Intervento CNA sullo stato della semplificazione burocratica emerso dalla Relazione annuale al Parlamento. Nunzio Dallari, CNA: “Imprese e cittadini non possono più aspettare. Occorre individuare subito strumenti di semplificazione per la pubblica amministrazione”
Reggio Emilia, 15 aprile 2014 -
La Relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione delle disposizioni in materia di riduzione e trasparenza degli adempimenti amministrativi a carico di imprese e cittadini, prevista dallo Statuto delle Imprese, scatta una fotografia la cui lettura non si presta ad equivoci e conferma l’allarme più volte lanciato dalla CNA: sulla semplificazione siamo ancora ai principi, mancano i fatti. Su un totale di 89 provvedimenti monitorati dal Dipartimento della Funzione Pubblica, con la collaborazione delle associazioni imprenditoriali, fra cui la CNA, sono ben 47 quelli che hanno introdotto nuovi oneri per le imprese e soltanto in pochissimi casi le amministrazioni promotrici ne avevano segnalato la presenza.
“È inquietante la diffusa inadempienza, da parte delle pubbliche amministrazioni, a redigere, allegare e pubblicare l’elenco degli oneri informativi riferiti ai provvedimenti adottati. Ciò - sottolinea Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA - se, da una parte, denota la presenza di un grave ritardo culturale nelle amministrazioni rispetto alla “normalità” di molti altri Paesi, dall’altra, testimonia le resistenze delle stesse amministrazioni alle politiche per il miglioramento della qualità della regolazione. Per questo motivo, non basta più fare appello alla responsabilità politica, ma occorre individuare meccanismi e strumenti che possano realmente richiamare le pubbliche amministrazioni a comportamenti più virtuosi. Le imprese e i cittadini non possono più aspettare!”
Sostanzialmente dello stesso tenore anche la seconda relazione presentata dal Dipartimento della Funzione Pubblica sul cosiddetto budget regolatorio, cioè sul bilancio complessivo degli oneri amministrativi introdotti ed eliminati nel corso del 2013. Anche in questo caso, l’attività di monitoraggio, svolta con il contributo della CNA, evidenzia che la maggioranza delle amministrazioni non ha rispettato le indicazioni di “rendicontazione” previste nello Statuto delle Imprese e in un solo caso su 20 sono stati quantificati gli oneri introdotti e quelli eliminati.
“Insomma – conclude Dallari - il quadro generale mostra che è necessaria una rigorosa responsabilizzazione delle amministrazioni nell’utilizzo degli strumenti idonei a prevenire l’introduzione di nuovi oneri. Trasparenza, responsabilità e coinvolgimento diretto dei vertici politici ed amministrativi devono diventare le parole d’ordine per sgonfiare la burocrazia.”
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Le Associazioni dell’artigianato e del commercio hanno convocato una conferenza stampa presso la Camera di Commercio di Parma per sollecitare le Amministrazioni comunali a una maggiore attenzione alle imprese nel ridefinire tariffe e regolamenti applicativi relativi ai tributi locali.
Parma, 14 aprile 2014 -
La Legge di stabilità 2014 ha istituito la IUC (Imposta Unica Comunale) che si divide in tre voci Tari (Tassa sui rifiuti), Tasi (Tributo per i servizi indivisibili) e Imu (Imposta municipale propria a carattere patrimoniale). Questi nuovi tributi stanno creando nelle imprese una seria preoccupazione, perché il rischio reale è quello di vedersi aumentare in modo esponenziale i costi.
Tenuto conto che è notorio il grave stato di difficoltà in cui il sistema economico italiano sta dibattendosi, che come è bene ricordare è costituito per il 97% da imprese con meno di 20 addetti, le Associazioni in rappresentanza di artigianato e commercio, riunite sotto la sigla di RETE IMPRESE ITALIA, hanno condiviso in un documento unitario da sottoporre agli amministratori locali alcune riflessioni e richieste delle quali tenere conto nel ridefinire tariffe e regolamenti applicativi dei tributi predetti.
Il nostro sistema produttivo non può sostenere ulteriori oneri così come accaduto in precedenza in modo generalizzato e diffuso in gran parte dei Comuni della provincia. Senza impresa non c’è lavoro e non ci può essere crescita economica.
Per questa ragione le Associazioni chiedono che le scelte che si stanno per deliberare non vadano a penalizzare ulteriormente la componente produttiva e invitano le Amministrazioni a rivedere i contratti con le Multiutility fornitrici dei servizi, che continuano a macinare utili mentre le imprese chiudono, che le risorse finanziarie di cui i comuni hanno bisogno vengano reperite attraverso una distribuzione, tra i vari soggetti passivi dei suddetti tributi, con criteri di equità, evitando la tentazione di ricorrere a modalità e metodi che invece hanno, visto anche il periodo, l’unico obiettivo di cercare un consenso elettorale.
