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L'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio sul monitoraggio dei fabbisogni professionali delle imprese. 520 assunzioni previste per il primo trimestre 2017.
Reggio Emilia, 27 febbraio 2017
Ingegneri, architetti e specialisti in discipline scientifiche e della vita, tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, specialisti e tecnici del marketing, vendite, distribuzione: 520 assunzioni previste per il primo trimestre 2017 (su un totale di 2.250 con rapporto di dipendenza) dovrebbero riguardare queste figure professionali ad alta specializzazione (high skill). Se a queste si aggiungono 150 nuovi ingressi di specialisti e tecnici amministrativi, finanziari e bancari, della sanità e dei servizi sociali, insegnanti e altri tecnici dei servizi alle persone, le assunzioni di figure destinate a dirigenti, specialisti e tecnici raggiungono una quota pari al 30% del totale.
Il dato, superiore ad una media nazionale che si attesta al 22%, emerge dall'analisi che l'Ufficio Studi della Camera di Commercio ha effettuato sul monitoraggio dei fabbisogni professionali delle imprese che Unioncamere e il sistema camerale, in accordo con il Ministero del Lavoro, svolgono tramite l'indagine Excelsior.
Rispetto al primo trimestre del 2016 quest'anno, nello stesso periodo, sono programmati 300 ingressi in più di personale altamente specializzato, grazie all'incremento registrato dalle richieste degli imprenditori di figure in ambito ingegneristico, di specialisti e tecnici nei rapporti con il mercato, nelle pubbliche relazioni e nella distribuzione commerciale.
Le figure intermedie – impiegatizie, qualificate nelle attività commerciali e nei servizi – dovrebbero raggiungere le 790 unità, il 36% del totale. La maggior parte delle assunzioni di figure medium skill (240 unità) dovrebbe riguardare cuochi, camerieri e professioni simili; sono invece 230 le nuove entrate da destinare ad attività di segreteria (impiegati addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria o agli affari generali, ecc.), seguite da 150 commessi e addetti qualificati nelle attività commerciali. Le restanti 170 figure intermedie previste in entrata dovrebbero riguardare operatori dell'assistenza sociale, dei servizi sanitari e servizi alle persone, personale di sicurezza, addetti alla gestione dei magazzini e spedizionieri, addetti all'accoglienza, all'informazione e all'assistenza della clientela.
Le 560 assunzioni di figure low skill - artigiani, operai specializzati, conduttori di impianti e di macchinari - programmate per i prossimi mesi nelle imprese della provincia di Reggio Emilia (il 25% dei 2.250 dipendenti previsti) dovrebbero riguardare prevalentemente operai metalmeccanici ed elettromeccanici (350 nuove entrate); i restanti 210 ingressi dovrebbero essere riferiti ad operai specializzati e conduttori di impianti nell'industria alimentare, nel tessile-abbigliamento e in altre industrie.
Solo il 9% delle assunzioni previste, infine, dovrebbe riguardare personale generico.
(Fonte: aalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
Previsto un saldo positivo di 2.700 unità, più che doppio rispetto al 2016. Il 43,6% delle assunzioni di lavoratori dipendenti riguarda giovani under 30.
Reggio Emilia, 16 febbraio 2017
Il 2017 parte bene sul fronte dell'occupazione nella nostra provincia. Secondo le analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sul monitoraggio dei fabbisogni professionali delle imprese che Unioncamere e il sistema camerale, in accordo con il Ministero del Lavoro, svolgono tramite l'indagine Excelsior, il primo trimestre dell'anno si chiuderà, infatti, con un saldo positivo di oltre 2.700 posti di lavoro contro i 1.040 dello stesso periodo dello scorso anno.
Da gennaio a marzo, le analisi camerali parlano di 5.710 nuove entrate nelle imprese della provincia a fronte di un numero di uscite (scadenza del contratto, pensionamento o altri motivi) che dovrebbe invece attestarsi a quota 2.970.
Dei quasi seimila ingressi previsti, 2.250 saranno lavoratori dipendenti, 1.920 saranno interinali, 800 collaboratori coordinati e continuativi e 740 collaboratori a partita IVA o occasionali.
Fissando l'attenzione in particolare sui 2.250 lavoratori dipendenti, il 43,6% delle assunzioni riguarderà giovani under 30 (contro una media nazionale del 34% e del 32,9% per l'Emilia Romagna) mentre la quota di assunzioni in rosa sarà di appena il 13% ma, aggiungendo una quota di assunzioni per cui il genere è ritenuto ininfluente, la percentuale potrebbe più che raddoppiare, raggiungendo il 28%.
"Queste previsioni - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - confermano bene l'andamento registrato nel 2016, che secondo le prime stime si è chiuso con un incremento dell'occupazione pari al 2,4%".
"Un dato confortante - aggiunge Landi - soprattutto alla luce del fatto che la crescita del Pil, stimata nell'1,3%, si è tradotta in lavoro e occupazione e in un aumento del reddito disponibile per le famiglie (+2,4%), fattori fondamentali per poter parlare di un miglioramento della situazione economica e sociale del nostro territorio".
