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Mercoledì 6 dicembre dalle ore 18:00, presso la Libreria Fiaccadori di Parma via al Duomo 8/A, la poesia di Luca Ariano sposa la fotografia di Francesca Bocchia.

L'evento sarà presentato da Paolo Briganti.

Letture di Paolo Briganti e Raffaele Rinaldi.

Con un intervento critico sulle fotografie di Camillo Bacchini.

La serata sarà allietata da un accompagnamento musicale di Robi Bonardi.

Le fotografie e le poesie resteranno in mostra per circa un mese.

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Sabato 18 novembre, alle 18, lo stilista venezuelano propone al Salotto Aggazzotti di Modena, in viale Martiri della Libertà 38, un pomeriggio ispirato alle sue creazioni, tra raffinatezze italiane e "calor latino".

Di Manuela Fiorini

"La mia fortuna è quella di essere il legame tra una donna e il suo vestito". Sono parole di Carlos Salazar, stilista venezuelano di nascita, ma modenese d'adozione. Nel 2016, infatti, ha deciso di fare di Modena la base da cui conquistare le passerelle. Le sue creazioni, infatti, sono state già indossate da attrici, presentatrici e reginette di bellezze, speaker radiofonici e showgirl del suo paese, ma è ispirandosi allo stile italiano, che egli considera un'icona della moda, che punta a conquistare anche il nostro pase. Dal suo atelier in via della Cerca 5 nascono infatti abiti che abbinano contemporaneità e tradizione, raffinatezze italiane e "calor latino", ma sempre nell'ottica della valorizzazione di ogni donna, del suo carattere, della sua personalità e del suo stile.

Sabato 18 novembre, a partire dalle 18, un "assaggio" delle creazioni dello stilista, nato a Valencia, in Venezuela, e laureato presso la C.F.A. Brimen, si potranno ammirare al Salotto Aggazzotti, di via Martiri della Libertà, a Modena. La sfilata sarà affiancata a letture di poesie e dall'accompagnamento musicale di Claudio Vezzali al violino e Gigi Mammi al pianoforte.
I ritmi venezuelani si accompagneranno al gusto. A seguire, infatti, è in programma un ricco buffet con piatti della tradizione venezuelana e italiana.

INFO
Salotto Aggazzotti, viale Martiri della Libertà 38
tel 392/0512219 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Ingresso € 10

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Sabato 13 maggio, alle 17.30, presso la libreria Emily Bookshop di via Fonte d'Abisso (MO), il poeta e scrittore originario di Pavullo presenta la sua raccolta di liriche. L'intervista all'autore.

Di Manuela Fiorini

Modena, 12 maggio 2017

Antropologo, scrittore, poeta e autore musicale. Daniele Biagioni, classe 1980, originario di Pavullo, sull'Appennino modenese, è un artista poliedrico che sa dosare con sapienza i suoi studi e i suoi talenti. I risultati, che gli sono valsi numerosi premi e riconoscimenti in concorsi nazionali, sono piccoli capolavori in cui nessuna parte e preponderante, ma ognuna si mescola alle altre con un'armonia perfetta. Come la raccolta di liriche Non conoscevo le zagare (Edizioni Il Fiorino), che sarà presentata sabato 13 maggio, alle 17.30, presso la libreria Emily Bookshop di via Fonte d'Abisso 9/11, a Modena. La natura e il sacro sono gli elementi che accomunano gran parte delle liriche, componimenti potenti, il cui la parola si fa preghiera nel tentativo di raggiungere l'assoluto.

Abbiamo incontrato l'autore.

Che cosa sono le zagare che danno il titolo alla raccolta?
"Le zagare sono il fiore degli agrumi. Si tratta di fiori bianchi a grappolo che hanno un aroma inconfondibile, come quello dei frutti che andranno a creare: dolce, ma anche acre e pungente. Nel nostro territorio sono rari: l'inverno modenese uccide gli alberi di aranci e limoni. Più che visivo, il richiamo è proprio olfattivo: ci sono dei profumi che ci colpiscono improvvisamente e che ci portano lontano da dove siamo fisicamente in quel momento, ci permettono di trovare un rifugio nei momenti in cui ne abbiamo bisogno e, ovviamente, di conoscere qualcosa di nuovo. L'olfatto è un senso spesso sottovalutato, ma la poesia ci insegna a ricordarcelo. Questa raccolta è uscita nel 2014 con "Il Fiorino" ed è stata sugli scaffali della libreria del mio studio per più di due anni. Ho deciso di presentarla adesso spinto dal mio ingresso ne "I Semi Neri", un'associazione fatta di persone e scrittori eccezionali che mi hanno fatto tornare voglia di mettermi in gioco con ciò che scrivo".