Per questo motivo alle Amministrazioni comunali del territorio, oltre che ad un confronto nel merito per condividere le scelte, le Associazioni sollecitano un maggiore coraggio su alcuni punti che ritengono fondamentali per le imprese: TARI, IMU, TASI e COSAP.
Hanno illustrato questi temi in conferenza stampa:
Michele Pignacca (Presidente provinciale Confartigianato-GIA), Gualtiero Ghirardi (Presidente provinciale CNA), Leonardo Cassinelli (Presidente provinciale Confartigianato-Apla), Ugo Margini (Presidente provinciale Ascom-Confcommercio), Corrado Testa (Presidente provinciale Confesercenti).
DOCUMENTO INVIATO A TUTTI I SINDACI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI PARMA
A tutti i Sindaci dei comuni della provincia di Parma
Oggetto: Riduzione della tassazione locale
Illustrissimo Sindaco,
Senza impresa non c’è lavoro e non ci può essere crescita economica e se le imprese continueranno a chiudere non ci sarà più neppure la base imponibile per tassarle.
La Legge di stabilità 2014 ha istituito la IUC (Imposta Unica Comunale) che si divide in tre voci Tari (Tassa sui rifiuti), Tasi (Tributo per i servizi indivisibili) e Imu (Imposta municipale propria a carattere patrimoniale).
Questi nuovi tributi stanno creando nelle imprese che rappresentiamo una seria preoccupazione, perché il rischio reale è quello di vedersi aumentare in modo esponenziale i costi.
Tenuto conto che è notorio il grave stato di difficoltà in cui il sistema economico italiano sta dibattendosi, che come è bene ricordare è costituito per il 97% da imprese con meno di 20 addetti, le scriventi Associazioni in rappresentanza di artigianato e commercio, riunite sotto la sigla di RETE IMPRESE ITALIA, attraverso questo documento, sottopongono agli amministratori locali alcune riflessioni e richieste delle quali auspichiamo vorranno tenere conto nel ridefinire tariffe e regolamenti applicativi dei tributi predetti.
Chiediamo in via generale che le imprese non vengano gravate di ulteriori oneri così come è accaduto in precedenza in modo generalizzato e diffuso nella gran parte delle municipalità del territorio provinciale.
Per questa ragione chiediamo che le scelte che si stanno per deliberare, salvo proroghe, non vadano a penalizzare ulteriormente la componente produttiva. È necessario rivedere i contratti con le Multiutility fornitrici dei servizi, che continuano a macinare utili mentre le imprese chiudono, che le risorse finanziarie di cui i comuni hanno bisogno vengano reperite attraverso una distribuzione, tra i vari soggetti passivi dei suddetti tributi, con criteri di equità, evitando la tentazione di ricorrere a modalità e metodi che invece hanno, visto anche il periodo, l’unico obiettivo di cercare un consenso elettorale.
Per questo motivo alle Amministrazioni comunali del territorio, oltre che ad un confronto nel merito per condividere le scelte, chiediamo maggiore coraggio su alcuni punti che riteniamo fondamentali per le imprese che rappresentiamo e che di seguito elenchiamo.
TARI
Revisione contratti tra i Comuni ed enti gestori del servizio rifiuti.
Affinché si possa predisporre un piano pluriennale di raccolta dei rifiuti è necessario che da subito gli amministratori chiedano con forza agli enti gestori del servizio una modifica al ribasso dei contratti di fornitura, anche con l’appoggio delle nostre Associazioni. Inoltre è opportuno che il comune dimostri che il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sia stato affidato a parità di qualità alle migliori condizioni economiche.
Ogni comune dovrebbe arrivare alla raccolta puntuale.
La legge di stabilità 2014 offre la possibilità ai comuni di adottare una tariffazione o determinata dai criteri del DPR 158/99 (Legge Ronchi), oppure nel rispetto di chi “inquina paga”. Nel secondo caso che è certamente più significativo, il comune può commisurare la tariffa alla quantità e qualità medie ordinarie dei rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e ad alla tipologia delle attività svolte, nonché al costo del servizio sui rifiuti. Questo porterebbe alla raccolta puntuale dei rifiuti, che andrebbe a risolvere molte problematiche relative ai costi: l’impresa paga in base a quanti rifiuti produce. In quest’ottica rileviamo la necessità che per la tariffazione puntuale venga considerato l’effettivo peso dei rifiuti prodotti e non il numero degli svuotamenti effettuati dal servizio di raccolta e vengano detassati i rifiuti speciali, assimilabili agli urbani ed i sottoprodotti che lo stesso produttore dimostri di avere avviato al recupero o in subordine individuare effettive agevolazioni proporzionali alla quota di rifiuti smaltiti autonomamente.
Ridefinire la ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche in base ai mq nella parte variabile della tassa.
