Rete Imprese: "Circa 1800 le aziende colpite. Capire le cause. Serve un piano di prevenzione territoriale" -
Modena, 20 gennaio 2014 -
"Vicinanza e solidarietà ai comuni, alle popolazioni e alle imprese modenesi, colpite dall'alluvione che ha messo in ginocchio parte della provincia di Modena", dichiara Rete Imprese Italia. Che aggiunge: "Seguiamo con grande preoccupazione l'evolversi della situazione. Chiediamo che oltre ad affrontare l'emergenza creatasi si provveda anche a fornire il sostegno necessario ed indispensabile a tutte le attività imprenditoriali danneggiate delle zone alluvionate".
Valutando ancora impossibile, pensare di tracciare una prima stima dei danneggiamenti, rileva Rete Imprese Italia, l'unica certezza che si profila per le imprese d'ogni ambito è che, anche in questo caso, si tratterà di milioni e milioni di euro di danni ad attrezzature, strutture di produzione, fabbricati, oltre al fermo produttivo di giorni. Dal commercio, ai servizi, dal manifatturiero, all'edilizia, fino all'agricoltura, si stima siamo circa 1800 le aziende colpite, per circa 5200 addetti.
"Questa situazione le cui conseguenze sono destinate ad abbattersi sull'intera provincia – aggiunge Rete Imprese – pone con forza il problema della manutenzione del territorio, finalizzato alla prevenzione di simili disastri. Nel caso specifico della falla originatasi nell'argine del fiume Secchia, il nostro auspicio è che, una volta superato l'attuale stato di emergenza, le autorità competenti facciano chiarezza riguardo le cause. Perché, a fronte di una piena significativa, ma non eccezionale, diventa importante capire se quanto accaduto è il frutto di negligenze o inadempienze oppure altro. Questo, pensiamo sia doveroso, nei confronti dei cittadini e delle imprese colpite. È imprescindibile e concludiamo, anche e soprattutto di fronte ad episodi del genere generati da eventi climatici che ormai non sono più l'eccezione, ben sì la regola, non pensare di progettare ed attuare un tipo di prevenzione territoriale da applicare, data la conformità del territorio, modenese sia in montagna che in pianura".
(Fonte: ufficio stampa RETE Imprese Italia)
Rete Imprese: " Parlamentari modenesi si attivino per sollecitare governo e ministero a porre rimedio alla situazione" -
Modena, 14 gennaio 2014 -
"Positivo ogni sforzo finalizzato a contrastare e reprimere le varie forme di criminalità. C'è la necessità però di organici adeguati alle reali esigenze del territorio. Da parte nostra ci impegneremo a sensibilizzare i parlamentari modenesi su questo problema, affinché si attivino presso il Governo e il Ministero degli Interni per supplire alle carenze di uomini e mezzi presenti tra le Forze dell'Ordine". Questo il commento delle Associazioni Imprenditoriali – Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Cna e Licom Lapam – aderenti a Rete Imprese Italia, a margine dell'incontro di stamani in Prefettura del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Diverse le riflessioni e i quesiti posti all'attenzione del Prefetto: da quelli sulle azioni di contrasto più efficaci da mettere in campo al fine di arginare la proliferazione di furti e rapine in appartamenti e negozi, all'esigenza di ottenere risposte concrete in termini di prevenzione, agli organici, se rispondono effettivamente a quanto chiede il territorio in termini di sicurezza e presidio. "Abbiamo avuto modo di apprezzare in primo luogo il positivo livello di integrazione e coordinamento e quindi di azione congiunta tra le diverse Forze dell'Ordine e la Polizia Municipale. Non abbiamo mancato di sostenere l'importanza della dotazione di impianti di videosorveglianza come forma di deterrenza passiva. Il cui operato però e lo abbiamo ribadito, da solo non è sufficiente. Opportuno quindi integrarlo e sono gli operatori stessi a richiederlo, come noi del resto, con un presidio del territorio capillare, esteso all'arco dell'intera giornata e di conseguenza una maggiore operatività e presenza degli agenti a ridosso di quelli che sono gli orari di apertura e chiusura delle attività imprenditoriali, ritenuti più a rischio".
