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Dirigenti, specialisti e tecnici: una nuova assunzione su cinque previste in provincia di Reggio Emilia nel trimestre agosto-ottobre sarà destinata a questi profili professionali "high skill".
Sono 1.760 i lavoratori chiamati a ricoprire, nelle imprese reggiane, questi profili altamente qualificati, che richiedono elevate competenze e conoscenze e che dovranno occuparsi prevalentemente di progettazione e di ricerca e sviluppo, o di attività commerciale, di marketing, di comunicazione e pubbliche relazioni, ma anche di controllo di gestione, sistemi informativi, certificazione e controllo di qualità, sicurezza e ambiente.
E' quanto emerge dall'analisi, effettuata dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, dei dati del sistema informativo Excelsior sulle previsioni di assunzione delle imprese private dell'industria e dei servizi, realizzata da Unioncamere-ANPAL con la collaborazione delle Camere di Commercio.
Dalla stessa indagine emerge non solo l'elevato numero di profili altamente qualificati ricercati dalle aziende reggiane, ma un generale orientamento all'alta formazione dei candidati (laureati e diplomati, da soli, rappresentano il 54% dei destinatari delle assunzioni) e ai percorsi di formazione professionale (25% dei candidati alle assunzioni).
Quali sono, allora, i titoli di studio che, nel breve periodo, daranno più chance di lavoro a Reggio Emilia?
Il 15% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato, e la laurea ad indirizzo economico si colloca in vetta alla classifica dei titoli universitari più richiesti. Sono infatti ben 290 gli ingressi in azienda previsti per gli economisti, pari al 23% delle nuove entrate complessive di laureati.
Seguono, a breve distanza, insegnanti e formatori (280 unità, pari al 22% degli ingressi di laureati), ingegneri industriali (140) e laureati in indirizzo giuridico (100). Non mancano richieste di traduttori e interpreti, ingegneri elettrotecnici e dell'informazione, laureati in indirizzo sanitario e paramedico, per citare i principali.
Tra coloro che hanno conseguito un livello di studi secondario o post-secondario, che saranno il 39% dei nuovi ingressi previsti nelle aziende reggiane nel trimestre agosto-ottobre prossimi, i diplomati nell'indirizzo meccanica, meccatronica ed energia occupano il gradino più alto del podio; le assunzioni programmate per questo titolo di studio raggiungono le 560 unità, il 16,4% delle entrate di diplomati.
Avrà ottime possibilità di trovare un lavoro anche chi ha una formazione ad indirizzo amministrativo, finanza e marketing (510 le posizioni previste, il 15% delle entrate di diplomati), in elettronica ed elettrotecnica (400), nel turismo, enogastronomia e ospitalità (200) e in informatica e telecomunicazioni (130).
Le assunzioni di chi ha ottenuto la qualifica di formazione o diploma professionale rappresentano il 25% degli ingressi programmati. L'indirizzo meccanico, con 540 entrate previste (una su quattro per questo livello di istruzione), è il più richiesto dalle imprese della nostra provincia; seguono l'indirizzo ristorazione (350), benessere (280) ed elettrico (140).
Cresce la voglia di fare impresa dei giovani reggiani. Delle 1.967 imprese nate nei primi sei mesi del 2017 in provincia di Reggio Emilia, quasi una su tre (il 27,2%) è guidata da "under 35"; nello stesso periodo, delle 2.053 aziende che hanno espresso la volontà di non proseguire l'attività, solo il 13% è capitanata da giovani.
Il saldo positivo fra iscritte e cessate non d'ufficio nel periodo gennaio-giugno di quest'anno registrato dalle imprese giovanili (pari a 267 unità) - prosegue l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio provinciale - ha permesso alle aziende condotte da imprenditori con meno di 35 anni di registrare un tasso di sviluppo positivo pari al +5,1% a fronte del -0,6% delle imprese non giovanili.
Le imprese "under 35" della provincia di Reggio Emilia erano, al 30 giugno scorso, 4.776, l'8,6% della struttura imprenditoriale provinciale, con punte di maggior presenza in settori come le attività di lotterie, scommesse e case da gioco (30%), l'assistenza sociale sia non residenziale (22,1%) – che comprende l'assistenza ad anziani e disabili e i servizi di asili nido – che residenziale (1 impresa giovanile ogni 5 del settore), i servizi di pulizia e cura e manutenzione del paesaggio (16,2%), i servizi postali e attività di corriere (14,3%) e i servizi di informazione e comunicazione (14%).
