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Il tessuto aziendale nella nostra provincia continua a contrarsi. A soffrirne sono in prevalenza le imprese individuali. Crescono invece esportazioni (+3,9%), soprattutto nella meccanica, nell'alimentare e nel farmaceutico. I dati sono raccolti nei Rapporti sul sistema imprenditoriale e sull'export elaborati dalla Camera di commercio.
Parma, 5 luglio 2014 -
Durante il primo trimestre di quest'anno nella nostra provincia sono nate 839 imprese a fronte di 1.230 cessate. Si sono perse quindi 391 aziende, per la grandissima parte ditte individuali (-389), ma anche società di persone (-49); crescono invece le società di capitale (+55). Nello stesso periodo, il valore dell'export parmense, secondo i dati Istat, è cresciuto del 3,9% rispetto all'anno precedente.
Sono cifre messe in luce dalla Camera di commercio di Parma nell'ambito dei due elaborati periodici prodotti dall'Ufficio studi camerale, il Rapporto sistema imprenditoriale parmense e il Rapporto sull'export.
«Assistiamo da un lato all'affermazione nei mercati esteri di importanti produzioni parmensi che portano valore aggiunto sul territorio – commenta Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio – tuttavia questa dinamica non ha ancora innescato un ritorno immediato nel mercato interno, dove continuano a soffrire soprattutto le piccole e le microimprese. Attraverso forme innovative come i contratti di rete il sistema camerale è impegnato da anni nel favorire l'aggregazione tra le aziende di dimensioni più contenute al fine di permettere anche ad esse di cogliere le opportunità che richiedono una maggiore strutturazione».
Rapporto sistema imprenditoriale
In totale le imprese registrate alla Camera di Commercio di Parma, al 31 marzo, sono 46.306, di cui 41.619 attive. Il tasso di sviluppo imprenditoriale si è attestato a -0,8%, un po' più pesante del dato regionale (-0,5%) e di quello italiano (-0,4%). Ciò è dovuto all'alto numero di cessazioni registrate nel parmense, il terzo dato più alto degli ultimi 10 anni, a fronte di una debole dinamica di iscrizioni: nel corso del primo trimestre di quest'anno si sono iscritte nel Registro Imprese 212 società di capitale, 84 società di persone, 529 imprese individuali, 14 imprese costituite in "altre forme". Le cessazioni si sono invece distribuite in prevalenza tra le imprese individuali (918), ma hanno riguardato in modo consistente anche le società di capitale (157) e le società di persone (133). 22 le imprese costituite in "altre forme" scomparse nei primi 90 giorni dell'anno.
Commercio (-172), costruzioni (-134 unità), agricoltura (-139) e attività manifatturiere (-44) sono i settori che accusano le riduzioni più consistenti dello stock di imprese in termini assoluti. Hanno registrato piccoli segnali positivi solo, nei servizi, i settori della informazione e comunicazione e sanità e assistenza sociale.
Rapporto export
Nei primi tre mesi del 2014 il valore dell'export parmense, secondo i dati Istat, è cresciuto del 3,9% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. In valore assoluto, supera di quasi il 20% il dato del 2008, che è l'importo più alto dal 2004 alla crisi, manifestatasi pienamente nel 2009.
Migliori sono stati i risultati dell'Emiliia-Romagna (+5,9%) e della complessiva area Nord-Est del Paese (+4,5%) nell'ambito delle vendite verso l'estero. Gli oltre 1,4 miliardi di euro di merci esportate nel periodo da Parma sono in gran parte provenienti dai settori di macchinari ed apparecchiature (29,7%), prodotti alimentari (23,4%) e prodotti e preparati farmaceutici (11,3%). A migliorare in modo significativo le performance commerciali con l'estero sono stati proprio i prodotti farmaceutici (+11,4%), i prodotti alimentari (+8,1%), gli articoli in gomma e materie plastiche (+18,4%), prodotti in metallo (+13,8%) e un incremento più contenuto (+1,3%) per l'importate settore di macchinari ed apparecchiature.
Dal punto di vista dei mercati di sbocco, spicca l'incremento dell'importanza dell'Asia (+18,9%), che ha assorbito il 15% dell'export parmense. Le vendite in Cina sono balzate in avanti del 56,8%, mentre sono calate del 9,8% quelle in India e del 6,7% qulle in Giappone.
L'Europa con il suo 67,9% resta in modo netto il mercato più importante per Parma; la crescita del 2,7% dell'export verso i paesi europei assume pertanto un valore doppiamente positivo. Il risultato verso i paesi UE è stato ancora migliore (+3,5%). Aumentano le vendite soprattutto in Germania (+12,1%) e Spagna (+6,9%), mentre diminuiscono in Francia (-0,6%) e Regno Unito (-1,1%). Al di fuori dell'UE, il mercato russo cede un preoccupante 20,9%.
Va bene l'export verso l'America che, in crescita del 3,3%, raggiunge una quota dell'11%. In particolare gli Stati Uniti segnano un +2,6%. In diminuzione invece le vendite verso l'Africa (-4,6%), l'Oceania e altri territori (-24,3) che rappresentano tuttavia quote molto piccole del totale delle esportazioni.
