Provincia di Reggio Emilia
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Annunciato dal presidente Manghi il finanziamento del secondo lotto grazie alla vendita dei magazzini ex-Car, al contributo dei privati e al fondamentale apporto della Regione.
Reggio Emilia, 24 giugno 2016
Il terribile tornante di Ponterosso – una curva a gomito in forte pendenza che in caso di ghiaccio o di nevicate anche lievi ogni volta rischiava di paralizzare il traffico sulla Statale 63, unica via d'accesso da e per Castelnovo Monti – è destinato a rimanere un ricordo. "Finalmente possiamo annunciare il finanziamento anche del secondo lotto della Variante di Ponterosso, grazie a un tripartizione totalmente inedita dei costi di un'opera fondamentale per la nostra montagna e che rimaneva incompiuta nonostante la Provincia avesse già provvisoriamente assegnato i lavori del secondo stralcio, poi bloccati a causa dalla spending review imposta dal Governo", ha dichiarato ieri mattina il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, incontrando i giornalisti insieme al consigliere delegato e al dirigente alle Infrastrutture Andrea Tagliavini e Valerio Bussei, al sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini e a una delegazione dei privati (associazioni di categoria, banche e imprese) che contribuiranno a coprire – insieme Regione e Provincia, che garantiranno la maggior parte dei fondi - i 2 milioni e 320.000 euro ancora mancanti.
"Mancanti per cause oggettive", ha tenuto a sottolineare il presidente Manghi per chiarire "una vicenda che in questi anni ha registrato anche cattive interpretazioni rispetto alla realtà degli eventi". "La Provincia che ci ha preceduto aveva infatti correttamente previsto con il bilancio 2014, approvato nei termini a fine 2013, le risorse necessarie al completamento dell'opera, ma quelli e altri fondi vennero poi meno a causa della spending review comunicata dal Governo a bilancio già approvato".
Da allora, la situazione finanziaria delle Province, nel frattempo incamminatesi sulla via del riordino, non è certo migliorata, anzi. "Da quando ci siamo insediati, trovare le risorse per finanziare e completare la Variante di Ponterosso è stata una nostra priorità - ha aggiunto Manghi - Quando grazie all'avvio di un'operazione di dimissioni del nostro patrimonio immobiliare non più strategico per l'ente, anche a seguito della diminuzione delle competenze e del relativo personale, siamo riusciti a vendere i magazzini ex-Car in via Lombroso, potendo destinare a Ponterosso 1,3 milioni, ci siamo resi conti che lo sblocco dell'opera era possibile".
"Fondamentale – ha aggiunto il presidente – è stata la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, alla quale insieme al consigliere Tagliavini ci siamo rivolti, che si è resa disponibile a stanziare 1 milione a fronte di un coinvolgimento anche dei privati: un contributo decisivo, per il quale ringrazio in maniera autentica l'assessore Donini, lo stesso presidente Bonaccini e il sottosegretario Rossi, perché anche la Regione deve fare i conti con il contenimento della spesa".
A completare questo inedita tripartizione dei costi, dunque, i privati, per il quale ha giocato un ruolo importante il Comune di Castelnovo Monti, che ha reperito gli ultimi 20.000 euro attraverso una specifica convenzione con un pool di 11 soggetti: Banco emiliano, Banca Popolare Emilia-Romagna, Cna, Coldiretti, Confartigianato-Lapam, Confcooperative, Confederazione italiana agricoltori, Confesercenti, Credito emiliano, Far Srl di Ramiseto e Legacoop Emilia Ovest. "Poter finalmente vedere completata quest'opera davvero strategica ci rende molto felici – ha dichiarato il sindaco Enrico Bini – Questa buona notizia, insieme alla inaugurazione di sabato dei nuovi servizi dell'ospedale Sant'Anna e ai progetti che sempre insieme alla Regione abbiamo presentato anche recentemente, conferma la grande vitalità di Castelnovo e della nostra montagna".
Soddisfazione "per il completamento di un'opera attesa dai cittadini e dalle imprese del territorio" è stata espressa, da Bologna, anche dall'assessore regionale alla Mobilità Raffaele Donini. "Abbiamo lavorato molto per trovare le risorse regionali per cofinanziare i lavori che consentiranno di risolvere i disservizi che si sono verificati in questo tratto di strada percorso ogni giorno da molti pendolari che vanno al lavoro con mezzi propri e pubblici – ha dichiarato l'assessore regionale - La realizzazione del secondo lotto è un risultato ancor più importante perché raggiunto grazie all'impegno comune di Regione, Enti locali e privati".
"La Variante di Ponterosso sarà la prima opera finanziata attraverso il programma di dimissioni immobiliari avviato dalla Provincia, che proprio in queste settimane vedrà andare all'asta anche la caserma dei carabinieri, l'ex Opg e, di nuovo, Palazzo Trivelli - ha sottolineato il consigliere provinciale alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini – Le amministrazioni pubbliche reggiane non sono abituate a lasciare a metà un'opera, per questo il completamento della Variante ha rappresentato in questi due anni una delle nostre priorità, anche per l'importanza di dover garantire sicurezza e percorribilità pure in inverno a quella che è l'unica via di accesso da e per le nostra montagna".
