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Revisione veicoli. CNA Fita esprime preoccupazione per la perdita di un servizio essenziale per gli autotrasportatori e si prepara a chiedere un incontro ai decisori politici
Reggio Emilia, 11 agosto 2014. Sono diverse le questioni irrisolte sul futuro della Motorizzazione Civile di Reggio Emilia a preoccupare Aldo Bondi, Presidente provinciale CNA Fita, e i quasi mille autotrasportatori rappresentati dall'Associazione.
"Avevamo già espresso le nostre preoccupazioni sul disservizio per gli autotrasportatori reggiani alla notizia che dal 1 novembre 2013, in mancanza dell'idonea fossa di ispezione per la revisione dei veicoli, le operazioni di revisione prenotate a Reggio Emilia sarebbero state assegnate alle motorizzazioni di Modena o Parma. Avevamo auspicato tempi brevi per la sua acquisizione, ma ad oggi nulla è cambiato".
"Anzi, – continua il Presidente di CNA Fita – oltre a non aver ancora individuato un'area per le revisioni, si sono aggiunte altre problematiche, come la carenza di organico negli Uffici e una bozza di decreto che pare affidare la dirigenza a Parma e il suo coordinamento delle altre province, Piacenza, Modena e Reggio Emilia. Infine, l'incarico sicuro fino al 31 dicembre 2014 del Direttore attuale della Motorizzazione che è a scavalco da Parma e che auspichiamo possa continuare il suo impegno a Reggio, vista la totale disponibilità al dialogo che ha dimostrato più volte nei confronti dell'Associazione".
"Non vogliamo perdere un servizio essenziale per gli autotrasportatori reggiani – conclude il Presidente Bondi - e mettere in ulteriore difficoltà un comparto già duramente colpito dalla crisi. Per questo motivo CNA Fita chiederà un incontro a decisori politici e enti locali affinché si facciano carico di verificare la situazione e garantire il ripristino a Reggio Emilia delle revisioni dei veicoli e il futuro della sede reggiana della Motorizzazione civile".
Manotti, Presidente Cna Industria: 'Bene il piano strategico presentato dal Sindaco Vecchi. Bisogna incentivare start up e imprese giovani a scommettere sul polo dell'innovazione' -
Reggio Emilia, 6 agosto 2014 -
Il presidente di CNA Industria Rodolfo Manotti commenta positivamente il piano strategico per la riqualificazione dei capannoni 17 e 18 (attigui al capannone 19, ora sede del Tecnopolo) dell'ex Officine Reggiane per la realizzazione del Parco dell'Innovazione presentato dal Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi: "Cogliamo l'appello al coinvolgimento delle forze economiche che il sindaco ci rivolge, mettendo al servizio della città il nostro contributo in termini di idee e avanzamento concreto del progetto".
"Pensiamo che nella 'casa dell'innovazione' – sottolinea il Presidente Manotti - una particolare attenzione andrà dedicata al tema delle start up e delle imprese giovani, così come sarà opportuna una politica premiante per chi deciderà di abbracciare questo progetto cogliendo il vantaggio competitivo di lavorare insieme, in rete. Venti manifestazioni di interesse sono un numero importante, ma vanno tradotte in insediamento convincendo le imprese della realizzabilità concreta del progetto".
Secondo il Presidente di CNA Industria, inoltre, è indispensabile estendere le attività del Tecnopolo, oltre alle eccellenze di settore individuate ed assegnate a Reggio Emilia (efficienza energetica e meccatronica), alle aziende maggiormente innovative del nostro territorio di qualsiasi filiera produttiva.
"Sappiamo bene – continua Manotti - che non sarà semplice traguardare nel parco dell'innovazione un nucleo integrato e significativo di imprese capaci di guidare l'innovazione. Per farlo c'è bisogno del lavoro integrato delle istituzioni e delle realtà economiche maggiormente rappresentative, proponendo un confronto vero e utile allo sviluppo di un'area produttiva strategica non solo per la nostra città, ma per tutta l'Area Vasta".
"Le Associazioni - conclude Rodolfo Manotti - nel loro ruolo di sviluppo, guida e collegamento con le imprese, dovranno fare da tramite con il mondo imprenditoriale, dando ai promotori del progetto riferimenti chiari su tempistiche e pianificazione delle azioni, modalità di selezione e ingresso delle imprese, bandi di accesso, progettazione degli spazi relativi alle necessità d'impresa. CNA Reggio Emilia, insieme alle altre forze economiche, si candida pertanto a prendere parte a tale confronto ed esserne elemento centrale, per dare vita a una rete di condivisione e innovazione sistemica che devono costituire il DNA del progetto stesso".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Per le aliquote Imu sugli immobili strumentali spiccano i primi comuni virtuosi come Scandiano e Reggio al contrario di Montecchio -
Reggio Emilia, 5 agosto 2014 -
"È arrivato il momento per i Comuni di giocare a carte scoperte e approvare i bilanci previsionali 2014. CNA guarda con attenzione le decisioni delle amministrazioni in primis per quanto riguarda la tassazione sugli immobili. Da una prima fotografia, prendendo ad esempio i Comuni capo distretto, emerge che Scandiano, Correggio, Guastalla, Reggio Emilia, hanno recepito le sollecitazioni presentate dall'Associazione mantenendo pressoché inalterate le aliquote IMU su capannoni, laboratori, negozi e pubblici esercizi (Castelnovo Né Monti deve ancora deliberare), mentre Montecchio non ha dimostrato la stessa sensibilità".
Il Presidente di CNA Reggio Emilia Nunzio Dallari invita per questo motivo i Comuni che non hanno ancora deliberato a tener fede al patto tra enti locali e imprese presentato negli incontri territoriali con tutti i candidati sindaci, in occasione delle elezioni di maggio 2014.
"Prendiamo atto degli sforzi e delle mille difficoltà per razionalizzare le spese, considerando i tagli delle risorse ogni anno più ingenti da parte del Governo, che ha pensato bene di prorogare entro il 30 settembre l'approvazione dei bilanci a seguito delle elezioni. Tutto questo però non giustifica lo scaricare la tassazione sempre e solo sulle imprese".
"Riteniamo – continua Dallari - che prendere la scorciatoia dell'aumento Imu sugli immobili strumentali sia una scelta da contrastare perché, come abbiamo ribadito più volte, il capannone è la prima casa dell'imprenditore e tassarlo fino all'inverosimile in un momento di crisi come quello in cui ci troviamo non può che far crescere gli insoluti. Il risultato è che invece di aumentare le entrate dei Comuni crescono i crediti verso le imprese".
"Ricordiamoci – conclude il Presidente CNA - che un imprenditore onesto, che fa di tutto per mantenere in piedi la sua azienda nei momenti di difficoltà, preferisce pagare lo stipendio ai suoi dipendenti prima di pagare le tasse. E se le imprese sono strozzate dalla pressione fiscale, oltre che dalla mancanza di liquidità e dalla crisi dei consumi, chi è che può far girare l'economia?".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)