Come più volte sottolineato, per le aziende che rappresentiamo, la tassazione dei rifiuti è un a delle voci che incide maggiormente sui costi dell’impresa, pertanto è auspicabile che i comuni ridefiniscano, sulla parte variabile del tributo, in accordo con le Associazioni di categoria, una diversa ripartizione tra le utenze domestiche e quelle non domestiche in base ai metri quadrati di superficie atti a produrre rifiuto.
Agevolazioni per le attività economiche site nelle frazioni dei comuni.
È necessario inserire agevolazioni sulla tassa dei rifiuti per le attività commerciali e produttive site in frazioni con non più di 500 abitanti che esercitano un ruolo di presidio e servizio per la collettività.
Circoli privati e simili per la parte di somministrazione equiparati ai Pubblici Esercizi.
È necessaria una parità di trattamento per quanto riguarda la tassa dei rifiuti tra circoli privati o similari e aziende del settore dei Pubblici Esercizi (Bar, Ristoranti, ecc.).
Il termovalorizzatore come risorsa per diminuire la tassazione dei rifiuti.
Il termovalorizzatore, esistente e in funzione sul nostro territorio, deve portare ad un vantaggio economico reale in termini di riduzione delle tariffe dei rifiuti per il mondo delle imprese e sulla collettività. Sono noti infatti i benefici economici derivanti dalla produzione di energia elettrica e calore dalla combustione dei rifiuti. Inoltre, rispetto alla situazione preesistente, tale impianto ha favorito l’autosufficienza del territorio provinciale in tema di rifiuti facendo diminuire i costi di trasporto e smaltimento.
Regolamento uniforme a livello provinciale
Da anni si parla di semplificazioni mentre ci sono 47 regolamenti comunali, uno per ogni comune e tutti diversi tra di loro, per ogni tributo. Si auspica l’adozione di un modello uniforme di regolamento da parte di tutti i comuni del territorio provinciale.
IMU
L'immobile strumentale all'azienda non deve essere tassato.
L’Imu è l’imposta municipale propria di natura patrimoniale. Come ribadito a livello nazionale da Rete Imprese Italia riteniamo che questa imposta non debba assolutamente essere applicata a tutti quegli immobili che sono strumentali all’azienda. In alternativa richiediamo comunque l’applicazione della tassazione minima consentita.
TASI
Azzeramento dell'aliquota.
La Tasi è il tributo per i servizi indivisibili a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile. Nella Legge di stabilità 2014 viene evidenziato che l’aliquota base è pari all’1 per mille. È facoltà del comune, tramite delibera del Consiglio comunale, ridurre l’aliquota sino all’azzeramento oppure determinarla in modo tale che la somma tra l’aliquota Tasi e quella Imu non sia superiore all’aliquota massima statale del 31/12/2013, che per il 2014 non può superare il 2,5 per mille. Pertanto è importante che le amministrazioni tendano all’azzeramento dell’aliquota o al massimo rimangano su quella di base come prescrive la normativa.
COSAP
Incentivazione
Al fine di incentivare l’utilizzo di aree pubbliche al servizio delle attività e renderlo concorrenziale nei confronti dei comuni delle provincie limitrofe, si chiede la riduzione del 20% della tariffa giornaliera.
(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Italia)
Ai candidati a sindaco del territorio: le proposte delle imprese per il rilancio dell’economia modenese -
Modena, 11 aprile 2014 -
“La priorità è ridare slancio e nuova competitività al territorio modenese, oggi in affanno. Dal canto nostro come imprenditori ce la stiamo mettendo tutta. Ma occorre anche il fondamentale sostegno della politica”. È questo il messaggio che le Associazioni modenesi aderenti a Rete Imprese Italia – Confesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, CNA, e Lapam-Confartigianato - rivolgono ai candidati a sindaco in occasione delle Elezioni Amministrative 2014. Un messaggio focalizzato sì sui problemi e le criticità vissute da tutti i settori produttivi del territorio, capoluogo in testa, ma che vuol essere un contributo costruttivo, in termini di valutazioni e proposte ai futuri amministratori.