È stato quindi sollevato il problema degli organici, che risultano poco adeguati di fronte alle reali esigenze della città e della provincia. "Problema che sussiste da troppo tempo – aggiunge Rete – cui il Prefetto ha già manifestato al Ministero degli interni. Non si può più prescindere da un rafforzamento del numero di uomini e mezzi in grado di contrastare le varie forme di criminalità compresa quella organizzata. Per questo siamo a richiedere a tal senso anche l'impegno delle istituzioni, come pure quello dei parlamentari modenesi affinché sollevino la questione al Governo e nuovamente al Ministero degli Interni", concludono le Associazioni.
(Fonte R.E.T.E Imprese Italia)
Le Associazioni imprenditoriali modenesi giudicano in modo negativo la proroga di un solo anno -
Mirandola, 3 gennaio 2014 -
Le Associazioni imprenditoriali modenesi riunite in RETE IMPRESE ITALIA (Confesercenti, Confcommercio FAM, Confartigianato Lapam Licom, CNA), in seguito alla pubblicazione del Decreto Legge 30 dicembre 2013 N. 150, giudicano in modo negativo la proroga di un solo anno, concessa per il rimborso delle rate relative ai finanziamenti per le imposte cui sono tenute a saldare le imprese colpite dal sisma.
Ritengono infatti che sia stato raggiunto solo un primo ed urgente obiettivo, ovvero la proroga della scadenza della prima rata oltre il 31/12/2013. Data in cui molte imprese si sarebbero state in fortissima difficoltà nel sostenere i relativi pesanti esborsi finanziari.
Le attività imprenditoriali del cratere che, lo ricordiamo, stanno facendo i conti rispettivamente con un'ardua quanto 'faticosa' ricostruzione ed una crisi economica senza precedenti, sono, e si prevede saranno ancora per mesi, in una situazione di forte difficoltà nel reperire le risorse utili a sostenere il peso delle rate di tali finanziamenti. Una maggiore rateizzazione data dalla proroga di 3 anni, come da Rete Imprese Italia richiesto e come fortemente sostenuto dai parlamentari emiliani, avrebbe reso sostenibile tale carico, gravato oltretutto da un arretrato di tasse e contributi in accumulo e che grava sulle imprese che devono affrontare le difficoltà della crisi economica e contestualmente lottare contro la burocrazia per vedersi riconosciuto il diritto per i rimborsi relativi alle spese affrontate per la ripresa dell'attività.
Rete Imprese Italia auspica che in sede di conversione il Parlamento voglia riconoscere tutta la natura straordinaria del provvedimento e garantire quindi alle imprese di un territorio tanto duramente colpito un primo piccolo tassello di una fiscalità di vantaggio che continuiamo a sostenere debba essere studiata ed applicata per una equità e parità di trattamento che ancora si stenta ad intravvedere, ma che con forza la stessa Rete Imprese continuerà a richiedere.
(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Italia)
Rete Imprese: “Rimane l’amarezza per la mancata sensibilità dimostrata nei confronti di un provvedimento di buon senso”
Mirandola, 27 dicembre 2013. “Finalmente, dopo tanta attesa, sul filo di lana è arrivata l’ufficialità della proroga al rimborso del finanziamento delle imposte e alla sua dilazione in tre anni”. E’ la dichiarazione di Rete Imprese Italia dopo la definitiva approvazione del Decreto Milleproroghe, nel quale, in fretta furia, sono state inserite le norme per la rateizzazione del pagamento delle tasse dei contribuenti abitanti nei comuni colpiti dal sisma.
“Ringraziamo chi si è prodigato per ottenere un provvedimento vitale per le imprese colpite dal sisma, che di fronte alla rata del 31 dicembre avrebbero davvero rischiato di chiudere. Non ringraziamo, invece, chi ha tergiversato su questo provvedimento che rappresenta niente di più che una norma di buon senso e di equità, dopo un percorso che ha tenuto con il fiato sospeso centinaia di imprenditori complicandone l’attività e la programmazione aziendale”.
“L’esperienza che stanno vivendo i cittadini colpiti, diciotto mesi fa, dal terremoto, dimostra quanto sia necessaria una legge quadro sulle calamità nazionali, per evitare che altre comunità abbiano a vivere lo stato di precarietà, di incertezza con cui ancora oggi stiamo facendo i conti nell’Area Nord”.