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Attraverso i Centri Operativi Comunali (COC) di Protezione civile e l’Ufficio Tutela Animali, il Comune di Piacenza è impegnato in un fondamentale ruolo di coordinamento delle attività delle associazioni animaliste, con attenzione alle specifiche esigenze, rispondendo così pienamente alle recenti indicazioni della Regione Emilia-Romagna in merito alla necessità di fronteggiare le emergenze legate alla gestione degli animali in questa delicata situazione di emergenza sanitaria.

Ad oggi – ricorda il Vice Sindaco Elena Baio - l'Ufficio Tutela Animali si avvale della collaborazione delle due associazioni (Aisa e Fareambiente) con cui sono state attivate due specifiche convenzioni. A seguito dell'emergenza coronavirus sono state coinvolte tutte le associazioni animaliste che già operano in modo del tutto autonomo sul territorio comunale, al fine di coordinare ed omogeneizzare le attività di avvicinamento agli animali e alle loro famiglie qualora coinvolte in provvedimenti di quarantena o cura per COVID 19. Le necessità possono essere diversificate: portare cibo, far fare una passeggiata a un cane, portare gli animali per esclusive e reali urgenze dal veterinario o trasferirli in un canile o gattile”.

Nel merito, la proposta dell'Ufficio Tutela Animali prevede:
1) raccolta formale (anche tramite e-mail) della disponibilità delle associazioni a svolgere l'attività di cui sopra, precisando che le medesime devono provvedere alla copertura assicurativa di ogni singolo volontario;
2) raccolta delle segnalazioni relative alle problematiche legate alla gestione di animali di proprietà di persone impossibilitate ad occuparsene, a causa di problemi legati all'emergenza COVID 19 (trasmesse per via telefonica: tel. 0523 492605 e 492494 o telematica: mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.);
3) coordinamento delle attività delle associazioni, al fine di facilitare l’operato di accudimento ed evitare eventuali episodi di rinuncia o abbandono di animali da compagnia (individuazione di un referente per ogni associazione che si rapporta con l’Ufficio Tutela Animali);
4) divulgazione delle informazioni trasmesse dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Piacenza e dal Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica regionale in merito alle eventuali ed ulteriori esigenze formative/informative inerenti a casi singoli e alle modalità di prevenzione e uso dei DPI.

Ad oggi, hanno aderito all'iniziativa proposta le seguenti associazioni: Angeli Randagi, AISA, Fareambiente, ENPA, OIPA, Pelosiamo, Vivereinsieme oltre al Gruppo Cinofilo "LA LUPA" componente del Coordinamento di Protezione Civile e, in quanto tale, già coinvolto in altre emergenze legate al COVID-19.

Le associazioni che volessero aderire e che non avessero ancora provveduto ad inviare la loro manifestazione, potranno ancora farlo seguendo le indicazioni sopra riportate.

Anche al fine di ottemperare alla comunicazione dei Servizi Veterinari AUSL di Piacenza in merito alla necessità, nel corso dell’inchiesta epidemiologica, di “acquisire l’informazione sulla presenza di animali conviventi presso il domicilio della persona sottoposta a quarantena e, nei casi di eventuale concreta impossibilità all’accudimento, di informare l’utente che deve contattare il Servizio Veterinario”, il Servizio Tutela Animali si propone inoltre di operare in stretto accordo con il COC per la gestione di particolari situazioni di competenza della Protezione Civile e con i Servizi Veterinari AUSL di Piacenza.

In tal senso, a seguito dei necessari accertamenti effettuati dal Servizio Veterinario di AUSL e di apposita verifica svolta dall'Ufficio Tutela Animali con i responsabili di canile e gattile comunali, l'animale potrà essere ricoverato temporaneamente presso la struttura comunale.

Abbiamo già evidenziato nei giorni scorsi, anche tramite il sito comunale, tutte le indicazioni e le prescrizioni provenienti solo da fonti ufficiali in merito alla gestione e alla tutela degli animali da compagnia in questa fase di emergenza sanitaria – conclude il Vice Sindaco, Elena Baio – Oggi, grazie all’impegno degli uffici comunali, riteniamo fondamentale fornire un concreto supporto alle esigenze delle associazioni animaliste del territorio e coordinandone le attività che vadano incontro il più possibile alle necessità dei proprietari e alla tutela dei loro amati animali”.

