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Parma: sequestro disposto a carico di un amministratore di condominio per distrazione di somme condominiali.

Nei giorni scorsi, i finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Parma hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di euro 40.000, disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma, nei confronti di L. O., amministratore di alcuni condomìni nella città di Parma.

Le indagini che hanno consentito l'adozione del provvedimento di sequestro, disposte e coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso avvio dalla querela presentata da alcuni condòmini, i quali, osservando la documentazione relativa alla gestione delle parti comuni, avevano sospettato la sussistenza di irregolarità.

All'esito delle investigazioni delle Fiamme Gialle, sviluppate attraverso accertamenti bancari ed esami testimoniali, è emerso come l'amministratore in esame avesse sottratto sistematicamente, dai conti correnti dei condomìni interessati, consistenti somme di denaro, mediante prelevamenti di sportello e/o bonifici bancari disposti, con causali mendaci, a suo beneficio. Per giustificare i prelevamenti di fronte ai condòmini, l'amministratore esibiva anche documenti attestanti pagamenti ed esborsi in realtà mai sostenuti.

L'indagine in esame ha ad oggetto un settore (quale quello delle amministrazioni di condominio) che - a dispetto della condotta regolare ed ineccepibile della stragrande maggioranza dei professionisti del settore ­ negli ultimi tempi si è rivelato particolarmente esposto ad attività illecite, in città ed in provincia, tanto da far registrare diverse denunzie a carico di alcuni gestori infedeli, i quali, per anni, si sarebbero appropriati illecitamente di ingenti somme riscosse.

Tra i comportamenti indebiti più ricorrenti, il mancato pagamento di bollette e fatture passive mai onorate, le richieste di denaro non giustificate né tanto meno dovute, nonchè l'emissione di assegni, tratti da conti correnti condominiali, a favore proprio o di loro familiari.

Vittime di tale sistema, gli ignari proprietari ed affittuari -nonostante avessero delegato agli amministratori le incombenze della gestione e versato con regolarità gli importi relativi alle spese condominiali- non di rado sono stati costretti a nuovi esborsi di denaro per saldare i conti mai pagati.

Di qui l'esigenza -al fine di evitare gravi situazioni- di interessarsi costantemente alla gestione del condominio, richiedendo - quando ritenuto opportuno - l'esibizione delle fatture pagate ai fornitori nonché gli estratti dei conti correnti.

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Mezzani (Parma): il periodo di sospensione delle maestre serva per chiarire meglio non per alimentare la caccia alle "streghe"

C'è stata l'ennesima accusa di comportamenti violenti nei confronti di docenti, questa volta nei confronti di due insegnanti dell'Istituto Comprensivo di Sorbolo che operavano nel plesso di scuola primaria Mezzani, fortunatamente in questo caso nessuno è stato privato della libertà personale e già questo è un passo avanti rispetto a vicende analoghe.

Auspichiamo che i mesi di sopensione cautelativamente inflitti alle docenti servano effettivamente a fare chiarezza, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza come negli altri casi precisa che quando si tratta di percosse è ovvio che sussistono estremi di reato, ma quando si tratta di altro bisogna ponderare bene il concetto di "violenza", il legislatore non sanziona le:
ramanzine a voce sostenuta, le punizioni a fini educativi rivolte a scolari particolarmente "pestiferi" ed il contenimento fisico di ragazzini che si agitano mettendo in pericolo loro stessi ed i compagni di classe.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza, a proposito del caso di Mezzani dice: "La nostra associazione sindacale è vicina a tutti i docenti dell'Istituto Comprensivo di Sorbolo e Mezzani, sia iscritti che non"

 

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SEDE DI PARMA: Borgo delle Colonne 32-43121 –
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I Militari appartenenti al Comando dei Carabinieri di Sorbolo hanno dato esecuzione oggi alla misura cautelare interdittiva della sospensione dall'esercizio, emessa dal Gip di Parma, nei confronti di due insegnanti della Scuola Primaria di Mezzani (Istituto Comprensivo Statale di Sorbolo), di cui una è insegnante di sostegno.

Le condotte contestate, integranti ad avviso della Procura il reato di maltrattamenti - ricostruzione giuridica fatta propria del GIP - sarebbero consistite in percosse di vario tipo e insulti che le due maestre avrebbero posto in essere, in concorso tra loro, nei confronti di due alunni di nove anni, di cui uno disabile ai sensi della L. 104/92, entrambi frequentanti la stessa classe, al quarto anno di scuola elementare.

Le indagini hanno preso avvio dalla segnalazione di un educatore scolastico che, avendo assistito ad un episodio (lo strattonamento con forza di un bambino, accompagnato da una tirata di capelli e da alcune parole offensive, condotta tenuta da una delle maestre) lo ha seggnalato ai Carabinieri.

Nel corso delle indagini sono stati sentiti i genitori, gli insegnanti e la Dirigenza dell'Istituto e sono emersi altri presunti maltrattamenti verso un altro bambino della medesima scuola.