(Fonte: Ufficio stampa Camera di commercio Parma)
Unioncamere Emilia-Romagna e Camera di commercio di Parma organizzano un incontro per le imprese giovedì 3 luglio nella sede camerale di via Verdi, 2 -
Parma, 1 luglio 2014 -
Quarto appuntamento giovedì 3 luglio (ore 10.30-13) alla Camera commercio di Parma, in via Verdi, 2 per il ciclo di seminari territoriali per la promozione dei contratti di rete. I numeri dicono che è ormai una certezza il contratto di rete, modello di aggregazione flessibile e innovativo che, pur mantenendo l'autonomia delle imprese, permette di accrescere la competitività e capacità d'innovazione attraverso un "programma comune" e un rafforzamento della collaborazione industriale e commerciale. A più di quattro anni dalla costituzione della prima rete, oggi sono 7.900 le imprese coinvolte, dall'edilizia alla sanità, dal tessile alle nuove tecnologie, per un numero totale di contratti che al 1 giugno ha toccato quota 1.590. Secondo i dati InfoCamere, la Lombardia è la prima regione italiana per numero di reti (1.863), seguita da Emilia-Romagna (1.038), Toscana (796) e Veneto (601).
Per informare sul tema, l'Unioncamere regionale e le Camere di commercio dell'Emilia-Romagna, con le Associazioni di categoria e con il supporto scientifico di Universitas Mercatorum, organizzano un ciclo di laboratori gratuiti "di informazione, conoscenza e formazione sulle reti d'impresa", a cadenza mensile.
Il programma di giovedì 3 luglio, che sarà aperto dall'intervento del segretario generale della Camera di commercio di Parma, Alberto Egaddi, prevede un approfondimento, a cura di Francesco Maria Olivieri docente di Universitas Mercatorum, sull'aspetto dei contratti di rete per aziende agricole.
Al termine, spazio per domande e dibattito sullo sviluppo delle reti di impresa che oggi trovano uno strumento di supporto nel portale contrattidirete.registroimprese.it La piattaforma è realizzata da InfoCamere e offre a imprese, associazioni, professionisti e istituzioni gli strumenti utili e i suggerimenti per valutare la costituzione di una nuova rete ed evitare errori prima di iniziare il percorso che porta alla realizzazione di un contratto. Il portale mette a disposizione, oltre a una descrizione semplice e intuitiva dello strumento ''contratto di rete'', i riferimenti normativi, la descrizione degli strumenti operativi e i passaggi necessari da seguire per fare rete, a cui si aggiunge un monitoraggio periodico mensile per analizzare dinamiche e consistenze del fenomeno nel corso del tempo.
Per partecipare gratuitamente al seminario, è necessario compilare e inviare il modulo di iscrizione al seminario scaricabile dal sito della Camera di commercio di Parma - www.pr.camcom.it Per informazioni, Camera di commercio di Parma, tel. 0521 210246 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Fonte: Ufficio Stampa Camera di Commercio di Parma)
A Parma la prima tappa del tour europeo che prosegue a Bruxelles. Il Paese asiatico è porta di accesso al mercato Asean, dal 2015 area di libero scambio con l'eliminazione delle tariffe doganali -
Parma, 24 giugno 2014 -
Il Vietnam è un Paese giovane con ritmi di crescita del Pil intorno al 6 per cento, dove si respirano dinamismo ed entusiasmo. E' porta di accesso per il mercato ASEAN, l'associazione di 10 paesi del Sud Est Asiatico con oltre 600 milioni di abitanti, che dal 2015 diventerà "Free Trade Area" (Afta) comunità economica sul modello europeo, vastissima area di libero scambio con l'eliminazione di tutte le tariffe doganali. L'ASEAN è il terzo partner commerciale dell'UE. Si stima che la crescita degli scambi potrà salire per una percentuale intorno al 4% annuo, proprio grazie all'abbattimento dei dazi.
A questo si aggiungono i trattati di libero scambio con grandi Paesi vicini (Corea del Sud, Giappone, Cina, Australia, Nuova Zelanda, India): merci prodotte per il 40 per cento in loco potranno entrare e uscire dall'area ASEAN senza imposizione di dazi o con tariffe contenute.
Si orienta verso questa prospettiva il Consorzio Europe Vietnam Business Network (EVBN), a cui in qualità di partner italiano partecipa Unioncamere Emilia-Romagna. Del consorzio EVBN, che svolge una azione mirata e concreta per far conoscere alle piccole e medie imprese (PMI) europee e creare le condizioni per un ambiente favorevole alle possibilità di affari che può offrire il Vietnam, si è parlato alla Camera di commercio di Parma nella prima e unica tappa italiana del tour di presentazione che toccherà domani Bruxelles. Il Consorzio EVBN opera sulla base di progetti approvati e finanziati dall'Unione Europea e quindi con un approccio concreto per gli imprenditori.
L'Unione Europea è il secondo maggior partner commerciale del Vietnam dopo la Cina.
Per le caratteristiche del tessuto industriale vietnamita, composto in gran parte da piccole e medie imprese, manodopera con costi bassi e alta scolarizzazione, il Vietnam si propone come Paese molto competitivo e partner ideale per investire e commercializzare, specie per le imprese italiane. Meccanica, infrastrutture, attrezzature e componenti per l'industria turistica sono i principali settori dove le aziende tricolori possono trovare opportunità di affari.
Durante il convegno di Parma, trasmesso in diretta streaming, si sono svolte due tavole rotonde in collegamento con Ho Chi Minh City, per consentire ai rappresentanti delle associazioni di categoria vietnamite dei settori packaging-trasformazione alimenti e lifestyle, di fornire approfondimenti e rispondere a domande degli imprenditori italiani in vista di due eventi che si svolgeranno in ottobre: nove buyer vietnamiti parteciperanno a CIBUS TEC Food Pack alle fiere di Parma, poi operatori italiani saranno in missione in Vietnam.
Contemporaneamente al convegno, Hoang Hai Pham, responsabile del Desk VIETNAM ha incontrato 15 aziende, nella seconda giornata del suo viaggio di lavoro che lo ha portato a Bologna lunedì e proseguirà a Ferrara, Rimini per concludersi a Piacenza venerdì 27 giugno.
(Fonte: Ufficio Stampa Unioncamere Emilia-Romagna)