Pubblicato in Amici Animali Piacenza

Due pazienti ricevono cellule staminali dai propri fratelli e uno da un donatore internazionale

Pur in queste giornate difficili, dove gli sforzi del sistema sanitario locale sono concentrati ad arginare la diffusione dell’infezione da covid19, a Piacenza non si ferma il programma trapianti.
Non possiamo interrompere la nostra battaglia quotidiana contro leucemie e mielomi – fa notare il primario Daniele Vallisa – perché queste malattie non si mettono in pausa”.

E proprio da questo fronte arrivano alcune belle notizie: “In questi giorni si stanno svolgendo due trapianti di cellule staminali allogenici. Le due storie sono accomunate da un particolare molto significativo: entrambi i pazienti hanno ricevuto la donazione da un fratello”. A queste procedure se ne aggiunge una terza, resa possibile da una donazione di cellule staminali da un paese straniero. “Potete immaginare – aggiunge Vallisa – quali difficoltà sono state affrontate per renderne possibile l’arrivo in questo periodo”.
I tre trapianti di cellule staminali sono stati percepiti e affrontati dagli operatori come un’iniezione di fiducia e speranza, soprattutto visto che due di essi hanno visto protagonisti familiari dei riceventi.
“In un momento come questo, l’ospedale continua a fare rete: servizi e reparti, unitamente alla battaglia contro il coronavirus, ci consentono di proseguire con le attività di trapianto che, a fronte dell’emergenza, diventano paradossalmente “di routine””.

Il gioco di squadra è fondamentale: infermieri, medici, farmacisti, biologi e operatori sociosanitari. Il programma trapianti coinvolge attivamente le equipe di Ematologia, Laboratorio di Immunogenetica e Manipolazione, Centro Trasfusionale e Unità farmaci antiblastici (Ufa).

Ma non solo: non si potrebbe continuare a garantire un’attività così complessa senza l’apporto del Laboratorio analisi e della Radiologia o senza il supporto dei reparti di consulenza, tra cui gli infettivologi.
“I tre trapianti di midollo in corso – evidenzia Vallisa, che si fa portavoce di tutti gli operatori coinvolti - ci consentono di riflettere sulla forza di volontà dei donatori, sia familiari sia volontari da registro internazionale, e testimoniano che nonostante le inevitabili paure che questa emergenza evoca, hanno perseverato nella loro scelta. La determinazione e il senso civico dei donatori ha trovato piena sinergia con gli operatori sanitari che hanno garantito percorsi sicuri (covid19 free) e la migliore cura possibile anche nelle condizioni di criticità che il nostro ospedale sta affrontando”.

Piacenza ha una casistica ben consolidata. Sono stati finora eseguiti 160 trapianti allogenici (cioè da donatore) e oltre 450 trapianti autologi. I donatori piacentini iscritti al Registro sono poco meno di 7mila. Le donazioni effettive da registro sono state 46. “Continuiamo a lavorare – chiude Vallisa - in linea con quanto suggerito sia dal CNT (Centro Nazionale Trapianti) sia dal GITMO (Gruppo Italiano Trapianto di Midollo Osseo). La necessità di proseguire l’attività trapiantologica senza sospensioni o rimandi è motivata dal fatto il timing del trapianto non è derogabile, pena il fallimento della strategia terapeutica nei confronti di mielomi e leucemie. Abbiamo più volte sentito che un buon centro trapianti di cellule staminali non può esistere se non all’interno di un ottimo ospedale. Tale affermazione trova oggi un’ulteriore conferma”.

Nelle foto, di repertorio, un trapianto di cellule staminali; l'equipe aziendale partecipa a un congresso del Gruppo italiano per il trapianto di Midollo osseo (Gitmo); il criocongelatore per la conservazione.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Piacenza 5 marzo 2020 - Prosegue di ora in ora la riorganizzazione interna dell’Azienda Usl di Piacenza, per aumentare la ricettività degli ospedali e accogliere il sempre maggior numero di pazienti con importanti sintomi respiratori che si stanno presentando nei presidi.

Per questo, nel pomeriggio si è deciso di chiudere anche il Pronto soccorso di Fiorenzuola a partire dalle ore 20. Le persone che ne avessero necessità sono invitate sin da ora a rivolgersi al Pronto soccorso di Piacenza.

Rimane invece sempre garantita in loco la presenza di mezzi del sistema 118.

Intanto, anche nella Medicina di Fiorenzuola è stata creata un’area “Covid19”, che permette di gestire in sicurezza i casi positivi ricoverati nel presidio della Val d’Arda.

Le misure assunte a Fiorenzuola si aggiungono a queste già decise nei giorni scorsi per incrementare la capacità degli ospedali e poter assistere al meglio e in sicurezza tutti i malati.

