Parma – Alle ore 21:40 del 5 febbraio un equipaggio della Squadra Volante in transito sulla via Stirone notava un motociclo, HONDA CBR 900RR di colore giallo, privo di gruppi ottici e indicatori di direzione. La volante si avvicinava allo stesso per procedere ad un approfondito controllo azionando i dispositivi ottici, sonori e manuali di segnalazione. Avvedendosi della presenza degli operatori il conducente si dava a pericolosa fuga in direzione strada Farnese.
In considerazione dei pericoli per la pubblica incolumità, dal momento che il centauro contravveniva agli obblighi imposti dalla segnaletica stradale, la volante chiedeva ausilio alla sala operativa. Sopraggiungeva quindi un secondo equipaggio che grazie alla astuzia e alla conoscenza del territorio riusciva a intercettare il motociclo e, dopo aver messo in sicurezza i veicoli che sopraggiungevano, operava un provvidenziale sbarramento costringendo il conducente a frenare la fuga. Gli equipaggi impegnati gli intimavano quindi di spegnere il mezzo, considerato l’atteggiamento prepotente dello stesso, intento ad accelerare a vuoto, e provvedevano a sfilare le chiavi dal quadro per evitare spiacevoli iniziative.
Procedendo agli accertamenti di rito, si appurava che il conducente, classe 2001 nato a Parma, di origini Bengalesi, non era abilitato alla guida di motocicli di cilindrata superiore a 50cc.
Dai controlli effettuati si appurava inoltre che il motociclo risultava intestato ad altro soggetto e che la targa apposta sullo stesso risultava essere provento di furto.
Per questi motivi il ragazzo veniva deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di riciclaggio, ricettazione e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Si procedeva inoltre alla contestazione delle infrazioni del Codice della Strada e precisamente degli articoli:
• 78 co. 4 (alterazione delle caratteristiche costruttive del veicolo in relazione alla mancanza dei gruppi ottici);
• 79 co. 4 (circolazione con pneumatici usurati oltre il limite consentito);
• 80 co.14 (reiterata inottemperanza all’obbligo di sottoporre il veicolo alla prescritta visita di revisione);
• 100 co. 12 (apposizione di targa non propria al veicolo in uso);
• 116 commi15 e 17 (guida con patente di categoria diversa),
• 141 commi 3 e 8 (velocità non commisurata alle condizioni ambientali);
• 145 co.10 (inottemperanza all’obbligo di arrestarsi davanti alla segnaletica di STOP);
• 145 co.10 (inottemperanza all’obbligo impartito dalla segnaletica di DARE PRECEDENZA);
• 180 co. 7 (inosservanza dell’obbligo di portare al seguito la carta di circolazione del veicolo).
• 192 commi 1 e 6 (inottemperanza all’obbligo di fermarsi all’intimazione dell’alt);
• 193 co. 2 (veicolo sprovvisto della prescritta copertura assicurativa).
Sono in corso ulteriori accertamenti.
Personale del Commissariato di P.S. di Mirandola ha denunciato in stato di libertà un cittadino rumeno di 39 anni, in Italia senza fissa dimora ma di fatto domiciliato nel veronese, resosi responsabile del reato di ricettazione.
Nel corso del servizio di controllo del territorio, gli agenti hanno notato e sottoposto a verifiche una autovettura Fiat di colore nero, a bordo della quale, in qualità di conducente, si trovava il 39enne.
Gli operatori hanno notato lo stato di agitazione manifestato dall'uomo che aveva posizionato un giubbino sul sedile posteriore, quasi a voler coprire qualcosa.
Da un accertamento più accurato, gli operatori della Volante hanno rinvenuto all'interno dell'autovettura diversi prodotti: numerose confezioni di lametta da barba e di pasta adesiva per dentiere, bottiglie di alcoolici e superalcoolici, per un valore complessivo di 1.145,80 €.
La merce, di cui il cittadino rumeno non è riuscito a dimostrare la provenienza, era nascosta in parte dentro a borse adagiate sul sedile posteriore coperte dal giubbino, in parte dietro al sedile. All'interno del portaoggetti posto sotto al volante sono stati invece rinvenuti e sequestrati un magnete di forma circolare e un distaccatore di antitaccheggio.
