Personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino coreano di anni 21, resosi responsabile di un furto all'interno dell'Ospedale Policlinico di Modena.
Lo straniero si era introdotto in un ufficio, non accessibile al pubblico, e aveva asportato dalla borsa di una dipendente della struttura ospedaliera un cellulare e la somma di 35 euro in contanti, suddivisa in vari tagli.
Accortasi del furto, la vittima che aveva notato lo straniero aggirarsi per gli uffici, ha avvertito il personale addetto alla vigilanza che è riuscito ad individuarlo e a fermarlo.
La Volante è intervenuta immediatamente e ha proceduto all'arresto del malvivente in quanto trovato in possesso della refurtiva.
Il coreano, regolare sul territorio nazionale, è stato accompagnato in Questura per accertamenti più approfonditi, dai quali sono emersi a suo carico precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, commessi anche di recente, nonché la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla P.G. presso i Carabinieri del comune di residenza.
Come disposto dal Magistrato di turno, lo straniero è stato trattenuto presso le celle di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo.
Negli ultimi mesi la sicurezza negli ospedali modenesi Policlinico e Civile di Baggiovara si è ulteriormente rafforzata grazie ad una vera e propria task force che ha dato i suoi frutti. Il Piano Sicurezza avviato nel 2015 al Policlinico è stato esteso all'Ospedale Civile dalla fine del 2017 e permette di migliorare la sicurezza nei nosocomi cittadini grazie al lavoro svolto in collaborazione tra la Vigilanza Interna e le Forze dell'Ordine.
Il Piano Sicurezza mira a far collimare la vocazione di accoglienza dell'ospedale con la necessità di tutelare non solo i pazienti e dipendenti ma anche le attrezzature che, essendo di proprietà di un ente pubblico, sono della collettività.
Al Policlinico di Modena, nel 2015 sono state ripristinate tutte le 130 telecamere presenti, sostituendo quelle obsolete e/o non più funzionanti riposizionando quelle che, per effetto di modifiche avvenute agli spazi, non assicuravano più la giusta visuale. Nel 2016 il progetto ha visto l'installazione delle telecamere presso gli ingressi principali, le aree esterne non ancora videosorvegliate e misure ad hoc per alcuni reparti. Ad oggi le telecamere installate al Policlinico sono 183 di cui la maggior parte vigila sugli ingressi e sulle aree comuni che accolgono ogni giorno migliaia di visitatori.
All'Ospedale Civile di Baggiovara le telecamere installate sono 85. Tra queste, 68 sono interne e vigilano sugli ingressi, sui corridoi di transito e gli spazi comuni. 8 monitorano il parcheggio coperto, 9 gli accessi alla viabilità interna. Anche per questo Presidio Ospedaliero è previsto un progetto di implementazione delle telecamere per coprire aree ora scoperte e quindi rafforzare il controllo
Il posizionamento delle telecamere deve consentire il controllo, senza impattare sulla privacy dei degenti. A questi aspetti tecnologici si aggiunge la decisiva collaborazione tra il servizio di Vigilanza Interna (Coop Service) e i poliziotti dei due posti di polizia interni agli ospedali e le forze dell'ordine, che vengono attivate in caso di necessità a rafforzare l'apparato preposto alla sicurezza.
Il Piano ha consentito una sostanziale diminuzione dei furti sia al Policlinico sia a Baggiovara. Dal giugno 2017 al maggio 2018, al Policlinico si sono registrate 99 denunce, una media 8,25 al mese. Il dato è in linea con quello registrato nei 12 mesi precedenti (maggio 2016-aprile 2017) e certifica un consolidamento degli ottimi risultati ottenuti con il varo del piano nel 2015. Nello stesso periodo, all'Ospedale Civile di Baggiovara si sono registrate 25 denunce, una media di 2 al mese. Se si considera che, mediamente, nei due ospedali accedono oltre 6/7.000 mila cittadini al giorno, ci si rende conto del fatto che siamo in presenza di una situazione sotto controllo.