A Piacenza, in particolare, i pazienti positivi sono concentrati in alcune aree dedicate, ricavate al secondo piano del polichirurgico. I nuovi reparti “Covid19” si affiancano alle Malattie infettive e alla Terapia intensiva, nonché al Pronto Soccorso, impegnato ad accogliere e a mettere in sicurezza gli eventuali casi sospetti.

La chiusura del Pronto Soccorso di Fiorenzuola permetterà di aumentare ulteriormente la disponibilità di Piacenza.

A Castel San Giovanni, da ieri, è iniziata una riorganizzazione dei reparti, per far convergere su questo presidio i casi positivi ricoverati. I trasporti delle persone avvengono in totale sicurezza, seguendo i massimi criteri di precauzione per gli operatori coinvolti.

Ausl Pc - Diagnosi da meningococco per un uomo. Ricerca dei contatti avuti in un locale pubblico di Borgonovo per profilassi preventiva.

Piacenza, 15 febbraio 2020 - L’Azienda Usl di Piacenza informa che nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Piacenza è ricoverato un giovane uomo piacentino con diagnosi confermata di infezione da meningococco.
Così come previsto dal protocollo di sorveglianza – informa Guido Pedrazzini, direttore sanitario dell’Azienda Usl - sono state immediatamente avviate le indagini epidemiologiche e gli interventi di controllo e profilassi delle persone che sono venute a contatto stretto con il paziente nei dieci ultimi giorni. L’obiettivo è quello di intercettare questi soggetti e trattarli nel più breve tempo possibile. Oltre a familiari e amici, si ricercano le persone che sono venute a contatto con il malato in un luogo chiuso e ristretto per un tempo di alcune ore.

In particolare, a scopo preventivo si invitano a rivolgersi ai servizi di Igiene pubblica dell’Azienda Usl, in piazzale Milano, tutti coloro che erano presenti nel locale La Corte (località Colombaie di Borgonovo) nella notte tra sabato 8 e domenica 9 febbraio, ma solo nella fascia oraria tra le ore 2 e le 4.

Per informazioni sono a disposizione i numeri telefonici 0523.317830 fino alle 17.30 di oggi (15 febbraio) e il numero 3487702977. Domani (16 febbraio) è disponibile il personale del reparto di Malattie infettive dalle ore 9 alle 12. La profilassi consiste nell'assunzione di un'unica compressa di antibiotico a scopo precauzionale.

Nell'ambito del progetto Iceberg, Il lato nascosto dell'azzardo, finanziato dalla Regione Emilia Romagna per contrastare il fenomeno, mercoledì 2 ottobre è in calendario un interessate seminario in parte riservato agli operatori e poi aperto anche al pubblico.

Ospite speciale della giornata è Michele Marangi, media educator e formatore esperto. L'appuntamento è nel Salone monumentale della biblioteca Passerini Landi, in via Carducci 14 a Piacenza.

Si inizia alle ore 16, con i lavori dedicati agli operatori del settore. Maurizio Avanzi, responsabile del Servizio Dipendenze patologiche di Levante - Ponente dell'Azienda Usl di Piacenza parlerà del gioco d'azzardo sul nostro territorio. Fausta Fagnoni e Alessandra Bassi illustreranno poi i contenuti del progetto Iceberg.

Quindi è previsto un primo intervento tecnico di Marangi. Alle 17.30 il seminario si apre alla cittadinanza.

Marangi parlerà del potere della metafora per progettare azioni comunicative efficaci e realizzare interventi funzionali alla sensibilizzazione sul tema e alla valorizzazione della rete territoriale. Il tema è interessante per chi si occupa di comunicazione, lavoro con la comunità, costruzione di reti sul territorio e sensibilizzazione.L'iniziativa si svolge in collaborazione con il Comune di Piacenza.

 

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Domani, martedì, alle 12 la presentazione della giornata. Disturbi del comportamento alimentare, Piacenza si tinge di lilla. Tante iniziative per vincere anoressia e bulimia. In ospedale ambulatori aperti.

La giornata nazionale del fiocchetto lilla è dedicata alla sensibilizzazione e alla prevenzione del Disturbi del comportamento alimentare; è nata per ricordare Giulia, una ragazza morta nel 2011 per bulimia nervosa. L'iniziativa parte dal padre che ha voluto trovare un'immagine simbolo della delicata fragilità di questa condizione giovanile. "Non può, non deve capitare ad altri. Questa esperienza deve servire a tutte le persone e le famiglie che vivono un dramma di questo genere".
Il fiocchetto lilla sarà esposto anche quest'anno nella nostra città grazie a una serie di iniziative organizzate in sinergia dall'Azienda Usl di Piacenza e l'associazione Puntoeacapo con il patrocinio del Comune di Piacenza e in collaborazione con Confesercenti. Il programma degli eventi sarà presentato domani, martedì 12 marzo, alle ore 12, nella sala riunioni della Direzione generale Ausl (nucleo antico dell'ospedale di Piacenza, atrio via Taverna 49, primo piano).

