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Partito ieri mattina da Monticelli lo screening con test sierologico voluto dalla Regione Emilia Romagna per valutare la diffusione del virus

Piacenza 13 maggio 2020 - È partito ieri  mattina, da Monticelli, lo screening con test sierologico voluto dalla Regione Emilia Romagna per valutare la diffusione del virus nelle popolazioni delle aree più colpite. Piacenza è la prima provincia a cominciare, seguita poi da Rimini e dal comune di Medicina.

Farmaci direttamente a casa per le persone e le famiglie che sono in quarantena, isolate o impossibilitate, e per i pazienti più fragili, primi tra tutti anziani e malati cronici. Ha avuto grande riscontro il servizio di “consegna a domicilio”, promosso dall’Azienda Usl di Piacenza insieme al Centro di Servizio per il Volontariato (Svep), in collaborazione con Croce Rossa Italiana. Attivo dalla metà di marzo, ha evitato a tanti cittadini di doversi recare in ospedale per il periodico ritiro dei farmaci, minimizzando i rischi di esposizione al contagio per i pazienti.

Il servizio si attiva con una semplice telefonata, chiamando i numeri 0523.302217- 0523.302903. La Farmacia “Distribuzione diretta” svolge consulenza telefonica, garantendo consigli e avvertenze, per mantenere la continuità terapeutica; i professionisti preparano i medicinali che i volontari recapitano nei diversi Comuni del territorio.

Dalla metà di marzo all’inizio di aprile, per esempio, i volontari di Svep (che sono complessivamente una trentina) hanno percorso una media di 1100 chilometri alla settimana. Il servizio è svolto principalmente da Avo e Gaps, affiancati per alcune zone dalla Pubblica assistenza Val Vezzeno, Barbari Odv e le sezioni Avis di Carpaneto, Lugagnano e Podenzano. La Croce Rossa ha contribuito con proprie risorse per raggiungere comuni di alta vallata, coprendo così l’intero territorio provinciale.

Nelle prime due settimane, che sono state quelle in cui abbiamo avuto più richieste – commenta la dottoressa Simonetta Radici, Direttore della Farmacia Territoriale dell’Azienda Usl di Piacenza - sono stati mille i cittadini che hanno potuto usufruire della consegna a domicilio, evitando di doversi spostare per il ritiro dei farmaci”.

Durante il trasporto, sono naturalmente garantite le norme di buona conservazione dei farmaci e la corretta temperatura, individuando opportuni sistemi di consegna.

La modalità di consegna domiciliare, unita alle indicazioni della Regione di erogare tre mesi di terapia, ha fatto registrare una consistente e continua diminuzione di accessi alla Distribuzione diretta, “ma ci sono ancora tante persone che preferiscono venire in uno degli ospedali del territorio per ritirare le proprie forniture”.

A Piacenza il servizio è aperto da lunedì a venerdì dalle 9 alle 16: sono state allestite modalità particolari di ritiro, con permanenza delle persone all’aperto, per garantire la sicurezza e il necessario distanziamento dei cittadini”.

A Fiorenzuola la Distribuzione diretta è disponibile da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13.

A Castel San Giovanni, ospedale dedicato ai pazienti Covid19, è stato chiuso il punto storico di Distribuzione diretta a tutela della sicurezza dei pazienti e sostituito da una postazione nell’atrio. Il punto è presidiato da due operatori che, ogni giorno dalle 9 alle 12, raccolgono le richieste di farmaci dei pazienti. I cittadini possono poi tornare direttamente a ritirare la fornitura di medicinali oppure possono chiedere la consegna a domicilio.

Servizio analogo è assicurato nelle Case della Salute di Podenzano e di Monticelli e all’Osco di Bobbio.

Sorrisi, un dolce pensiero e bandierine per i piccoli ricoverati in Pediatria.

Questa mattina i bambini degenti in reparto hanno ricevuto la visita dei militati dell'Esercito Italiano che in questi settimane stanno prestando servizio a Piacenza per supportare i colleghi sanitari nella lotta al covid19.

"Siamo in città da quasi un mese – hanno spiegato gli autori del gesto – e volevamo far sentire la nostra solidarietà a questa comunità che ci ha così ben accolto".