Mediante una verifica effettuata anche attraverso i codici a barre identificativi della merce stessa, gli agenti sono riusciti a risalire alla provenienza degli articoli, risultati essere provento di alcuni furti perpetrati in diversi punti vendita di una catena di supermercati della zona.
Denunciati dalla Polizia di Stato due italiani per ricettazione: trasportavano batterie rubate del valore di oltre 20.000 euro.
Nel corso della notte del 12 aprile scorso, personale della Sottosezione della Polizia Stradale di Modena Nord, all'altezza dell'area di servizio Secchia Ovest ha notato un furgone Renault Master procedere in direzione sud a bassa velocità e in evidente sovraccarico.
Una volta fermato il mezzo, gli agenti hanno proceduto all'identificazione di due italiani, originari di Napoli, entrambi pregiudicati, di 32 e 25 anni.
Il conducente, che poco prima del controllo si era scambiato di posto con il passeggero pensando di non essere scoperto dagli operatori di Polizia, è stato sanzionato ai sensi del codice della Strada in quanto sprovvisto di patente di guida, revocatagli per mancanza dei requisiti morali.
Il successivo controllo del mezzo ha permesso di rinvenire nel vano di carico ben 83 batterie del tipo utilizzato per l'alimentazione dei ponti radio della telefonia mobile, sulla cui provenienza e possesso i due non sono stati in grado di fornire alcuna convincente spiegazione, circostanza che ha avvalorata la tesi di una provenienza delittuosa della merce.
Accertamenti successivi hanno permesso di stabilire che la maggior parte delle batterie erano state asportate furtivamente nel corso della notte presso un ponte radio della WIND ubicato in zona Castelfranco Emilia.
Sono in corso ulteriori verifiche per accertare la provenienza della restante merce non ancora identificata.
Il valore complessivo della merce supera abbondantemente i 20.000 euro.
I due malviventi sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di ricettazione.
In seguito alla segnalazione di una tabaccheria di San Prospero, i Carabinieri di San Prospero e San Felice hanno ricostruito le mosse dei tra stranieri, che risultavano domiciliati a Bastiglia. Nell'appartamento sono stati rinvenuti arnesi da scasso, monete e 500 litri di gasolio, probabilmente rubati.
BASTIGLIA (MO) – La lotteria istantanea, il cosiddetto Gratta&Vinci, è stato fatale a una banda di cittadini moldavi, che sono stati trovati in possesso di arnesi da scasso e diversa refurtiva probabilmente sottratta ad aziende agricole e ad esercizi della zona.
È stato proprio grazie ad alcuni biglietti, risultati rubati, che i tre avevano tentato di riscuotere in una tabaccheria di San Prospero, che sono partite le minuziose indagini dei Carabinieri di San Prospero e di San Felice sul Panaro. Gli uomini dell'Arma sono riusciti a risalire ai tre moldavi, di cui due pregiudicati, di 37, 35 e 28 anni, che risultavano domiciliati a Bastiglia.
Un successivo blitz nell'appartamento in uso ai tre stranieri ha confermato i sospetti.
Nell'abitazione sono infatti stati trovati arnesi da scasso, ma anche ricetrasmittenti e sofisticati apparecchi elettronici, tra cui un rilevatore di microspie. Inoltre, nell'appartamento erano presenti diverse banconote e monete, probabile proventi di furti da slot machine o supermercati. Nel garage, invece, i Carabinieri hanno rinvenuto quasi 500 litri di gasolio, sulla cui provenienza si sta indagando. Non è comunque difficile che sia frutto di furti messi a segno presso aziende agricole della zona. Il carburante sarà donato ad associazioni che si occupano di solidarietà.
I tre moldavi, invece, sono stati denunciati a piede libero per ricettazione in concorso.
Arrestato dalla Polizia di Stato a Modena il ricettatore della tela del Guercino rubata nella chiesa di S. Vincenzo nel 2014.
Modena, 28 aprile 2017
La Polizia di Stato di Modena ha arrestato, su mandato di arresto provvisorio internazionale emesso dal Tribunale di Casablanca (MAR), un cittadino tunisino di 33 anni, in regola con le norme sul soggiorno e gravato da piccoli precedenti di polizia, residente a Modena.