“Valutazioni e proposte quelle delle imprese – esordisce Massimo Silingardi, Presidente di Confesercenti e attuale portavoce di Rete Imprese Italia per Modena - che, non possono prescindere dallo scenario economico nazionale le cui pesanti ripercussioni, continuano a manifestarsi e ad aggravarsi anche nella nostra provincia, in tutti i settori, con la disoccupazione, intorno all’8% e la domanda interna ferma.. Senza contare inoltre, il combinarsi degli effetti negativi di sisma e alluvione: che determinano ancora oggi e per chissà quanto tempo, strascichi pesanti sulla vita di imprese e famiglie rendendo il futuro oltremodo incerto. Sono molte le imprese che hanno compiuto sforzi enormi, malgrado le difficoltà pur di andare avanti. Nonostante le difficoltà finanziarie e di accesso al credito, dovendo fare i conti con procedure complicate, la burocrazia…ma la ripresa stenta a decollare Se la recessione risulta ‘tecnicamente’ finita, restano enormi problemi in ambito locale: il ripristino del PIL perduto richiederà anni così come la ricostruzione dell'indotto produttivo e occupazionale. In alcuni settori del commercio tradizionale la perdita di attività e quindi di occupati saranno da considerarsi definitive. Situazione che nel complesso lascia intravedere il rischio di ripercussioni anche, sulla tenuta sociale del territorio. per questo c’è la necessità di agire, di ridisegnare il welfare locale, intervenire su burocrazia, semplificazione e riduzione della tassazione locale. Ma occorre anzitutto Incentivare e sostenere le imprese e riportare il confronto sul ruolo economico e sociale svolto dalla MPMI (Micro, Piccola e Media Impresa) modenese”.
“E' risaputo che imposizione fiscale e burocrazia sono per le MPMI ormai a livelli insostenibili – spiega Umberto Venturi, Presidente di CNA Modena – per questo le scelte, da parte delle Amministrazioni locali vanno riviste. In primo luogo riteniamo che occorra con determinazione progettare e programmare, forme di esternalizzazione, di sussidiarietà, di integrazione con partner privati nelle modalità di erogazione dei servizi pubblici. Come dimostrano esperienze condotte in alcuni territori, si possono realizzare importanti economie e processi di modernizzazione. La semplificazione amministrativa inoltre deve diventare una priorità per la Pubblica Amministrazione. Così come è necessario ripensare alla funzionalità degli sportelli unici, che non hanno ancora dato i risultati sperati. Da considerare anche le opportunità che potrebbero derivare dalla fusione tra i comuni a partire da minori spese e maggiori risorse per comunità locali e imprese”. Ma è sull'imposizione fiscale che si concentra Venturi: “Gli immobili di proprietà delle imprese ove si svolge attività lavorativa debbano essere esclusi dall'IMU o da altre imposizioni patrimoniali, perché già sottoposti a tassazione sul reddito d'impresa. Discorso analogo per la TASI, che graverà sia sul possessore che sull'utilizzatore dell'immobile. Il suo effetto combinato con l'IMU darà luogo all'ennesimo incremento della tassazione. Chiediamo ai Comuni la non applicazione della TASI sui beni strumentali d'impresa come ha fatto il Comune di Modena. Quanto alla
TARI riteniamo non più rimandabile un confronto con le Amministrazioni. C'è l'esigenza di rivedere i meccanismi che determinano la tariffa per alcune categorie ingiustamente gravate. Siamo quindi disponibili ad affiancare i comuni in un percorso di risistemazione e riordino dell'intera materia con proposte, ed assunzioni di responsabilità”.
“La MPMI commerciale, ha risentito pesantemente della crisi: calo degli occupati, mancanza di liquidità, difficoltà di accesso al credito, forte flessione delle vendite, con la recessione che sta influenzando profondamente i consumi. Non è più possibile pensare al commercio in una ottica di ulteriore espansione – spiega Giorgio Vecchi vice presidente provinciale di Ascom-Confcommercio Fam - occorre imboccare la strada della qualificazione dell’esistente. Guardando allo sviluppo e alla valorizzazione dei centri storici non si potrà più prescindere dall’efficacia dell'integrazione tra funzioni commerciali e intrattenimento; dall’importanza di azioni volte alla riqualificazione urbana; dalla necessità di forme di gestione unitaria pubblico/privata degli interventi di valorizzazione. Sarà poi indispensabile focalizzare l’attenzione sugli aspetti di natura promozionale, distinguendo promozione commerciale da quella tout-court del centro. C'è poi il tema dell'accessibilità ai centri storici, per le imprese come pure per i consumatori: il trasporto pubblico è da migliorare, ma occorrono anche parcheggi auto in numero adeguato. Occorre, poi destinare risorse finalizzate al sostengo del commercio nelle zone periferiche per migliorarne l’offerta e prevenire forme di degrado urbano”. Altro aspetto su cui interviene Vecchi, il turismo, “Un settore, che potrebbe avere buoni margini di crescita economica per il territorio. Sarà opportuno ripensare città e territorio in chiave turistica, sviluppando piani di promozione e comunicazione adeguati. Questo comporterà anche la messa in campo di politiche di marketing, tese a delineare in modo chiaro e riconoscibile l’identità del prodotto modenese. Occorre poi investire in percorsi formativi e sostenere la crescita competitiva delle imprese.. Ma prima di tutto sarà fondamentale l'impegno da parte dei Comuni ad abolire la tassa di soggiorno”.
