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Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere, è intervenuto ieri in commissione Affari Costituzionali al Senato: "Con il taglio del diritto annuale gli enti camerali diventerebbero quegli enti inutili che oggi non sono. Disponibili a riforma, ma con certezza su compiti e approvvigionamenti". Le associazioni di categoria si sono espresse in favore del sistema camerale -
Parma, 19 settembre 2014 -
Le Camere di commercio italiane sono pronte a sostenere un progetto organico di riforma ma chiedono chiarezza su compiti, funzioni e sistema di approvvigionamento delle risorse. Lo afferma il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, intervenuto ieri in commissione Affari Costituzionali al Senato dove è in discussione la delega al Governo sulla riforma della Pubblica Amministrazione.
"Desta una forte preoccupazione – spiega Dardanello - la ipotizzata eliminazione del diritto annuale a carico delle imprese. Perché in assenza delle entrate legate al diritto annuale, gli enti camerali, diventerebbero – di fatto – quegli enti "inutili" che oggi non sono. E' proprio per schivare un simile pericolo che, pur condividendo la necessità di rivedere il modello di finanziamento, chiediamo un sistema che dia certezza dei criteri di approvvigionamento delle risorse". Prendendo spunto da alcuni sistemi camerali europei, per Unioncamere, si potrebbe collegare parte delle entrate alle attività destinate alla collettività delle imprese e parte a servizi a domanda individuale. "Anche per questo – aggiunge Dardanello - siamo disponibili ad operare una revisione dei nostri compiti e funzioni. Ma per fare le cose nel verso giusto, occorrerà partire – aggiunge - dalla valorizzazione del complesso delle competenze che sono già in capo alle Camere di commercio".
Del tutto ingiustificata, secondo Unioncamere, appare quindi la proposta di affidare al Ministero dello Sviluppo Economico il registro delle imprese togliendolo dalla gestione del sistema camerale. La stessa valutazione è stata espressa da Confindustria, intervenuta all'audizione con il vicepresidente Gaetano Maccaferri, e da Rete Imprese Italia, attraverso il direttore generale di Confcommercio, Francesco Rivolta. In particolare, la seconda associazione, che riunisce 5 sigle in rappresentanza di circa 2,5 milioni di piccole e microimprese, ritiene irrinunciabile il ruolo delle Camere di commercio per la promozione dei territori ed è per questo contraria anche al taglio del diritto camerale. Dardanello ha in effetti evidenziato che le conseguenze più gravi della riduzione delle entrate delle Camere di commercio si ripercuoterebbero soprattutto su quegli interventi, come il supporto all'accesso al credito e all'internazionalizzazione, di cui beneficiano maggiormente le PMI italiane, producendo un preoccupante effetto recessivo su tutta l'economia.
"Negli ultimi 5 anni, solo per gli interventi promozionali propriamente detti, abbiamo immesso nel territorio quasi 21 milioni di euro. I Consorzi fidi, grazie alle nostre garanzie, hanno acceso finanziamenti per oltre 100 milioni di euro. Abbiamo sostenuto operazioni fondamentali per il territorio, dall'Aeroporto al Festival Verdi, da ALMA alla banda larga, all'internazionalizzazione. Vogliamo proseguire a sostenere l'economia del territorio parmense, finora l'abbiamo fatto con il diritto camerale e ci uniamo alla richiesta di Unioncamere e di Ferruccio Dardanello nel pretendere certezze per il futuro di questo ente". Così Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio, ha commentato le notizie che giungono da Roma a proposito della riforma delle Camere di Commercio.
(Fonte: Ufficio stampa Camera di commercio)
Il servizio si appoggia a una rete in fibra ottica che garantisce una banda complessiva di 100 Mb/s, con 2 Mb/s garantiti a ciascun dispositivo collegato. Il sistema è stato esteso a tutta la sede di via Verdi (prima erano coperte solo le sale del centro congressi). Lo sviluppo del digitale al centro di altre importanti azioni dell'ente camerale di Parma -
Parma, 4 settembre 2014 -
La Camera di commercio di Parma ha dotato la propria sede di un servizio evoluto di accesso internet wifi, reso disponibile gratuitamente alla propria utenza. Indipendentemente dal fatto che si varchi la portineria di via Verdi 2 per richiedere una visura o per partecipare ad un seminario sull'internazionalizzazione, si potrà accedere a una rete wifi ad alte prestazioni (100 Mb/s, 2 Mb/s garantiti) che sfrutta la fibra ottica per la trasmissione dei dati.