I militari hanno rallegrato la giornata dei bambini consegnando loro bandierine dell'Italia, giocando una partita di calcio balilla e consegnando le graditissime uova di cioccolato.

Provenienti da tutta Italia, da vari reggimenti, medici e infermieri si sono poi confrontati a lungo con il primario Giacomo Biasucci e con la coordinatrice Eliana Tripolini, scambiandosi esperienze e impressioni sul lavoro compiuto in queste settimane di emergenze sanitaria.

paceI militari, infatti, hanno svolto un preziosissimo lavoro a supporto del sistema territoriale dei trasporti 118. Dal 14 marzo l'Esercito ha messo ha disposizione dell'Azienda Usl di Piacenza cinque ambulanze militari, ciascuna dotata di un proprio equipaggio, che hanno garantito i trasporti dei pazienti tra un ospedale e l'altro.

"Non possiamo che ringraziare per questo bellissimo gesto – evidenzia il primario Biasucci – che è stato molto gradito dai nostri pazienti e dagli operatori e che testimonia una sensibilità e un'attenzione particolari nei confronti del nostro reparto".

Ausl Pc, evidenze scientifiche escludono qualsiasi correlazione tra le polmoniti di dicembre/gennaio e la successiva esplosione del contagio da Covid19

In riferimento agli articoli di stampa emersi negli giorni scorsi, che ipotizzano una correlazione tra un “anomalo numero di polmoniti” e l’esplosione del contagio da Covid19, si rileva quanto segue.

1. L’Azienda Usl di Piacenza ha eseguito una revisione degli esami radiografici e delle cartelle cliniche di tutti i pazienti con diagnosi di polmonite ricoverati negli ospedali del territorio dal 20 dicembre 2019 al 20 gennaio 2020.
Il controllo della documentazione ha permesso di individuare 215 casi, che sono stati tutti valutati singolarmente, per evidenziare la presenza di eventuali segni radiologici riconducibili a polmonite da Covid19.
2. In particolare, secondo le indicazioni riportate in letteratura, la patologia Covid19 presenta un quadro clinico immediatamente riconoscibile, con i seguenti elementi distintivi:
- la presenza di addensamenti parenchimali bilaterali in sede periferica e nei campi polmonari basali, che si possono riscontrare attraverso una radiografia del torace;
- la presenza di opacità a vetro smerigliato subpleuriche o diffuse, associate o meno a consolidazioni periferiche o ad aspetti “ad acciottolato” (in termine tecnico “crazy-paving”);
- il riscontro di noduli a vetro smerigliato diffusi, a volte tondeggianti, con il “segno dell’atollo”. Entrambi questi due segni sono riscontrabili durante la valutazione con TC del torace ad alta risoluzione, senza l’utilizzo del mezzo di contrasto.
3. Sulla base dei criteri clinico-scientifici riportati sopra, la revisione condotta sui 215 pazienti piacentini ha consentito di accertare che nessuno dei casi di polmonite di dicembre e gennaio possa essere riconducibile a Covid19.
Sulla base delle evoluzioni e delle caratteristiche clinico-laboratoristiche, la conclusione della valutazione fatta è che il numero di polmoniti riscontrato può essere imputato ad altre cause.
4. Quindi, l’ipotesi che il picco di polmoniti di dicembre e gennaio possa essere anticipatorio o predittivo della successiva esplosione del contagio da Covid19 alla fine di febbraio è da considerarsi categoricamente esclusa dalle evidenze scientifiche.

In riferimento invece ad alcuni servizi giornalistici, in cui si faceva riferimento alle dichiarazioni di un’infermiera della Casa di Cura Piacenza sul presunto trasferimento di un paziente in biocontenimento prima dell'esplosione del contagio da Covid19 del 21 febbraio, si rileva quanto segue.

