Natura selvaggia e ospitalità calorosa. Difficile non rimanere affascinati dalla Maremma e dalle sue straordinarie ricchezze.
di Virgilio - Parma 9 ottobre 2014 --
L'estate sta finendo... cantavano i Righeira sul finire dei spensierati anni '80 e, seppure questo 2014 quasi non abbia registrata un'estate degna per il bel Paese, salvo per le bombe d'acqua sparse qua e là su tutta la penisola, con l'arrivo di settembre e i primi giorni di ottobre il meteo sta regalando straordinari colori associati a miti temperature che, sul litorale toscano tra Alberese e il Monte Argentario, si esaltano mettendo in mostra la spettacolarità delle colline impervie e selvagge che fanno da cornice e protezione a spiagge bianche e acque cristalline.
La Maremma, questo incredibile luogo che si estende dal sud della Toscana al Lazio, esprime una natura incontaminata e selvaggia difficilmente confrontabile con altre parti d'Italia.
L'incontro con la Maremma perciò è di quelli che difficilmente si dimenticano.
Caratterizzata da grandi spazi poco abitati, la Maremma abbraccia, oltre alla costa tirrenica e le colline interne da Massa Marittima fino a Capalbio, anche la zona del Monte Argentario e le isole dell'Arcipelago grossetano, fino a Saturnia e alla Zona dei Tufi di Sovana, Sorano e Pitigliano.
Borghi di incantevole bellezza e originalità ognuno dei quali in grado di raccontare una storia plurimillenaria a testimonianza delle civiltà etrusca, romana, medievale e rinascimentale che si sono l'una sull'altra sovrapposte e sedimentate .
E pensare che sino a meno di un secolo fa l'area era nota più per ospitare la malaria piuttosto che un turista desideroso di fare un bagno nella natura incontaminata nell'imbarazzo della scelta tra mare, monti e, perché no, nella mondanità aristocratica e riservata dell'Argentario.
Non è infrequente, infatti, incontrare i tipici cognomi veneti, diretti discendenti di quelli che, all'epoca del fascismo, si trasferirono da quella regione del nord per bonificare le paludi maremmane restituendole alla società e all'economia locale. Un progetto di Bonifica già avviato all'epoca di Giovanni Giolitti al quale va attribuito il grande merito di avere dato vita e organizzato il secondo più importante, dopo quello olandese, programma di bonifica europeo.
Di quel periodo rimane solo la bassa densità di popolazione, sparsa come è in questo immenso territorio.
Il Parco della Maremma è un cofanetto di gioie naturalistiche, architettoniche e storiche di straordinaria ricchezza.
Impossibile non lasciarsi affascinare dalla spiaggia di Marina di Alberese che si spalanca dopo avere percorso circa 5 chilometri all'interno del bosco tra mandrie di cavalli e bovini maremmani al pascolo ove è normale incontrare le volpi che, come i centurioni del Colosseo, si lasciano fotografare a ricordo e testimonianza della perfetta armonia raggiunta, all'interno di quest'area protetta, tra l'uomo con le sue attività e la natura.
Distesi sulla spiaggia a contemplare quel tratto di mare con l'Argentario che svetta in mezzo al mare e di fronte l'isola del Giglio e più in là quella di Montecristo coccolati dal fruscio delle onde del mare cristallino e ricco di fauna, ci si riesce ad abbandonare ai pensieri più positivi ricoverando, almeno per qualche ora, le quotidiane preoccupazioni. Ma il fascino della spiaggia di marina di Alberese sta nella spiccata "antropizzazione" declinata dalle decine di capanne, di varia foggia e dimensione, assemblate con i legni residuali delle mareggiate invernali, che assolvono al compito di riparare dal sole gli indumenti o consentire il riposino pomeridiano del turista più ozioso.
E la sera, una vasta scelta di agriturismi, consente di apprezzare l'ospitalità maremmana e le specialità gastronomiche rigorosamente originali e prodotte nel territorio. A partire dall'aperitivo, consumato a bordo piscina insieme alla famiglia ospitante e a tutti gli altri ospiti con i quali immediatamente si instaura un rapporto semplice, gioviale, quasi familiare. Infine la cena, ancora tutti insieme, e con i quali si consumerà anche il dopo cena a conclusione di una giornata trascorsa senza mai avere, per una sola volta, guardato l'orologio.