Anche l'accesso al nuovo network è stato migliorato e semplificato: non ci sarà più bisogno di chiedere alla Camera di commercio la card con traffico a scalare e user e password per autenticarsi, ma bisognerà inserire solo un singolo codice che sarà reso disponibile a tutti gli utenti e che sarà rinnovato ogni 30 giorni. Non ci sono limitazioni sulla quantità di dati o sul tempo di connessione concesso al singolo dispositivo e non ci sarà il cosiddetto "time out", l'interruzione della connessione da parte del server che in precedenza consentiva di non "perdere" il traffico nel caso ci si fosse dimenticati di fare log-out dal wifi. Per i 30 giorni di validità del codice, i dispositivi autenticati sulla rete saranno "ricordati" dal sistema, potranno quindi tornare a collegarsi nella sede di via Verdi senza necessità di reinserire il codice.
Un analogo servizio di wifi a banda larga è presente da circa sei mesi anche nei locali della Borsa Merci, grazie alla collaborazione di Fiere di Parma, nel cui quartiere ogni venerdì la Camera di commercio ospita le contrattazioni tra operatori economici per lo scambio dei prodotti di maggior rilievo della tradizione agroalimentare del territorio.
"L'attenzione all'evoluzione del digitale è una costante della Camera di commercio, che ha individuato in tale dimensione un elemento competitivo fondamentale per il mondo dell'impresa - commenta il presidente Zanlari –, è per questo, ad esempio, che l'ente è stato tra i primi in Italia a prevedere contributi a fondo perduto per le imprese che investono nell'e-commerce. Nel 2013 inoltre abbiamo svolto uno studio approfondito sulla disponibilità della banda larga in tutto il territorio e su questa base stiamo avviando un progetto pilota in alcune aree produttive per iniziare a contrastare lo svantaggio competitivo per la nostra economia che si genera dal crescente fenomeno del digital divide".
(Fonte: Ufficio stampa Camera di commercio)
Dopo oltre 2 anni torna il segno positivo sulla produzione industriale di Parma (+0,7%), spinta da alimentare e moda. In crescita anche fatturato e ordini. L'indagine sulla congiuntura economica delle PMI parmensi nei primi tre mesi dell'anno, svolta da Camera di Commercio con Unioncamere nazionale e regionale, rivela come artigianato, edilizia e commercio rimangano invece in un quadro recessivo.
Parma, 4 agosto 2014 -
Dopo 9 trimestri consecutivi in cui la produzione industriale parmense è rimasta in calo (con il picco negativo a fine 2012) il dato è finalmente tornato a crescere nel periodo gennaio-marzo del 2014 attestandosi a +0,7%: un valore migliore di quello regionale (+0,1%) e che può restituire un minimo di speranza sulla ripresa, soprattutto se visto insieme all'andamento di fatturato (+1,1%), export (+2,7%) e ordini (+0,3%, tra cui quelli dall'estero pure in crescita, +1,4%) del primo trimestre dell'anno.
Numeri che nascono però dalle performance delle imprese più robuste fra quelle considerate dall'indagine congiunturale della Camera di Commercio, focalizzata sulle PMI (fino a 499 dipedenti) della provincia nei primi tre mesi del 2014. Le aziende manifatturiere industriali fino a 9 dipendenti restano in un quadro di contrazione, sebbene meno pesante del quarto trimestre 2013.
In recessione restano anche le imprese artigiane, le costruzioni e il commercio. In particolare, l'artigianato vede in crescita il fatturato estero (+1,5%) e gli ordini esteri (+2,6%) mentre tutte le altre dimensioni (produzione, fatturato complessivo, ordini complessivi) registrano valori negativi, ma in alleggerimento rispetto al trimestre precedente. L'edilizia riduce il volume di affari del 7,4%, le vendite al dettaglio si contraggono del 3,5%.
Industria
Nel primo trimestre del 2014 tutti gli indicatori congiunturali sull'andamento dell'industria in senso stretto evidenziano dati positivi. La produzione industriale segna una crescita dello 0,7 per cento rispetto al primo trimestre del 2013: un risultato migliore di quello dell'industria regionale (+0,1 per cento) e in controtendenza rispetto al trend negativo del 2,8 per cento dei dodici mesi precedenti. L'incremento è stato determinato dalle industrie alimentari (+4,5 per cento) e della moda (+5,3 per cento), mentre tutti gli altri settori hanno segnato variazioni negative.