Il manifatturiero è il tema su cui focalizza l’attenzione Erio Luigi Munari, Presidente provinciale di Lapam-Confartigianato: “La crisi dei mercati globali ha messo in ginocchio l’industria manifatturiera locale. Terremoto e alluvione hanno poi ulteriormente aggravato la situazione. Un territorio come quello Modenese non può però stare alla finestra e guardare cosa succede sperando che le cose migliorino. Il patrimonio di conoscenza, la specializzazione, i distretti, le reti, l’export, la formazione, la ricerca, sono elementi ancora fortemente, territoriali. Ed è qui, sul territorio, insieme alle imprese manifatturiere che si riesce a creare quel terreno fertile su cui si basa la competitività modenese. I sindaci non possono ignorare l’importanza di questi fattori. La situazione attuale non ci concede più ritardi o rinvii. Dobbiamo essere consapevoli dell’importanza del manifatturiero quale fattore di crescita, sviluppo, ricchezza”. Elementi questi cruciali anche in tema di sicurezza e legalità, “Da affrontare in una visione integrata: dal presidio del territorio, al recupero delle aree urbane degradate, all'affermazione delle condizioni di vivibilità. Rispetto al presidio del territorio e all'attività di investigazione e contrasto alla criminalità riteniamo debba essere lo Stato a garantire la sicurezza dei cittadini. Necessario quindi un rafforzamento degli organici di polizia e magistratura soprattutto nel contrasto della criminalità organizzata. Occorre inoltre procedere all'adeguamento agli standard regionali degli organici delle polizie municipali in tutti i comuni, proseguendo al contempo sulla strada della formazione di corpi intercomunali nei territori. Quanto all'abusivismo riteniamo che le Amministrazioni debbono porsi a difesa della legalità e della trasparenza, attivando attraverso la Polizia Municipale tutti i controlli necessari per legittimare il regolare esercizio delle attività, segnalando alla Guardia di finanza i casi in cui si produce illegittimamente reddito.
“Come abbiamo già saputo fare in passato, occorre unire le forze per ridare competitività al nostro territorio – conclude Silingardi – e in questo il ruolo della politica è fondamentale. Le prossime elezioni amministrative sono una tappa importante per la collettività modenese sia nel processo di rinnovamento degli organi elettivi, che nella programmazione delle scelte politiche future. Chi andrà a rappresentare i cittadini e le imprese, dovrà assumersi la responsabilità di dare il proprio contributo affinché si ripristinino le condizioni per ricostruire quel benessere basato su rispetto delle regole, attenzione al sociale e grande capacità imprenditoriale che hanno contribuito alla crescita del nostro territorio. La buona politica, e non le sterili contrapposizioni, risulta indispensabile per qualsiasi progetto di crescita sano, stabile e rispettoso delle persona. Rete Imprese Italia vuole continuare ad essere interlocutore attivo e propositivo con le Istituzioni comunali e con chi sarà chiamato a rappresentarle, portando all'attenzione del dibattito pubblico tutto il valore della propria rappresentanza e delle proprie idee.
(fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)
Martedì 15 aprile in via Maiella saranno illustrati nel dettaglio i programmi Horizon 2020 e COSME -
Reggio Emilia, 11 aprile 2014 -
Da quest’anno, le PMI possono accedere alle linee di finanziamento agevolato previste dai nuovi Fondi Europei con i programmi Horizon 2020 e COSME, che offrono opportunità di sostegno agli investimenti in innovazione, ricerca e internazionalizzazione. La Comunità Europea ha infatti destinato all’ Italia 32,2 miliardi di Euro che verranno ripartiti in tre rami di intervento principali l’eccellenza scientifica, la competitività industriale e le sfide sociali.
Industrie Emiliane Unite, il raggruppamento di CNA per le imprese industriali, organizza per martedì 15 Aprile dalle 18 alle 20.30 presso la sede provinciale CNA in via Maiella 4 a Reggio Emilia, un incontro destinato a fare luce sulla programmazione Europea, sull’utilizzo dei Fondi Strutturali 2014-2020 e sui partenariati Università e impresa per sostenere la ricerca e la commercializzazione del prodotto/ servizio, entrando nel dettaglio delle azioni maggiormente interessanti per le PMI e alla base del business futuro.
Dopo l’apertura dei lavori da parte di Carlo Intermite Presidente Industrie Emiliane Unite, seguiranno gli interventi della Dott.ssa Rita Malavasi, Direttore CNA Servizio Estero e della Dott.ssa Barbara Rebecchi, Ufficio Ricerca e relazioni internazionali Università di Modena e Reggio.