1. A gennaio e febbraio 2020, prima dell’esplosione del contagio da Covid19, i mezzi della sistema Emergenza Urgenza 118 di Piacenza non hanno fatto alcun intervento di trasporto indossando Dispositivi di Protezione Individuale per biocontenimento per pazienti in uscita né dalla Case di Cura Piacenza né dalla Casa di Cura San’Antonino. L’affermazione dell’infermiera non trova quindi nessuna corrispondenza nei registri della Centrale operativa 118 Emilia Ovest.
2. Pur nella difficoltà di circoscrivere le dichiarazioni alquanto generiche dell’infermiera, che non ha indicato una data specifica per il presunto trasferimento, si può ipotizzare che il riferimento – come emerge anche dalle dichiarazioni rilasciate dalla Casa di Cura – fosse a un anziano paziente ricoverato a partire dal 17 febbraio.

Si conferma che in quella data un paziente di 85 anni è stato dimesso dal reparto di Neurologia dell’ospedale di Piacenza dopo un ricovero di oltre un mese per ictus. Il malato è stato inviato alla Casa di Cura Sant’Antonino in regime di lungodegenza riabilitativa. Il 24 febbraio il paziente è stato portato in Pronto soccorso per “ripetute rimozioni volontarie del catetere vescicale con presenza ripetuta di sangue nelle urine”, ovvero con una sintomatologia per nulla riconducibile al Covid19. All’arrivo in ospedale, era in stato d’agitazione ed apirettico, quindi senza febbre. Trasferito in Medicina d’Urgenza per anemia, l’anamnesi condotta dai medici ha permesso di individuare un contatto diretto e prolungato con un familiare residente a Codogno che lo ha visitato più volte nelle giornate di ricovero. Il paziente è quindi stato sottoposto a tampone nella giornata successiva (25 febbraio).

La conclusione dell’indagine epidemiologica, condotta dal Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Piacenza, è che il motivo di contagio sia riconducibile al contatto diretto con persona residente in “zona rossa”.

Attraverso i Centri Operativi Comunali (COC) di Protezione civile e l’Ufficio Tutela Animali, il Comune di Piacenza è impegnato in un fondamentale ruolo di coordinamento delle attività delle associazioni animaliste, con attenzione alle specifiche esigenze, rispondendo così pienamente alle recenti indicazioni della Regione Emilia-Romagna in merito alla necessità di fronteggiare le emergenze legate alla gestione degli animali in questa delicata situazione di emergenza sanitaria.

Ad oggi – ricorda il Vice Sindaco Elena Baio - l'Ufficio Tutela Animali si avvale della collaborazione delle due associazioni (Aisa e Fareambiente) con cui sono state attivate due specifiche convenzioni. A seguito dell'emergenza coronavirus sono state coinvolte tutte le associazioni animaliste che già operano in modo del tutto autonomo sul territorio comunale, al fine di coordinare ed omogeneizzare le attività di avvicinamento agli animali e alle loro famiglie qualora coinvolte in provvedimenti di quarantena o cura per COVID 19. Le necessità possono essere diversificate: portare cibo, far fare una passeggiata a un cane, portare gli animali per esclusive e reali urgenze dal veterinario o trasferirli in un canile o gattile”.

Nel merito, la proposta dell'Ufficio Tutela Animali prevede:
1) raccolta formale (anche tramite e-mail) della disponibilità delle associazioni a svolgere l'attività di cui sopra, precisando che le medesime devono provvedere alla copertura assicurativa di ogni singolo volontario;
2) raccolta delle segnalazioni relative alle problematiche legate alla gestione di animali di proprietà di persone impossibilitate ad occuparsene, a causa di problemi legati all'emergenza COVID 19 (trasmesse per via telefonica: tel. 0523 492605 e 492494 o telematica: mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.);
3) coordinamento delle attività delle associazioni, al fine di facilitare l’operato di accudimento ed evitare eventuali episodi di rinuncia o abbandono di animali da compagnia (individuazione di un referente per ogni associazione che si rapporta con l’Ufficio Tutela Animali);
4) divulgazione delle informazioni trasmesse dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Piacenza e dal Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica regionale in merito alle eventuali ed ulteriori esigenze formative/informative inerenti a casi singoli e alle modalità di prevenzione e uso dei DPI.

