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Per vocazione ma anche per crearsi il lavoro, i giovani reggiani continuano a "mettersi in proprio". E' così che delle 55.638 aziende presenti nel Registro Imprese di Reggio Emilia, 5.028 (di cui 557 nate in un solo semestre) sono gestite da imprenditori con meno di 35 anni e rappresentano il 9% del totale.
Quasi la metà di queste aziende, e precisamente 2.244, sono nate dal 2014 ad oggi, e solo nei primi sei mesi del 2016 – secondo quanto emerge dall'analisi dell'Ufficio Studi camerale - i neo imprenditori "under 35" ne hanno avviate 557, che rappresentano un terzo delle nuove iscrizioni avvenute alla Camera di Commercio da gennaio a giugno.
A fronte di quasi 600 iscrizioni, le chiusure delle imprese gestite da giovani rilevate sono state, nello stesso periodo, 315, con un saldo iscritte-cessate di segno positivo e pari a 242 unità.
In genere si tratta di imprese di piccolissima dimensione, visto che il 61% ha un unico addetto e un altro 19% si colloca nella classe da 2 a 5 addetti. Le dimensioni e la forma giuridica (nel 77,5% dei casi si tratta di ditte individuali), evidenziano ancora la prevalenza di imprese poco strutturate, anche se vi sono alcuni importanti cambiamenti in atto.
Negli ultimi anni, infatti, si assiste ad una aumento del peso delle società di capitale costituite da "under 35" (attualmente 691), che in un anno è cresciuto di un punto percentuale passando dal 12,7% del giugno 2015 al 13,7% di quest'anno.
Sul piano della ripartizione settoriale, i giovani si concentrano, in buona parte, nei settori tradizionali, primi fra tutti le costruzioni (che rappresentano il 35,5% delle imprese di under 35) e il commercio, comprese le attività di alloggio e ristorazione (26,8%). In un anno, però, entrambi questi settori hanno registrato una contrazione: dell'8,8% l'edilizia e del 2,7% i pubblici esercizi.
Sono invece aumentate dell'11,4% (passando da 299 a 333) le imprese giovanili attive nel campo dei servizi alla persona, mentre sono rimaste praticamente stazionarie (solo 7 unità in meno rispetto a giugno 2015) le aziende che si occupano di servizi alle imprese, con particolare riguardo alle attività ausiliarie dei servizi finanziari, professionali, scientifiche e tecniche, di supporto per le funzioni d'ufficio, produzione di software e consulenza informatica, pubblicità e ricerche di mercato, servizi per edifici e paesaggio.
Hanno intanto raggiunto le 210 unità e sono in crescita del 9,9%, pur rimanendo ancora poco numerose (solo il 4,2% dei giovani ha deciso di investire in questo settore), anche le imprese giovanili presenti in agricoltura, mentre si registra un calo del 9,4% per la presenza di imprese giovanili nel manifatturiero, settore nel quale operano 453 "under 35" (il 9% del totale).
"Proprio a favore dei giovani reggiani che cercano di costruire il loro futuro investendo sulle proprie capacità e su nuovi progetti imprenditoriali - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - il nostro Ente camerale ha messo in campo e continuerà ad alimentare una pluralità di strumenti e di iniziative, soprattutto per concorrere a far sì che queste imprese si strutturino, resistano nel tempo e possano essere in grado di generare ricchezza e posti di lavoro, divenendo così un valore aggiunto per il territorio".
Tra le iniziative cui fa riferimento Landi spicca, tra gli altri, il progetto "Dall'idea all'impresa", che prevede incontri individuali per consentire all'imprenditoria emergente di avvicinarsi alle competenze fondamentali richieste per avviare un'impresa di successo. A questo scopo, la Camera di Commercio, in collaborazione con Aster (società consortile che promuove l'innovazione e sviluppo del sistema produttivo dell'Emilia Romagna), offre ad aspiranti e neo imprenditori, incontri informativi e di primo orientamento personalizzati per analizzare accuratamente la propria idea imprenditoriale e l'ambiente competitivo. Il prossimo appuntamento è previsto il 6 settembre prossimo.
Partirà inoltre in autunno (settembre-ottobre 2016) il primo ciclo di formazione del progetto "Crescere Imprenditori", l'iniziativa organizzata dalla Camera di Commercio e promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell'ambito del Programma Garanzia Giovani. Il Progetto formativo è rivolto a giovani disoccupati tra i 18 e i 29 anni e iscritti al Programma "Garanzia Giovani".