“Per continuare a stare sul mercato – spiega il Presidente Carlo Intermite - ed essere competitivi anche le piccole e medie imprese hanno sempre più bisogno di puntare su innovazione e internazionalizzazione. Accedere ai finanziamenti europei può rappresentare un’opportunità di sviluppo, rafforzando la capacità innovativa delle nostre eccellenze e aumentando l’innovazione di processo e prodotto. Non sempre è semplice entrare nel dettaglio dei singoli programmi, ecco perché CNA mette a disposizione un team di esperti che possano rendere concrete le possibilità di ottenere i finanziamenti stanziati e di avere comunque le informazioni necessarie”.
Al termine del seminario avrà inizio la parte riservata ai soli componenti l’assemblea dei soci di Industrie Emiliane Unite per il rinnovo degli organi dirigenti.
Per adesioni Rif. Fosca Bonaretti, Tel. 0522 356350 Fax 0522 356351, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Ughetta Fabris, Tel. 0522 356366, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Unioncamere e Camere di commercio dell’Emilia-Romagna per l’internazionalizzazione. Workshop sull’India lunedì 14 aprile a Parma -
Parma, 10 aprile 2014 -
Puntare sull’internazionalizzazione è una esigenza strategica e indifferibile per le imprese. I dati sulle esportazioni dimostrano come chi riesce a sviluppare affari sui mercati esteri registra performance superiori alla media. Di fronte a mercato interno sempre più asfittico, la Per sostenere le imprese in questo impegno di trovare nuovi spazi, l’Unione regionale e il sistema camerale dell’Emilia-Romagna organizzano un ciclo di seminari territoriali gratuiti volti ad approfondire la conoscenza di nuovi mercati strategici che offrono opportunità di investimento e business. Si tratta di giornate di formazione gratuite curate da esperti che analizzeranno le opportunità dei Paesi e le problematiche societarie, doganali, fiscali, logistiche, commerciali legate alla gestione delle iniziative imprenditoriali.
Dopo Emirati Arabi-Qatar e Marocco, il terzo appuntamento in collaborazione con la Camera di commercio di Parma in programma lunedì 14 aprile alle ore 9,30 nella sede dell’ente - in via Verdi, 2- è dedicato all’India, mercato che, nonostante il rallentamento della crescita nell’ultimo biennio, presenta significative potenzialità, anche se non privo di una certa complessità. L’Italia è il quarto partner commerciale dell’India tra i Paesi Ue.
Mentre nella maggior parte delle economie di storica industrializzazione la domanda è ormai stagnante, i consumi indiani continuano a crescere, trainati dal sensibile dinamismo della “aspiring middle class”, il cui reddito medio è in costante aumento.
Grazie inoltre ad un tasso di alfabetizzazione del 74% è possibile reperire manodopera qualificata e che conosce la lingua inglese, motivo principale per cui in India si è sviluppata una fiorente industria di outsourcing di servizi.
Interverranno Claudio Maffioletti, general manager della Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, Giorgio Traietti di Sace e Pierlugi Venturini di Simest.
Per partecipare è necessario inviare la scheda di iscrizione reperibile sul sito della Camera di commercio di Parma (www.pr.camcom.it).
Per informazioni: tel.0521 210203/210280; e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Unioncamere Emilia-Romagna e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Nella giornata del 14 aprile le imprese interessate possono richiedere un colloquio con il referente del Desk a Mumbai, Satish Kumar, per l’approfondimento di tematiche specifiche che riguardino l’approccio al mercato indiano o lo sviluppo di un business con il Paese.
I colloqui individuali hanno la durata di circa 30 minuti ciascuno e si svolgono in inglese.
(Fonte: Ufficio Stampa Unioncamere Emilia-Romagna)
Il Gruppo bancario struttura due nuove linee di credito per un totale di 50 milioni di euro a supporto del gruppo internazionale leader mondiale nei settori delle macchine per ceramics, packaging, food e plastics -
Parma, 9 aprile 2014 –
Ha il cuore a Imola e un giro d’affari che arriva fino in Cina, passando dall’India e da oltre 80 Paesi del globo. E’ Sacmi, gruppo internazionale leader nei settori delle macchine per ceramics, closures, beverage, food e plastics, grazie all'applicazione di tecnologie innovative, al forte posizionamento sul mercato mondiale e alla ricerca continua di alti standard qualitativi e servizio al cliente. Tutte caratteristiche che hanno contribuito alla conferma del sostegno da parte di UniCredit che ha concesso all’azienda un nuovo finanziamento da 50 milioni di euro.
E’ stato infatti siglato nei giorni scorsi un accordo tra Sacmi e UniCredit per la concessione di un “pacchetto di finanziamento”, composto da due linee di credito per un totale di 50 milioni di euro. Obiettivo: sostituire un precedente credito - già parzialmente rimborsato – e concedere nuova liquidità a supporto delle strategie di crescita della società che è presente in 26 Paesi con oltre 70 società (stabilimenti, aziende di distribuzione e di servizio) che fanno capo alla Sacmi Imola.