Nelle liriche si sente potente la presenza della natura, che riflette lo stato d'animo del poeta. A volte meravigliosa, a volte melanconica. Come l'elemento naturale ti è di ispirazione?
"Credo che recuperare il contatto con la natura ci aiuti semplicemente e meravigliosamente a ritrovare il contatto con noi stessi. Noi siamo parte della natura, lo sapevano i filosofi greci così come San Francesco. Se ci distacchiamo da essa, ci allontaniamo da noi stessi e diveniamo orfani della nostra parte più vera e profonda. La natura è fonte di ispirazione perché ci parla della nostra essenza più profonda, che segue le stagioni e il mutare del cielo, del giorno e della notte. Noi conosciamo il linguaggio della natura a livello inconscio: basta abbandonarsi ad essa per capirlo di nuovo anche consciamente e farlo fluire nella poesia".

Un altro tema molto presente è quello della tradizione ebraica, per esempio le poesie "Golgota", "Sukkoth", "Aviv", "Come a Gabaon". Come mai?
"Da diversi anni sono affascinato dalla cultura e dalla lingua ebraica. Penso che sia la tradizione antica che, grazie alla scrittura, è giunta a noi più intatta. Non a caso gli ebrei vengono chiamati "Il popolo dei libri". Si tratta di una tradizione millenaria e sconfinata che non ha mai smesso di produrre nuove vie ma, allo stesso tempo, è rimasta fedele al suo asse principale, quello della fede. Nella cultura ebraica ci si può perdere e ritrovare mille e mille volte, senza stancarsi mai. Sono in particolar modo affezionato all'Antico Testamento e, forse ancora di più, al Talmud, il Trattato delle Benedizioni, il libro infinito dei dialoghi rabbinici sulla sapienza.

In altre liriche, tra cui Prometeo, Il respiro di Set, Thar naoi dtonn emerge la presenza di alcuni culti dell'antichità. Che importanza ha per te il divino?
"Credo che i culti antichi abbiano il grande pregio di essere stati vicino alla natura e quindi siano spesso più immediati. La trascendenza cristiana ha il difetto di avere allontanato Dio dalla natura e averlo portato lontano da noi. Penso che la vocazione al divino sia insita nell'uomo. E personalmente ho sempre creduto che la dimensione spirituale sia in realtà quelle più vera. Non importa in che cosa credi ma è solo nella spiritualità che puoi immergerti per trovare un senso e per guarire dalle ferite. E allo stesso tempo, qualsiasi crescita che prescinda dalla dimensione spirituale è, secondo me, fatua. Come costruire sul nulla. Allo stesso modo, anche l'ispirazione poetica ha radici profonde nella spiritualità".

La tradizione ebraica e la tradizione celtica ritornano sovente nelle tue liriche. Quali sono i punti in comune?
"Sono antropologo e so che spesso le tradizioni culturali hanno radici comuni, anche e spesso inaspettatamente. Nel caso delle due tradizioni citate, quella celtica e quella ebraica, occorre prescindere dall'aspetto linguistico, in quando si tratta di lingue provenienti da famiglie davvero lontane: l'ebraico è una lingua semitica, le lingue celtiche sono di matrice indoeuropea; tuttavia, ci sono straordinarie similitudini fra il gaelico irlandese e il sanscrito. Nel profondo delle tradizioni, ci sono poi delle similitudini anche tra il mondo ebraico e quello celtico. Per esempio, nella connessione importantissima con gli elementi arborei: c'è una festa ebraica che si chiama BiShvat e che significa capodanno degli alberi e tutta la tradizione esoterica cabalistica si basa sull'immagine dell'albero della vita che struttura la nostra anima; l'alfabeto celtico è detto "alfabeto degli alberi" perché ogni lettera è associata ad un albero, così come gli alberi spiegano il nostro modo di essere e di vivere attraverso le similitudini con il nostro carattere".