Dalle analisi della Camera di Commercio emerge che nel primo trimestre 2017 il 43,7% degli ingressi in azienda di lavoratori dipendenti avverrà in modo stabile, cioè con contratto a tempo indeterminato (29,9%) o di apprendistato (13,8%). Un altro 46,3% (1.040 nuove entrate) sarà invece a tempo determinato, strumento utilizzato non solo per far fronte a picchi di attività (che riguardano circa un terzo degli ingressi di personale con contratto a termine) ma anche, nel 50,2% dei casi, come periodo di prova per valutare una futura assunzione stabile.
I nuovi contratti saranno siglati, per circa due terzi, nel comparto dei servizi (1.420 ingressi) distribuiti fra commercio e turismo-alloggio-ristorazione (350 assunzioni per ognuno dei settori), servizi alle persone (300) e servizi avanzati di supporto alle imprese (120); le restanti assunzioni nel terziario riguarderanno gli altri servizi (trasporti e logistica, editoria, telecomunicazioni, finanza, immobiliare, vigilanza, pulizie, ecc.).
Delle 830 nuove entrate previsti nel settore manifatturiero, 500 saranno destinate alle industrie metalmeccaniche ed elettroniche, 270 nelle altre industrie (alimentari, tessile-abbigliamento, ceramica, gomma-plastica, legno, utilities, ecc.), mentre i restanti ingressi andranno nelle costruzioni.
(Fonte: Camera di Commercio di Reggio Emilia)
Gli "Scenari per le economie locali" di gennaio elaborati da Prometeia e analizzati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia. Per il 2017, Pil in crescita dell'1,1%, cui dovrebbe far seguito un +1,3% nel 2018.
Reggio Emilia, 14 febbraio 2017
Sono leggermente migliori del previsto i dati di chiusura 2016 per l'economia reggiana. Gli "Scenari per le economie locali" di gennaio elaborati da Prometeia e analizzati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia parlano, infatti, di un Pil che dovrebbe aver chiuso con un +1,3% rispetto al +1,2% previsto nell'ottobre 2016, associato ad una più robusta ripresa dell'occupazione (+2,4% contro il +2,2% ipotizzato pochi mesi fa) e ad una conferma di un buon rialzo del reddito disponibile per le famiglie (+2,8%).
Le stesse analisi indicano, per il 2017, un Pil in crescita dell'1,1%, cui dovrebbe far seguito un +1,3% nel 2018.
Il sostegno al valore aggiunto provinciale dovrebbe derivare soprattutto dall'aumento dell'export che, per il 2016, è stimato in crescita del 3%, con un ulteriore rafforzamento nel 2017, anno per il quale le previsioni parlano di un +4,1%. Per le importazioni, invece, il 2016 dovrebbe aver chiuso con una flessione dello 0,4%, ma con una inversione di tendenza prevista sia nel 2017 (+3,3%) che nel 2018 (+3,1%).
L'analisi del Pil per settori di attività economica della provincia di Reggio Emilia mostra, per il 2016, un incremento del 2% del valore aggiunto prodotto dall'industria, che si prevede non andrà oltre il +1,7% nel 2017 per arrivare al +1,8% nel 2018. Rallenta leggermente rispetto alle previsioni di ottobre e si attesta al +0,9% l'aumento del valore aggiunto prodotto dai servizi; anche in questo caso il 2017 dovrebbe registrare un'ulteriore lieve frenata alla crescita fermandosi al +0,8% per risalire al +1,0% nel prossimo anno. Di segno positivo anche il trend delle costruzioni per le quali è previsto un incremento del valore aggiunto pari all'1,4% per l'anno in corso e del +1,7% per il 2018. Andamento meno performante, infine, per l'agricoltura, settore che si stima abbia chiuso il 2016 in flessione dello 0,2% e che si prevede in ulteriore calo quest'anno (-0,6%) per tornare poi in territorio positivo nel 2018, anno in cui il valore aggiunto prodotto dal settore primario dovrebbe crescere dello 0,2%.
Rivisto al rialzo rispetto all'edizione precedente degli "Scenari" l'andamento del mercato del lavoro. Le stime sull'occupazione, infatti, parlano di un incremento del 2,4% nel 2016, con la contemporanea flessione del tasso di disoccupazione che dovrebbe così attestarsi al 5,1% (in ottobre era previsto raggiungesse il 5,3%). Per il 2017 la disoccupazione dovrebbe calare ancora, scendendo sotto la soglia del 5%: il tasso di disoccupazione, infatti, dovrebbe attestarsi al 4,8% ed essere confermato anche per il 2018.
Quanto al reddito disponibile delle famiglie, le stime sulla chiusura 2016 parlano di un aumento del 2,8%, mentre le previsioni indicano un ulteriore aumento del 2,2% nell'anno in corso. Il clima di fiducia delle famiglie, influenzato dal miglioramento del reddito a disposizione, dovrebbe quindi supportare una ripresa dei consumi, che nel 2016 sono indicati in aumento dell'1,6%, per raggiungere il +2% nel 2017.
(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)