Una presenza capillare che spiega come l'89% del fatturato del Gruppo sia legato all'export che raggiunge più di 80 Paesi. Il Gruppo Sacmi è infatti in grado di assicurare in tutto il mondo assistenza e servizi efficienti grazie ad un Global Network che offre ai clienti un servizio rapido, efficace e diretto in qualsiasi continente
Questa operazione, realizzata dalla struttura di Corporate Centro Nord della banca, vede agire UniCredit in qualità di organizzatore e sottoscrittore unico che consolida il rapporto con un player solido e affidabile quale Sacmi. Quest’ultimo “Rappresenta – spiega Elena Goitini, Responsabile Area Commerciale Bologna di UniCredit - un esempio concreto di eccellenza in ambito industriale ed economico; e la conferma che un business di successo non può prescindere dalle linee conduttrici dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. Quella di Sacmi è una storia imprenditoriale di successo contraddistinta da un dinamismo che UniCredit intende assecondare e accompagnare nel suo percorso di crescita, prova tangibile dell’impegno del Gruppo nel supportare le eccellenze italiane”.
“La presenza internazionale del nostro Gruppo e le esigenze che da questa originano – spiega Paolo Billi, Direttore Finanziario del Gruppo Sacmi e Investor Relator – ci ha fatto “incontrare” sempre più spesso il Gruppo UniCredit con il quale si è sviluppato un rapporto proficuo e di soddisfazione che intendiamo consolidare in futuro. Il finanziamento appena concluso rappresenta un passo di un cammino che ci auguriamo di fare insieme”.
(Fonte: ufficio stampa Unicredit)
Ieri il primo dei tre appuntamenti con gli esperti dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili per illustrare i vari aspetti dell’avvio di attività imprenditoriali -
Reggio Emilia, 9 aprile 2014 -
Dopo il successo dello scorso anno, ritorna il ciclo di incontri dedicati ad approfondire tutti gli elementi legati all’avvio di un’attività d'impresa, promosso dai Centri per l'Impiego della Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con l'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Reggio Emilia. Tre gli appuntamenti: il primo si è svolto ieri alle 16, gli altri sono in programma martedì 15 e martedì 22 aprile.
La collaborazione avviata lo scorso anno tra Centri per l'Impiego di Reggio Emilia e l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Reggio Emilia si è consolidata per dare riposte ad una richiesta sempre maggiore di risorse per contrastare la crisi che continua ad infierire sulla nostra economia.
Nel corso degli incontri verrà fornita ai partecipanti una presentazione analitica, con il supporto di slides e materiale scientifico, dei vari elementi caratterizzanti la costituzione e la gestione dell’azienda, fornendo la massima panoramica tra le diverse opzioni possibili, dalla ditta individuale alla società. Si tratta di un ciclo di approfondimenti dedicati a chi, come gli utenti dello Sportello Autoimprenditoria della Provincia, è interessato all’avvio di una propria attività imprenditoriale.
Lo sportello, che è operativo presso i Centri per l'Impiego di Reggio Emilia e Montecchio, offre infatti consulenza e accompagnamento a tutti coloro che desiderano analizzare motivazioni, obiettivi e fattibilità di un'attività d'impresa.
Dato il numero di posti limitato, per partecipare e verificare la disponibilità inviare mail di richiesta al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
"Forum Brasile – Le opportunità di business per le Pmi" incontro che si svolgerà a Palazzo Soragna il 15 aprile a partire dalle ore 9 -
Parma, 8 aprile 2014 -
E’ il quinto Paese più popoloso al mondo, ha un PIL in crescita e un trend di sviluppo che continua a interessare le economie avanzate. E’ il Brasile e può costituire un’opportunità per le imprese del territorio. E’ per questo che UniCredit e l’Unione Parmense degli Industriali hanno organizzato l’incontro “Forum Brasile – Le opportunità di business per le Pmi” che si svolgerà a Palazzo Soragna il 15 aprile a partire dalle ore 9.L’iniziativa si propone di illustrare le opportunità che offre il Paese verde-oro agli imprenditori interessati a sviluppare la propria attività oltre confine, oltre a facilitare l’ingresso delle aziende locali nel mercato brasiliano per lo sviluppo di rapporti commerciali. L’incontro si aprirà con i saluti e l’introduzione di Cesare Azzali, Direttore Unione Parmense Industriali e di Fabrizio Simonini, Responsabile Area Commerciale Parma UniCredit; Luciano Mario Bencivinni, Political Risk & Country Analysis UniCredit, presenterà lo scenario politico e economico del Paese sudamericano. Prenderà poi la parola, per un approfondimento sul tema “Il Mercato Brasile: il contesto operativo per le imprese”, Renzo Regini, Responsabile dell’UniCredit Office San Paolo del Brasile. Giacomo Guarnera, dello Studio legale Guarnera Advogados, presenterà quindi la sua relazione sul tema “L’impatto fiscale sul business e accorgimenti legali nelle strategie di internazionalizzazione. In chiusura Federico Canuti, Partner Pop Consulting, si soffermerà sulle “opportunità in Brasile per l’industria alimentare”.