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Di Chiara Marando – Sabato 27 Settembre 2014
Nella zona di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, immersa tra le splendide colline del paesaggio matildico, a pochi chilometri dal Castello di Canossa e di Rossena, sorge l’Azienda Agrituristica Montebaducco. Qui, il contatto con un ambiente naturalistico variegato e rilassante rende l’atmosfera totalmente avulsa dal caos cittadino, un piccolo angolo di tranquillità dove i soli rumori sono quelli della natura. Una struttura nata nel 1996, le cui basi si fondano sul desiderio di portare avanti un sogno, lo stesso sogno che ancora oggi li contraddistingue: l’allevamento di asini. Ed è proprio grazie alla passione per questo animale, ormai dimenticato, che Montebaducco è considerato attualmente il primo allevamento di asini a livello europeo, con circa 700 esemplari di razze diverse che convivono liberamente insieme a muli, polli, conigli, oche ed anatre. Nulla è lasciato al caso, ed ogni aspetto viene controllato accuratamente, dal mangime rigorosamente biologico, alla mungitura, fino alle più semplici cure effettuate con metodi naturali. Lo scopo è quello di assicurare il completo benessere degli animali e la totale salubrità ed integrità dei prodotti derivati.
Già, perché tra le tante produzioni c’è anche quella del Latte di asina, conosciuto per le sue numerose proprietà organolettiche, le più vicine a quelle del latte materno, e per questo utilizzato anche con i bambini. Inoltre, grazie alla ricchezza dei suoi nutrienti, risulta ideale anche come ingrediente principe per la linea di cosmetici a marchio Montebaducco. Ed ancora derivati da colture biologiche come orzo, avena, frumento, verdura e frutta, oppure salumi e vino tipici della zona. Il tutto nel rispetto dell’ambiente circostante e delle sue bellezze, nonché della tradizione del territorio.
Tradizione che si ritrova anche a tavola, nei piatti proposti dal menù casalingo del ristorante, un suggestivo rustico in pietra ristrutturato che conserva ancora la piacevole sensazione delle cose semplici: ampie stanze dall’aspetto essenziale con travi in legno a soffitto e caminetti capaci di regalare calore alle sale. La cucina offre portate come la classica Torta fritta con salumi misti, Tortelli d’erbetta al burro e salvia, Tagliatelle caserecce con ragù di carne, ed ancora Stracotto oppure Brasato al Barolo con polenta, accompagnato da invitanti contorni e verdure di stagione.
Il tutto innaffiato con il tipico Lambrusco della casa, che ben si adatta ai sapori intensi dei cibi. Mi raccomando però, non fatevi mancare l’appetito perché le porzioni servite sono molto abbondanti e le cuoche più che disponibili a darvi “l’aggiuntina” se non dovessero bastare. Il consiglio è quello di lasciare un posto per il dolce, perché le torte fatte in casa sono una vera leccornia irresistibile: crostate di marmellata, cheesecake, torta cioccolato ed alla frutta sono solo alcuni esempi delle delizie che potrete assaggiare.
Ma non sentitevi in colpa per aver mangiato troppo, appena terminato il pasto sarà possibile camminare lungo la collina ad ammirare il paesaggio ascoltandone il silenzio rigenerante, oppure far visita gli asinelli che saranno ben lieti di farsi coccolare.
Azienda Agricola Montebaducco
Via Boiardo, 26
Salvarano di Quattro Castella (RE)
Tel. 0522 886375 - 886137
www.montebaducco.it
Di Chiara Marando – Parma 17 Maggio 2014
Pensate ad una vallata verdeggiante che si staglia davanti a voi, ad una fresca brezza che vi accarezza il viso, e ad un silenzio rigenerante. Aggiungete un buon bicchiere di vino e qualche delizia da assaporare mentre vi godete tutto questo. Una visione bucolica vero? Già, ma assolutamente reale.
Siamo appena sopra Medesano, a pochi chilometri da Parma, in uno di quei luoghi che sembrano creati appositamente per rimetterti in pace con il mondo, un contatto genuino con la natura. Qui, avvolto da prati e colline che guardano la città in lontananza, c’è un piccolo e grazioso agriturismo: Le Colline della Luna. Una realtà a conduzione famigliare partita nel 2005, quando Jacopo Busi ha deciso di aprire l’azienda agricola supportato dal fratello Rocco, concentrandosi sull’allevamento di maiali neri, api e sulla coltivazione di alberi da frutto, vigneti e ulivi, una rarità per il territorio. L’agriturismo, o meglio “la fattoria con cucina”, come amano definirla, è stata una conseguenza quasi naturale frutto del desiderio di Rocco, che gestisce l’attività con sua moglie Sara.
Pochi piatti accuratamente preparati con i prodotti di stagione rigorosamente a Km0, ed una selezione di bontà locali coltivate in loco oppure provenienti da fidate aziende agricole vicine. Provate ad assaggiare le verdure dell’orto nella sfiziosa giardiniera casalinga, nelle torte salate, gratinate al forno e ripiene, oppure proposte in vellutate cremose come quelle di zucca o zucchine.