Sul piano della ripartizione settoriale, i giovani si concentrano, in buona parte, nei settori tradizionali, primi fra tutti le costruzioni che, con 1.557 imprese, rappresentano il 32,6% delle imprese di "under 35" e il commercio, comprese le attività di alloggio e ristorazione (28%). Quello dell'edilizia è però un settore che ha perso appeal nei confronti delle nuove generazioni: in sei mesi è infatti calato di oltre due punti percentuali il peso del comparto sulla struttura economica totale reggiana; in lieve aumento invece la quota ricoperta dai pubblici esercizi che, a dicembre 2016, era del 27,2%.
Fra le attività manifatturiere, il tessile-abbigliamento, con 1.357 imprese "under 35" pari all'11,3% del totale aziende del comparto, è il settore a maggior vocazione giovanile.
In genere si tratta di imprese di piccolissima dimensione, visto che il 58,9% ha un unico addetto e un altro 20,5% si colloca nella classe da 2 a 5 addetti. Le dimensioni e la forma giuridica (in tre casi su quattro si tratta di ditte individuali), evidenziano ancora la prevalenza di imprese poco strutturate, anche se vi sono alcuni importanti cambiamenti in atto.
Negli ultimi anni, infatti, si assiste ad una aumento del peso delle società di capitale costituite da "under 35" (attualmente 722), che in sei mesi è cresciuto di quasi un punto percentuale passando dal 14,2% di dicembre 2016 al 15,1% del giugno di quest'anno.
Tante le imprese disponibili ad accogliere i giovani studenti. Domande per i finanziamenti camerali (200.000 euro) entro il 31 agosto.
Le imprese reggiane aprono le porte ai giovani, consentendo al nostro territorio di volare nelle zone alte della graduatoria nazionale e di aggiudicarsi il primo posto regionale nella classifica delle province con il più alto numero di aziende iscritte al "Registro nazionale per l'alternanza scuola-lavoro", che raccoglie le imprese disponibili ad ospitare i giovani studenti nell'alternanza tra formazione in aula e quella sul lavoro.
Gestito dalle Camere di Commercio, il Registro – al quale possono iscriversi imprese, liberi professionisti ed enti sia privati che pubblici - vede Reggio Emilia al quarto posto a livello nazionale con 197 soggetti iscritti (in testa Verona, con 254, subito seguita da Vicenza, con 246, ed Avellino, con 217), cifra che vale al nostro territorio il primo posto assoluto in Emilia-Romagna, con 36 iscrizioni in più rispetto a Ravenna, 112 in più rispetto a Parma, che a sua volta precede Rimini (73), Modena (62), Bologna (49), Piacenza (21), Forlì-Cesena (19) e Ferrara, ferma a 6 iscrizioni.
"La disponibilità delle imprese reggiane rispetto alla formazione dei giovani in azienda - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - non è un dato nuovo: tutte le iniziative che negli anni sono state lanciate in tal senso dalla Camera di Commercio, così come dalle strutture di formazione presenti nel territorio, hanno ottenuto buoni riscontri anche in passato".
"Il dato nuovo - prosegue Landi - è da una parte la stabile disponibilità che si manifesta attraverso l'iscrizione al Registro e, contemporaneamente, il consolidarsi di una virtuosa relazione che vede in campo istituzioni, imprese e mondo della scuola".
A questo proposito, Landi esprime "un ringraziamento sentito alle imprese e ai dirigenti scolastici delle scuole reggiane, che si sono da subito resi disponibili ad affiancare la Camera in questo nuovo ed importante percorso di alternanza scuola-lavoro, sostenendo i giovani in un nuovo percorso di approccio alla formazione più strettamente legato al mondo dell'impresa e alle sue esigenze".
"A sottolineare il valore di questa importante alleanza tra imprese e scuola - osserva Landi - bastano alcuni dati. La disoccupazione giovanile nel nostro territorio è pari al 27%, ma contemporaneamente il 26% dei profili richiesti dalle imprese resta di difficile reperimento, con particolare riferimento, come emerge dalle nostre analisi, a specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, discipline artistiche e scienze umane e sociali, operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie".
Proprio per questo, conclude Landi, "l'aver reso l'alternanza in azienda parte integrante del percorso formativo è stata sicuramente una importante scelta, alla quale siamo soddisfatti corrisponda l'alta adesione e disponibilità di un sistema di imprese che, come Camera di Commercio, abbiamo deciso di sostenere con 200.000 euro per il 2017, agevolando così l'ingresso dei giovani e, soprattutto, il loro impegno in mansioni strettamente correlate alla loro formazione scolastica".
Il bando - ricorda la Camera di Commercio - prevede una modulazione economia differente a seconda del numero di studenti ospitati, e cioè 600,00 euro per l'impresa che coinvolge in percorsi di alternanza da 1 a 3 studenti e 1.100,00 euro per il coinvolgimento di 4 o più studenti.
La scadenza delle domande è fissata al 31 agosto.
(Fonte CCIAA REGGIO EMILIA)