In allegato la locandina scaricabile con il programma
(Fonte: ufficio stampa Unicredit)
Giovedì 10 aprile (ore 20.30) se ne parla presso la sede provinciale CNA -
Modena, 8 aprile 2014 -
Il passaggio d’impresa è un processo complicato, soprattutto nelle piccole imprese e in particolare in quelle familiari: i motivi di conflitto possono essere numerosi e ostacolare il processo, al punto da metterne in pericolo la sopravvivenza.
Confrontarsi sulle esperienze altrui, esaminare le difficoltà dei colleghi può essere un modo positivo per affrontare e superare gli ostacoli al passaggio generazionale che si sta affrontando. Per questo motivo CNA Giovani Imprenditori e Industria Italia CNA hanno deciso di organizzare un momento di confronto aperto al pubblico.
L’appuntamento è fissato per giovedì 10 aprile, a partire dalle 20.30, presso la sala Arcelli della sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena).
L’obiettivo della serata è dare vita a un dibattito sincero e stimolante grazie alla presenza di imprenditori protagonisti di passaggi generazionali, coi quali sarà possibile esaminare in modo propositivo i diversi aspetti legati alla trasmissione di impresa.
Saranno presenti Roberta Pirronello dell’impresa alimentare “Il Mallo” di Maranello, Loris Ballotta per Zaba Impianti di Spilamberto, Fermo Ferrari per Milkyway di Spilamberto, Valdis Borghi per Modelleria Arcadia di Modena, e Giorgio Carretti per Bellwood di Carpi, a confronto in un dibattito moderato dal giornalista Ermes Ferrari
La serata si terminerà con una degustazione offerta da Il Mallo e dal Forno di Levizzano.
(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA Modena)
Antonella Borghi, CNA: “Ritardi normativi sulla qualifica, ribassi ingiustificati e concorrenza sleale rendono molto difficile tutelare imprese e professionisti di questo settore”
Reggio Emilia, 2 aprile 2014 –
“Tutelare la figura del restauratore di beni culturali, delle professionalità e delle competenze di questi professionisti e delle loro imprese, è sempre più difficile anche per CNA, in un Paese come l’Italia, che è il fanalino di coda in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1% a fronte del 2,2% dell’Ue a 27) e al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione (l’8,5% a fronte del 10,9% dell’Ue a 27)”. È l’allarme lanciato da Antonella Borghi, presidente provinciale di CNA Artistico e Tradizionale, che riporta i dati di uno studio pubblicato da Eurostat nel 2013.
Nonostante, la Regione Emilia-Romagna abbia varato in tempi record il Piano delle Opere Pubbliche per la riparazione e il ripristino delle opere pubbliche, dei beni culturali e dell’edilizia scolastica e universitaria danneggiati dal terremoto del maggio 2012, “siamo ben lungi dallo stare tranquilli” sottolinea la Presidente Borghi, poiché “tra ritardi normativi nella definizione della qualifica, ribassi ingiustificati nei lavori e concorrenza sleale (non dimentichiamo che ci sono situazioni locali nelle quali, invocando l’emergenza ordinaria della carenza di fondi, vengono istituiti protocolli di utilizzo ordinario del volontariato per opere di manutenzione di beni tutelati in evidente contraddizione con intere sezioni del Codice degli Appalti e le altre normative vigenti), stiamo di fatto assistendo impotenti all’agonia di un settore e alla estinzione di una categoria di imprese e professionisti, i restauratori dei beni culturali”.
Il rischio per le imprese di restauro è quello di vedersi strozzati dai grandi committenti che dopo aver ottenuto una commessa subappaltano la quasi totalità dei lavori per via dell’assenza di competenze specialistiche interne. Proprio per questo motivo la CNA ha attuato diversi interventi ottenendo in primis la possibilità di registrare le imprese del restauro nella Lista di merito della Regione, una sorta di marchio di qualità di cui finora potevano fregiarsi solo imprese edili e che di fatto costituisce una banca dati di imprese accreditate dalla Regione a cui le stazioni appaltanti, i Comuni, i committenti, i professionisti ed i cittadini potranno attingere per affidare incarichi alle imprese.
“L’auspicio – conclude Antonella Borghi - è quello di vedere realizzato un effettivo coinvolgimento delle Associazioni e delle imprese locali negli interventi di restauro, poiché questo si configurerebbe come un’attività di elevato livello specialistico ed al tempo stesso porterebbe un aiuto concreto a realtà professionali localizzate nel cratere sismico oltre che ad altre dislocate nelle province coinvolte”.
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)