Ad oggi, hanno aderito all'iniziativa proposta le seguenti associazioni: Angeli Randagi, AISA, Fareambiente, ENPA, OIPA, Pelosiamo, Vivereinsieme oltre al Gruppo Cinofilo "LA LUPA" componente del Coordinamento di Protezione Civile e, in quanto tale, già coinvolto in altre emergenze legate al COVID-19.

Le associazioni che volessero aderire e che non avessero ancora provveduto ad inviare la loro manifestazione, potranno ancora farlo seguendo le indicazioni sopra riportate.

Anche al fine di ottemperare alla comunicazione dei Servizi Veterinari AUSL di Piacenza in merito alla necessità, nel corso dell’inchiesta epidemiologica, di “acquisire l’informazione sulla presenza di animali conviventi presso il domicilio della persona sottoposta a quarantena e, nei casi di eventuale concreta impossibilità all’accudimento, di informare l’utente che deve contattare il Servizio Veterinario”, il Servizio Tutela Animali si propone inoltre di operare in stretto accordo con il COC per la gestione di particolari situazioni di competenza della Protezione Civile e con i Servizi Veterinari AUSL di Piacenza.

In tal senso, a seguito dei necessari accertamenti effettuati dal Servizio Veterinario di AUSL e di apposita verifica svolta dall'Ufficio Tutela Animali con i responsabili di canile e gattile comunali, l'animale potrà essere ricoverato temporaneamente presso la struttura comunale.

Abbiamo già evidenziato nei giorni scorsi, anche tramite il sito comunale, tutte le indicazioni e le prescrizioni provenienti solo da fonti ufficiali in merito alla gestione e alla tutela degli animali da compagnia in questa fase di emergenza sanitaria – conclude il Vice Sindaco, Elena Baio – Oggi, grazie all’impegno degli uffici comunali, riteniamo fondamentale fornire un concreto supporto alle esigenze delle associazioni animaliste del territorio e coordinandone le attività che vadano incontro il più possibile alle necessità dei proprietari e alla tutela dei loro amati animali”.

Pubblicato in Amici Animali Piacenza

Due pazienti ricevono cellule staminali dai propri fratelli e uno da un donatore internazionale

Pur in queste giornate difficili, dove gli sforzi del sistema sanitario locale sono concentrati ad arginare la diffusione dell’infezione da covid19, a Piacenza non si ferma il programma trapianti.
Non possiamo interrompere la nostra battaglia quotidiana contro leucemie e mielomi – fa notare il primario Daniele Vallisa – perché queste malattie non si mettono in pausa”.

E proprio da questo fronte arrivano alcune belle notizie: “In questi giorni si stanno svolgendo due trapianti di cellule staminali allogenici. Le due storie sono accomunate da un particolare molto significativo: entrambi i pazienti hanno ricevuto la donazione da un fratello”. A queste procedure se ne aggiunge una terza, resa possibile da una donazione di cellule staminali da un paese straniero. “Potete immaginare – aggiunge Vallisa – quali difficoltà sono state affrontate per renderne possibile l’arrivo in questo periodo”.
I tre trapianti di cellule staminali sono stati percepiti e affrontati dagli operatori come un’iniezione di fiducia e speranza, soprattutto visto che due di essi hanno visto protagonisti familiari dei riceventi.
“In un momento come questo, l’ospedale continua a fare rete: servizi e reparti, unitamente alla battaglia contro il coronavirus, ci consentono di proseguire con le attività di trapianto che, a fronte dell’emergenza, diventano paradossalmente “di routine””.

Il gioco di squadra è fondamentale: infermieri, medici, farmacisti, biologi e operatori sociosanitari. Il programma trapianti coinvolge attivamente le equipe di Ematologia, Laboratorio di Immunogenetica e Manipolazione, Centro Trasfusionale e Unità farmaci antiblastici (Ufa).