C'è una lirica a cui sei particolarmente legato?
"Ogni poesia che scrivo è la fotografia della mia dimensione interiore in un particolare momento. Quindi, a posteriori, posso esprimere più o meno affezione verso una o verso l'altra. Infatti, la percezione varia in base al periodo che sto vivendo quando rileggo le mie poesie. Quindi posso dirti a quale poesia mi sento particolarmente legato oggi, in questo istante in cui rispondo alla tua domanda, leggendo il mio libro: "Leolam". In questo momento vorrei essere soltanto terra, per osservare il cielo cambiare.

Qual è oggi il ruolo del poeta?
"Il poeta oggi è un visionario che cerca di raccontare alla gente quanto la bellezza si nasconda fra le cose del quotidiano e quanto sia delicato il nostro mondo, pieno di fili invisibili che non vediamo ma che muovono le circostanze intorno a noi. Spesso il poeta soffre più degli altri ma Dio gli ha donato la scrittura come terapia per sopravvivere".

La conduzione è affidata a Daniela Ori, poetessa, scrittrice e presidente dell'Associazioni "I Semi Neri", che leggerà anche alcune liriche insieme all'autore. Sono previsti interventi musicali dello stesso Daniele Biagioni.

INFO
Daniele Biagioni
Non conoscevo le zagare (Edizioni il Fiorino e Ebook Editore per la versione digitale)
Presentazione sabato 13 maggio, ore 17.30
c/o Emily Bookshop, via Fonte d'Abisso 9/11, Modena
www.semineri.it, www.emilybookshop.it 
tel 349 5369707
INGRESSO LIBERO

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Martedì, 17 Marzo 2015 13:02

Al Lenz Teatro di Parma, la poesia e la mistica

Due performance su testi poetici e spirituali di Juan de la Cruz, Friedrich Hölderlin, Cristina Campo, Clemente Rèbora e Pier Luigi Bacchini: prosegue la preziosa stagione "Habitat Pubblico 2015". Dal 19 al 21 marzo, al Lenz Teatro di Parma. -

Parma, 17 marzo 2015 -

La Chiesa cattolica lo ha definito Doctor Mysticus: è Giovanni della Croce, al secolo Juan de la Cruz, presbitero e poeta a cui Lenz Fondazione dà voce, nell'ambito del grande progetto annuale Habitat Pubblico 2015, nelle performance Canciones del alma e L'Impronta di un Dio. L'appellativo usato per il celebre spagnolo vissuto nel XVI secolo non potrebbe essere più pertinente, in questo caso: se è vero che a differenza dell'asceta, santo solitario e ritirato, il mistico è colui che si incammina sulle strade del mondo per illuminare altri uomini, incarnare oggi i suoi versi fa -letteralmente- risuonare un preciso intento della Fondazione diretta da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto: aprire alla comunità multiformi esperienze artistiche, implementando la conoscenza e la diffusione dei linguaggi performativi contemporanei.

«Canciones del alma» spiega il regista Francesco Pititto «continua l'investigazione sul sentiero obscuro di Juan de la Cruz sulla "conoscenza sperimentale di Dio", come la definisce Giorgio Agamben. L'esperienza della nudità e del vuoto, dell'oscurità e del divino si sviluppa in uno spazio di rappresentazione ristretto, costringendo l'attrice Sandra Soncini a mutazioni continue. I temi della maturità e del divenire impongono autorevolezza nell'organizzazione della fabbrica del corpo – così come in quella dell'Universo, scriverebbe Calderón – e, soprattutto nell'organizzazione dell'anima contenuta al suo interno, liberata in canzoni poetico-mistiche che sondano incessantemente l'invisibile».

I testi poetici di Juan de la Cruz, intessuti ad altri di Friedrich Hölderlin, Cristina Campo, Clemente Rèbora e Pier Luigi Bacchini (il grande poeta di Parma protagonista, nei giorni scorsi, di un doppio importante omaggio che Lenz Fondazione ha voluto porre in apertura di Habitat Pubblico 2015) sono la materia su cui è costruita L'Impronta di un Dio. La regista Maria Federica Maestri suggerisce: «La poesia rifiorisce tra specie diverse, tutte però interroganti il mistero della vita e della morte. Ognuno di questi autori è Segno, non lasciano segni, ma essi stessi sono il Segno». Questa densa mise en parole, interpretata da Valentina Barbarini, è intessuta alle potente corporeità delle immagini di Francesco Pititto e ai suoni di Andrea Azzali, il musicista e compositore che da quindici anni collabora a gran parte delle produzioni di Lenz.