Il giovane è responsabile di avere ricettato, in concorso, la tela del Guercino raffigurante la Madonna con i Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo rubata a Modena, nell'agosto del 2014, dalla chiesa di san Vincenzo e rinvenuta nel febbraio scorso a Casablanca.
È il quinto arresto nell'ambito dell'operazione; gli altri complici sono stati rintracciati in Marocco.
Il tunisino al termine delle operazioni di rito sarà tradotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione della Corte d'Appello di Bologna, competente sulla richiesta di estradizione in Marocco.
Il rame era stato rubato presso la ditta STAMPI Grop di Monghidoro (BO) la notte del 16 febbraio. E' di oltre 40.000,0 euro il valore della merce sottratta al mercato nero del prezioso metallo.
Modena, 17 febbraio 2017
La refurtiva era custodita all'interno di un cassone di un grosso furgone Daily abbandonato dai malviventi, alle prime ore di questa mattina, all'altezza del km 153 dell'A1.
E' così che un equipaggio della Polizia Stradale, sottosezione Modena Nord, in servizio di pattugliamento insospettito dalla presenza del veicolo in corsia riservata ha effettuato un capillare controllo rinvenendo decine di matasse di rame all'interno del cabinato.
Il mezzo intestato ad un prestanome di etnia rom è stato sottoposto a sequestro e la merce che è risultata essere asportata nel corso della notte presso la nota azienda del bolognese STAMPI Group sarà restituita ai legittimi proprietari. E' di oltre 40.000,0 euro il valore della merce sottratta al mercato nero del prezioso metallo.
Sono in corso d'identificazione i responsabili, al momento ignoti, indagati per il reato di ricettazione.
L'opera è stata offerta in vendita da tre ricettatori ad un ricchissimo collezionista di Casablanca, per circa 940 mila euro. Il ringraziamento del sindaco di Muzzarelli alle autorità per le indagini e all'imprenditore marocchino che avrebbe segnalato il tentativo di vendita del dipinto rubato a Modena nel 2014.
Modena, 16 febbraio 2017
"Ci auguriamo che la tela del Guercino possa tornare a Modena il prima possibile". Lo afferma il sindaco Gian Carlo Muzzarelli commentando la notizia, del ritrovamento in Marocco del dipinto "Madonna col Bambino in trono e i Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo" rubato nel 2014 dalla chiesa di San Vincenzo.
La preziosa tela, datata 1639, è stata ritrovata a Casablanca, come riporta il quotidiano online Lesiteinfo. L'opera, dal valore inestimabile, è stata offerta in vendita da tre ricettatori ad un ricchissimo collezionista di Casablanca, per circa 940 mila euro.
"E' una notizia che ci ha emozionato – aggiunge Muzzarelli – e ora attendiamo maggiori dettagli e la conferma da parte delle autorità. Ricordo che sin dal giorno in cui è stato scoperto il furto, sono state avviate indagini rigorose, ben sapendo che, sarebbero passati degli anni, ma prima o poi i responsabili avrebbero cercato di vendere la preziosa tela. Grazie quindi alle autorità e grazie all'imprenditore marocchino che con la sua denuncia ha consentito di ritrovare il dipinto".
Il prezioso violino era stato rubato alcuni mesi fa. Denunciati per ricettazione due persone venute a Modena per tentare di venderlo. Grazie a un liutaio modenese sono stati smascherati.
Modena, 31 gennaio 2017
Pensavano di farla franca cambiando città per vendere il pregiato violino rubato ad un noto artigiano di Rimini, alcuni mesi fa.
Ad aspettarli però, i due ricettatori nella bottega del liutaio modenese a cui avevano chiesto di stimare lo strumento e di metterlo in conto vendita, hanno trovato la Polizia municipale di Modena.
Il blitz è avvenuto sabato 28 gennaio. Nei giorni immediatamente precedenti due persone avevano contattato per email il liutaio modenese che oltre a realizzare e riparare strumenti, esegue anche perizie e si pubblicizza in internet. L'oggetto che volevano far stimare e mettere in conto vendita era un violino Sbrighi Pio realizzato appunto da un noto artigiano di Rimini che ne produce pochissimi esemplari all'anno, tutti firmati e numerati.
Il liutaio modenese ha però telefonato al collega romagnolo e da questi ha appreso del furto di uno dei suoi strumenti, sottratto lo scorso luglio su un treno in viaggio verso la Svizzera al musicista che lo aveva in prova. Insospettito, l'artigiano di Modena ha quindi preso nota del codice identificativo del violino e avvertito immediatamente la Municipale.