L'andamento congiunturale positivo del primo trimestre è stato determinato dalla classe dimensionale più strutturata, da 50 a 499 dipendenti. Per le imprese fino a 49 dipendenti il primo trimestre si è chiuso con un nuovo calo, però di entità più ridotta rispetto al trend degli ultimi dodici mesi.
Il fatturato è aumentato dell'1,1 per cento, in contro tendenza rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-2,4 per cento). Anche per il fatturato un ruolo decisivolo lo hanno svolto le industrie alimentari (+4,4 per cento). Vendite in crescita anche nelle industrie meccaniche elettriche e i mezzi di trasporto (circa +1%), in contro tendenza rispetto al trend negativo dei quattro trimestri precedenti (-1,0 per cento). Gli altri settori hanno evidenziato variazioni negative ad eccezione delle imprese del legno e mobile (+0,1 per cento). Sotto l'aspetto dimensionale, le imprese fino a 9 dipendenti registrano un nuovo calo (-1,9 per cento) mentre segnano una crescita del 3 per cento quelle da 50 a 499 dipendenti. Le imprese da 10 a 49 dipendenti presentano un dato leggermente positivo, +0,4 per cento.
L'export provinciale è cresciuto del 2,7 per cento, in miglioramento rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+2 per cento). Meglio di Parma fa l'Emilia-Romagna dove si è registrata una crescita più ampia (+4,8 per cento). Le industrie alimentari e le "altre industrie manifatturiere" (tra queste chimica, ceramica, carta-stampa-editoria) hanno realizzato ottimi risultati segnando rispettivamente +11,9 e +6,4 per cento. Al contrario, le industrie della moda e quelle meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto hanno accusato un calo delle vendite all'estero (rispettivamente -5,6 e -2,7 per cento).
La domanda è cresciuta (+0,3 per cento) dopo tredici trimestri caratterizzati da cali, mentre a livello regionale è rimasta stabile. Gli ordini alle industrie alimentari parmensi sono aumentati del 4,9 per cento; la moda e le altre industrie manifatturiere hanno visto incrementi rispettivamente del +0,8 e +0,5 per cento. Tutti gli altri settori hanno espresso variazioni tendenziali negative.
Per quanto concerne la dimensione d'impresa, anche per gli ordini sono le imprese minori (fino a 9 dipendenti) a perdere nuovamente terreno, mentre l'andamento risulta in aumento per le altre classi dimensionali.
Crescono gli ordini esteri (+1,4 per cento) soprattutto rivolti alle industrie alimentari (+9,9 per cento), alle altre industrie manifatturiere (+5,4 per cento) e alle industrie del legno e mobile (+1,8 per cento). Al contrario, è apparso particolarmente critico l'andamento della domanda estera delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto, che accusano un calo del 4,2 per cento. A muoversi meglio sull'estero sono state le imprese tra 10 e 49 dipendenti che hanno visto incrementare gli ordini del 2,5 per cento.
Artigianato manifatturiero
Il primo trimestre del 2014 si è chiuso con un bilancio nuovamente negativo per le imprese artigiane di Parma, ma in misura meno pesante rispetto al trend dei dodici mesi precedenti. Solo l'estero offre alcuni segnali positivi.
Rispetto al primo trimestre del 2013 la produzione è diminuita dello 0,8 per cento; calano anche le vendite (-1,4 per cento) ma meno che a livello regionale (-1,9 per cento). Le vendite all'estero aumentano invece dell'1,5 per cento (+2,7 per cento il dato regionale).
La domanda diminuisce ancora (-1,1 per cento) anche se meno rispetto al trend dei dodici mesi precedenti, rispecchiando l'andamento di produzione e fatturato. Gli ordini dall'estero crescono a conferma del trend positivo iniziato alla fine dell'estate scorsa (+2,6 per cento).
Costruzioni
Nel primo trimestre dell'anno il volume d'affari dell'industria delle costruzioni è calato del 7,4 per cento, meno rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-9,9 per cento).
Commercio al dettaglio
Gli incassi nel commercio al dettaglio sono diminuiti del 3,1 per cento. Dopo sei anni di contrazione delle vendite l'intensità della crisi rallenta, ma la situazione resta difficile. Anche le vendite di ipermercati, supermercati e grandi magazzini mostrano una nuova contrazione (-3,5 per cento), in questo caso più pesante rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (-1,4 per cento).
Tutte le classi dimensionali hanno andamenti negativi. A soffrire di più sono ancora gli esercizi di piccola dimensione, fino a 5 dipendenti, con una flessione delle vendite del 3,7 per cento.
(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)