Le acquisizioni investigative, a giudizio della Procura, per i gravi indizi di colpevolezza hanno legittimato una richiesta cautelare, a tutela dell'integrità fisica e psicologica dei bambini, ma nel contempo anche a tutela dell'Istituzione scolastica nel suo complesso.

La durata della misura interdittiva è stata stabilita dal Gip in 5 mesi, ovvero fino alla fine dell'anno scolastico.

Pubblicato in Cronaca Parma

Nella mattinata odierna, in esecuzione di un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Gip presso il Tribunale di Parma su richiesta della Procura della Repubblica, Ufficiali ed agenti di P.G. della Squadra Mobile di Parma hanno tratto in arresto due soggetti, entrambi ex collaboratori di giustizia, con precedenti per reati riferibili al traffico di sostanze stupefacenti ed a suo tempo contigui ad un'organizzazione criminale di stampo mafioso, perché ritenuti responsabili di plurimi episodi di usura in danno di cittadini e piccoli imprenditori dal 2011 ad oggi.

A partire dalla fine dell'anno 2017, attraverso le indagini condotte dalla Questura di Parma, era emersa un'anomala disponibilità di denaro da parte di un collaboratore di giustizia presente nella provincia di Parma da circa 10 anni; l'uomo, infatti, appariva condurre uno stile di vita ben superiore alle possibilità consentite dallo stipendio percepito per la sua attività lavorativa nota.
I primi approfondimenti svolti sul suo conto e sul conto della sua compagna, anch'essa già collaboratrice di giustizia e riconducibile alla medesima consorteria criminosa in cui l'uomo aveva avuto un ruolo di primo piano nel traffico dello stupefacente, consentivano di verificare che i due erano gli effettivi titolari di un esercizio commerciale nella città di Parma, formalmente intestato ad un prestanome e rilevato da una donna parmigiana che, dopo averlo ceduto, era stata assunta nel medesimo esercizio come dipendente.

Sulla scorta di questi primi elementi, grazie anche alle dichiarazioni rese dall'ex titolare dell'esercizio e da altre persone che, per varie ragioni, si erano interfacciate con la coppia, gli inquirenti hanno avuto conferma che i due effettivamente avessero un'importante disponibilità economica ed erogassero prestiti a soggetti in difficoltà economica, pretendendone la restituzione con tassi di interesse esorbitanti.
La successiva attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma, ha consentito di acquisire elementi a conforto dell'iniziale ipotesi investigativa, mediante l'identificazione di alcune delle vittime e la verifica in ordine al carattere usurario dei tassi applicati.

Dalle indagini, in particolare, sono stati raccolti significativi elementi indiziari per sostenere che l'uomo -approfittando della credibilità che gli era garantita dal suo status di collaboratore di giustizia (che egli ostentava con colleghi e conoscenti) e millantando amicizie, conoscenze e coperture- si rendeva disponibile ad "aiutare" persone che (avendo battuto inutilmente i canali ordinari per ottenere prestiti legali) necessitavano di denaro per far fronte ad esigenze di carattere familiare o lavorative, passando poi ad erogare prestiti a fronte dei quali, allo stato delle investigazioni, imponeva tassi di interesse che si aggiravano tra il 130 % ed il 450%, il tutto sempre con l'ausilio della sua compagna.

Sempre secondo la ricostruzione operata da questo Ufficio, condivisa dal GIP della cautela, nei casi in cui i destinatati dei prestiti non erano in grado di fare fronte agli impegni assunti, l'uomo - alternando blandizie a velate minacce collegate al suo passato criminale ed alla disponibilità di armi- avrebbe costretto i predetti a reperire il denaro "dovuto" o con ulteriori prestiti da lui stesso erogati (innescando, così, un circolo vizioso in cui il legame con lui si trasformava in una forma di dipendenza ed i tassi di interesse crescevano esponenzialmente) o cedendogli la titolarità di quote di società, beni immobili o veicoli.

In quest'ultimo caso i beni ceduti, prima di transitare nella piena disponibilità dei due indagati, transitavano dalla vittima ad un prestanome per dissimularne la provenienza diretta.
Conclusivamente, l'indagine nel suo complesso ha consentito di acquisire elementi indiziari
consistenti a carico dei due indagati, alla stregua dei quali si può ritenere che gli stessi abbiano messo in piedi un fiorente business, grazie soprattutto all'atteggiamento silente delle vittime le cui posizioni sono state faticosamente evidenziate.

In occasione delle perquisizioni effettuate presso il domicilio e presso le sedi dell'esercizio commerciale riconducibile agli indagati, è stat.a rinvenuta varia documentazione suscettibile di utile riscontro alle ipotesi di reato contestate (cambiali ed assegni bancari riconducibili alle persone offese e scritture private oggetto di accertamenti).

Sono stati, inoltre, rinvenuti n. 20 proiettili ca!. 45 colt sequestrati a carico del solo collaboratore di giustizia, vicenda per la quale si procede separatamente

 

 

 

Pubblicato in Cronaca Parma
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