"Rispetto ai primi mesi successivi al varo del Piano Sicurezza – spiega il Security Manager aziendale – quando al Policlinico registrammo un calo di oltre il 60% dei furti, adesso siamo in una fase di consolidamento su livelli che riteniamo, tutto sommato, fisiologici. L'attenzione sul tema sicurezza deve sempre essere mantenuta alta, fermo restando che vista l'affluenza delle persone negli ospedali non esiste il "rischio zero". I risultati ottenuti confermano che siamo nella giusta direzione per contenere al massimo questo fenomeno, come dimostra il drastico calo dei furti di biciclette e l'identificazione in questi mesi di diversi autori di furti che sono stati denunciati all'autorità giudiziaria. È importante per migliorare ulteriormente la collaborazione di tutti, dipendenti e cittadini, che devono tenere la attenzione sempre alta e segnalare subito situazioni anomale o problematiche".
Doppio tumore all'utero e allo stomaco rimosso da chirurghi generali e ginecologi, nello stesso intervento. Rimosso un tumore alla prostata su un uomo di 68 anni che aveva anche un'ernia jatale ora sta bene ed è stato dimesso.
Modena 12 marzo 2018 - Il polo ospedaliero universitario di Modena si conferma ancora una volta riferimento nazionale per la chirurgia robotica che grazie all'integrazione tra Policlinico e Baggiovara, è destinata a "crescere" per casistica e complessità di casi trattati, con particolare attenzione anche all'attività in multiequipe.
Alcuni giorni fa, ad esempio, l'equipe di Chirurgia Generale, d'Urgenza e Nuove Tecnologie – guidata dalla dottoressa Micaela Piccoli - e quella chirurgica di Ginecologia – guidata dal dottor Carlo Alboni - hanno rimosso, durante lo stesso intervento, un tumore all'utero ed un tumore dello stomaco, su una paziente di 66 anni, che sta bene ed è in via di dimissione. La settimana scorsa, è stata la volta di un'alleanza ancora tra Chirurghi generali e questa volta gli Urologi – guidati dal prof. Giampaolo Bianchi - per rimuovere un tumore maligno della prostata e correggere un'importante ernia jatale su un uomo di 68 anni che sta bene ed è stato dimesso. L'attività anestesiologica è stata assicurata dalla Struttura di Anestesia e Rianimazione del Civile diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini. Da non dimenticare il supporto del personale infermieristico del blocco operatorio.
I vantaggi offerti dal Robot "Da Vinci", come la mininvasività, l'ingrandimento del campo operatorio e la precisione dei movimenti assicurano minori complicanze, ed un più favorevole e rapido decorso post-operatorio. Il robot si muove agevolmente attorno al paziente consentendo una chirurgia multi equipe che riesce ad affrontare, grazie anche alla notevole esperienza acquisita da tutto il personale infermieristico, tutti e quattro i quadranti dell'addome.
"Nel caso del tumore dello stomaco – ha aggiunto la dottoressa Micaela Piccoli – la chirurgia robotica ci ha permesso di eseguire un intervento di gastrectomia subtotale, per via mini-invasiva, con grandi benefici nel postoperatorio per la paziente, soprattutto in termini di più rapida ripresa dell'alimentazione e ritorno alla sua normale vita relazionale. Si tratta non solo di un intervento demolitivo, ma anche ricostruttivo, in genere eseguito, nella maggior parte dei Centri chirurgici italiani, solo per via aperta. La robotica facilita l'approccio mini-invasivo, superando molte delle difficoltà tecniche legate ad un'ampia linfadenectomia e alle suture anastomotiche. L'intervento associato ad un'altra procedura complessa ginecologica ha evitato due interventi successivi che sarebbero stati necessariamente ravvicinati".
"La paziente con il tumore dell'endometrio, cioè del corpo dell'utero – spiega il dottor Carlo Alboni - aveva un quadro complesso di gestione di altre co-patologie fra le quali l'aumentato peso corporeo che in alcuni casi controindica la tecnica mini-invasiva per le difficoltà di gestione della respirazione controllata dalle macchine durante la laparoscopia classica. Il robot da Vinci ci ha permesso di eseguire l'intervento senza taglio sull'addome e questo ha ridotto notevolmente i tempi chirurgici, il rischio di infezione e la perdita ematica producendo sin dalla sala operatoria un enorme vantaggio clinico per la paziente".
La possibilità di trattamento multidisciplinare è stato determinato da un perfetto coordinamento nella fase preparatoria dei percorsi diagnostici e di inquadramento clinico delle patologie gastrica ed uterina che ritengo abbia offerto davvero un risultato di reale approccio mini-invasivo alla patologia producendo un basso impatto psicofisico sulla integrità della paziente parallelamente ad un corretto trattamento chirurgico.