Così il giorno fissato per l'appuntamento con i venditori milanesi, alle 10 di sabato, nel laboratorio del liutaio modenese c'era anche un'ispettrice in borghese del Nucleo Problematiche del Territorio che si fingeva una cliente della bottega.
Puntuali i venditori si sono presentati con una custodia contenente il violino Sbrighi Pio che controllato dall'esperto liutaio è risultato proprio essere, dagli identificativi impressi all'interno, quello rubato pochi mesi prima. È quindi intervenuta la Municipale che ha identificato e denunciato per ricettazione i due, un milanese e un napoletano di 45 anni, incensurati, entrambi residenti a Milano; lo strumento recuperato sarà invece presto restituito al liutaio proprietario.
Tre bici sottoposte a sequestro: chiunque dovesse riconoscere gli oggetti, quali propri, potrà recarsi presso l'Ufficio U.P.G.S.P. della Questura per chiedere la restituzione dei beni munito di denuncia di furto.
Modena, 5 dicembre 2016
Nello scorso fine settimana personale della Squadra Volante ha denunciato per ricettazione D.D. brasiliano di anni 19, irregolare sul Territorio Nazionale e A.C., dominicano, minorenne, in regola sul territorio nazionale. I due erano stati segnalati da un residente che, dopo aver trovato a soqquadro la propria cantina e preso atto del furto delle biciclette e di altro materiale, richiedeva l'intervento della Volante.
Gli agenti intervenuti al civico di via Munari, notavano diverse cantine forzate e in quella dove il cittadino aveva visto entrare i due malviventi, con in mano una bicicletta, venivano rinvenute quattro bici di cui una di proprietà del segnalante.
E' stata rinvenuta una RUN & BIKE di colore nero, con forcella anteriore del tipo ammortizzata con cambio posteriore a sei rapporti e sul manubrio un campanello di colore grigio; una Mountain Bike, Pininfarina, di colore verde e grigio, con la sella di colore nero e con un campanello a forma di pallone da calcio; una "BIANCHI", modello ALLICANTO di colore verde scuro.
I malcapitati sono stati rintracciati e accompagnati dai poliziotti presso gli Uffici della Questura per essere sottoposti ai rilievi foto-segnaletici e al termine si è proceduto alla loro denuncia in quanto ritenuti responsabili, in concorso, del reato di ricettazione. Le tre bici sono state sottoposte a sequestro in attesa di essere riconsegnate ai legittimi proprietari. Chiunque dovesse riconoscere gli oggetti, quali propri, potrà recarsi presso l'Ufficio U.P.G.S.P. della Questura per chiedere la restituzione dei beni munito di denuncia di furto.
Nel pomeriggio di ieri 30 Agosto, gli operatori della Squadra Volante della Questura di Parma, insieme agli uomini del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, durante un servizio congiunto per le prevenzione dei reati in genere e per il contrasto del degrado urbano, hanno proceduto al controllo di iniziativa di 5 cittadini di origine senegalese nei pressi del parcheggio autobus della nuova stazione FF.SS.
Gli stranieri permanevano nei pressi del parcheggio trasportando 3 borsoni.
Al momento del controllo gli agenti hanno avuto modo di verificare che due delle borse contenevano all'interno un rivestimento di carta stagnola isolata con del nastro adesivo. All'interno delle borse vi erano diversi capi di abbigliamento nuovi, del valore di 250 Euro circa, con ancora le etichette attaccate di cui i 5 non hanno saputo fornire spiegazioni in merito alla provenienza.
Da successivi accertamenti si è avuto modo di appurare che le borse, opportunamente schermate, sono state utilizzate per rubare la merce dal alcuni punti vendita di abbigliamento di Parma, riuscendo ad occultare i vestiti in modo tale da passare indisturbati dal controllo elettronico antitaccheggio.
I soggetti, di cui alcuni residenti a Parma, tutti con a carico precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, sono stati denunciati per ricettazione in concorso nonché per porto di oggetti atti ad offendere. Le borse e la merce risultata rubata, insieme ad alcuni arnesi recuperati a carico dei senegalesi, sono stati sequestrati.