Ma non solo: non si potrebbe continuare a garantire un’attività così complessa senza l’apporto del Laboratorio analisi e della Radiologia o senza il supporto dei reparti di consulenza, tra cui gli infettivologi.
“I tre trapianti di midollo in corso – evidenzia Vallisa, che si fa portavoce di tutti gli operatori coinvolti - ci consentono di riflettere sulla forza di volontà dei donatori, sia familiari sia volontari da registro internazionale, e testimoniano che nonostante le inevitabili paure che questa emergenza evoca, hanno perseverato nella loro scelta. La determinazione e il senso civico dei donatori ha trovato piena sinergia con gli operatori sanitari che hanno garantito percorsi sicuri (covid19 free) e la migliore cura possibile anche nelle condizioni di criticità che il nostro ospedale sta affrontando”.

Piacenza ha una casistica ben consolidata. Sono stati finora eseguiti 160 trapianti allogenici (cioè da donatore) e oltre 450 trapianti autologi. I donatori piacentini iscritti al Registro sono poco meno di 7mila. Le donazioni effettive da registro sono state 46. “Continuiamo a lavorare – chiude Vallisa - in linea con quanto suggerito sia dal CNT (Centro Nazionale Trapianti) sia dal GITMO (Gruppo Italiano Trapianto di Midollo Osseo). La necessità di proseguire l’attività trapiantologica senza sospensioni o rimandi è motivata dal fatto il timing del trapianto non è derogabile, pena il fallimento della strategia terapeutica nei confronti di mielomi e leucemie. Abbiamo più volte sentito che un buon centro trapianti di cellule staminali non può esistere se non all’interno di un ottimo ospedale. Tale affermazione trova oggi un’ulteriore conferma”.

Nelle foto, di repertorio, un trapianto di cellule staminali; l'equipe aziendale partecipa a un congresso del Gruppo italiano per il trapianto di Midollo osseo (Gitmo); il criocongelatore per la conservazione.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Piacenza 5 marzo 2020 - Prosegue di ora in ora la riorganizzazione interna dell’Azienda Usl di Piacenza, per aumentare la ricettività degli ospedali e accogliere il sempre maggior numero di pazienti con importanti sintomi respiratori che si stanno presentando nei presidi.

Per questo, nel pomeriggio si è deciso di chiudere anche il Pronto soccorso di Fiorenzuola a partire dalle ore 20. Le persone che ne avessero necessità sono invitate sin da ora a rivolgersi al Pronto soccorso di Piacenza.

Rimane invece sempre garantita in loco la presenza di mezzi del sistema 118.

Intanto, anche nella Medicina di Fiorenzuola è stata creata un’area “Covid19”, che permette di gestire in sicurezza i casi positivi ricoverati nel presidio della Val d’Arda.

Le misure assunte a Fiorenzuola si aggiungono a queste già decise nei giorni scorsi per incrementare la capacità degli ospedali e poter assistere al meglio e in sicurezza tutti i malati.

A Piacenza, in particolare, i pazienti positivi sono concentrati in alcune aree dedicate, ricavate al secondo piano del polichirurgico. I nuovi reparti “Covid19” si affiancano alle Malattie infettive e alla Terapia intensiva, nonché al Pronto Soccorso, impegnato ad accogliere e a mettere in sicurezza gli eventuali casi sospetti.

La chiusura del Pronto Soccorso di Fiorenzuola permetterà di aumentare ulteriormente la disponibilità di Piacenza.

A Castel San Giovanni, da ieri, è iniziata una riorganizzazione dei reparti, per far convergere su questo presidio i casi positivi ricoverati. I trasporti delle persone avvengono in totale sicurezza, seguendo i massimi criteri di precauzione per gli operatori coinvolti.

Ausl Pc - Diagnosi da meningococco per un uomo. Ricerca dei contatti avuti in un locale pubblico di Borgonovo per profilassi preventiva.

Piacenza, 15 febbraio 2020 - L’Azienda Usl di Piacenza informa che nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Piacenza è ricoverato un giovane uomo piacentino con diagnosi confermata di infezione da meningococco.
Così come previsto dal protocollo di sorveglianza – informa Guido Pedrazzini, direttore sanitario dell’Azienda Usl - sono state immediatamente avviate le indagini epidemiologiche e gli interventi di controllo e profilassi delle persone che sono venute a contatto stretto con il paziente nei dieci ultimi giorni. L’obiettivo è quello di intercettare questi soggetti e trattarli nel più breve tempo possibile. Oltre a familiari e amici, si ricercano le persone che sono venute a contatto con il malato in un luogo chiuso e ristretto per un tempo di alcune ore.