Sugli aspetti tecnici della Variante si è infine soffermato il dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei: "Quello realizzato dalla Provincia per Ponterosso è un progetto integrato, in quanto i due stralci non prevedono solo i 1.250 metri di nastro stradale, ma anche opere di sostegno con paratie tirantate per mettere in sicurezza tutto il versante e garantire lunga vita all'opera".
Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, a luglio sarà sottoscritto l'accordo di programma a tre, mentre entro agosto è prevista l'assegnazione definitiva, come noto già avvenuta provvisoriamente a favore di Unieco. Entro ottobre, espletato l'iter burocratico-amministrativo, la sottoscrizione del contratto e la consegna dei lavori, che dovrebbero concludersi entro dodici mesi.
La Variante di Ponterosso
Il tracciato complessivo di 1.250 metri, realizzabile in due lotti, corre prevalentemente a mezza costa con inizio sulla strada comunale (opportunamente adeguata), dopo un tratto di 500 metri (secondo lotto) si raccorda con il Centro sportivo e la zona Peep con un primo svincolo a rotatoria e infine con un percorso di ulteriori 750 metri (primo lotto) si innesta in località La Croce sulla Statale 63 con una seconda rotatoria.
Si tratta di una strada di categoria C1 con larghezza complessiva di 10,50 metri costituita da due corsie di 3,75 metri. Il progetto integrato coniuga l'obiettivo di effettuare la realizzazione dell'infrastruttura viaria con l'individuazione di soluzioni progettuali volte a incrementare la stabilità dei versanti.
I costi
Il costo complessivo del progetto integrato (I e II lotto) è di 8,9 milioni di euro, compresi gli interventi di miglioramento della stabilità dei versanti.
Il primo lotto della Variante – da La Croce al Centro sposrtivo - è stato completato nell'estate 2015 per un importo di 5,4 milioni così suddivisi:3,1 mln della Regione Emilia-Romagna nell'ambito del Documento Unico di Programmazione (Dup); 1,8 mln della Provincia di Reggio Emilia; 0,5 mln del Comune di Castelnovo Monti attraverso l'alienazione di un immobile.
L'appalto del secondo lotto della Variante - assegnato provvisoriamente alla ditta Unieco per un importo di 3 milioni 452.420 euro – era stato sospeso a seguito delle misure di contenimento della spesa pubblica decise dal Governo del 2014.
Già finanziato per una quota pari a 1 milione 132.420 euro, rimaneva da finanziare l'importo di 2 milioni 320.000 euro.
Grazie alla alienazione dei magazzini ex-Car in via Lombroso, non più funzionali all'attività dell'ente, la Provincia è ora in grado di destinare alla realizzazione del secondo lotto la somma di 1,3 milioni.
La Regione Emilia Romagna ha fornito la disponibilità a cofinanziare direttamente l'opera per 1 milione, a fronte di una compartecipazione finanziaria da parte di soggetti privati, e a sottoscrivere allo scopo un Accordo di programma a tre (Regione, Provincia e Comune), finalizzato all'assegnazione alla Provincia di Reggio Emilia di tale somma.
In tal senso il Comune di Castelnovo Monti ha reperito una somma pari a 20.000 euro attraverso una specifica convenzione con privati: Banco emiliano, Banca Popolare Emilia-Romagna, Cna, Coldiretti, Confartigianato-Lapam, Confcooperative, Confederazione italiana agricoltori, Confesercenti, Credito emiliano, Far Srl di Ramiseto e Legacoop Emilia Ovest.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Firmato in Prefettura l'intesa in campo urbanistico sottoscritta dal Comune capoluogo. Manghi: "Per la prima volta in Italia un intero comparto di autonome locali sottoscrive un atto simile, a conferma di una volontà corale nel voler essere impermeabili ai tentativi di infiltrazione".
Reggio Emilia, 23 giugno 2016
E' stato firmato ieri mattina in Prefettura da tutti i Comuni reggiani il Protocollo di legalità sottoscritto lo scorso novembre fra il sindaco di Reggio Emilia e il prefetto per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei settori dell'edilizia privata e dell'urbanistica. Il protocollo consente di estendere l'azione di controllo e di contrasto ai tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata anche all'edilizia privata e all'urbanistica attraverso, ad esempio, l'allargamento a nuove e diverse tipologie di strumenti della verifica tramite l'informativa antimafia; l'obbligo della comunicazione antimafia anche per permessi di costruire al di sotto dei 70mila euro; controlli puntuali su una parte rilevante delle ristrutturazioni.
L'estensione a tutti i Comuni reggiani – "ed è la prima volta in Italia che uno strumento simile viene adottato da un intero territorio provinciale", ha sottolineato il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi – è il frutto della dichiarazione di intenti siglata a tal fine il 19 novembre scorso tra Prefettura e Palazzo Allende.