Per l'occasione saranno presenti:
- Costanza Ceda, direttore sociale Ausl Piacenza
- Federica Sgorbati, assessore Comune di Piacenza
- Giacomo Biasucci, direttore dipartimento Materno infantile Ausl Piacenza
- Mara Negrati, associazione Puntoeacapo
- Jessica Rolla, Alessandro Rampulla, Monica Premoli e Maria Antonietta Pazzoni (ambulatorio DCA)
- Fabrizio Samuelli, vice direttore Confesercenti
- Leonardo Marchini, direttore di alcuni locali coinvolti nelle iniziative

Lunedì, 11 Marzo 2019 05:47

Intossicazione all'ASP Azalea

In relazione all'episodio di intossicazione verificatosi oggi nel primo pomeriggio in alcuni ambienti dell'ASP Azalea di Borgonovo, la direzione sanitaria dell'Azienda Sanitaria di Piacenza, che ha gestito la maxiemergenza, comunica che nessuna delle persone coinvolte è in gravi condizioni o in pericolo di vita.

L'evento è stato scatenato dalle esalazioni tossiche dovute alla reazione chimica tra prodotti utilizzati per la sanificazione. La chiamata dalla centrale 118 è arrivata alle 15 e sul posto si sono recati i mezzi di soccorso del 118 che hanno coordinato le attività e richiesto ad ANPAS e CRI un potenziamento di ambulanze e pulmini per il trasporto dei pazienti.

Le persone più vicine alla fonte di intossicazione sono state soccorse immediatamente e portate al ps di Castel San Giovanni, mentre sul posto il personale sanitario ha prestato i primi soccorsi ai ricoverati e al personale della struttura che lamentava difficoltà di respirazione a seguito dell'inalazione della sostanza irritante.

Il personale medico dell'azienda nel frattempo ha contattato il centro antiveleni per condividere la terapia da somministrare ai coinvolti. In considerazione del fatto che la maggior parte degli intossicati sono persone fragili e di età avanzata, la direzione sanitaria ha provveduto ad aprire il reparto degenza breve, non occupato durante il fine settimana, richiamando in servizio parte del personale sanitario.

Tutti gli intossicati sono stati trasportati al ps di piacenza dove è stata aperto un'ambulatorio dedicato. Su indicazione del dott. Andrea Magnacavallo, direttore del ps, 21 pazienti rimarranno in osservazione all'ospedale di piacenza almeno per tutta la notte. L'episodio ha coinvolto in tutto oltre 40 persone.

(Piacenza 9/3/2019 20,27)

41 nuovi posti auto riservati ai cittadini che accedono all'ospedale di Castel San Giovanni: Inaugurazione in programma la prossima settimana.

"Aumenteremo i posti auto al servizio dell'ospedale di Castel San Giovanni" lo aveva promesso il direttore generale Luca Baldino in occasione dell'inaugurazione del nuovo reparto di medicina diretto da Carlo Cagnoni: la loro realizzazione ha dovuto attendere la fine del cantiere, ma entro pochi giorni saranno aperti alla cittadinanza.

Si stanno ultimando i lavori così come previsto dal piano degli investimenti dell'Azienda Usl: oggi si lavora per l'attivazione delle nuove sbarre che delimiteranno gli spazi riservati ai dipendenti e potranno così essere messe a disposizione dei cittadini due nuove corsie di parcheggio.

Sono 41 i nuovi posti auto a disposizione di chi si reca in ospedale. L'inaugurazione ufficiale avverrà la prossima settimana alla presenza del Direttore Generale e del Sindaco di Castel San Giovanni Lucia Fontana.

L'accesso degli autoveicoli ai nuovi posti auto è stato realizzato in modo da non esporre i reparti ospedalieri a ingressi inopportuni e non vigilati, inoltre, trovandosi i nuovi parcheggi in prossimità degli esistenti non sarà necessario realizzare nuovi percorsi carrabili o pedonali.

Nella giornata del 9 gennaio è stato ricoverato nel reparto di Malattie Infettive dell'ospedale di Piacenza, un paziente di 37 anni residente a Piacenza a cui è stata diagnosticata una malattia invasiva meningococcica.