CALL PER POETI E VIDEOMAKERS. Habitat Pubblico | Open Poetico/Visuale

Durante ogni serata di spettacolo, saranno lette tre brevi scritture poetiche in forma di Aiku e proiettate tre brevi sequenze video di due minuti, sempre in forma di Aiku – selezionate dalla direzione artistica tra quelle inviate dagli autori entro le ore 18 di ogni giorno – all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Canciones del alma e L'Impronta di un Dio saranno presentate negli spazi di Lenz Teatro, in via Pasubio 3/e a Parma, da giovedì 19 a sabato 21 marzo, con inizio alle ore 21. Per informazioni e prenotazioni: 0521.270141, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , www.lenzfondazione.it

(Fonte: ufficio stampa Lenz Fondazione)

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La poetessa modenese Daniela Ori inaugura domani, venerdì 9 maggio 2014, a partire dalle 18,30, la stagione di eventi culturali dell'Emily Bookshop -

 

Modena, 8 maggio 2014 -

 

Sarà la poetessa modenese Daniela Ori a inaugurare, venerdì 9 maggio 2014, a partire dalle 18,30, la stagione di eventi culturali dell’Emily Bookshop la nuovissima libreria indipendente inaugurata alcune settimane fa nel cuore del centro di Modena, in via Fonte d’Abisso. Daniela reciterà le sue liriche in un pomeriggio tutto al femminile, davanti a una tazza di tè e deliziosi biscottini, accompagnata alla chitarra da Enrico Solieri. L’occasione è il decimo anniversario di uscita del L’Ala Nord del Castello (Montedit 2004), prima raccolta di poesie dell’autrice, una sorta di percorso simbolico di vita dal significato profondo. 

Sorta a due passi dal Palazzo Ducale e da Piazzale San Domenico Emily Bookshop, è un luogo di quiete, dove si può gustare una tazza di tè e assaggiare una fetta di torta leggendo un buon libro. Specializzata in narrativa contemporanea in italiano, di autori sia italiani che stranieri, e in libri in lingua straniera di autori classici e contemporanei, ma con un ampio spazio anche per libri per ragazzi, “Emily Bookshop vuole essere un luogo di cultura in cui leggere, comunicare, rilassarsi, ritrovarsi per fare corsi di lingue e di scrittura, per promuovere la lettura e le lingue. Per questo motivo sono molto felice di iniziare il nostro percorso culturale con un’autrice modenese capace di una poesia delicata e raffinata, che lei stessa definisce <<la voce dell’anima>> - Spiega la titolare Elisa Lugli che aggiunge - “I prossimi mesi saranno ricchi di attività. Abbiamo già in programma corsi di lingue, per adulti e bambini e corsi di lettura e scrittura.”

Daniela Ori, giurista di professione e poetessa d’animo, si divide fra il lavoro di funzionario legale e la passione per la letteratura. Scrive da sempre, vince nel 2004 un concorso nazionale con la poesia Tremore e pubblica poi la raccolta di 24 poesie “L’ala nord del castello”. E’ Presidente dell’Associazione di scrittori Modenesi I SEMI NERI e ha partecipato alla scrittura di vari racconti in diverse antologie, oltre ad occuparsi di recensioni,  presentazioni di autori emergenti, reading-spettacolo. 

 

 

(Fonte: Emily Bookshop – Via Fonte d’Abisso, 9/11 – 41121 Modena 

Tel. 349 5369707    E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - http://www.emilybookshop.it/ )

 

 

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Domani, Sabato 26 aprile alle ore 16.30 presso la Galleria S. Andrea in via Cavestro 6 a Parma un evento in cui musica, danze e letture poetiche dialogheranno con le opere esposte -

 

Parma, 25 aprile 2014 -

Quest'anno l' associazione UCAI ha voluto collaborare con l'associazione “Musica e...”per realizzare l' evento collaterale Mayim Mayim in cui musica, danze e letture poetiche dialogheranno all'interno della Galleria S.Andrea con le opere esposte per approfondire la tematica della sacralità dell'acqua.

Mayim” in ebraico significa acqua e conferisce il nome ad un passo specifico nella danza israeliana. Pertanto è stata scelta come parola che simbolicamente, oltre che alludere alla tematica scelta per la mostra, al meglio rappresenti l'idea di un moto unitario che lega diverse espressioni artistiche le quali una volta connesse come un'onda possono avvolgere e stimolare il pubblico.