"La collaborazione della Provincia è stata fondamentale perché senza questa meritoria opera di raccordo per noi sarebbe stato decisamente complicato raggiungere i singoli Comuni", ha detto il prefetto Raffaele Ruberto, dicendosi "particolarmente soddisfatto per il grado di consapevolezza che questo territorio ha raggiunto per quanto riguarda il pericolo di infiltrazioni malavitose: bisogna proseguire su questa strada, rendendo sempre più efficace l'opera di prevenzione, perché come ho già avuto modo di dire sono stanco di di dover rincorrere la mafia, ma vorrei anticiparla...".
"L'approdo di oggi è molto significativo perché testimonia l'impegno e la coerenza di tutti gli enti locali che dal gennaio 2015, ovvero dall'indagine Aemilia, hanno fortemente cercato di dotarsi di strumenti ancora più stringenti ed efficaci contro il pericolo di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – E' la prima volta in Italia che, su questo fronte, un intero comparto di autonome locali sottoscrive un protocollo simile, a conferma della volontà corale del sistema territoriale di rafforzare la propria capacità di essere impermeabile alla mafia. La Provincia ha svolto un importante lavoro di coordinamento per promuovere il Protocollo adottato dal Comune di Reggio, confermando in questo periodo di transito istituzionale il proprio ruolo di "casa dei Comuni", per conto dei quali svolge già funzioni trasversali come la stazione unica appaltante".
"L'impegno della Provincia non si conclude comunque oggi perché ora, grazie al segretario generale Alfredo Tirabassi, ci occuperemo di una sorta di formazione incontrando tutti i tecnici dei Comuni per determinare le linee applicative del Protocollo – ha aggiunto il presidente Manghi – Inoltre, d'intesa con il Comune di Reggio ed in particolare l'assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio del Comune di Reggio, Alex Pratissoli, metteremo a disposizione tre figure per alleggerire il carico di lavoro della Prefettura ed evitare duplicazioni. Né, oggi, termina il nostro lavoro a favore della legalità, perché questo importante strumento rappresenta semmai il punto di partenza per rafforzare la nostra battaglia comune contro il pericolo di infiltrazioni".
Nell'occasione, sia il prefetto Ruberto, sia il presidente Manghi e i sindaci hanno tributato un caloroso ringraziamento al vice prefetto vicario Adriana Cogode, che ha accompagnato il processo che ha portato alla firma di oggi e che è in procinto di assumere analogo incarico alla Prefettura di Bologna.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Realizzato da Ermes Lasagna per l'Unione dei Comuni Bassa Reggiana, il documentario testimonia una pagina della storia della Bassa e rende omaggio ai volontari di Protezione civile.
Reggio Emilia, 15 giugno 2016
Finisce in un documentario la grande piena del Po del novembre 2014. Realizzato dal fotografo Ermes Lasagna con il montaggio di Giuliano Pregnolato, il video è stato prodotto in collaborazione con l'Unione dei Comuni della Bassa Reggiana ed è stato presentato in anteprima questa mattina in Provincia agli stessi sindaci, alla stampa e alla Protezione civile, prima di una serie di proiezioni che avverranno nei singoli comuni rivieraschi.
"L'Unione ha sostenuto in maniera convinta questo progetto di documentazione e testimonianza significativo di un evento che ha suscitato apprensione e che ricordiamo ancora tutti molto bene, una pagina entrata a pieno titolo nella storia della Bassa che è del resto strettamente legata da sempre al Po – ha detto il presidente di Provincia e Unione Bassa Reggiana, Giammaria Manghi – Il documentario ci permette inoltre di tributare un doveroso e sentito omaggio alla Protezione civile, che anche in quella occasione ha avuto un ruolo decisivo all'interno del sistema coordinato dalla Prefettura e in particolare dall'allora prefetto vicario Adriana Cogode, che colgo l'occasione di ringraziare nuovamente nel momento in cui sta per trasferirsi a Bologna".
"Il bel lavoro di Ermes, che in quei giorni abbiamo tutti incontrato mentre lavorava per documentare la piena, mette in risalto proprio il prezioso e fondamentale contributo del volontariato, un valore aggiunto che non ha eguali in altre province - ha dichiarato il sindaco di Gualtieri, Renzo Bergamini, delegato dell'Unione alla Protezione civile - Un volontariato che non è sporadico e spontaneo, ma formato, quasi...professionale, e che durante i 9 giorni della piena culminata nella notte tra il 18 e il 19 novembre 2014 ha coinvolto circa 1.800 persone di oltre venti associazioni della nostra provincia e non solo".
"L'idea di questo video mi è nata cercando un giorno una foto e rivedendo il tanto materiale, fotografico, ma anche video, che avevo raccolto in quei giorni per la Gazzetta di Reggio: ho pensato che valesse la pena lasciarne testimonianza, soprattutto per rendere omaggio ai volontari e al sistema di Protezione civile reggiano", ha concluso Ermes Lasagna sottolineando il "fondamentale contributo di Giuliano Pregnolato per il montaggio".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)