In particolare, a scopo preventivo si invitano a rivolgersi ai servizi di Igiene pubblica dell’Azienda Usl, in piazzale Milano, tutti coloro che erano presenti nel locale La Corte (località Colombaie di Borgonovo) nella notte tra sabato 8 e domenica 9 febbraio, ma solo nella fascia oraria tra le ore 2 e le 4.

Per informazioni sono a disposizione i numeri telefonici 0523.317830 fino alle 17.30 di oggi (15 febbraio) e il numero 3487702977. Domani (16 febbraio) è disponibile il personale del reparto di Malattie infettive dalle ore 9 alle 12. La profilassi consiste nell'assunzione di un'unica compressa di antibiotico a scopo precauzionale.

Nell'ambito del progetto Iceberg, Il lato nascosto dell'azzardo, finanziato dalla Regione Emilia Romagna per contrastare il fenomeno, mercoledì 2 ottobre è in calendario un interessate seminario in parte riservato agli operatori e poi aperto anche al pubblico.

Ospite speciale della giornata è Michele Marangi, media educator e formatore esperto. L'appuntamento è nel Salone monumentale della biblioteca Passerini Landi, in via Carducci 14 a Piacenza.

Si inizia alle ore 16, con i lavori dedicati agli operatori del settore. Maurizio Avanzi, responsabile del Servizio Dipendenze patologiche di Levante - Ponente dell'Azienda Usl di Piacenza parlerà del gioco d'azzardo sul nostro territorio. Fausta Fagnoni e Alessandra Bassi illustreranno poi i contenuti del progetto Iceberg.

Quindi è previsto un primo intervento tecnico di Marangi. Alle 17.30 il seminario si apre alla cittadinanza.

Marangi parlerà del potere della metafora per progettare azioni comunicative efficaci e realizzare interventi funzionali alla sensibilizzazione sul tema e alla valorizzazione della rete territoriale. Il tema è interessante per chi si occupa di comunicazione, lavoro con la comunità, costruzione di reti sul territorio e sensibilizzazione.L'iniziativa si svolge in collaborazione con il Comune di Piacenza.

 

Iceberg_il lato nascosto dell'azzardo volantino.jpg

 

 

Domani, martedì, alle 12 la presentazione della giornata. Disturbi del comportamento alimentare, Piacenza si tinge di lilla. Tante iniziative per vincere anoressia e bulimia. In ospedale ambulatori aperti.

La giornata nazionale del fiocchetto lilla è dedicata alla sensibilizzazione e alla prevenzione del Disturbi del comportamento alimentare; è nata per ricordare Giulia, una ragazza morta nel 2011 per bulimia nervosa. L'iniziativa parte dal padre che ha voluto trovare un'immagine simbolo della delicata fragilità di questa condizione giovanile. "Non può, non deve capitare ad altri. Questa esperienza deve servire a tutte le persone e le famiglie che vivono un dramma di questo genere".
Il fiocchetto lilla sarà esposto anche quest'anno nella nostra città grazie a una serie di iniziative organizzate in sinergia dall'Azienda Usl di Piacenza e l'associazione Puntoeacapo con il patrocinio del Comune di Piacenza e in collaborazione con Confesercenti. Il programma degli eventi sarà presentato domani, martedì 12 marzo, alle ore 12, nella sala riunioni della Direzione generale Ausl (nucleo antico dell'ospedale di Piacenza, atrio via Taverna 49, primo piano).

Per l'occasione saranno presenti:
- Costanza Ceda, direttore sociale Ausl Piacenza
- Federica Sgorbati, assessore Comune di Piacenza
- Giacomo Biasucci, direttore dipartimento Materno infantile Ausl Piacenza
- Mara Negrati, associazione Puntoeacapo
- Jessica Rolla, Alessandro Rampulla, Monica Premoli e Maria Antonietta Pazzoni (ambulatorio DCA)
- Fabrizio Samuelli, vice direttore Confesercenti
- Leonardo Marchini, direttore di alcuni locali coinvolti nelle iniziative

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