Altro esempio di multidisciplinarietà è stato il trattamento di una voluminosa ernia Jatale in un paziente di 68aa affetto da tumore maligno della prostata. L'ernia jatale è una patologia piuttosto diffusa e consiste nello spostamento di parte dello stomaco nel torace attraverso un foro del diaframma (muscolo che nel corpo umano divide il torace dall'addome) che prende il nome di iato diaframmatico. L'operazione chirurgica riporta la parte di stomaco fuoriuscita nella sua sede originaria (addome), ricostruendo con dei punti lo iato diaframmatico. Un tempo la riparazione poteva essere eseguita solo in chirurgia aperta; oggi il gold standard è la chirurgia mini-invasiva: laparoscopica o robotica (quando presente), meno traumatiche, che permettono un veloce decorso post operatorio per il paziente, diminuiscono il rischio di infezioni e accelerano i tempi di guarigione.
"La prostatectomia radicale – ha spiegato il prof. Giampaolo Bianchi - è un intervento che nel nostro centro viene eseguito quasi esclusivamente con tecnica robotica. Tale approccio chirurgico permette notevoli vantaggi: minore incontinenza e maggiore tasso di ripresa della funzione erettile. All'inizio solo i pazienti con carcinoma prostatico intracapsulare ricevevano l'indicazione alla chirurgia robotica, ma ora anche i casi avanzati beneficiano di questa tecnica. In tutti pazienti infatti si riscontrano notevoli vantaggi. La degenza postoperatoria è di 3 giorni".
Il robot migliora la continenza a distanza di un mese dalla rimozione del catetere vescicale nell' 80% dei casi e a un anno nel 97 %. La ripresa della funzione erettile avviene globalmente nel 63% dei pazienti, ma raggiunge una percentuale vicino all'80 nei pazienti sotto i 65 anni.
Sciopero generale nazionale per l'intera giornata dell'8 marzo e sciopero nazionale di due ore, inizio turno, nella giornata del 12 marzo. Saranno garantiti i servizi minimi essenziali, mentre le attività programmabili potranno subire riduzioni conseguenti all'adesione allo sciopero
Si informa che USI-Unione sindacale italiana, Slai Cobas per il Sindacato di Classe e Confederazione USB-Unione Sindacale di Base e USB pubblico impiego, hanno proclamato lo sciopero nazionale per l'intera giornata dell'8marzo 2018 del personale appartenente a tutti i comparti pubblici, privati e cooperativi, comprendente i lavoratori a tempo indeterminato, determinato, con contratti precari e atipici.
Sempre nella giornata dell'8 marzo, l'Associazione sindacale CUB Sanità Italiana ha proclamato sciopero generale del comparto pubblico e privato afferente il settore della Sanità e del Socio-Sanitario-Educativo-Assistenziale, di 24 ore, interi turni.
Per il giorno 12 marzo l'Organizzazioni sindacale FSI USAE ha proclamato sciopero nazionale di due ore, all'inizio di ogni turno, del personale del comparto del Servizio Sanitario Nazionale.
Gli scioperi, potenzialmente, coinvolgono tutto il personale del Servizio Sanitario Nazionale.
Come prevedono le norme vigenti saranno garantiti i servizi minimi essenziali e in particolare le urgenze, mentre le attività programmabili potranno subire riduzioni conseguenti all'adesione agli scioperi.
Nella sera di giovedì 26 ottobre, verso le 21.30, l'allarme antincendio è suonato al Policlinico di Modena, nei pressi dell'ingresso 19, un'ala adibita a uffici e laboratori, non occupata da pazienti. Un principio di incendio si era sviluppato nell'Ufficio di smistamento posta, a causa probabilmente di un cortocircuito.
Come da procedura, immediatamente sono intervenuti la Vigilanza, l'elettricista e il geometra reperibile e il reperibile del Servizio Infermieristico tecnico che hanno provveduto a spegnere la piccola fiamma in pochi minuti e a mettere in atto tutte le azioni necessarie per evitare che il fumo potesse diffondersi nello stabile che, a quell'ora, era occupato solo da due tecnici del Laboratorio Centralizzato che hanno subito indossato le mascherine e arieggiato i locali.
Sempre come previsto dalla procedura di emergenza, sono stati chiamati i Vigili del Fuoco che hanno certificato il corretto spegnimento dell'incendio.
Il piano antincendio ha funzionato perfettamente e ha evitato danni a cose o persone.