Gli amanti dei primi piatti non dovranno perdersi i Tagliolini al farro conditi con un delicato ma saporito ragù oppure con ricotta e salvia, e ancora i Tortelli nelle due varianti con ripieno di borragine e di spalla cotta di maiale nero, una vera e propria ghiottoneria. Già, perché il maiale nero qui è una specialità utilizzata per secondi come il Gulash servito con crostini caldi e burro fuso, dal gusto intenso e corposo, Arrosti da accompagnare con le verdure, e i più leggeri Straccetti con rucola selvatica.
Se poi, volete concedervi una degustazione golosa sul prato, allora coccolatevi con i profumati salumi di maiale nero da assaporare con il pane fatto in casa, i formaggi misti esaltati dal miele casalingo o da salse come quella di pere e senape, ed infine con una bottiglia di buon vino firmato “Le colline della Luna”. Artefice di queste squisitezze è Rocco, ma la vera specialista dei dolci è Sara. Sue sono le golose crostate e le marmellate , per non parlare del Salame di Cioccolato, una ricetta antica diventata un vero cavallo di battaglia mangereccio.
Azienda Agricola Le Colline della Luna
Strada Campanara, 32,
43014 Medesano Parma
Tel. 328 963 6693
www.lecollinedellaluna.it
Di Chiara Marando – Sabato 01 Marzo 2014
Se amate il pesce di fiume, la buona cucina e l’aria di montagna allora oggi parliamo del posto giusto. Siamo ad Albareto, in provincia di Parma, una location immersa nel tranquillo abbraccio della natura, un contatto rigenerante che regala piacevoli sensazioni di benessere. E’ qui che la Famiglia Ferrari porta avanti da generazioni l’idea del nonno, una realtà che unisce la passione per il territorio, la dedizione verso il proprio lavoro con tanta intraprendenza ed energia.
L’Agriturismo La Peschiera è un luogo incantevole dove poter soggiornare, gustare ottime specialità e addirittura praticare la pesca sportiva con tutta l’assistenza necessaria. Già, perché qui una delle attività principali è l’allevamento di Trote, Salmerini e Storioni , grazie alle limpide acque amiche del torrente Lecora. Prelibatezze che non solo vengono vendute a coloro che vogliono portare a casa un prodotto d’eccellenza, ma anche utilizzate per preparare gustose pietanze da assaporare nel ristorante dell’agriturismo. In cucina ci sono lo chef Franco e l’insostituibile Stefano, mentre la sala è il regno di Fabiana che si occupa di accogliere i clienti e gestire al meglio il servizio.
Ed ora “mettiamo i piedi sotto la tavola” e parliamo di quello che si può scegliere per coccolare il palato. Se partiamo con l’antipasto ricordiamoci che c’è un intero menù da consultare quindi attenzione a non esagerare perché il Tris Peschiera è tutt’altro che scarso: Mousse calda di Trota, Insalata di Trota affumicata con cipolla e Salumi misti. I Primi sono un tripudio di bontà che spazia dal pesce alla terra con leccornie come i Gigli al sugo di Trota, Lasagne alla Trota, Tortelli ripieni di Trota o Erbetta, e ancora Pansotti alla Genovese con sugo di noci e, quando la stagione lo consente, Tagliolini con i Prugnoli.
Passiamo ai secondi dove la Trota viene proposta in succulente varianti: fritta in pastella di birra, con Pistacchio di Bronte e mandorle tostate, alla Genovese con pesto e pomodorini, alle Castagne, e la versione più estiva con pomodori, olive e capperi. Chi ama la leggerezza potrà sceglierla cotta alla griglia oppure al vapore, mentre i più temerari sfideranno il goloso Fritto di Montagna con Trotelle del bracconiere e funghi fritti, che già dal nome promette battaglia.
Si sa, con la pancia piena ci si sente molto meglio, e dopo un pasto abbondante non c’è nulla di più rilassante che un po’ si sano riposo all’ombra di qualche albero secolare o comodamente sdraiati nel prato antistante il lago, accarezzati dalla frizzante brezza di montagna. I mesi migliori per visitare questo angolo da fiaba sono quelli dove il clima è più benevolo, e visto che la Primavera si sta avvicinando a grandi passi direi che si può già programmare un weekend fuori porta…diciamo un premio dopo il lungo e freddo Inverno.
Agriturismo La Peschiera
Località Casa Re, 182 – 43051 Albareto (PR)
Tel. 0525 999453
Cell. 3667316228