Pervenuta la segnalazione al Dipartimento di sanità Pubblica, sono state prontamente messe in atto tutte le misure di profilassi necessarie. Sono stati ricostruiti i contatti che il paziente ha avuto nei dieci giorni precedenti l'esordio e sono state sottoposte a profilassi 174 persone di cui 45 minori.
Gli accertamenti laboratoristici hanno permesso di identificare il ceppo del batterio: si tratta di un sierotipo di meningococco per il quale la vaccinazione in uso da efficace copertura.

L'azienda Usl assicura dunque che non c'è nessun allarme per la popolazione

Anche il paziente, la cui infezione meningococcica non ha comunque dato origine a meningite, è ora in buone condizioni e non corre nessun pericolo di vita.

L'azienda ricorda che il meningococco è un batterio che si trasmette solo per contagio diretto, ossia attraverso le goccioline di saliva o muco emesse parlando, tossendo o starnutendo, quindi la semplice profilassi antibiotica è raccomandata, in via del tutto precauzionale, solo per le persone che abbiano avuto contatti molto ravvicinati con il soggetto, infetto nei 10 giorni precedenti all'esordio dei sintomi.

Il periodo di incubazione del meningococco è infatti compreso tra 2 e 10 giorni.

Va sottolineato anche che questo germe è normalmente presente nelle prime vie aeree di circa il 5-30% della popolazione e solo raramente provoca la malattia. Inoltre si tratta di un batterio molto sensibile agli antibiotici più comuni, ma anche all'azione dell'aria, della luce, a tutti i disinfettanti ed alle normali misure di pulizia: nell'ambiente esterno e quindi, al di fuori delle persone che lo ospitano, viene rapidamente distrutto.

In caso di malattia da meningococco, è prevista la chemioprofilassi dei contatti stretti allo scopo di eradicare il meningococco nei possibili portatori asintomatici e nei soggetti che siano venuti in contatto con il batterio e che ne siano stati colonizzati, mentre non è previsto l'allontanamento dei contatti del paziente dalle eventuali collettività frequentate.

Come stanno i tuoi reni? Giovedì 12 ottobre la prevenzione scende in piazza. Medici e infermieri del reparto di Nefrologia e dialisi dell'ospedale saranno in piazza Cavalli dalle 9 alle 17.30 per incontrare e informare i cittadini: si recupera in questa occasione la giornata di sensibilizzazione, calendarizzata per maggio ma annullata per avverse condizioni climatiche. In una tenda messa a disposizione da Croce Rossa, sarà possibile confrontarsi con gli specialisti per conoscere i segni delle malattie renali, misurare la pressione arteriosa, eseguire un esame gratuito delle urine e fare accertamenti preliminari di diagnosi.

"Spesso – fa notare il primario Roberto Scarpioni - non ci si accorge dell'insorgere della patologia renale, perché non ha sintomi importanti. Addirittura un italiano su sei potrebbe avere una compromissione di grado medio della funzione renale e addirittura il 3 per cento di livello medio-avanzato. Negli USA, per esempio, a causa di una minor attenzione alla dieta e a stili di vita a volte inadeguati, l'incidenza di malattie renali può toccare addirittura il 20 per cento della popolazione".

Quest'anno la giornata di sensibilizzazione è dedicata in particolare ai rischi di sviluppare malattie renali correlate a stili di vita dietetici alterati, con focus sull'obesità. "Il nostro evento in piazza, a contatto con le persone – evidenzia l'esperto - ha lo scopo di porre l'attenzione sull'importanza della prevenzione nonché sulla necessità di rallentarne l'evoluzione e soprattutto di evitare le gravi e devastanti complicazioni cardiovascolari innescate dalla insufficienza renale avanzata". Il reparto di Nefrologia e Dialisi di Piacenza segue un migliaio di pazienti con malattia renale a vari stadi negli ambulatori, mentre un numero maggiore è gestito nelle fasi iniziali della malattia insieme ai medici di famiglia, che hanno ruolo importante nel riconoscere le persone a rischio.

"La malattia renale cronica è una patologia in costante crescita ed è ormai un problema clinico, sociale e anche economico importante. È realistica la stima che nella popolazione adulta in Italia il 10-12 per cento della popolazione abbia un iniziale danno renale, ma il problema rimane ancora poco conosciuto e sottovalutato perché spesso clinicamente senza sintomi, almeno nei primi stadi della malattia". Con esami semplici e poco costosi, del sangue e delle urine, e talvolta con un'ecografia renale, è possibile accertare la presenza di una malattia.

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Ufficio Comunicazione Ausl Piacenza

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