Le cinque danzatrici coinvolte nel progetto interpreteranno tre diverse danze ispirate alla tradizione ebraica ( Mayim Mayim, Shirat Hayam, Rokdim al Hamaim), sulle note della musica dal vivo della Dedalus Ensemble.

Le musiche riarrangiate e selezionate per l’occasione daranno vita ad un percorso sonoro che alternerà musiche etniche e brani di autori classici. Alcuni brani che verranno eseguiti sono:

Casta diva da "Norma" di V.Bellini;

una Fantasia sulla Moldavia per arpa sola; 

musica kletzmer: Odessa Bulgar, 

Canti ebraici yiddish: Shnirele Perele; 

Danze religiose ebraiche;

un brano di F. Mendelssohn per viola ed arpa.

Inoltre è stato fatto anche un lavoro di condivisione e cernita di testi tratti dalla Bibbia, dalla letteratura e poesia italiana ma anche straniera per chiudere il cerchio dell'omaggio artistico al questo bene comune: l' Acqua.

 

Musicisti

Flauto: Barbara Antoniazza

Clarinetto: Giuseppe Belmonte; 

Fagotto: Giulio Alessandro Bocchi; 

Percussioni: Gregorio Ferrarese; 

Arpa: Lorenzo Montenz; 

Violino e Viola: Luciano Cavalli.

 

Danzatrici: Elisabetta Sacchi, Sara Calzetti, Franca Superchi, 

Sandra Gaboardi, Caterina Graiani

 

Voci recitanti: Sara Calzetti, Silvana Domiano

 

Organizzazione: Luciano Cavalli, Caterina Graiani, Annalisa Mombelli.

 

 

L'evento a INGRESSO GRATUITO si terrà SABATO 26 APRILE alle ORE 16.30presso la Galleria S. Andrea in via Cavestro 6 a Parma.

 

Per info e contatti:

www.ucai-parma.it

0521 228136

320 6007122

 

(Fonte: Ucai Parma)

 

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Lunedì, 12 Agosto 2013 08:11

Ermo Colle: il Palio della poesia

 

Parma, 12 Agosto 2013 -
Il 12 a Orzale e il 13 agosto serata conclusiva a Lesignano Bagni con le premiazioni.


Dovrà dimostrare di essere in situazione di Il Palio Poetico Musicale Ermo Colle, giunto alla dodicesima edizione, con il coordinamento artistico di Adriano Engelbrecht, si annuncia quest'anno con il tema di riferimento dedicato a "TRAMANDARE", cioè trasmettere, mandare oltre, consegnare e a volte anche restituire dunque ricordare.
Questo il tema guida, nella grande geografia che Ermo Colle ha tracciato negli anni precedenti attraverso le arti, dopo Partire, Attraversare e Ritornare, con la poesia, il teatro, la musica, ma anche con la danza, la filosofia e le arti visive.
Si è presentato spontaneo dunque questo tema, quasi come un frutto maturato dagli incontri e dalle profonde esperienze che hanno caratterizzato l'intenso lavoro di questi anni.
Si tramandano usanze, credenze, ma anche le lingue, come il dialetto, ad esempio, o i canti popolari, i miti e le leggende di cui il nostro appennino è ricco.
In ambito teatrale si tramanda l'insegnamento di un sapere artistico legato alle tecniche del mestiere, come quelle dell'attore, per esempio, intrapreso lo scorso anno dal maestro balinese Tapa Sudana.
Si tramanda attraverso la voce, il raccontare, la poesia, il canto. La tradizione orale, il suono, si fanno veicolo di memorie che non devono essere perdute e che possono essere fondamento di nuova esperienza e conoscenza.

Unico a livello nazionale, il Palio Ermo Colle, ospita per questa dodicesima edizione cinque compagnie provenienti da tutta Italia che si sfideranno per aggiudicarsi il Premio del Pubblico, il Premio della Critica e il Premio miglior esecuzione musicale.
Il Premio della Critica è assegnato come ogni anno dalla Giuria degli esperti composta da: Luigi Allegri, Mauro Casappa, Valeria Ottolenghi, Stefania Provinciali, Daniela Rossi, Natascia Tonelli.