Maggiori dettagli sulle iniziative in programma sono disponibili sul sito della Camera di Commercio www.re.camcom.gov.it .
E' di 50.000 euro la dotazione finanziaria messa in campo dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per supportare le piccole e medie imprese reggiane che intendano dotarsi di sistemi di sicurezza per affrontare il problema della microcriminalità.
Dal 12 settembre sarà quindi possibile presentare la domanda di contributo - pari al 40% della spesa ammissibile fino ad un massimo di 2.000 euro - sul Bando per la sicurezza a beneficio delle imprese esposte a fatti criminosi.
Gli interventi che saranno ammessi a contributo devono riguardare sistemi di video allarme antirapina – predisposti e configurati secondo i requisiti tecnici previsti dalle Forze dell'Ordine – che interagiscano direttamente con gli apparati in essere presso le Sale e le Centrali Operative della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, in conformità ai principi predisposti dal Garante per la protezione dei dati personali in materia di videosorveglianza.
L'ottenimento del collegamento con le Forze dell'Ordine è condizione necessaria per l'erogazione del contributo stesso.
Le domande dovranno essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, a partire dal 12 settembre prossimo e fino al 7 ottobre.
L'esame e la soddisfazione delle domande (fermi restando gli altri requisiti richiesti) avverrà seguendo l'ordine cronologico di spedizione delle domande a partire dal giorno di apertura del bando.
Maggiori dettagli – tipologia di interventi, spese ammissibili, ecc. – sono disponibili sul sito della Camera di Commercio ( www.re.camcom.gov.it ) alla sezione Promozione e Sviluppo Imprese.
Nel 2017, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sugli "Scenari per le economie locali" elaborati da Prometeia, la crescita proseguirà, ma si dovrebbe registrare una leggera battuta d'arresto.
Reggio Emilia, 11 agosto 2016
E' confermato in crescita dell'1,5%, per il 2016, il Pil della provincia di Reggio Emilia. Le previsioni macroeconomiche aggiornate a luglio 2016, infatti, confermano l'andamento ipotizzato dalle elaborazioni del febbraio scorso.
Nel 2017, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sugli "Scenari per le economie locali" elaborati da Prometeia, la crescita proseguirà, ma si dovrebbe registrare una leggera battuta d'arresto, con un incremento del Pil provinciale che non dovrebbe andare oltre l'1,4%.
Per l'anno in corso sono invece riviste al ribasso di circa un punto percentuale, ma comunque in crescita, le previsioni formulate per l'andamento del reddito disponibile delle famiglie che dovrebbero aumentare dell'1,9% per poi migliorare e raggiungere il +2,1% nel 2017. Il clima di fiducia delle famiglie, influenzato dal miglioramento del reddito a disposizione, dovrebbe quindi supportare una ripresa dei consumi.
Anche per l'impiego di lavoro nel processo produttivo, valutato in termini di unità di lavoro e quindi al netto della cassa integrazione guadagni, è confermata una leggera ripresa che dovrebbe attestarsi, per l'anno in corso, al +0,9%. La tendenza dovrebbe mantenersi, ma non accelerare, anche per il 2017, durante il quale le unità di lavoro dovrebbero aumentare sempre dello 0,9%.
Il trend dell'impiego di lavoro distinto per settore di attività economica mostra, per la provincia di Reggio Emilia nel 2016, una notevole disomogeneità con forti crescite nei servizi (+2,0%) e altrettanto importanti flessioni nell'industria (-2,8%).
Nel corso del 2017 questo andamento così differenziato dovrebbero attenuarsi sensibilmente. Dovrebbero tornare a crescere - e registrare un +1,1% - le unità di lavoro dell'industria. Nel settore dei servizi, che ha risentito in misura minore della crisi negli anni scorsi, l'andamento dovrebbe risultare ancora in crescita (+1,2%), anche se più contenuto rispetto al 2016.
Le conseguenze della lunga crisi che si sono riflesse negativamente sull'impiego di lavoro nelle costruzioni fino al 2015, dovrebbero attenuarsi nell'anno in corso riportando finalmente il dato in territorio positivo. Nel 2016, infatti, con l'avvio della ripresa anche per questo settore, in cui il valore aggiunto dovrebbe crescere del 3,2%, l'impiego di lavoro (in ogni sua forma) dovrebbe finalmente registrare un'inversione di tendenza salendo al +3,4%.
Con il rafforzarsi della ripresa dell'attività, dovrebbe consolidarsi anche la crescita dell'occupazione che, per il 2016, è prevista in crescita dell'1,4%.
(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)