livelli di rischio, in integrazione con gli ospedali del territorio.

È stata responsabile dell'ambulatorio di Uroginecologia e rieducazione del pavimento pelvico e della conseguente attività chirurgica e responsabile del Progetto interdipartimentale per il corretto trattamento delle lesioni sfinteriali. Ha introdotto interventi innovativi per la correzione dell'incontinenza urinaria e del prolasso genitale ed è stata referente nel Progetto "Ospedale senza dolore".

Tra gli obiettivi affidati alla professionista all'atto del conferimento dell'incarico vi è il consolidamento delle competenze tecnico-professionali in ambito uro-ginecologico, la garanzia del mantenimento della qualità del Punto Nascita e l'integrazione con il dipartimento oncologico per i percorsi delle donne affette da tumore all'utero e all'ovaio.

Il reparto di Ginecologia e Ostetricia dell'Ospedale Franchini conta su una dotazione di 18 posti letto di degenza ordinaria e 1 di day hospital. Compongono l'équipe 38 operatori, tra i quali 10 medici e 14 ostetriche. Nel 2016 i parti sono stati 639 (il 29% dei quali con cesareo), gli interventi chirurgici 1.091 e i ricoveri 1732 (di cui 621 in day hospital).

 

L'Ufficio Stampa Ausl Reggio Emilia

Domenica 4 febbraio Giornata internazionale contro il cancro. Nonostante le 16mila nuove diagnosi fatte in un anno, nei dati dei Registri Tumori di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena l'incidenza dei tumori  appare in calo sia negli uomini che nelle donne ed è in linea con i dati nazionali. 

 

"Smettete di fumare, adottate un'alimentazione sana, fate movimento, rendete più salubri le città, i luoghi di lavoro e le scuole, fate prevenzione". Sono solo alcuni dei messaggi lanciati dagli organizzatori del World cancer day, la "Giornata internazionale contro il cancro" promossa dall'Unione Internazionale contro il cancro (Uicc) e sostenuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che si celebra domenica 4 febbraio in tutto il mondo.

Il triennio 2016 - 2018 è stato dedicato al tema "We can. I can."(Noi possiamo. Io posso), con l'obiettivo di incentivare più persone possibile a essere parte attiva nella battaglia contro i tumori. Uno slogan che vuole indicare l'opportunità che abbiamo, insieme o da soli, di prendere parte alla battaglia contro il cancro. Chiunque può fare la differenza: malati sopravvissuti, parenti, medici, personale ospedaliero e organizzazioni.
Come si evince dalla pubblicazione di recente presentata che mette a confronto, per la prima volta, i dati dei Registri Tumori di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena, nonostante le 16mila nuove diagnosi fatte in un anno, l'incidenza dei tumori in AVEN (vale a dire nelle province che compongono l'Area Vasta Emilia Nord) appare in calo sia negli uomini che nelle donne ed è in linea con i dati nazionali.

"La strategia di controllo dei tumori sta dando nel nostro Paese come nella nostra Provincia risultati positivi. A sottolinearlo è il dottor Carmine Pinto – direttore dell'Oncologia del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Si riducono i nuovi casi come anche la mortalità per tumore e aumenta la sopravvivenza, che a Reggio Emilia a 5 anni supera il 61%, ai primi posti in Italia. Tutto questo è frutto delle campagna di prevenzione primaria e in primis la lotta al tabagismo, dei programmi di screening e dei miglioramenti nelle conoscenze biologiche e quindi nelle cure. Mettere in rete le realtà oncologiche provinciali e il Core ci permette di offrire per tutte le patologie percorsi terapeutici improntati alla multidisciplinarietà e per quanto concerne l'Oncologia medica trattamenti sempre più personalizzati che utilizzano al meglio la chemioterapia, le terapie a target molecolare e l'immunoterapia. Programmi che vedono insieme cura e ricerca in un legame che sta già producendo risultati rilevanti, sia come disponibilità di accesso ai più innovativi studi clinici, sia come attenzione alla qualità di vita e alla riabilitazione dei pazienti oncologici. Quindi non solo attenzione alla "quantità" di vita con sempre più pazienti guariti e con lunghe sopravvivenze (nella nostra Provincia sono oltre 21mila i cittadini che sono stati sottoposti a terapia per tumore), ma anche e soprattutto alla "qualità" della vita durante e dopo le cure".

Massimo Costantini direttore dell'Irccs di Reggio Emilia, definisce la Ricerca un altro tassello fondamentale nella lotta ai tumori "È la via migliore per garantire le cure più avanzate ai malati di oggi e le cure più efficaci a quelli di domani, specialmente in Oncologia, dove molto è stato fatto, ma molto c'è ancora da fare. A Reggio Emilia la ricerca di laboratorio, clinica e sanitaria è intesa come un'opportunità per i professionisti della salute: tutte le strutture, e tutte le professioni, possono dare il loro contributo".

Per informazioni: www.airc.it  e www.worldcancerday.org.

Fonte: Azienda Sanitaria Reggio Emilia