La filosofia che anima da sempre Ermo Colle è la divulgazione delle arti in luoghi di interesse storico e naturalistico spesso non deputati ad ospitare il teatro e la poesia, ma riscoperti per il pubblico. Il primo appuntamento fuori dalla competizione del Palio è il 4 agosto con Un viaggio a Parma – Cronache, aneddoti e curiosità di visitatori stranieri in età borbonica una lettura-concerto con Adriano Engelrbrecht (voce e violino) e Carla They (arpa)- e avrà luogo nella prestigiosa Villa Rodolfi ad Ozzano Taro.
In particolare saranno presentati pagine di diari, resoconti, annotazioni redatti, tra gli altri, da Goya, Elisabetta di Gonzaga, Casanova, David, Mengs, Mozart, Lessing, Reynolds.

Il 6 agosto Ermo Colle ci porta nell'affascinante Roccaferrara e, con l'inaugurazione dello storico armonium della Chiesa di Roccaferrara con esecuzione di Simone Serra, le attrici di Ermo Colle Teatro Alessia Depietri, Michela Zammarchi e Sheila Mutti che racconteranno al pubblico Aquila Bianca – racconto inedito della pittrice Elena Samperi. A seguire il concerto Verdi e la tradizione operistica con il soprano Halla Margret e Carla They all' arpa.
Il 7 agosto inizia il Palio Poetico Musicale presso il Giardino del Melograno della Rocca di Sala Baganza; prima dell'inizio dello spettacolo, la storica dell'arte Eles Iotti spiegherà la storia del Giardino restituito recentemente al pubblico dopo il suo restauro. In scena Orti insorti di e con Elena Guerrini con il musicista Andrea Geri.
L'8 agosto a Quinzano- Neviano, appuntamento con Siate gentili con la mia vecchiaia- lettura antifascista di giornata con Giancarlo Ilari.
Il 9 Ermo Colle sarà a Calicella di Pilastro, presso le Cantine Ariola, nel pomeriggio, con Due parole scomposte con Fedelo's -incontro con gli autori della Casa Editrice Fedelo's. Una piccola, ma fervida Casa editrice raccontata dal suo creatore, Andrea Marvasi e con alcuni autori, un intreccio di interessi e passioni, Fedelo's è anche sponsor del Premio della Critica e della miglior esecuzione musicale.
A Torrechiara, presso il Parco Vigna del Mulino, secondo spettacolo in gara Parfumul Strazilor (il profumo delle strade) – Piccolo varietà dell'est , un progetto di Sandra Mangini con Sandra Mangini e Stefano Marzanni al pianoforte.
Il 10 agosto, terzo spettacolo in Palio a Collecchio - Corte di Giarola, la Compagnia Instabili Vaganti con L'eremita contemporaneo- Made in Ilva. Composizione drammaturgica originale e regia, musiche, canti originali e voce Anna Dora Dorno, con Nicola Pianzola.
L'11 a Ruzzano-Palanzano, presso la Chiesa, Garbatella-Viaggio nella Roma di Pier Paolo Pasolini della Compagnia Matutateatro di e con Jiulia Borretti e Titta Ceccano e con le musiche di Roberto Caetani.
Il 12 a Orzale, Neviano presso la Chiesa, il Teatro dallarmadio presenta l'ultimo spettacolo in Palio: Bestie feroci revolution di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia, musiche eseguite da Fabio Marceddu e Antonello Murgia.
Il 13 a Lesignano Bagni presso il Parco dei Barboj si svolgerà la serata finale con l'assegnazione del Premio del Pubblico, Premio della Critica e Premio miglior esecuzione musicale.
Seguirà la rappresentazione degli spettacoli vincitori.


Ermo Colle 2013 è stato sostenuto da Regione Emilia Romagna, Provincia di Parma, Comuni di:
Collecchio, Langhirano,Lesignano Dè Bagni, Neviano Degli Arduini, Sala Baganza, dal Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano, Ente di gestione per i Parchi e le Biodiversità-Emilia Romagna, Fondazione Monte di Parma, Fedelo's Editrice, Conad, Coldbox, Puliteknica, Associazione culturale la Locomotiva, Radio Circuito 29, Ariola Vigne e Vini, Casale del Groppone e con Festival di Resistenza – Museo Cervi, Rassegna Teatrale- Le voci dell'anima, Circolo culturale Grazia Deledda, Associazione Nuova Roccainsieme.

 

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