Di Flavia De Michetti Roma, 25 ottobre 2023 (Quotidianoweb.it) - Nei giorni scorsi, lo scrittore malese Kean Wong è stato arrestato dalla Polizia presso l'ufficio immigrazione di Kelana Jaya, mentre richiedeva il rinnovo del passaporto, e preso in custodia dalla Stazione di Polizia di Dang Wangi, dopo più di tre anni dalla messa al bando di un libro, da lui curato, per una presunta mancanza di rispetto verso lo stemma del Paese.
Il libro intitolato “Rebirth: Reformasi, Resistance And Hope in New Malaysia” è stato bandito il primo luglio del 2020 dall'Ordine di Printing Presses and Publications (Control of Undesirable Publications). La copertina, infatti, era stata ritenuta potenzialmente dannosa per l'ordine pubblico, la sicurezza e l'interesse nazionale dai sostenitori dell’ex partito al Governo, Barisan Nasional.
Il Barisan Nasional è una coalizione politica della Malesia, fondata nel 1973, come coalizione di partiti politici di centrodestra e destra. Il partito ha dominato la politica malese per oltre trent'anni dopo la sua fondazione.
Tuttavia, dal 2008 si è trovato di fronte a sfide più forti da parte dei partiti di opposizione, in particolare le alleanze Pakatan Rakyat e, successivamente, PH - Pakatan Harapan.
L’Alleanza, ha governato complessivamente per quasi sessantun anni, dal 1957 al 2018. Considerato per questo il partito di coalizione di Governo più longevo nel mondo democratico.
“Rebirth: Reformasi, Resistance And Hope in New Malaysia”
Il libro mette in luce i problemi di corruzione e governance che avrebbero caratterizzato il partito che ha dominato la politica del Paese fino alla sua rimozione, avvenuta nel 2018.
La copertina del libro presenta immagini di una giovane donna, un coccodrillo e due tigri, basandosi su un'opera d'arte esposta nelle gallerie dal 2014.
La Polizia ha, dunque, sequestrato oltre trecento copie del libro.
Gli utenti di Internet si sono mobilitati contro il volume, ritenendolo un insulto alla Costituzione e al Rukun Negara.
Circa tre anni fa, gli avvocati di Liberty hanno affermato che “Il divieto non aveva fondamento poiché la legge non vieta qualsiasi interpretazione artistica ispirata allo stemma della Nazione come quello utilizzato sulla copertina del libro, che nessuna persona sana di mente confonderebbe con lo stemma del Paese. Questa controversia fabbricata è un evidente tentativo di costringere i cittadini a esercitare la loro libertà di parola”.
A quel tempo, diversi scrittori che hanno contribuito al libro sono stati convocati dalle Forze di Polizia, ma Kean Wong, residente in Australia dove vive e lavora da circa trent’anni, non si trovava nel Paese in quel momento.
In risposta all'arresto di Wong, Amnesty International ha dichiarato su X (ex Twitter): “We condemn the arrest of & investigation into Kean Wong, editor of the book ‘Rebirth: Reformasi, Resistance, And Hope in New Malaysia’. The Malaysian gov't must cease the harassment, and stop crushing”.
“Condanniamo l'arresto e le indagini su Kean Wong, editore del libro ‘Rebirth: Reformasi, Resistance, And Hope in New Malaysia’. Il Governo malese deve cessare le molestie e smetterla di schiacciare il popolo”, utilizzando gli hashtag #FreedomOfExpression e #AbolishTheSeditionAct.
La notizia dell’arresto del giornalista è stata confermata da alcuni funzionari di Polizia che hanno rivelato che al momento Wong dovrà affrontare possibili accuse ai sensi del Sedition Act del 1948, del Printing Presses and Publications Act del 1984 (statuto malese che regola l'uso delle macchine da stampa e la stampa , l'importazione , la produzione , la riproduzione , la pubblicazione e la distribuzione di pubblicazioni in Malesia) e del Communications and Multimedia Act del 1998.
Le Autorità hanno rilasciato Kean Wong dopo un giorno, avvertendo il pubblico di non mettere a repentaglio l’indagine in corso e, dunque, di astenersi da qualunque tipo di speculazione.
