Comune di Piacenza
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Si è chiusa mercoledì 21 marzo, nella giornata dedicata alla Festa dell'Aria, l'edizione 2018 di Pedibus Jazz, iniziativa coordinata dal Ceas Infoambiente comunale in collaborazione con il Piacenza Jazz Club, i cui musicisti hanno garantito un accompagnamento ritmato ai bambini e ai volontari che ogni mattina camminano lungo il tragitto da casa a scuola. Protagoniste dell'ultimo appuntamento, nella mattinata di ieri, le due linee della primaria Caduti sul Lavoro, il cui itinerario è stato ravvivato dal quintetto composto da Gianni Azzali alla tromba, Andrea Zermani al sax soprano, Gianni Azzali al sax tenore, Alberto Venturini al sax baritono e Luca Mezzadri al tamburo.
"A ognuno di loro – commenta l'assessore all'Ambiente Paolo Mancioppi, che ha preso parte a tutti i percorsi animati dal jazz – va un ringraziamento sincero per la disponibilità e per aver contribuito, anche attraverso l'arte della musica, a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla valenza di questo progetto educativo. Colgo l'occasione per sottolineare il ruolo fondamentali dei volontari che ogni giorno, in diversi quartieri, rendono possibile la partenza del Pedibus, ricordando che a Piacenza sono nove le primarie coinvolte e 21 le linee attive. Ciò significa che decine di bambini acquisiscono un'abitudine positiva per la propria salute, imparano a conoscere la città camminando e colgono l'importanza che può avere l'impegno di ciascuno nel ridurre l'inquinamento. Anche così – conclude l'assessore – trovano attuazioni i principi di educazione alla sostenibilità e alla mobilità attiva contenuti nel Protocollo che il Comune di Piacenza ha siglato con Azienda Usl, Ufficio Scolastico Territoriale e Federazione dei Pediatri, a cui tutti i circoli didattici partecipano in rete".
Ad aprire il Pedibus Jazz era stata, il 23 febbraio, una delle due linee della primaria di San Lazzaro, in occasione della Giornata del risparmio energetico "M'illumino di meno": per l'occasione, hanno partecipato due intere classi, 2° A e 2° B, per festeggiare una compagna, insieme ai genitori dell'associazione Age Piacenza 4. Giovedì 15 marzo era stata la volta del Pedibus attivato più recentemente, quello della primaria Vittorino da Feltre, i cui alunni hanno attraversato sulle note del jazz il quartiere Ina, portando uno stendardo disegnato da loro e distribuendo biglietti di "corsa semplice" sino all'arrivo a scuola, accompagnati anche da qualche futuro alunno che attualmente frequenta l'asilo.
Sono approdate in piazza Sant'Antonino a Piacenza, stamani, due delle tre installazioni dell'artista Brunivo Buttarelli che resteranno esposte all'ombra della basilica patronale sino al 6 giugno prossimo.
Le sculture – di cui la terza sarà collocata entro il pomeriggio odierno – anticipano la personale "Trasformatori di mondi", organizzata dalla Galleria "Il Lepre" in collaborazione con l'Amministrazione comunale, che verrà inaugurata a Palazzo Farnese il 14 aprile e sarà visitabile sino al 20 giugno. I grandi gusci frantumati e corrosi, quasi fossero affiorati da remote spiagge, rappresentano anche l'omaggio alla ricchezza di fossili e al passato geologico del territorio piacentino.
Brunivo Buttarelli, noto in ambito internazionale, è nato nel 1946 a Casalmaggiore (Cr). Già docente, per quasi vent'anni, di Tecniche pittoriche murali all'Istituto Toschi di Parma, nello stesso periodo ha lavorato come restauratore di affreschi, opere lignee e lapidee, coltivando anche lo studio dell'archeologia. Fondatore del Centro Casalasco di Studi Paleontologici, ha iniziato nel 1986 l'attività di pittore e scultore scenografo al Teatro Regio di Parma. Nel 1990 ha abbandonato l'attività didattica per dedicarsi completamente alla ricerca scultorea, intrecciando nella sua opera l'esperienza multidisciplinare acquisita, la pratica sul campo nella bottega di falegnameria del padre e l'utilizzo di diversi materiali.
Le sue opere, presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero, sono state esposte anche all'esterno del Muse – Museo di Scienze di Naturali di Trento progettato da Renzo Piano, nell'ambito del progetto "Muse en plein air".
"E' fuori luogo e inqualificabile il tentativo del Pd di addossare responsabilità all'Amministrazione comunale per quanto è accaduto sabato".
Non ci sta proprio, il sindaco Patrizia Barbieri e sottolinea che "l'ordine pubblico non è di competenza né del sindaco né della Giunta". E aggiunge: "Con ogni probabilità, per la manifestazione del settembre 2016 cui si fa riferimento, il sindaco Dosi si attenne semplicemente a quello che Questura e Prefettura gli dissero di fare. Mi stupisce che ex assessori e gli attuali consiglieri comunali del Partito Democratico non conoscessero allora, così come dimostrano di non conoscere oggi, le normative in materia". Prosegue il primo cittadino: "L'unico dato che oggi emerge, è che il Pd pare più interessato ad alimentare inutili polemiche anziché concentrarsi sull'inqualificabile comportamento dei facinorosi che hanno arrecato un grave danno alla città di Piacenza. Trasuda di strumentalizzazione, la nota del Partito Democratico, a maggior ragione se pensiamo allo scambio di accuse via social network tra un esponente dello stesso partito e uno degli organizzatori del corteo, che nei giorni scorsi hanno contribuito notevolmente ad alimentare la tensione".
Rimarca Patrizia Barbieri: "Se i consiglieri del Pd ritengono di presentare un'interrogazione, è loro diritto farlo e gli verrà fornita puntuale risposta. Nel contempo, questa Amministrazione continuerà a fare ciò che le compete con senso di responsabilità e nel rispetto della legalità. L'atteggiamento dei consiglieri del Pd non solo è un malcelato tentativo di sfruttare a fini elettorali i fatti di sabato pomeriggio, ma evidenzia una grave lacuna in materia di competenze amministrative. Spiace constatare – conclude il sindaco – che si accantoni così facilmente il senso di responsabilità di cui la politica dovrebbe dare prova in queste circostanze. Mi sarei aspettata che, anche in nome dei valori della Costituzione, potesse davvero essere unanime la condanna nei confronti di delinquenti violenti, privi di ogni senso civico, contro i quali si dovrebbe fare fronte comune al di là delle rispettive appartenenze di partito. A differenza di alcune sigle dell'estrema sinistra che non si fanno certamente scrupoli nel minimizzare le azioni e l'atteggiamento ingiustificabile di questi facinorosi".