Gerak Budaya, l’editore del libro, ha descritto l’arresto come “Una violazione dei diritti umani fondamentali”.
La MASSA - Malaysia and Singapore Society of Australia, che funge da punto focale per il contatto e la comunicazione accademica, oltre a sforzarsi di rappresentare e promuovere gli interessi degli studi della Malesia e di Singapore in Australia, nella regione Asia-Pacifico e molti altri, ha affermato di essere “Angosciata dalla detenzione di Kean” e esprime la sua più “Profonda preoccupazione per il benessere del collega”.
L’Associazione ha, inoltre, invitato le Autorità a “Ritirare le accuse e ad agire rapidamente per chiudere la questione in modo che Kean non venga nuovamente detenuto in futuro”.
Il PEN International, un'associazione e organizzazione internazionale non governativa di scrittori, considera l'arresto di un autore indagato per sedizione “Come una minaccia alla letteratura e alla libertà di espressione in Malesia. Abbiamo così tante leggi sulla censura, come se fosse un record malese di cui essere orgogliosi”.
Anche Sevan Doraisamy, direttore esecutivo del SUARAM - Suara Rakyat Malaysia, un’organizzazione per i diritti umani in Malesia creata nel 1987 dopo l'operazione Lalang, quando centosei leader dell'opposizione, sindacati e attivisti sono stati detenuti senza processo ai sensi dell'ISA - Internal Security Act (uno statuto che garantisce al potere esecutivo di imporre la detenzione preventiva , prevenire la sovversione , reprimere la violenza organizzata contro persone e proprietà e fare altre cose accessorie alla sicurezza interna di Singapore), si è espresso contro l'arresto e le sue terribili implicazioni sulla libertà di parola.
“Attraverso la messa in atto di tattiche draconiane di arresto e detenzione – ha spiegato Doraisamy - è chiaro in modo preoccupante che abbiamo davanti a noi un Governo con un impegno precario nel sostenere la nostra libertà fondamentale di espressione e una Forza di Polizia con priorità fuori luogo, quando queste risorse avrebbero potuto essere migliori utilizzato per scoraggiare reati gravi che mettono a repentaglio la sicurezza pubblica”.
“Altrettanto importante – ha aggiunto il direttore esecutivo del SUARAM - è l’ambiente problematico in cui il dibattito critico, su questioni di interesse pubblico e di espressione artistica, continua a essere criminalizzato e censurato rimane intatto, soprattutto perché leggi come il Sedition Act rimangono in vigore”.
In seguito a quanto accaduto, circa ventidue gruppi della società civile e quaranta leader comunitari, dunque, hanno firmato una dichiarazione in cui chiedono la revisione e l'abrogazione delle leggi draconiane utilizzate per accusare Kean Wong.
“Il Sedition Act e il Printing Presses and Publications Act sono legislazioni arcaiche con ampie disposizioni, spesso usate arbitrariamente come arma per mettere a tacere qualsiasi critico. Nel frattempo, chiediamo che venga imposta una sospensione, in attesa dell’abrogazione o della modifica di tali legislazioni”.
William de Cruz, presidente fondatore di Global Bersih che, come si legge sul suo sito web è “Un movimento internazionale di malesi d'oltremare, creato per sostenere il lavoro della società civile malese e rafforzare la democrazia in fase di maturazione della Malesia, utilizzando mezzi di azione pacifici e legali”, e volontario di Bersih Sydney, ha scritto del silenzio delle Autorità in mezzo al continuo uso di leggi repressive per “tormentare” i cittadini.
“Sta chiaramente emergendo un quadro profondamente preoccupante di autoritarismo incontrollato. I malesi stanno aspettando che i loro rappresentanti eletti e il Governo centrale forniscano leadership, direzione e azioni decisive su queste questioni, prima che la situazione vada fuori controllo. Nel caso di Wong e del libro da lui curato, emerge una domanda chiara: la controversia è stata innescata e alimentata da partiti politici e alleanze che non volevano un cambio di governo?”.
(Immagini: tramite screenshot dal web: quella che ritrae l'arrestato da nst.com e quella che ritrae la copertina del libro da freemalaysiatoday.com.)